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Ferrucci

IndyCar – Foyt conferma Ferrucci, Pedersen out. Nuovo accordo con iRacing

Santino Ferrucci torna per la seconda stagione al team Foyt. Il 25enne del Connecticut guiderà la DW12-Chevy #14, che nel corso dell’IndyCar Series 2023 ha portato al terzo posto alla Indy 500.

Rimane definitivamente fuori dai giochi del team texano quindi Benjamin Pedersen, che lo scorso anno ha condotto, a dire il vero con ben poco profitto, la vettura contraddistinta dal numero 55. Il pilota danese ha fatto sapere di avere ancora due anni di contratto ma il team principal Larry Foyt ha reso noto che il contratto è scaduto secondo termini. Vedremo se seguiranno ripercussioni legali tra le due parti.

Restano quindi liberi solamente due potenziali sedili full-season, entrambi al Dale Coyne Racing, che lo scorso anno schierò Sting Ray Robb e David Malukas, entrambi nel frattempo accasatisi altrove, il 22enne statunitense proprio al team Foyt mentre il nativo di Chicago addirittura in McLaren.

Nuovo accordo infine anche tra Penske Entertainment ed iRacing per l’utilizzo del marchio nelle simulazioni online. La notizia, di per sé non eclatante, dato che si tratta del rinnovo di un rapporto più che decennale, acquista rilievo solamente in virtù della recente chiusura della partnership con Motorsport Games per la realizzazione di un videogame legato all’IndyCar; la serie starebbe comunque continuando a cercare un partner per lo sviluppo di questo specifico prodotto.

Piero Lonardo

Foto: Team Foyt

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Indy NXT – Si completano i ranghi della serie cadetta: duello al femminile Brewer/Chadwick

Ad oltre due mesi dall’apertura stagionale di St.Petersburg, si vanno a completare i ranghi della Indy NXT by Firestone. Tra i più attivi in queste settimane sicuramente l’HMD Motorsports, che nonostante la separazione col Dale Coyne Racing, si avvia a portare in pista nuovamente un numero notevole di vetture, otto al momento, inclusa l’entry gestita insieme a Force Indy per il campione in carica USF 2000 Pro Miles Rowe.

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Gli ultimi arrivi per il team di Henry Malukas riguardano Jonathan Browne, Niels Koolen e Nolan Siegel. Quest’ultimo si è piazzato al terzo posto con due vittorie e tre ulteriori podi all’attivo nella sua prima stagione completa in Indy NXT conquistando il titolo di Rookie of the Year, alternandosi, con ottime prestazioni, nelle gare di durata del Weather Tech SportsCar Championship e dell’Asian Le Mans Series.

IMBIBE - Fountain Square, Indianapolis, IN

Browne, irlandese di 23 anni, ha effettuato il salto dalla Indy Pro 2000 dopo due anni col Turn 3 Motorsport, con cui è andato a podio due volte durante la scorsa stagione, mentre il 22enne Koolen è l’ennesimo olandese che si affaccia al motorsport USA dopo le esperienze in F.4 ed in F.Regional.

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Un nome nuovo che si iscrive invece all’Indy NXT è il Miller Vinatieri Motorsports, squadra creata nel 2016 dal Dr.Jack Miller, il “dentista da corsa” protagonista dell’IRL alla fine degli anni ’90, e dall’ex-kicker di New England Patriots ed Indianapolis Colts Adam Vinatieri.

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Sul sedile della IL-15 che porterà il numero 40, Jack William Miller, 20enne figlio del Dr.Jack, approdato col team di famiglia dopo cinque stagioni in USF 2000 ed Indy Pro 2000/USF Pro 2000.

Infine una novità al femminile, con Lindsay Brewer che va ad occupare il primo sedile del Juncos Hollinger. La 26enne del Colorado proviene da due stagioni in Indy Pro con l’Exclusive Autosport, peraltro una delle squadre attese nella serie sin dal 2020.

12-27-Chadwick-NXT La Brewer, la quale va a rinforzare il contingente del gentil sesso che già comprende Jamie Chadwick, alla seconda stagione presso l’Andretti Global, ha già avuto la possibilità di provare la vettura al recente Chris Griffis Memorial Test, cui ha fatto seguito un test privato al Barber Motorsports Park.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

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IndyCar – Sting Ray Robb si accasa con Foyt

Un altro dei pochi sedili ancora liberi nell’IndyCar Series è stato assegnato poco fa a Sting Ray Robb, che passa al team Foyt. Il 22enne nativo dell’Idaho lascia quindi il Dale Coyne Racing, col quale ha disputato la stagione di esordio nella serie, per la DW12-Chevy #41.

Robb, che lo scorso anno ha ottenuto quale miglior risultato solamente il 12mo posto nel season finale di Laguna Seca, vanta una carriera di tutto rispetto nella filiera delle monoposto americane, avendo conquistato il titolo Indy Pro nel 2020 per poi proseguire col secondo posto in Indy Lights nel 2022 alle spalle di Linus Lundqvist grazie ad una vittoria e la bellezza di sette altri podi.

Speriamo che la recente alleanza tra team Foyt e Penske possa portare nuova linfa al team texano, che annuncerà più avanti il pilota della vettura #14, guidata nella scorsa stagione da Santino Ferrucci.

Piero Lonardo

Foto: Team Foyt

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IndyCar – Motori tema caldo. DHL con Palou

Nella lunga off-season dell’IndyCar Series, a mercato ancora una volta virtualmente concluso (mancano solo i “soliti” sedili di Foyt e DCR), di solito risulta difficile trovare argomenti che catalizzino l’attenzione generale sulla massima serie di monoposto americana.

Nelle ultime settimane invece è lievitata la polemica sui motori, soprattutto grazie a Honda, che anche quest’anno è chiamata allo sforzo maggiore, dovendo servire 15 entry full-season contro le 12 della rivale Chevrolet.

Sotto accusa i costi di gestione, che il costruttore nipponico ritiene esagerati rispetto al ritorno in termini di immagine, nonostante i numeri della serie siano in ascesa. In assenza del tanto auspicato terzo partner motoristico, Honda, il cui contratto scade a fine 2026, starebbe meditando di chiudere una collaborazione che risale al 1994.

Una soluzione per ridurre i costi però, almeno secondo quanto emerso da un’intervista rilasciata da Chuck Schifsky, American Honda Motorsports Manager, ad un noto media statunitense, ci sarebbe, e consisterebbe nell’adottare un unico motore termico, da brandizzare eventualmente all’occorrenza col nome del partner motoristico prescelto.

L’operazione, sempre secondo Schifsky, potrebbe essere gestita da Illmor, che già gestisce le unità Chevy ed è in parte di proprietà di Roger Penske. Peraltro questa storica azienda è stata appena nominata quale gestore unico delle unità ibride (ERS), il cui debutto è atteso, al momento, dopo la Indy 500.

Quasi certamente si tratta di un tentativo di forzare la mano al padre padrone dell’IndyCar Series e dell’IMS, affinchè trovi in tempi brevi, se non il fantomatico terzo motorista, perlomeno il modo di suddividere meglio le forze (ed i costi) fra i due partner tecnologici. Nel caso peggiore, non sarebbe la prima volta che la serie si ritroverebbe con un unico motorista, come nel periodo 2006-2011, in cui guardacaso fu proprio Honda a garantire il regolare svolgimento del campionato.

Una novità di rilievo tra le squadre riguarda invece il cambio di sponsor sulle vetture del Team Ganassi. La macchina del campione in carica, Alex Palou, sarà infatti sponsorizzata da DHL, che lascia cosí definitivamente Andretti. American Legion, che è stato il marchio principale apparso quest’anno sulla DW12-Honda #10, è stato invece dirottato sulla #8 di Linus Lundqvist.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – No all’ibrido prima di giugno (e niente videogame)

L’IndyCar Series ritarderà l’introduzione del sistema ibrido sino a dopo la Indy 500. La notizia è stata confermata dalla serie dopo la cancellazione delle sessioni di test previste nel mese di dicembre a Homestead e a Sebring, che avrebbero dovuto vedere all’opera almeno una vettura per team in vista del debutto del 10 marzo a St.Petersburg.

Al momento infatti lo sviluppo è stato condotto solamente dalle quattro squadre privilegiate dai due fornitori di motori: Penske, McLaren, Ganassi e Andretti. Inoltre, si è appreso che le risorse destinate all’introduzione del nuovi motori 2.4 litri verranno dirottate sulla fabbricazione in tempi brevi da parte di Honda e Chevrolet delle unità ERS.

Pare infatti siano stati i ritardi nella consegna di queste unità da parte della Mahle a generare questa girandola di decisioni. La serie, insieme ai costruttori si sta impegnando affinchè l’introduzione di questo sistema, annunciato nel 2019, possa avvenire all’interno della prossima stagione, dove le vetture continueranno a correre con le correnti unità propulsive termiche insieme a particolari aggiornati ed alleggeriti quali aeroscreen, cupolino motore e cambio.

Sfumata inoltre definitivamente nelle ultime settimane anche la possibilità di vedere il videogame legato all’IndyCar. La serie ha infatti rescisso la collaborazione con Motorsport Games, incaricata dal 2021 nello sviluppo della simulazione, che avrebbe dovuto essere rilasciata nel corso del 2023 ma che, ufficialmente a causa di problemi finanziari da parte della società sviluppatrice, era stata fatta slittare al 2024. La serie starebbe ufficialmente vagliando nuove partnership.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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Indy NXT – Hedge con HMD. Abel e Sundaramoorthy completano per Abel Motorsports

Gran colpo dell’HMD Motorsports che si assicura per la prossima stagione dell’Indy NXT by Firestone i servigi di Callum Hedge, campione in carica della F.Regional Americas. Il 20enne neozelandese ha letteralmente dominato la serie propedeutica disputata sulle Ligier JS F3, vincendo la bellezza di 13 gare su 18, più altri 3 podi.

Qualche mese prima Hedge era arrivato alle calcagna del vincitore Charlie Wurz nella serie Oceania, che si disputa invece con le nostrane Tatuus FT-60.

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In casa Abel Motorsports invece scontato rinnovo per Jacob Abel, il quale andrà ad affrontare la sua terza stagione nella serie cadetta, dove finora ha conquistato 3 podi, giungendo quinto lo scorso anno in classifica generale. Anche Abel è stato protagonista dell’ultima stagione della F.Regional Oceania, giungendo terzo grazie ad una serie di piazzamenti alle spalle di Wurz ed Hedge. Di ritorno nel team anche Yuven Sundaramoorthy, presente in 4 round della scorsa stagione.

Questi tre piloti sono stati protagonisti a fine ottobre del Chris Griffis Memorial, i test collettivi della categoria tenutisi presso l’infield dell’Indianapolis Motor Speedway. Per la cronaca a primeggiare è stato Louis Foster, quarto in classifica nel 2023 e Rookie of the year in carica, proprio davanti ad Abel e a Miles Rowe, campione in carica della USF Pro 2000.

La scorsa settimana invece diversi team si sono ritrovati a Barber Park. Ricordiamo che la serie prenderà il via il 10 marzo prossimo a St.Petersburg.

Piero Lonardo

Foto: HMD, Indy NXT

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IndyCar – Romain Grosjean è il nuovo pilota del Juncos Hollinger

La notizia era nell’aria da settimane, specie dopo la conferma di Agustin Canapino e soprattutto dopo il divorzio, apparentemente consensuale, con Callum Ilott: Romain Grosjean è il nuovo pilota della DW12-Chevy #77 del Juncos Hollinger Racing.

Il pilota franco-svizzero, all’alba della sua quarta stagione IndyCar, si ritrova quale “prima punta” assoluta del team più emergente del paddock IndyCar, e porta in dote, insieme alla sua esperienza, i sei podi e le due pole position conquistate con il Dale Coyne Racing e con l’Andretti Autosport.

Per Ilott, di fatto scaricato anche a causa dei problemi di convivenza con “El Titan” e con la sua torcida a mercato piloti era già praticamente completato, le prospettive diventano marginali, con solamente il Team Foyt ed il DCR con sedili liberi, atteso che la quarta entry di casa Andretti potrebbe vedere il clamoroso ritorno di Tatiana Calderon mediante una partnership col Paretta Autosport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Rasmussen, programma parziale con Ed Carpenter. Vips, opzione ancora valida per RLL

Christian Rasmussen disputerà una stagione parziale presso l’Ed Carpenter Racing, disputando le dodici gare su circuiti stradali e cittadini, più la 108ma Indy 500.

La scolarship destinata al campione in carica Indy NXT, elevata quest’anno dopo il “caso” del 2022 con Linus Lundqvist, si è rivelata nuovamente decisiva e permetterà ad un altro giovane talento di esprimersi sulla monoposto più veloci del pianeta.

A fare da staffetta sugli ovali a bodo della DW12-Chevy #20, ancora una volta patron Ed Carpenter, alla 22ma stagione IndyCar, atteso che ad Indianapolis Rasmussen godrà della terza entry del team al fianco anche di Rinus VeeKay, alla sua quinta stagione nella serie.

Frattanto il Rahal Letterman Lanigan ha fatto presente di non aver terminato i suoi rapporti con Juri Vips. L’estone, che ha disputato le ultime due gare del 2023 per il team, rimarrà nell’orbita della squadra nonostante l’ingaggio full-time di Pietro Fittipaldi, con la possibilità di schierare addirittura una quarta vettura in alcuni eventi. Nel frattempo per il 23enne ex-F2 dovrebbe aprirsi la possibilità di un ingaggio fra le LM P2 del WeatherTech SportsCar Championship.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – A sorpresa, RLL annuncia Pietro Fittipaldi

Pietro Fittipaldi sarà un pilota del Rahal Letterman Lanigan per l’IndyCar Series 2024: di poco fa l’annuncio che assegna la DW12-Honda #30.

Per Fittipaldi, come noto nipote del grande Emmo, si tratta di un ritorno nella serie dopo aver disputato sei gare nel 2018, immediatamente dopo aver conquistato il titolo nell’ultimo anno di vita delle World Series by Renault, con Dale Coyne. Il 27enne brasiliano è poi tornato alla guida delle monoposto IndyCar nel 2021, con un programma limitato ai big ovals, in alternanza con Romain Grosjean, sempre per il DCR w/Rick Ware Racing.

Carriera legata a filo doppio col franco-svizzero quindi, che ha anche sostituito nella griglia di partenza della F1 nei due atti finali della stagione 2020 a seguito del noto incidente del Bahrain al Team Haas, squadra dove ha svolto il ruolo di test and reserve driver fino all’attuale stagione.

Nel frattempo, Fittipaldi si è cimentato un po’ ovunque, dalla SuperFormula all’Asian F3 al DTM, ma soprattutto fra i prototipi, disputando due stagioni complete nei ranghi delle LM P2, con Inter-Europol in ELMS nel 2022 e quest’anno nel WEC con Jota Sport, aggiudicandosi il round di Monza lo scorso luglio. Quest’anno infine ha svolto anche il ruolo di terzo pilota nelle prime tre gare lunghe della Michelin Endurance Cup in IMSA per il Rick Ware Racing. Niente da fare quindi per Juri Vips, visto all’opera a Portland e Laguna Seca.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Capienza di 5.000 e prezzi alle stelle al Thermal Club. Lundqvist e Power provano Milwaukee. Canapino rifirma

Resi noti i dettagli della gara fuori campionato del Thermal Club, che metterà in palio un milione di Dollari nel lussuoso impianto californiano, già sede di test lo scorso febbraio.

Saranno 5.000 gli spettatori ammessi, al costo pro capite – udite udite – di 2.000 $. I soci del Thermal Club dal canto loro spenderanno invece 300 $. Il costo comprende l’ammissione all’impianto per tutto il weekend, i pasti e accesso al paddock.

Ora, è chiaro che si tratta di un impianto privato, quindi con le proprie regole per i facoltosi soci, e probabilmente questi biglietti costituiranno lauti premi per i manager delle tante aziende della zona, però non bisogna essere geni della matematica per capire che il milione di dollari di primo premio si ripagherà ampiamente.

Ad ogni modo, nel frattempo un paio di piloti sono andati a provare l’altra novità del calendario, il Milwaukee Mile. Linus Lundqvist e Will Power, in rappresentanza dei due motoristi, mercoledì hanno riportato le monoposto IndyCar sull’ovale del Wisconsin per permettere a Firestone di testare le gomme per il doubleheader del 31 agosto/ 1° settembre prossimi.

Infine, non con grande sorpresa, Agustin Canapino è stato confermato in seno al Juncos Hollinger Racing per un’altra stagione.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series