Risultato completamente ribaltato a distanza di 24 ore sul tracciato di Mid-Ohio per gara 2 del doubleheader IndyCar. Se ieri il team Andretti non era andato oltre il gradino basso del podio per Alexander Rossi, oggi ha occupato l’intero podio grazie a Colton Herta, allo stesso Rossi e a Ryan Hunter-Reay.
Herta è partito dalla pole conquistata un paio d’ore prima in una qualifica inficiata dalle condizioni della pista, resa insidiosa dall’acquazzone della prima mattina. Ciò ha vanificato gli sforzi del primo gruppo, comandato da Santino Ferrucci su Alex Palou e Simon Pagenaud, ma anche la seconda metà della griglia non ha avuto vita facile. Vittima eccellente il dominatore di ieri, Will Power, scivolato fuori nel fango del Keyhole forse perché troppo impegnato in un insolito duello col compagno di squadra Josef Newgarden.
Risultato, red flag e 17ma piazzola in griglia per il campione 2014, ma problemi anche per Patricio O’Ward e Jack Harvey, incappati in altrettante uscite di pista attimi prima dell’interruzione, che ha lasciato poco più di 3 minuti sul cronometro, che dietro Herta ha premiato Scott Dixon, Felix Rosenqvist e Marco Andretti.
La gara poteva prendere una piega sicuramente diversa se al via Santino Ferrucci, pressato da Dixon, non avesse esagerato, terminando largo in curva 1. Nel tentativo di mantenere la sua DW12, Ferrucci toccava il compagno di squadra Alex Palou, ed i due carambolavano a loro volta su Rosenqvist, mandandolo ko, come anche il catalano. Andretti dal canto suo per evitare la melée andava largo e perdeva da subito il contato con i primi.
Questa la prima delle due Full Course Yellow della gara, la seconda al lap 15 a causa del testacoda di Dalton Kellett che invogliava tutti al pit, salvo Takuma Sato e Marco Andretti, che insistevano con le “red”. Scott Dixon fino a quel momento occupava la seconda posizione virtuale, ma il weekend orribile del pentacampione non era ancora finito, perchè al lap 22 Dixon commetteva un errore da egli stesso ammesso “da rookie”, girandosi da solo in curva 1.
Tutto da rifare per Dixon, ed il duello dietro Herta, tornato leader intorno alla metà gara dopo il sorpasso su Andretti (poi scivolato a sua volta in curva 1) e l’inevitabile pit di Sato in regime di corsa libera, coinvolgeva Rossi, Graham Rahal ed Hunter-Reay, il quale si sbarazzava dell’enfant du pays con un sorpasso deciso.
Dietro questo quartetto si accodava Marcus Ericsson, apparentemente rinato dopo la pessima prestazione di ieri, ed il trio Penske formato da Pagenaud, Power e Newgarden. Le fasi finali vedono il duello per la piazza d’onore fra Rossi ed Hunter-Reay, i tre alfieri del Team Penske procedere in colonna senza variare le posizioni, ma soprattutto la rincorsa di Scorr Dixon, che in 17 giri macina una ventina abbondante di secondi, agguantando la top ten proprio nelle curve finali su Rinus VeeKay.
Herta, alla sua terza vittoria all-time, balza al quarto posto in classifica generale dietro O’Ward, oggi nono, classifica dove Dixon vede leggermente ridotto il proprio margine su Newgarden a 72 punti a tre sole gare dalla fine. Un margine cospicuo ma non inattaccabile quindi, in attesa del prossimo doubleheader, l’Harvest GP di Indianapolis del 2-3 ottobre, e del gran finale di St-Petersburg, il 25 ottobre, che quest’anno non assegnerà doppio punteggio.
Piero Lonardo
I risultati delle Qualifiche 2
L’ordine di arrivo di Gara 2
Foto: IndyCar