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IndyCar – Grosjean torna in pole a Barber Park: riuscirà a vincere la sua prima gara?

Romain Grosjean si aggiudica la sua terza pole position, seconda dell’anno dopo St.Petersburg, al Children’s of Alabama Indy Grand Prix at Barber Motorsports Park.

L’ex-F1, cui manca ancora il successo finale al suo terzo anno di IndyCar, dopo una pessima prima giornata, ha ottenuto il sesto tempo nelle libere-2, seppur a quasi mezzo secondo dal leader Alex Palou, ed infine ha spazzato via la concorrenza nella Firestone Fast Six col tempo di 1.05.8396.

Il campione 2021, che proprio qui iniziò la sua rincorsa al titolo, lo affiancherà in prima fila, mentre le uniche due vetture motorizzate Chevrolet di Pato O’Ward e Scott McLaughlin – fin qui il più in palla al Team Penske – seguiranno in seconda davanti a loro volta a Scott Dixon e Christian Lundgaard.

Clamorosamente fuori dai migliori Josef Newgarden, il quale ha mancato ancora una volta l’appuntamento con i primi sei, ma anche il campione in carica Will Power, giratosi nella Top Twelve, cosa che è accaduta anche al fresco polesitter di Long Beach, Kyle Kirkwood, e ad un Rinus VeeKay in cerca di riscatto come tutto l’Ed Carpenter Racing.

Delusione ancora maggiore per Marcus Ericsson e Colton Herta, quest’ultimo P5 al mattino, i quali stazioneranno affiancati in settima fila, mentre chiudono lo schieramento Marcus Armstrong – cui sono stati cancellati i due migliori giri per aver ostacolato Lundgaard – e Santino Ferrucci alle prese con un problema di trasmissione. Best rookie in griglia, Agustin Canapino, che partirà dalla 22ma piazzola.

Lo start del Grand Prix of Alabama è previsto per stasera alle 3.00 PM ET, le 21 italiane, preceduta da un warm-up alle 12.00 PM ET. Il warm-up sarà visibile gratuitamente sul sito IndyCarLive!

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – McLaughlin inizia bene a Barber Park

E’ stato Scott McLaughlin il più veloce nelle prime libere di Barber Park, Alabama, quarto atto dell’IndyCar Series 2023. Il portacolori del Team Penske ha approfittato di un set di gomme alternate per saltare in alto nella lista dei tempi, fissando i cronometri sull’1.06.6610.

Le macchine del Captain sembrano le uniche in grado di imporsi con i motori Chevrolet nei confronti di quelle motorizzate Honda, e chiudono con tutti e tre i piloti nella top ten, Will Power P3 e Josef Newgarden P7.

Il campione in carica è stato protagonista di un’uscita di strada nel finale di sessione nel suo outlap con le red, ma non è stato il solo ad avere qualche inconveniente, in quanto l’insidiosa pista dell’Alabama non ha risparmiato nemmeno i più esperti quali Helio Castroneves, protagonista di un clamoroso fuoripista terminato al rallentatore sulle gomme. Romain Grosjean dal canto suo, ha terminato anzitempo la sessione per problemi al motore.

Dietro McLaughlin si piazza quindi Colton Herta a 0.1583, poi dietro Power è festa Ganassi con Scott Dixon (il migliore sulle primary) ed il leader della serie, Marcus Ericsson. Anche Alex Palou chiude all’interno della top ten, che comprende anche Christian Lundgaard, sempre il più positivo in casa RLL, e Pato O’Ward.

Il programma del weekend prosegue nella giornata di sabato con le libere-2 e le qualifiche, rispettivamente alle 11.00 AM e alle 2.20 PM ET, vale a dire le 20.20 nostrane. Lo start del Grand Prix of Alabama domenica 30 aprile alle 3.00 PM ET, cioè le 21 italiane, preceduta da un warm-up alle 12.00 PM Et. Libere 2 e warm-up saranno godibili in free streaming sul sito IndyCarLive!. SkySport come al solito si limiterà solo alla gara.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Cancellato il day-2 dei test a Indy. Abel Motorsports, ecco la 34ma entry!

La pioggia battente prevista per tutta la giornata sulla zona di Indianapolis ha fatto sì che la direzione gara dell’IMS abbia cancellato l’intero day-2 dell’Open Test IndyCar.

Come riportato su queste pagine, fortunatamente la giornata di ieri si è dimostrata proficua e i 33 piloti presenti hanno compiuto complessivamente 3.517 giri in vista della 107ma Indy 500, che prenderà il via martedì 16 maggio con le prime libere.

Nel frattempo le monoposto più veloci del pianeta faranno tappa a Barber Park, Alabama, per la quarta prova della serie 2023.

Ma la notizia del giorno consiste nella 34ma iscrizione al “Greatest Spectacle in Racing”. Abel Motorsports ha infatti ufficializzato l’impegno con RC Enerson per schierare una DW12-Chevy che porterà il numero 50.

L’operazione, nell’aria da tempo ma che sembrava ormai tramontata, vedrà il 26enne floridiano tentare la qualifica con lo stesso telaio, di proprietà della famiglia, col quale ha tentato la partenza nel 2021 sotto la denominazione di Top Gun Racing, e dovrebbe precorrere un impegno più corposo della squadra, non necessariamente col medesimo pilota, nella prossima stagione.

Torna pertanto il famigerato “bump”, dopo che Beth Paretta, boss del Paretta Autosport nella giornata di ieri ha reso noto di aver messo giocoforza da parte la possibilità di tornare a schierarsi a Indianapolis per quest’anno.

Il prossimo appuntamento in pista dell’IndyCar Series è per venerdì 28 aprile per le prime libere del Grand Prix of Alabama.

Piero Lonardo

Foto: Abel Motorsports

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IndyCar – Newgarden al comando nei test di Indianapolis

Un Josef Newgarden proteso verso il risultato di spicco nella prossima Indy 500 termina al comando nella lista dei tempi nel primo dei due giorni dell’Open Test. Il 32enne portacolori del Team Penske, due titoli all’attivo, ad Indianapolis non ha peró raccolto meglio di un terzo posto nel 2016 con l’Ed Carpenter Racing

Newgarden ha segnato la media di 237.023 mph durante le ore finali della giornata, il cui programma è stato esteso ulteriormente di 60’ fino al tramonto per ovviare alle previsioni di pioggia previste invece per tutta la giornata odierna in Indiana.

Unico altro pilota a scendere sotto le 236 mph, l’enfant du pays Conor Daly, uno degli “stakanovisti” del day 1 con 145 tornate, insieme a Scott McLaughlin (146), David Malukas (150), il teammate Rinus Veekay (156) ed il vincitore 2022 Marcus Ericsson. Quest’ultimo è stato il migliore nelle prime due ore riservate ai veterani con 224.330 mph. La top five prosegue con Scott Dixon, Kyle Kirkwood e Takuma Sato.

Al contrario, solo 23 tornate per Marco Andretti, il quale ha completato il rookie e refresher program in mattinata insieme ai debuttanti Agustin Canapino, Sting Ray Robb e Benjamin Pedersen e ai rientranti Katharine Legge, Ryan Hunter-Reay, Tony Kanaan e Stefan Wilson. Quest’ultimo chiude con la sesta prestazione di giornata con 107 giri percorsi sulla DW12-Chevy del Dreyer & Reinbold.

L’unico contatto da segnalare non è avvenuto sull’ovale ma in pitlane, ed ha visto protagonisti Callum Ilott e Rinus VeeKay, a causa di una unsafe release da parte del pilota del Juncos Hollinger, peraltro a lungo fermo per problemi tecnici (solo 31 giri percorsi) e già nel mirino dei media dopo i fatti di Long Beach. Il pilota inglese si è immediatamente scusato, imputando l’errore al box JHR.

Ricordiamo che sono state utilizzate le nuove configurazioni aerodinamiche specifiche per i Superspeedway introdotte recentemente.

La seconda giornata di test inizierà, meteo permettendo, alle 10.00 AM locali, pari alle 16 italiane, e sarà godibile in free streaming mediante la piattaforma INDYCAR LIVE! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream.

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

I risultati del Day 1

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IndyCar – La serie da oggi a Indianapolis per preparare la 500 Miglia

Inizia oggi per la durata di due giorni l’Open Test di Indianapolis in preparazione della 107ma Indy 500. Presenti tutti e 33 i piloti iscritti al “Greatest Spectacle in Racing”, che quest’anno non prevedrà quindi alcun bump.

I test si svolgeranno dalle 10.00 AM alle 6.30 PM locali di oggi e dalle 10.00 AM alle 4 PM di venerdi e saranno visibili in streaming gratuito tramite la piattaforma INDYCAR LIVE! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream.

In cartellone anche il Rookie Orientation Program e refresher test dalle 12.00 AM alle 2.00 PM locali di oggi, mentre i cosiddetti veterani prenderanno la pista già al mattino.

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Presentate nel frattempo altre livree speciali per l’occasione. In primis quella della quarta Arrow McLaren, quella dell’addio di Tony Kanaan alle corse. La DW12-Chevy #66 prevede tre stelle color papaya disposte orizzontalmente su sfondo nero. Anche questo è un richiamo alla Triple Crown esposta sulle altre tre vetture riguardanti le vittorie al GP di Monaco, alla 24 Ore di Le Mans e ovviamente alla Indy 500 per il 60mo anniversario del team.

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Rese note anche quella del Dreyer & Reinbold per Stefan Wilson per la sua quinta partenza ad Indianapolis in collaborazione col Cusick Racing e quelle del Meyer Shank Racing. Queste ultime (in foto la #06 per il quattro volte vincitore Helio Castroneves) switcheranno dal fondo nero al bianco, similmente a quanto presente sulla Acura GTP della serie IMSA. Peccato però che si tratta anche dello stesso schema adottato dal medesimo sponsor sulla vettura del Team Andretti di Kyle Kirkwood, il quale ha commentato su Twitter “sarà dura per gli spotter…”

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Infine, due parole sulla situazione che si è creata nel post gara di Long Beach: L’IndyCar Series ha ritenuto di dover inviare il seguente comunicato: “Nelle ultime 24 ore, alcuni dei nostri piloti sono stati obiettivo di irrispettosi ed inappropriati abusi online. Non c’è posto per questo comportamento nel nostro sport. Mentre la fiera competizione e la rivalità saranno sempre un bene delle corse IndyCar, è importante di mostrare e celebrare questi attributi con degno rispetto ed attenzione per il benessere dei nostri competitor.”

“L’IndyCar – conclude il comunicato – è una comunità che dovrebbe sempre sforzarsi di migliorarsi mediante il sostegno e l’apprezzamento reciproco.”

Maggiore indiziato, il commentatore argentino Ricardo Ponte, reo di aver apostrofato in diretta tv Callum Ilott, reo di aver bloccato Agustin Canapino durante la ripartenza seguita all’incidente tra Scott Dixon e Pato O’Ward. “El Titan”, in testa al gruppo per non aver cambiato le gomme durante la Full Course Yellow, ma bloccato dal teammate, il quale non voleva perdere il giro dopo il precedente contatto a muro, è stato vittima di Helio Castroneves, che nel passarlo gli ha rovinato il muso, costringendolo ad una lunga sosta extra.

Messaggi di odio comunque anche all’indirizzo di O’Ward, “reo” di aver chiuso Dixon a muro. Il sei volte campione ha puntualizzato in diretta tv che “questo non è il modo di correre”, cui il messicanino ha risposto ai microfoni di NBCSports di non doversi scusare e che si è trattato di un incidente di gara. O’Ward ha poi fatto seguire un comunicato bilingue che invita tutti a non oltrepassare una certa linea di comportamento anche in presenza di diverse opinioni.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Arrow McLaren, Dreyer & Reinbold Racing, Meyer Shank Racing

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IndyCar – Kirkwood imbattibile a Long Beach riporta la prima W

Una vittoria costruita dalle qualifiche, ecco la sintesi della gara di Kyle Kirkwood a Long Beach. Il 25enne di Jupiter, Florida, approdato in Andretti Autosport dopo una prima stagione da rookie al team Foyt, aveva già dimostrato nel 2022 di essere capace di fornire prestazioni mostre anche con gomme in non perfette condizioni.

Purtroppo quasi sempre questi exploit si sono tramutati in DNF per troppa irruenza o incidenti di gara; nel GP di Long Beach appena terminato invece, forte anche dell’apporto del team e del suo stratega Bryan Herta, la prima pole position nell’IndyCar Series si è tramutata in vittoria.

La squadra di Michael Andretti peraltro ha dominato, portando tre macchine tra le prime quattro, con Romain Grosjean (ma quando ne vincerà una?) secondo e Colton Herta quarto. Nel mezzo, quel Marcus Ericsson che giorno dopo giorno si trova sempre meglio tra le monoposto USA e che comanda la classifica generale.

Grandi sconfitti di oggi l’ex-leader Pato O’Ward ed il vincitore del Texas, Josef Newgarden. Il primo ha gettato via la gara con un tentativo di sorpasso su Kirkwood concluso in melèe, fortunatamente senza maggiori conseguenze, subendo persino l’onta del doppiaggio finale, mentre l’alfiere del team Penske, dopo aver approfittato dell’occasione per passare al comando, non è stato in grado di tenere il passo della concorrenza, dovendo ricorrere a primary usate per l’ultimo stint. Alla fine il due volte campione è terminato solamente ottavo, mentre davanti Grosjean non riusciva ad avvicinarsi quanto basta per impensierire il compagno di squadra, cui va un successo meritatissimo.

In generale, le monoposto dotate di motore Chevrolet hanno generalmente stentato, se è vero che il migliore dei piloti del farfallino è stato Will Power, sesto. Solo tre i ritiri: Scott Dixon, vittima di un primo contatto con un irrequieto O’Ward, Rinus VeeKay per problemi tecnici ed Alexander Rossi, che mentre la sua ex-vettura andava a conquistare il successo, si accomodava nella via di fuga di curva 1.

Il prossimo appuntamento con l’IndyCar Series è fra due settimane a Barber Park, Alabama. Lo scorso anno fu successo di O’Ward.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

L’ordine di arrivo 

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IndyCar – Kirkwood, prima pole in carriera a Long Beach

Dopo due sessioni di libere dominate dalla McLaren #5, tutti si aspettavano la conferma anche in qualifica per Pato O’Ward, invece le cose tra i muretti di Long Beach sono andate diversamente, e Kyle Kirkwood si è aggiudicato la prima pole position in carriera.

Il giovane floridiano, che ricordiamo ha vinto negli anni passati tutti e tre i campionati della cosiddetta Road to Indy, ha beffato nel finale della Firestone Fast Six il compagno di squadra Romain Grosjean col tempo di 1.06.2878, seguito a ruota da Marcus Ericsson, con cui dividerà la prima fila.

O’Ward, come il resto dei favoriti, ha sostanzialmente sprecato un set di alternate nuove per rientrare tra i primi sei dopo il crash di Marcus Armstrong nei minuti finali della Top Twelve. Da regolamento la direzione gara ha permesso un giro lanciato per ciascun concorrente e sono stati premiati, oltre ai quattro già citati, anche Scott Dixon ed Alex Palou, mentre al contrario sono rimasti esclusi Colton Herta e Josef Newgarden. Kirkwood, con un set di gomme nuove, ha avuto la meglio nel turno finale.

In precedenza era stato David Malukas a battezzare le barriere nel primo turno, che ha visto uscire tra gli altri anche il due volte vincitore Will Power.

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L’Arrow McLaren frattanto ha presentato le livree per la prossima Indy 500, ispirate, in onore del 60mo anniversario della findazione del team, alla Triple Crown. Ognuna delle tre DW12-Chevy full-season (quella per Tony Kanaan verrà rivelata in seguito) si ispira infatti ai colori di uno dei successi storici del team di Woking.

La #5 di Pato O’Ward è ispirata alla vittoria della F1 GTR alla 24 Ore di Le Mans del 1995 di JJ Lehto, Yannick Dalmas e Masanori Sekiya; la #6 di Felix Rosenqvist alla vittoria di Alain Prost al Gran Premio di Monaco di F1 del 1984 e la #7 di Alexander Rossi alla Indy 500 del 1974 da parte di Johnny Rutherford.

Queste e le altre monoposto della serie saranno di scena all’Indianapolis Motor Speedway il 20-21 aprile prossimi per i test collettivi in vista della 107ma Indy 500.

Nel frattempo, domani lo start della gara di Long Beach avverrà alle 3.30 PM ET, pari alle 21,30 nostrane, preceduta da mezz’ora di warm-up a partire dalle 12.00 PM ET. Diretta a pagamento della gara sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Arrow McLaren

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Newgarden, terzo sigillo in Texas, ma che battaglia!

Una battaglia serrata nell’ultimo quinto di gara alla fine ha premiato Josef Newgarden, che riporta la terza vittoria al Texas Motor Speedway.

Sembrava la giornata della rivincita di Pato O’Ward dopo la sfortuna di St.Petersburg. Il messicanino dell’Arrow McLaren ad un certo punto era riuscito nell’impresa di doppiare tutti a parte il vicecampione in carica, ma come è spesso accaduto in passato, è stata proprio una vettura del team, nella fattispecie quella del poleman Felix Rosenqvist, a rimettere tutto in discussione, al lap 179 di 250, dopo una lunga sezione di gara senza interruzioni, dopo il crash in T2 da parte di Takuma Sato al giro 48.

Start

Tutto da rifare quindi, con sei piloti in contention nel restante 20% di gara, frammentato da altre tre interruzioni causate da Sting Ray Robb, a muro in T2, poi dal contatto tra Devlin deFrancesco a Graham Rahal ed infine da Romain Grosjean, che chiudeva con due tornate di anticipo il fantastico duello al cardiopalma a gomme fresche fra i due contender.

Che differenza rispetto alla tanto decantata F1! (una volta tanto, visti i fattacci di Melbourne, ci va di dirlo) E dire che la giornata era iniziata con prospettive di pioggia e fulmini, per la preoccupazione degli organizzatori, che durante la settimana hanno potuto annunciare il rinnovo dell’accordo pluriennale con il main sponsor NTT.

Tornando ai risultati della gara, Alex Palou, a lungo in lotta per il primato, riesce ad assicurarsi il gradino basso del podio davanti ad un sempre più consistente, specie sugli ovali, David Malukas e a Scott Dixon, che supera Mario Andretti nella classifica assoluta degli arrivi tra i primi cinque. La top ten si completa con Scott McLaughlin, Colton Herta, Marcus Ericsson, Callum Ilott ed Helio Castroneves.

Giornata no per il campione in carica Will Power, P16 a 2 giri, e per Alexander Rossi con la terza McLaren, penalizzato da un contatto in pitlane con Kyle Kirkwood per il quale ha ricevuto una dubbia penalizzazione, mentre il migliore fra i rookies risulta, manco a dirlo, il debuttante assoluto Agustin Canapino, addirittura undicesimo.

E’ notte fonda invece al Rahal Letterman Lanigan, che domani testerà il campione Indy Lights uscente, Linus Lundqvist, e Katharine Legge, pronta per la sua terza Indy 500 a 10 anni dalla precedente.

il secondo posto consecutivo vale a O’Ward la leadership in classifica generale con 82 punti davanti al vincitore di St.Petersburg, Marcus Ericsson, con 75, a Scott Dixon con 67 e a Newgarden con 66.

L’IndyCar Series tornerà fra due settimane, con il tradizionale appuntamento sulle strade di Long Beach, in coabitazione col WeatherTech SportsCar Championship.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Arrow McLaren

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Rosenqvist ancora il piú veloce in Texas

Seconda pole per Felix Rosenqvist al Texas Motor Speedway. Lo svedese dell’Arrow McLaren ha segnato la miglior media sui due giri sulle 220.264 mph bissando la partenza al palo del 2022.

Niente da fare per la concorrenza, specie per i compagni di squadra Alexander Rossi e Pato O’Ward i quali, usciti fra gli ultimi dietro Rosenqvist, si sono dovuti accodare in P3 e P5. Nel mezzo il solito “vecchietto terribile” Scott Dixon.

Buon rientro anche per l’altro veterano, Takuma Sato, che piazza la sesta media davanti al suo nuovo teammate, Alex Palou.

Delusione invece in casa Penske dopo i buoni risultati delle prime libere, che hanno visto Scott McLaughlin al top ed il vincitore dello scorso anno, Josef Newgarden, in P9. Il migliore del team campione in carica è stato proprio il vicecampione, quarto mentre Will Power, fresco di rinnovo del contratto col team, ha terminato con l’ottava prestazione. Molto piú indietro invece McLaughlin, che partirà dalla quindicesima piazzola.

Anche in casa Andretti non si ride molto dopo le buone prestazioni del mattino, con il solo Colton Herta nella top ten, dietro David Malukas, ma ancora peggio è andata all’Ed Carpenter Racing, capitanato dal team owner in P18, al Meyer Shank Racing, cinque Indy 500 in due, in P21 e P22, e soprattutto al Rahal Letterman Lanigan, che chiude praticamente la graduatoria con le sue tre vetture.

Benjamin Pedersen si piazza al top fra i rookies in P13, mentre Agustin Canapino continua a non deludere per il Juncos Hollinger Racing, piazzando il 19mo tempo, due piazzole piú in basso del suo promettente compagno di squadra, Callum Ilott.

Nel ricordare che al Texas Speedway debuttano le modifiche aerodinamiche descritte nelle scorse settimane per i big ovals, informiamo che il programma odierno proseguirà con altre due sessioni dl libere, rispettivamente fra pochissimo, alle 1.45 PM ET (19.45 nostrane) e alle 2.30 PM ET locali, enztrambe fruibili in diretta gratuita su IndyCarLive!. La prima di queste sessioni sarà dedicata alla “gommatura” della parte superiore dell’ovale, così da favorire i sorpassi in gara, che partirà domenica alle 12.10 PM ET, le 18.10 italiane, visibile a pagamento su SkySport.

Piero Lonardo

Foto: Arrow McLaren

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – La serie torna in Texas per il primo ovale del 2023

Nel weekend torna l’Indycar Series per il secondo appuntamento stagionale in Texas. Confermati per la PPG 375 tutti i piloti full-season, compreso Jack Harvey, dichiarato abile dai medici della serie dopo il botto di St.Petersburg.

Per il pilota dell’RLL peró, che già lo scorso anno non brillò nei confronti del rookie of the year Christian Lundgaard (non prendiamo in considerazione paragoni col figlio d’arte Graham Rahal), si addensano nubi perniciose all’orizzonte, con anche Linus Lundqvist, dopo l’estone Juri Vips nelle settimane scorse a Barber, pronto a testare le vetture del team subito dopo il weekend. Per il campione Indy Lights in carica potrebbero aprirsi opportunità in stagione, anche grazie alla pur non robusta scolarship gudagnata nel 2022.

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Ad ogni modo, il Texas vedrà tornare in pista anche Takuma Sato al volante della DW12-Honda #11 del Team Ganassi. Anche dietro al veteranissimo pilota giapponese c’è un giovane che scalpita per prenderne il sedile, ed è Marcus Armstrong, il quale potrebbe subentrare anche sugli ovali restanti dopo la Indy 500.

Frattanto tutti i rookies 2023 hanno avuto la possibilità di assaggiare la settimana scorsa in anteprima il superspeedway di Forth Worth, cosí da avere l’autorizzazione a correre. Per Agustin Canapino si è trattato della prima presa di contatto su ovale, mentre Benjamin Pedersen e Sting Ray Robb avevano già disputato gare su ovali corti nell’Indy Lights.

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Infine, si va a completare la griglia di partenza della 107ma Indy 500, con Ryan Hunter-Reay, che si schiererà con la DW12-Chevy 23 del Dreyer & Reinbold al fianco di Stefan Wilson. Con il vincitore 2014 sono 33 le entry confermate, il che eviterebbe lo spauracchio del “bump”, anche se in casa Foyt potrebbe esserci la sorpresa di una terza vettura da affiancare a Santino Ferrucci e Benjamin Pedersen.

Nessun segnale di vita invece da parte del team in rosa, Paretta Autosport, ancora alla ricerca di un partner tecnico dopo gli outing con Penske ed ECR.

Tornando al Texas, si tratterà di un weekend concentrato su due sole giornate, con libere e qualifiche sabato 1° aprile, rispettivamente alle 9.00 AM ET (FP1), 12.15 PM (Qualifiche), 1.45 PM (FP2) e 2.30 PM (Final Practice) e gara domenica 2 alle 12.10 PM ET, vale a dire le 18.10 italiane.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Takuma Sato Instagram, Dreyer & Reinbold