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IndyCar – Grosjean svetta nelle prime libere di St.Petersburg

Eravamo abituati da anni a vedere la DW12-Honda #28 nelle prime posizioni, dell’IndyCar Series e questa tradizione pare continuare anche dopo il cambio di “manico” grazie a Romain Grosjean, che alla prima uscita ufficiale con l’Andretti Autosport si piazza davanti a tutti sulle strade di St.Petersburg.

“The Phoenix” come inizia ad essere soprannominato il pilota francese, ha preceduto il gruppo delle 26 monoposto col tempo di 1.01.0525, scavalcando il neo-compagno di squadra nonchè dominatore dell’edizione 2021 Colton Herta, che fino a qual momento possedeva la leadership, di un decimo.

In evidenza anche un altro consueto protagonista dei muretti della Florida, Will Power, trionfatore nel 2010 e nel 2014, autore del terzo tempo davanti all’ex teammate Simon Pagenaud, ora col Meyer Shank Racing.

Tra i rookie, la palma del migliore va a David Malukas con la monoposto del Dale Coyne Racing, decimo, ma buona prestazione anche per il campione Indy Lights in carica, Kyle Kirkwood, P12 per il Team Foyt davanti a Devlin de Francesco.

Solo P17 invece per il campione in carica, Alex Palou, ma in generale Team Ganassi poco performante con Marcus Ericsson 15mo ed il sei volte campione Scott Dixon addirittura 19mo. Malino anche l’Arrow McLaren SP, con Felix Rosenqvist, vincitore qui in Indy Lights, 16mo e Pato O’Ward in P20.

A cura di Jimmie Johnson l’unica interruzione, che da quest’anno viene penalizzata da cinque minuti di stop, a poco meno di 7’ dal termine della sessione, che contrariamente ai tanti proclami, non è stata trasmessa dalle reti Sky.

Al contrario, domani dovremmo assistere al ritorno delle monoposto più veloci del pianeta sulla piattaforma a pagamento nostrana con le libere 2, alle 15 italiane, seguita dalle qualifiche alle 18.30.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: IndyCar Series

2022 St Petersburg GP

Indy Lights – A McElrea la prima pole dell’anno

Partita a St.Petersburg la Road to Indy ladder, con l’Indy Lights che torna ad essere diretta amministrazione della serie maggiore dopo alcuni anni trascorsi sotto la gestione della Andersen Promotions, che continua invece a mantenere le altre due serie propedeutiche, USF 2000 ed IndyPro.

Uno dei maggiori cambiamenti per la serie cadetta, oltre alla riduzione delle gare da 20 a 14, è sicuramente l’accordo televisivo con Peacock, accordo destinato a generare maggiore visibilità (e potenzialmente quindi maggiore attenzione e nuovi sponsor) ma che lascia però gli appassionati di tutto il mondo senza le dirette televisive gratuite di qualifiche e gara, che SkySport, la quale ha acquisito i diritti sulla piattaforma di proprietà della NBC, pare volere ignorare in favore di una qualsiasi replica di qualcos’altro.

Venendo ai risultati della pista, nelle prime libere del 2022 è stato il favoritissimo Linus Lundqvist a primeggiare col buon crono di 1.05.7856 davanti ai due top spot dell’ultima IndyPro, Christian Rasmussen e Hunter McElrea.

Nelle qualifiche, svoltesi nel primissimo pomeriggio, è stato proprio quest’ultimo a conquistare la pole position col tempo di 1.05.2812 nel rush finale staccando di 3 decimi Lundqvist, che lo affiancherà in prima fila.

Seconda fila per un rinvigorito Sting Ray Robb e per Benjamin Pedersen, mentre Rasmussen non è stato in grado di ripetersi e, dopo un innocuo lungo in T10,   occuperà solamente la quinta piazzola al fianco del rientrante Davide Brabham. Nel range del secondo dal polesitter troviamo anche un altro promettente rookie, Kyffin Simpson, con la migliore delle due entry del TJ Speed Motorsports.

L’unica interruzione della sessione a cura di Danial Frost, nelle barriere sempre nella temibile curva 10.

In programma in giornata solamente un’ultima mezz’ora di libere alle 5.40 PM ET poi domani stop sino a domenica per lo start alle 9.30 AM ET, pari alle 15.30 italiane.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere

I risultati delle Qualifiche 

Foto: Indy Lights

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IndyCar – A St.Pete in cerca dell’erede di Palou

Nel weekend ritorna dopo la lunga pausa invernale l’IndyCar Series, la massima espressione delle monoposto USA.

Saranno ben 26 le vetture al via, grazie ai vari programmi di espansione che hanno coinvolto diverse squadre di punta che hanno trasformato programmi parziali in full-season come Meyer Shank Racing ed RLL, ovvero inserendo una terza entry sui circuiti stradali e cittadini per Tatiana Calderon al Team Foyt.

La scorsa stagione, rimasta aperta fino all’ultima gara, ha visto trionfare ben 9 diversi piloti in 16 gare col successo finale di Alex Palou, unico insieme a Colton Herta, ad aggiudicarsi tre gare contro le due di Pato O’Ward, Josef Newgarden, che nel finale ha scavalcato il messicanino nel ruolo di runner-up, e Marcus Ericsson.

Nel 2021 fu proprio Colton Herta a riportare una vittoria dominante sulle strade della Florida, poi non corroborata dalle prestazioni di metà stagione. Peggio è sicuramente andata al compagno di squadra Alexander Rossi, terminato solo una volta a podio.

L’Andretti Autosport peraltro perderà l’esperienza di Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe ma potrà avvalersi, oltre che del rookie Devlin de Francesco, della rivelazione 2021 Romain Grosjean, tre podi nella sua prima stagione parziale e solo per questo terminato dietro Scott McLaughlin nella classifica dei nuovi arrivati.

E proprio la scommessa del Team Penske è atteso a confermare quanto di buono aveva fatto vedere nella scorsa off-season e nelle prime gare del 2021, per non perdere il passo contro i più esperti Will Power e Josef Newgarden, pure in discreto debito con la fortuna, specie il secondo con il finale incredibile di Road America.

Da tenere sicuramente d’occhio la rinnovata coppia del Meyer Shank Racing formata da Simon Pagenaud e dall’indistruttibile Helio Castroneves, entrambi reduci da una spettacolare vittoria a Daytona, cosí come l’eterogeneo trio del RLL formato da Graham Rahal, Jack Harvey e da Christian Lundgaard.

E’ già ultima chance forse invece per Felix Rosenqvist, in evidente calo nella sua prima stagiona alla McLaren Arrow SP, specie se comparata con quella del fenomeno O’Ward, mentre all’Ed Carpenter Racing Rinus VeeKay e Conor Daly potranno dimostrare quanto di buono hanno fatto vedere, specie il primo, nell’ultima stagione.

Tutta da scoprire invece l’accoppiata Takuma Sato-Dale Coyne Racing, cosí come i progressi dei primi due classificati dell’ultima Indy Lights Series, Kyle Kirkwood e David Malukas.

Per ultimi i campioni in carica del team Ganassi, che non solo hanno nel campione in carica e nel veteranissimo Scott Dixon la bellezza di sette titoli in due, ma ora possono contare anche su un Marcus Ericsson in continua crescita, capace di togliere posizioni e punti che contano agli avversari. Ah poi c’è anche Jimmie Johnson.

Da casa nostra, in assenza ormai da anni di nostri portacolori, seguiremo con simpatia i progressi del talentino della FDA Callum Ilott, alla prima stagione completa col Juncos Hollinger.

Tutto questo prenderà il via venerdí 25 con le prime libere alle 4.15 PM ET. Qualifiche sabato 26 alle 12.30 PM, stesso orario dello start della gara domenica 27 febbraio, pari alle 18.30 italiane. Quest’anno la copertura televisiva italiana sarà affidata a SkySport, che dovrebbe peraltro seguire in diretta anche prove libere e qualifiche: ci auguriamo vivamente che si comportino meglio delle precedenti gestioni nel trattare le monoposto più veloci del pianeta.

Piero Lonardo

L’entry list di St.Petersburg

Foto: IndyCar Series

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Indy Lights – Pronti per St.Pete con 14 vetture

L’Indy Lights si appresta a cominciare la sua 36ma stagione di vita ritorna come da tradizione sulle strade di St.Petersburg. Nel fine settimana saranno 14 le vetture ad animare il nuovo format, che prevede una gara unica quale antipasto del Grand Prix IndyCar.

Tra le novità dell’ultimo momento, l’ingaggio one-shot da parte dell’Abel Motorsports del canadese Antonio Serravalle e quello di Ernie Francis Jr. grazie al Penske Entertainment’s Race for Equality & Change program nelle fila del neonato team Force Indy, due delle tre squadre, insieme al TJ Speed Motorsports, venute a dare nuova linfa alla serie

Spicca però soprattutto la partnership tecnica che legherà un altra delle squadre della serie maggiore, il Dale Coyne Racing, all’HMD Motorsports.

Saranno infatti ben cinque le IL-15 schierate dal team di Henry Malukas, tutti con già una stagione all’attivo, con la punta di diamante Linus Lundqvist, terzo classificato dello scorso anno ed unico ad interferire nella lotta a due per il titolo tra i neograduati Kyle Kirkwood e David Malukas con tre vittorie ed otto podi su 20 gare.

Ma la squadra da battere sarà sempre l’Andretti Autosport, che quest’anno punta su due rookies di pregio, Christian Rasmussen ed Hunter McElrea, rispettivamente primo e terzo classificato nell’ultima IndyPro, per seguire le orme di Patricio O’Ward, Oliver Askew e Kyle Kirkwood, trionfatori nelle ultime tre edizioni della serie cadetta.

Alla fine nessun segno di vita dall’Exclusive Autosport, atteso ai nastri di partenza già dal 2020, squadra che invece sarà protagonista delle altre due serie della Road to Indy ladder, che pure prenderanno il via nel weekend. Il buon stato di salute di IndyPro ed USF 2000 è confermato dalle 17 e 19 iscrizioni rispettive al season opener.

L’appuntamento con l’Indy Lights è per venerdí 25 febbraio con la sessione unica di prove libere e le qualifiche, rispettivamente alle alle 10.05 AM e alle 1.40 PM locali. Lo start della prima delle 14 gare, della durata di 45 giri, è in calendario domenica 27 alle 9.30 AM, pari alle 15.30 italiane.

Piero Lonardo

L’entry list di St.Petersburg

Foto: Indy Lights

Pagenaud_Sebring

IndyCar – Herta e Pagenaud dominatori dei test di Sebring

L’IndyCar Series, a meno di due settimane dal season opener di St.Petersburg, si è ritrovata nella vicina Sebring per un’ultima due giorni di test collettivi.

L’occasione è stata ghiotta per ammirare nuovamente i driver della serie al lavoro, insieme alle nuove livree che li accompagneranno per tutta la stagione.

Herta_Sebring

Nella giornata di lunedí, presenti le vetture di AJ Foyt Racing, Andretti Autosport, Arrow McLaren SP, Chip Ganassi Racing, Dale Coyne Racing, Juncos Hollinger Racing, Rahal Letterman Lanigan Racing e Team Penske, è stato Colton Herta a primeggiare con un tempo non ufficiale di 51”851 davanati alla sorpresa David Malukas, unico attore presente per il DCR.

Malukas_Sebring

A sorpresa sulla DW12-Honda #10 del  campione in carica Alex Palou si è accomodato Kevin Magnussen, sempre più proiettato verso le monoposto USA dopo il debutto dello scorso anno a Road America con la McLaren, ancorchè committato, almeno per il 2022 anche con la Peugeot Hypercar.

JJ

Martedí, mentre Penske, Andretti, McLaren ed RLL hanno levato le tende, al parco partenti si sono aggiunti invece Dalton Kellett, il neo-full time driver Ganassi Jimmie Johnson, il due volte vincitore della indy 500, Takuma Sato, piú l’Ed Carpenter Racing ed il Meyer Shank Racing al completo.

Ed alla fine è stato proprio uno-due da parte del team recente vincitore della Rolex 24, con Simon Pagenaud a precedere col tempo di 52”113 Helio Castroneves.

MarcAnd_IndySempre di questi giorni la notizia che Marco Andretti sarà ancora una volta della partita alla 106ma Indy 500. Per Andretti si tratterà della 250ma partenza nella serie, oltre che della 17ma partecipazione al Greatest Spectacle in Racing, dove ha riportato 4 podi ed una pole position a partire dal 2006.

L’appuntamento ora è per le prime libere sulle strade di St.Pete, a partire dalle 3.40 PM locali di venerdí 25 febbraio. La gara partirà alle 12.25 PM di domenica 27.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Sorpresa: terza macchina di Foyt per Tatiana Calderon

Con un comunicato assolutamente inaspettato, il team Foyt ha annunciato l’ingaggio di Tatiana Calderon su una terza DW12-Chevy.

L’accordo è stato possibile grazie allo sponsor Rokit, che espanderà la sua presenza anche sulla vettura #14 destinata a Kyle Kirkwood, che comporrà una line-up giovanissima che comprende anche Dalton Kellett.

La Calderon, la quale aveva già provato una monoposto IndyCar lo scorso autunno, nelle ultime due stagioni ha fatto parte del team al femminile di Richard Mille Racing, col quale ha disputato prima l’ELMS e poi il WEC, partecipando per due volte alla 24 Ore di Le Mans, ma portando avanti anche il ruolo di test driver Alfa Romeo in F1, già suo dal 2018.

Per la pilotessa colombiana, che gareggerà solo sui circuiti stradali e cittadini, si tratta comunque di un ritorno alle origini, poiché la sua carriera in monoposto prese il via proprio nell’allora StarMazda nelle stagioni 2011-2011 col team Juncos.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – A Conor Daly la seconda vettura dell’ECR

Conor Daly sarà della partita anche nell’IndyCar Series 2022 con l’Ed Carpenter Racing. Il 30enne driver di Noblesville ha infatti scalzato la concorrenza aggiudicandosi il volante full-time della DW12-Chevy #20.

Daly, che nelle ultime due stagioni aveva saltabeccato fra l’ECR ed il team Carlin, dovendo fare spazio sugli ovali al patron Ed ma sfruttando nel contempo le assenze di Max Chilton, avrà quindi la possibilità di disputare tutta la stagione con lo stesso team, cosa che non gli accadeva dal biennio 2016-2017 con Dale Coyne e Team Foyt rispettivamente.

Ricordiamo che la permanenza del figlio d’arte nel team era stata messa a rischio dall’abbandono dello sponsor principale U.S.Air Force al termine della stagione passata.

Ed Carpenter, tre volte polesitter ad Indianapolis, si affiancherà con la terza vettura del team a Daly e a Rinus VeeKay per la 106ma edizione del Greatest Spectacle in Racing, e potrebbe sfruttare anche le rimanenti corse su ovale del Texas, Iowa e Gateway con l’opportuna copertura economica.

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L’annuncio odierno, che va a coprire l’ultimo volante full-time libero della serie, lascia poche speranze di essere in pista nel 2022 ad un altro dei recenti grandi appiedati, Ryan Hunter-Reay. Al momento infatti, l’unico sedile disponibile è quello della terza vettura del Meyer Shank Racing, un programma part-time che potrebbe anche non concretizzarsi, cosí come la seconda macchina del Team Juncos in partnership col Carlin.

Piero Lonardo

Foto: Ed Carpenter Racing

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Indy Lights – Ecco la schedule 2022

Reso finalmente noto il calendario dell’Indy Lights Series 2022. La serie cadetta consterà di solo 14 gare contro le 20 della stagione passata, e vi saranno solamente tre doubleheader.

Si inizierà a St.Petersburg il 27 febbraio, lo stesso giorno del Grand Prix IndyCar, per poi proseguire dopo oltre due mesi, il 1º maggio, a Barber Park, ancora una volta nella medesima giornata della serie maggiore, come la gran parte delle prove 2022.

A maggio il primo dei doubleheader, il 13 ed il 14, presso il circuito stradale di Indianapolis (anche quest’anno niente Freedom 100 all’IMS), poi ancora il doppi appuntamento a Detroit-Belle Isle, il 4-5 giugno.

Il giro di boa a Road America, il 12 giugno, sempre in concomitanza con l’IndyCar, quindi ancora gare singole a Mid-Ohio il 3 luglio e la prima delle due sole prove su ovale, in Iowa, il 23.

L’Indy Lights debutterà poi a Nashville il 7 agosto ed il 23 affronterà la seconda ed ultima prova su ovale a Gateway il 20. Il gran finale sulla costa ovest a Portland il 4 settembre per concludersi con l’ultimo doubleheader di Laguna Seca del 10-11 settembre.

Previste anche le date dei test collettivi, previsti sul circuito stradale di Indianapolis martedí 5 aprile e sui due ovali di Gateway il 15 giugno e in Iowa il 22 giugno.

La grande incognita rimane però sempre l’entry list: al momento sono infatti previste solo 12 vetture schierate da 5 squadre.

Assenti un paio di capisaldi quali Juncos Racing e Carlin, Andretti Autosport ha ufficializzato la sua line-up completa, formata ancora una volta da quattro vetture. A cercare di bissare il titolo 2021 Sting Ray Robb, alla seconda stagione, il campione in carica Indy Pro Christian Rasmussen e da Hunter McElrea, terzo lo scorso anno nella stessa serie. A questi si è aggiunto Matthew Brabham, che torna nella serie a distanza di sette anni dall’ultima apparizione.

L’HMD proporrà il terzo classificato del 2021, Benjamin Pedersen, in partnership col Global Racing Group, e i due sophomores Danial Frost e Christian Bogle. Infine, mentre Exclusive Motorsport, protagonista in Indy Pro, deve ancora confermare la propria line-up, con Braden Eves e Artem Petrov fra i favoriti ad occupare i due sedili disponibili.

Infine, le altre due novità, Abel Motorsports con un’unica vettura per Jacob Abel ed il TJ Speed Motorsports con Kyffin Simpson e l’irlandese James Roee Jr.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights

NTT IndyCar Series

IndyCar – Montoya ci riprova a Indy con McLaren

Juan Pablo Montoya tenterà un nuovo assalto alla Indy 500 col team  Arrow McLaren SP. Il 46 enne colombiano tenterà con la terza Dallara-Chevy del team, contraddistinta dal #6, di aggiungere il terzo sigillo, dopo le vittorie del 2000 e del 2015, alla 106ma edizione del Greatest Spectacle in Racing del 29 maggio prossimo.

Per Montoya, oltre alla sua settima partecipazione a Indy, in programma anche il Grand Prix di due settimane prima. Ricordiamo che Montoya è atteso ad una stagione completa nel WeatherTech SportsCar Championship con l’Oreca LM P2 del DragonSpeed insieme ad Henrik Hedman e al figlio Sebastian.

Piero Lonardo

Foto: Arrow McLaren SP

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IndyCar – La serie prosegue con Dallara

L’IndyCar Series ha annunciato nella mattinata italiana di volere proseguire il proprio rapporto con Dallara anche nella realizzazione del nuovo telaio siglando un nuovo accordo pluriennale.

L’azienda di Varano de’ Melegari rimane cosí il fornitore di piú lunga data della serie, raggiungendo quota 26 anni nel 2022, unendosi a Honda e Chevrolet per i percorsi futuri.

La partnership con Dallara iniziò infatti nel 1997 con la fornitura delle cellule di sicurezza, rimanendo quale fornitore unico di telai a partire dal 2008 e della Indy Lights a partire dal 2015. Nel mezzo, la prima storica vittoria di Eddie Cheever alla Indy 500 del 1998.

Dopo l’introduzione dell’aerokit unico UAK18 tre anni or sono, il prossimo impegno comporterà l’adozione dei nuovi propulsori ibridi di 2,4 litri nel 2023 prima dell’introduzione del nuovo chassis, al momento prevista non prima del 2024.

“Dallara è un partner eccezionale e strumentale in qualsiasi cosa facciamo in pista. Una parte importante del successo e della crescita dell’IndyCar Series puó essere atrribuita direttamente alla collaborazione tra Dallara e l’intero paddock” ha affermato il Presidente dell’IndyCar, Jay Frye. “Questa estensione fornisce all’IndyCar e alle sue squadre continuità ed una piattaforma stabile mentre andiamo incontro al futuro.”

E una delle novità della serie sarà costituita dai pannelli segnalatori che, come nelle gare FIA, servirà a gestire meglio ed in modo piú sicuro le segnalazioni, finora amministrate dai marshal solo tramite le bandiere.

Il sistema, denominato EM Motorsports Marshalling System, sarà collegato direttamente alla direzione gara, cosí da permettere a Kyle Novak ed al suo team di azionare la segnalazione più opportuna, ottimizzando gli eventuali interventi di gara. Il sistema, che prevede anche il cosiddetto ADR – Accident Data Recorder – collegato anche agli accelerometri auricolari dei piloti, per ora non verrà utilizzato per gestire le Virtual Safety Car, anche se le stesse potrebbero essere inserite nelle prossime stagioni.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar