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IndyCar – Rosenqvist regala un’ultima pole all’Arrow McLaren a Laguna Seca

Felix Rosenqvist svetta nell’ultima Firestone Fast Six del 2023 a Laguna Seca. Il neoacquisto del MSR regala la seconda pole stagionale dopo il Texas Motor Speedway, accomiatandosi dall’Arrow McLaren dopo tre stagioni in cui è stato più volte messo sotto la lente di ingrandimento per i suoi risultati altalenanti.

A far compagnia in prima fila allo svedese, Scott McLaughlin, lontano appena 10 millesimi dal polesitter, mentre la seconda fila è composta da Christian Lundgaard, il migliore nelle seconde libere nonchè autore della migliore prestazione assoluta nel Q2, e Josef Newgarden.

I due primi violini del campionato, Scott Dixon ed Alex Palou partiranno invece dalla terza fila, col sei volte campione unico a prodursi sulle prime sul nuovo abrasivo asfalto del circuito californiano.

Delusione per Colton Herta, due volte qui in pole ed in pista coi colori del padre Bryan, che non passa la prima tagliola, impresa complicata dalla late red flag chiamata in causa da Ryan Hunter-Reay, che lascia fuori tra gli altri anche Marcus Ericsson ed Alexander Rossi.

Al contrario, si riaffaccia nuovamente fra i primi dodici Santino Ferrucci, 11mo, anche se dovrà scontare sei posizioni al via come Agustin Canapino, 13mo, e Juri Vips, il quale ha sfiorato un clamoroso ingresso fra i primi 6. Chiude mestamente la graduatoria Helio Castroneves, subito out nella sua ultima gara da regular del MSR.

Lo start della gara domenica alle 2.30 PM ET, pari alle 20.30 nostrane. Diretta televisiva sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Malukas firma per Arrow McLaren mentre Armstrong prosegue con Ganassi. Herta comanda nelle prime libere di Laguna Seca

Fine settimana convulso quello dell’IndyCar a Laguna Seca. In coincidenza dell’ultimo appuntamento stagionale, a titolo già assegnato, l’attenzione è perlopiù incentrata sul mercato piloti.

David Malukas ha coronato le proprie intenzioni di trovarsi un team all’altezza, trovando casa all’Arrow McLaren, dove prenderà Il posto di Felix Rosenqvist sulla DW12-Chevy #6. Sul fronte Honda invece, Marcus Armstrong prolunga con Ganassi; il 23enne kiwi nel 2024, che dovrebbe aggiudicarsi il titolo di Rookie of The Year, affronterà la sua prima stagione completa, inclusi gli ovali.

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Ma al WeatherTech Raceway c’è stata anche azione in pista, e dopo la test session a ranghi quasi completi di giovedí, ieri si sono svolte le prime libere. Davanti a tutti Colton Herta con i colori mutuati dal padre, ed il tempo di 1.07.5382. L’ambizione dell’alfiere dell’Andretti Global è di ripetere le prestazioni ottenute in prova nel 2019 e nel 2021, allorquando conquistó la pole.

A seguire le due McLaren di Pato O’Ward ed Alexander Rossi, col messicanino ad appena 52 millesimi dal battistrada. La vera rivelazione peró è stato Juri Vips, che ha chiuso in P6 al suo secondo weekend IndyCar, dietro a Marcus Ericsson e Kyle Kirkwood ma davanti al caposquadra Graham Rahal.

Diverse le interruzioni sul tracciato recentemente ripavimentato, con protagonisti di rilievo quali Romain Grosjean, Scott McLaughlin, Scott Dixon e Will Power. Fuoripista anche per Agustin Canapino, che sconterà una penalizzazione di 6 posizioni in griglia per cambio del motore.

Il programma del season finale 2023 prosegue nella giornata di sabato con le libere 2 e le qualifiche, rispettivamente alle 1.00 PM ET ed alle 5.00 PM ET, entrambe fruibili gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Rosenqvist si accasa al MSR. Andretti diventa Global

Il buon finale di stagione è valso a Felix Rosenqvist un contratto pluriennale col Meyer Shank Racing. Il 31enne svedese lascia quindi l’Arrow McLaren dopo tre anni in cui ha raggiunto tre podi ed altrettante pole position, ma mai la vittoria, pervenuta nel 2020 a Road America col Team Ganassi, insieme al quale ha disputato le due prime stagioni nella serie.

Rosenqvist, che andrà a fare squadra con un altro pilota di origine svedese, ancorchè di passaporto britannico, Tom Blomqvist, andrà a sostituire Simon Pagenaud, il cui futuro agonistico è legato alle capacità di recupero dopo il terribile incidente di Mid-Ohio. Il campione 2016 ha comunque ringraziato a mezzo social la proprietà del team.

Si apre quindi la caccia al terzo sedile McLaren. Dopo la rinuncia del neocampione Alex Palou, i candidati potenziali non mancano: in pole position c’è Callum Ilott, in attesa di fare il salto di qualità dopo due stagioni ed un pezzettino col Juncos Hollinger, ma ricordiamo che a spasso c’è anche Romain Grosjean, appena scaricato dal team Andretti.

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Andretti che da oggi non si chiamerà più Autosport ma Global, un rebranding volto ad unire – cita il comunicato – tutti gli aspetti dell’organizzazione sotto un’unica identità, allineata ancora più fermamente al retaggio già ben consolidato del team. Andretti Global al momento opera su otto diverse piattaforme sportive in sei continenti, con il desiderio di espandere la propria impronta di stampo mondiale all’interno di altre importanti serie del motorsport.

Il riferimento è ovviamente nei confronti della F1, oggetto del desiderio della famiglia Andretti, che potrebbe cosí chiudere il fatidico cerchio con l’eredita di Big Mario.

Nel weekend frattanto, a titolo già assegnato, si chiude la serie 2023 con l’iconica venue di Laguna Seca. Appuntamento in pista venerdí 8 settembre alle 5.30 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 9 a partire dalle 5.00 PM ET e start della gara alle 2.30 PM ET, le 20.30 italiane, di domenica 10 settembre. Libere e qualifiche come sempre godibili gratuitamente via IndyCar Live, mentre la gara verrà trasmessa dai canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Andretti Global

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IndyCar – Alex Palou, vittoria a Portland e titolo

Alex Palou è il nuovo campione IndyCar. Il catalano, come sempre coadiuvato al massimo dal box Ganassi, nonostante l’importante assenza di Barry Wanser, riporta la quinta vittoria stagionale a Portland per aggiudicarsi il suo secondo titolo con una gara di anticipo.

Abbiamo già elogiato su queste pagine la determinazione di Palou in questa stagione, nonostante il pasticcio con la tanto agognata McLaren, poi ripudiata, ed il suo nome va ad associarsi, come rendimento “in his prime” nientemeno che ai due mostri sacri per eccellenza: AJ Foyt e Mario Andretti.

Nella fattispecie Palou e tutta la top five hanno beneficiato di una gara con due sole interruzioni, la prima poco dopo lo start – in cui la Dallara #10 si è fatta subito largo piazzandosi in P3 dietro Graham Rahal e Scott McLaughlin – innescata da Will Power largo in curva 4 e poi in stallo. La seconda, a due terzi abbondanti di gara, per una situazione analoga causata da Agustin Canapino.

Dopo la prima sosta, i due battistrada, partiti con le alternate, si sono ritrovati a metà gruppo, mentre Palou e Dixon, con strategie simili, si liberavano delle poco resistenti red. Altri invece come David Malukas e Kyle Kirkwood, hanno provato ad approfittare della prima Full Course Yellow per la prima sosta.

Fatto sta che nessuno dei piloti partito con le gomme più performanti è riuscito a creare quel gap necessario, ed anzi Rahal e McLaughlin hanno sostanzialmente battagliato fra loro a centro gruppo per tutta la gara, consumando preziosi secondi di Push-to-pass.

I più consistenti nell’inseguimento alle due vetture di Ganassi sono stati gli alfieri di Arrow McLaren, con Felix Rosenqvist desideroso di fare vedere ai suoi boss di meritare la riconferma per il 2024, a fare vedere i sorci verdi a Pato O’Ward. Lo svedese, nonostante la direzione gara non gli abbia permesso un ultimo pit in regime di neutralizzazione che lo avrebbe lanciato al comando, terminerà alle spalle del neocampione, mentre il messicano chiuderà in una onorevole P4 davanti a Josef Newgarden.

Il due volte campione ha fatto il possibile dopo essere una qualifica non esaltante ed uno start che lo ha visto perdere diverse posizioni a causa del taglio della prima curva per evitare Kirkwood, entrambi forse un po’ troppo lunghi al via. La strategia “ombra” nei confronti del vincitore ha pagato col ritorno in top five dopo i due disastri del Gallagher GP e di Gateway davanti all’ottimo Rinus VeeKay, alla migliore prestazione di un 2023 altrimenti avaro di soddisfazioni. Menzione d’onore per David Malukas, alla sesta top ten stagionale per il Dale Coyne Racing dietro un alquanto falloso Marcus Ericsson, reo dell’uscita anzitempo di Alexander Rossi, che forse sta già rimpiangendo il suo passaggio all’Andretti Autosport.

Ancora una volta infatti è buio pesto al team Andretti, con Romain Grosjean subito fuori – poi rientrato 10 tornate dopo per onor di firma – e Colton Herta a rovinare un buon piazzamento dopo la rimonta per un drive-through, con un testacoda a 4 giri dal termine. Alla fine è il solito Kirkwood a portare a casa il miglior risultato, un decimo posto che sta un po’ stretto date le potenzialità dimostrate dalla DW12-Honda #27, graziata in più occasioni dalla direzione gara.

Non male infine la prima partenza per Juri Vips, 18mo al traguardo e migliore tra i rookies davanti a Marcus Armstrong, penalizzato da un insolito errore all’ultimo pit del suo box, mentre non ha impressionato Tom Blomqvist, mai realmente in contention per nulla, 24mo.

Il gran finale dell’IndyCar Series 2023 il prossimo weekend a Laguna Seca.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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Indy NXT – Foster fa il bis a Portland. Rasmussen recupera e chiude in P5

Louis Foster esce indenne dalla prima curva di Portland e porta a casa una vittoria, la seconda nella sua stagione da rookie, che permette di mantenere virtualmente ancora viva la corsa al titolo Indy NXT by Firestone 2023.

Foster mantiene la prima posizione ereditata dalla pole ma dietro di lui il caos più totale, con Victor Franzoni che tampona Reece Gold, il quale fa girare Christian Rasmussen, il quale aveva preso un buon abbrivio su Hunter McElrea che lo precedeva in griglia.

Il capoclassifica si gira, inchioda ma riesce a ripartire e si accoda al gruppo degli “indenni”. McElrea e Jacob Abel invece rimangono a lungo fermi insieme a Gold e Kyffin Simpson e a Josh Pierson, vittima di un altro contatto con James Roe. Inevitabile la Full Course Yellow, con Foster a precedere Danial Frost, Nolan Siegel, Jagger Jones, Christian Bogle e Jamie Chadwick.

Dopo le opportune sistemazioni ai box, che coinvolgono anche il rientrante Yuven Sundaramoorthy sulla seconda vettura dell’Abel Motorsports, Simpson e Gold, ritenuto inizialmente reo della melèe, scontano 2 tornate, McElrea, il major contender per il titolo, addirittura 3.

Al restart Rasmussen approfitta di David Brabham, ingaggiato dal Juncos Hollinger per completare il finale di stagione, e di Ernie Francis Jr, e si installa in sesta posizione, mentre Franzoni va a scontare la doverosa penalità.

La gara prosegue sostanzialmente senza scossoni fino alle fasi finali. A 5 tornate dal termine Bogle pressa Jones per la quarta posizione; quest’ultimo vola sui cordoli e, oltre a perdere la posizione ed ai danni ricevuti nella manovra, viene sanzionato con un drive-through.

Ma non è finita, perchè Siegel all’ultimo giro riesce finalmente ad avere la meglio su Frost e conquista la seconda piazza dietro l’imprendibile Foster. Rasmussen, nonostante il fondo e le gomme rovinate, porta a casa una quinta posizione dietro Bogle, al miglior risultato di sempre nella serie, che lascia il danese dell’HMD w/DCR nelle condizioni di dover solamente arrivare al traguardo nel doubleheader di Laguna Seca del prossimo weekend per aggiudicarsi il titolo.

In classifica, Rasmussen precede di 65 lunghezze lo sfortunato McElrea, di 70 Siegel e di 82 il vincitore odierno.

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Titoli aggiudicati in leggero anticipo invece nelle altre categorie propedeutiche: Miles Rowe diventa il primo driver di colore ad aggiudicarsi un titolo nazionale nella USF Pro 2000, mentre Simon Sikes si laurea campione USF 2000.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Rahal vola in pole a Portland. Grosjean non rinnova con Andretti

Tra i tanti litiganti, nelle qualifiche del Portland GP, ha goduto Graham Rahal, che riporta la seconda pola position dell’anno dopo quella ottenuta al Gallagher GP. Peraltro una pole incredibilmente conquistata sulle primary, lasciando Scott McLaughlin, il migliore nelle seconde libere nonchè autore della migliore prestazione nella Top Twelve, a 33 millesimi.

Tra i dodici del Q2 si presentavano tutte e tre le Penske, le tre Arrow McLaren e tre delle quattro vetture del Team Ganassi. Uniche eccezioni, Colton Herta, Callum Ilott e appunto Rahal, il quale arpionava l’ultimo posto disponibile per la Firestone Fast Six, conquistata incredibilmente sulle primary, lasciandosi dietro Scott McLaughlin, il migliore nelle seconde libere nonchè autore della migliore prestazione nella Top Twelve, a 33 millesimi.

Seconda fila per Colton Herta e Scott Dixon, terza per il leader Alex Palou e Pato O’Ward. Unica interruzione causata da Josef Newgarden, nelle gomme dell’impegnativa turn 12, e che partirà 12mo.Problemi anche per Felix Rosenqvist, il quale ha raggiunto anzitempo i box per un problema tecnico.

Tra le delusioni della sessione, sicuramente Romain Grosjean, appena ottavo nel primo gruppo del Q1. Il franco svizzero ha annunciato che non ritornerà all’Andretti Autosport, che potrebbe ridurre il proprio effort a tre sole vetture.

Delusione anche per Christian Lundgaard, il migliore di ieri e nella top ten anche nelle libere-2, che partirà alle spalle di Grosjean in nona fila.

Infine, se il deb Juri Vips si è ben comportato con l’ottava prestazione nel suo gruppo buona per affiancare il compagno di squadra al team RLL, Tom Blomqvist, alle sue prime vere qualifiche, non è riuscito a sfuggire dall’ultimo posto, dietro anche al sempre meno convincente Benjamin Pedersen.

La partenza del Grand Prix of Portland domani, domenica alle 3.00 PM ET, pari alle 21 italiane. Diretta come sempre sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Lundgaard al top nelle prime libere di Portland

Nella nottata italiana si sono svolte le prime libere a Portland, penultimo appuntamento dell’IndyCar Series 2023 A svettare è stato Christian Lundgaard, autore di 58.1776, a precedere Kyle Kirkwood ed il quasi campione Alex Palou. Tutti hanno approfittato delle alternate messe a disposizione nel finale di sessione.

Ottimo risultato per l’Arrow McLaren, che piazza tutte e tre le monoposto nella top ten con Pato O’Ward P4 davanti a Felix Rosenqvist ed Alexander Rossi nono. Lo svedese, che a sorpresa potrebbe ancora una volta beneficiare delle recenti mosse del mercato piloti ed essere riconfermato nel team di Zak Brown, è stato autore del contatto che ha generato la prima delle tre interruzioni.

A seguire la red flag è stata esposta per le uscite di Santino Ferrucci e Rayn Hunter-Reay, tutte senza gravi conseguenze per vetture e piloti. Il veterano dell’ECR peraltro dovrà scontare sei posizioni in griglia per il cambio del quinto motore Chevy.

Tornando ai risultati della pista, prosegue il momento magico di David Malukas, sesto, e tra i deb impressiona Juri Vips, che chiude in P15 sulla vettura dell’RLL ex-Harvey; al contrario il neoacquisto del MSR, Tom Blomqvist, chiude la lista dei tempi.

Non una sessione particolarmente incisiva infine per il Team Penske, col solo Josef Newgarden, fuori dai giochi per il titolo dopo il crash di Gateway, nella top ten. Scott McLaughlin ed il campione uscente Will Power, vincitori qui nel 2022 e nel 2019, chiudono in P16 e P17 rispettivamente, comunque davanti all’ultimo contender rimasto, Scott Dixon, 19mo a precedere un irriconoscibile Colton Herta.

Il programma odierno proseguirà con la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.00 PM ET ed alle 3.30 PM ET, vale a dire le 21.30 italiane, queste ultime visibili gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Lundqvist, contratto pluriennale con Ganassi

Via uno svedese, dentro un altro: Linus Lundqvist è il nuovo pilota del Chip Ganassi Racing per il 2024 ed oltre.

Il campione Indy Lights 2022 ha finalmente trovato casa, complici anche le ottime prestazioni in sostituzione di Simon Pagenaud nelle ultime tre gare per il Meyer Shank Racing, dove peraltro ha fatto segnare il giro più veloce in due occasioni, Nashville e Gateway.

Lundqvist sarà presente negli ultimi due appuntamenti di Portland e Laguna Seca, partecipando alle attività del team, inclusi briefing tecnici e preparazione della gara.

“È fantastico che l’opportunità di assumere Linus, un comprovato vincitore, oltre che campione in carica dell’Indy NXT 2022, sia ora una realtà per il Chip Ganassi Racing – ha affermato il boss del CGR Mike Hull – (Linus) ha dimostrato di poter creare con le sue performances in pista quella separazione in gara che è quanto richiesto nella IndyCar odierna. Crescere insieme è ciò che verrà dopo”.

L’appuntamento con il Portland GP è per domani alle 6.00 PM ET (le 24.00 italiane) con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

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IndyCar – RLL, finale di stagione con Juri Vips

Le ultime due gare stagionali a quanto pare verranno usate quale banco di prova per le squadre in cerca di piloti in chiave 2024. Dopo l’annuncio di Tom Blomqvist al MSR, poco fa quello che Juri Vips guiderà la vettura ex-Jack Harvey negli ultimi due appuntamenti di Portland e Laguna Seca.

Vips, 23 anni, protagonista sin dall’adolescenza delle varie formule propedeutiche, vanta il titolo ADAC F4 nel 2017, un secondo posto al prestigioso GP di Macau nel 2019 e tre vittorie e due pole position nel triennio 2020-2022 in F2 con DAMS ed Hitech.

In quel periodo ha svolto il ruolo di test e reserve driver in Red Bull ed Alpha Tauri, fino al “famoso” episodio della diretta Twitch che ha tolto il talento estone dal radar della scuderia austriaca.

Vips ha già avuto la possibilità di testare le vetture IndyCar proprio con l’RLL a Sebring lo scorso ottobre e lo scorso marzo a Barber Park.

L’azione in pista a Portland inizierà venerdí 1° settembre alle 6.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 2 alle 3.30 PM ET e start della gara domenica 3 settembre alle 3.15 PM ET, vale a dire le 21.15 italiane. Libere e qualifiche godibili come sempre gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live, mentre la gara verrà trasmessa dai canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Blomqvist chiuderà la stagione al MSR

Sarà Tom Blomqvist a sostituire l’infortunato Simon Pagenaud negli ultimi due round dell’IndyCar Series. Il 31enne britannico, che a tale scopo salterà la 6 Ore del Fuji WEC dove era iscritto con United Autosports, sarà al volante della DW12-Honda #60 del Meyer Shank Racing a Portland e Laguna Seca nei due prossimi fine settimana, un’anteprima del 2024, quando sarà full-time col team dell’Ohio

Purtroppo la riabilitazione di Pagenaud dal terribile incidente di Mid-Ohio sta prendendo più tempo del dovuto. “Sto lavorando con un eccellente team di medici ed ho fatto progressi – ha riportato il campione 2016 a mezzo social – ma i dottori mi consigliano di prendermi ancora tempo per recuperare nuovamente il 100%.”

“L’incidente - prosegue Pagenaud – mi ha lasciato con persistenti sintomi post-commozione cerebrale. Io sto lavorando duro per tornare al 100% ma i tempi di recupero variano per ogni individuo. Vorrei fare ciò che amo e guidare la mia macchina, ma l’incidente è stato assai violento e ció mi obbliga a dare priorità alla mia salute e al mio recupero”.

Per Blomqvist la possibilità di mostrare nuovamente le proprie capacità sulle monoposto più veloci del pianeta dopo il breve outing di Toronto di metà luglio, terminato nella melèe del primo giro causata da Jack Harvey.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series