Alex Palou torna alla vittoria nel Grand Prix of Portland dopo un paio di gare sfortunate e riprende il comando dell’Indycar Series 2021.
Partito dalla pole position conquistata ieri (la prima reale in quanto al Texas Speedway la griglia venne determinata dalle posizioni in classifica), il driver catalano, ben coadiuvato dal Team Ganassi, ha saputo gestire al meglio una gara resa complicata ancora una volta, come già in alcune edizioni passate, ma anche nelle serie minori, dallo start.
In curva 1 infatti Scott Dixon, che partiva dalla terza piazzola, passava all’interno Alexander Rossi insidiando Palou, ma il pericolo veniva dall’esterno con Felix Rosenqvist che toccava leggermente l’ex compagno di squadra.
Rosenqvist tirava dritto, mentre le due vetture del Team Ganassi, cosí come Colton Herta, tagliavano la chicane. Piú dietro, Oliver Askew si girava mentre Romain Grosjean toccava James Hinchcliffe. Nella melèe rimanevano coinvolti anche Helio Castroneves e Will Power.
Inevitabile una prima, forse più lunga del dovuto, Full Course Yellow, per permettere non solo il recupero delle vetture danneggiate, ma anche, proprio come ieri in Indy Lights, di definire delle posizioni diversa rispetto alla pista. A Palou, Dixon, Rosenqvist ed Herta infatti la direzione gara chiedeva di portarsi in fondo allo schieramento, lasciando Pato O’Ward al comando davanti a Graham Rahal, Ed Jones, Alexander Rossi e Marcus Ericsson.
I box dei quattro piloti penalizzati decidevano quindi di cambiare strategia e di andare subito al primo pit, imitati da Rossi, ed al restart, al lap 12 di 110, Dixon si portava anche davanti a Palou, che per l’occasione sfoggiava una livrea simile a quella del caposquadra.
Al lap 41, terminato per tutti il primo giro di pit, Dixon si ritrovava momentaneamente al comando su Palou e Rossi, ma il vero leader risultava essere Graham Rahal, qui in livrea completamente rossa in omaggio a papà Bobby, che dopo la prima sosta era riuscito ad uscire davanti ad O’Ward, ancora una volta in difficoltà con le primary.
Un altro gruppetto di piloti, compreso il messicano, tentava l’azzardo di anticipare la seconda sosta approfittando di una nuova interruzione provocata dallo stop contemporaneo delle vetture di Callum Ilott, deb col Juncos Hollinger, e Dalton Kellett, ma l’operazione non dava l’effetto sperato, lasciando O’Ward nelle retrovie a lottare ancora con un altro treno di Firestone black usate.
Inspiegabilmente, anche il box del Rahal Letterman Lanigan procedeva poco dopo con la stessa operazione per la terza e definitiva sosta di Graham Rahal, che veniva a trovarsi dietro Jack Harvey, a Rossi e poi, man mano che gli altri piloti transitavano dal box, alla fine si trovava addirittura in P10.
Al box Ganassi richiamavano per l’ultimo cambio Palou prima Dixon; il campione in carica usciva dietro Palou e non riusciva a contenere Rossi, finalmente tornato in modalità 2018, che si installava in seconda posizione e cercava di riprendere il catalano a furia di giri veloci e qualche brivido di troppo.
L’ultima sosta al lap 84 era ininfluente per O’Ward, che usciva in P14, per intenderci dietro un Power che ad inizio gara ha dovuto effettuare quattro soste extra per sistemare la sua DW12 danneggiata al via. Inifnluente la terza neutralizzazione della gara per un problema alla vettura di Oliver Askew.
L’inseguimento a Palou da parte di Rossi non andava a compimento e cosí il catalano può festeggiare la sua terza vittoria nella serie che vale anche il ritorno al comando con ben 25 punti di vantaggio su O’Ward e 34 su Newgarden.
Il due volte campione zitto zitto è risalito dalla 18ma piazzola fino al quinto posto dietro Dixon, che lo segue invece in classifica a -49, e a Jack Harvey, pure lui autore di una rimonta splendida dalla 20ma posizione.
Il trittico ad Ovest della serie proseguirà già il prossimo weekend in quel di Laguna Seca per poi terminare a Long Beach.
Piero Lonardo
L’ordine di arrivo
Foto: IndyCar