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IndyCar – Chi fermerà Sato nelle qualifiche ?

Anche oggi Takuma Sato è stato il più veloce sull’ovale di Indianapolis. Il due volte vincitore infatti primeggia nella lista dei tempi anche nel cosiddetto Fast Friday, dove le 33 vetture iscritte provano le vetture con le potenze da qualifica.

L’alfiere del Dale Coyne Racing a meno di mezz’ora dalla fine ha staccato la media di 232.789 mph, senza l’aiuto di traino, in una simulazione di qualifica, staccando dell’equivalente di un 15 centesimi – un’eternità per l’IMS – Alexander Rossi, fino a quel momento il più veloce in pista.

A seguire praticamente tutti i protagonisti delle libere, a partire da Pato O’Ward, Marcus Ericsson, Scott Dixon, Felix Rosenqvist e David Malukas. Quest’ultimo è stato il più attivo in pista con 39 giri compiuti. Bene anche la pattuglia Penske, che piazza il suo trio completo di DW12-Chevy intorno alla top ten.

Dai migliori di queste ultime giornate manca Jimmie Johnson, P17, protagonista dell’unica toccata a muro fin qui in curva 2, senza conseguenze per il pilota.

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Da segnalare la velocità monstre ottenuta da Conor Daly, 243.724 mph, alla speed trap di curva 3, la più elevata di sempre.

Domani il programma proseguirà con le qualifiche, anticipate alle 11.00 AM ET causa minaccia di pioggia, precedute da un’ora di libere, suddivisa tra i due gruppi di vetture, a partire dalle 8.30 AM ET.

A partire dall’ordine stabilito via sorteggio nella nottata italiana, verranno definite in maniera definitiva le posizioni dalla 13 alla 33, mentre i primi 12 domenica si disputeranno la pole position fino al Fast Six shootout.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati del Fast Friday

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IndyCar – Sato ancora il più veloce a Indy

Dopo lo stop di ieri, le 33 vetture iscritte alla 106ma Indy 500 hanno potuto calcare la pista. Come nel primo giorno, ancora una volta è stato Takuma Sato il più veloce, alla media di 227.519 mph, e come martedí Scott Dixon insegue da vicino, a capo della pattuglia Ganassi che vede Jimmie Johnson in P5 e Marcus Ericsson in P7.

Nel mezzo, David Malukas, a riprova ce ne fosse bisogno che in casa Dale Coyne Racing si è molto preparati per il main event, JR Hildebrand (foto sotto) con la terza vettura del Team Foyt, migliore delle macchine motorizzate Chevy, e Pato O’Ward.

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Tra i tempi “no tow” il primato va a Will Power (nella foto di copertina), al top con 224.325 mph, ma in evidenza c’è sempre l’Ed Carpenter Racing, con Rinus VeeKay unico altro pilota ad andare oltre le 224 miglia orarie, ed il patron Ed Carpenter subito dietro.

Venerdí si aumenteranno le potenze per il Fast Friday, che preparerà le vetture alle qualifiche di sabato e domenica, che ricordiamo porteranno anche punti in classifica generale. L’azione in pista domani riprenderà al mezzogiorno ET sino alle 6.00 PM ET. A seguire il sorteggio per l’ordine di uscita nelle qualifiche.

Per l’Italia ancora nessun collegamento ufficiale, nemmeno sulla pay-tv, ma potrete seguire la radiocronaca con la lista dei tempi su https://racecontrol.indycar.com/.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

I risultati del Day 3

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IndyCar – La pioggia cancella il Day2 a Indianapolis

Dopo quattro ore di attesa in attesa, la direzione gara dell’Indianapolis Motor Speedway ha deciso di annullare la seconda giornata di prove libere della Indy 500.

La pioggia ha iniziato a cadere copiosa poco prima dell’inizio della sessione, prevista per le 12 PM ET, impedendo alle 33 vetture di compiere un solo giro. Per le statistiche, si tratta della prima cancellazione totale dal 2016.

Le libere riprenderanno domani, giovedí, dalle 12 PM ET, e continueranno sino alle 6.00 PM ET. Si tratterà dell’ultima sessione utile prima del Fast Friday di venerdí, allorchè le potenze dei motori verranno innalzate in funzione delle qualifiche di sabato e domenica. La pioggia potrebbe rifare capolino proprio nel weekend.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Sato apre le libere della Indy 500

Takuma Sato apre al meglio all’Indianapolis Motor Speedway. Il due volte vincitore della Indy 500 ha proiettato nel finale di sessione la sua DW12-Honda alla media monstre di 228.939, scalzando dalla cima della lista dei tempi l’accoppiata del Team Ganassi formata da Scott Dixon e Marcus Ericsson, che aveva invece dominato al mattino, riservata ai “veteran”.

Il sei volte campione è comunque secondo anche nella sessione pomeridiana, a precedere nientemeno che Jimmie Johnson ed ancora Marcus Ericsson.

Unico a spezzare la supremazia delle vetture motorizzate Honda nel Day 1, Rinus VeeKay, P5 e migliore tra i tempi senza traino in scia, a sua volta davanti ad una quarta macchina del Team Ganassi, quella dl campione in carica della serie, Alex Palou. Il podio dei “no tow” si completa col patron Ed Carpenter e, toh, ancora Jimmie Johnson, che potrebbe rivelarsi la vera sorpresa del weekend.

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Tra i rookie, oltre al già nominato JJ, settimo tempo per David Malukas, segno che il Dale Coyne Racing si presenta preparato a questa 106ma edizione del “Greatest Spectacle in Racing”, e undicesima per Devlin deFrancesco, a sua volta dietro al redivivo Marco Andretti, i migliori del loro team.

Le sessioni sono state interrotte per tre volte: due per detriti in pista e una per la presenza di una volpe.

Il programma prosegue oggi, mercoledì alle 12.00 PM ET di oggi sino alle 6.00 PM. Al momento non risultano sui canali Sky, nonostante il contratto con Peacock. appuntamenti televisivi riguardanti le libere e le qualifiche se non per lo shootout che definirà le prime 4 file domenica 22 maggio.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Jimmie Johnson Twitter

I risultati della sessione del mattino, Day1

I risultati della sessione del pomeriggio, Day1

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Indy Lights – Frost e Lundqvist, uno a uno ad Indianapolis

Nel vasto programma motoristico del weekend c’era anche il primo doubleheader Indy Lights dell’anno sullo stradale di Indianapolis. Le due gare hanno avuto un andamento completamente diverso con due diversi vincitori.

Venerdí Danial Frost è riuscito a prendere le redini della gara su Hunter McElrea al lap 9 di 35 fino ad involarsi verso il traguardo. La partenza della gara però vedeva i due rivali, Linus Lundqvist e l’arrembante Christian Rasmussen, che si piazzava immediatamente dietro al capolista scavalcando McElrea.

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La lotta però terminava presto a causa di contatto che lasciava entrambi nelle retrovie. La rimonta premiava l’alfiere dell’Andretti Autosport, P4 dietro Sting Ray Robb davanti a Lundqvist, mentre davanti a tutti il nativo di Singapore poteva gioire per il primo trionfo nella serie cadetta.

Musica completamente diversa il sabato per gara 2, con Lundqvist ben attento a non lasciare spazio per tutta la gara, che è stata divisa in due tronconi distinti a causa delle avverse condizioni meteo. I 14 drivers, qui con Ryan Phinny in seno all’Abel Motorsports al posto di Antonio Serravalle, neoacquisto HMD dopo il divorzio da Manuel Sulaiman, si sono ritrovati in macchina quasi 6 ore dopo lo start per concludere gli ultimi 23 giri.

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Lundqvist ha dominato anche su pista bagnata, portandosi a casa la seconda vittoria stagionale davanti a Rasmussen, Sting Ray Robb e Benjamin Pedersen. Ottima prestazione di Jacob Abel, quinto al traguardo partendo dalla nona piazzola, mentre Matthew Brabham, secondo prima dell’interruzione, chiudeva in P9 dopo l’uscita di strada al lap 17.

Da segnalare inoltre l’annuncio, giunto a ridosso del weekend di Indianapolis, che il Team Ganassi ha messo sotto contratto la giovane promessa Kyffin Simpson, 17 anni nativo delle Cayman, ora in forza al TJ Speed Motorsports e già campione della Formula Regional Americas, con durata pluriennale.

In classifica generale, ora Lundqvist conduce con 175 punti contro i 141 di Frost ed i 137 di Robb. Prossimo appuntamento con l’Indy Lights, il 4-5 giugno sul cittadino di Detroit-Belle Isle per un altro doubleheader.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Gara 1

L’ordine di arrivo di Gara 2

Foto: Indy Lights

Start

IndyCar – Herta re della pioggia a indy

Colton Herta conquista la sua prima vittoria del 2022, che parentesi è anche la prima per Honda e per il team Andretti nel GMR Indy GP. Undici diversi leader, otto neutralizzazioni e la pioggia a farla da padrona hanno reso la gara epica e mostrato al pubblico internazionale che per una volta anche il tracciato ricavato dall’infield dell’IMS puó diventare spettacolare.

La pioggia, questo nemico del motorsport “che conta” infatti ha giocato come sempre a favore dei migliori, e non a caso dietro Herta si piazzano Simon Pagenaud, risalito dalla 20ma piazzola, e Will Power, partito dalla pole ma attento come non mai a portare a casa il risultato che lo catapulta in cima alla classifica della serie.

Altro protagonista Marcus Ericsson, balzato dalla 18ma posizione dello start sino in fondo al gruppo e poi alla leadership e poi ancora giù per terminare quarto. A seguire un Conor Daly completamente rinvigorito dall’aria di casa, P5 e poi Callum Ilott ottavo, col miglior risultato di sempre per il Juncos Hollinger.

Protagonisti assoluti anche al team McLaren Arrow SP, con Pato O’Ward a lungo nelle posizioni di testa ma poi colpevole di un contatto fratricida con Felix Rosenqvist, un altro che riesce a dare del tu alla pioggia, e Juan Pablo Montoya. Lo svedese risalirà la china sino alla sesta piazza, quella che invece il colombiano perderà a poche tornate dalla fine, chiamando in causa l’ultima delle safety car a pista allagata.

Nel mezzo, una notevole quantità di testacoda e di uscite di strada, ma alla fine saranno incredibilmente solo tre a non chiudere la gara, oltre Montoya, Kyle Kirkwood e Dalton Kellett.

L’obiettivo ora si sposta sulla “Big one”, la 106ma Indy 500 che già martedí vedrà i 33 piloti iscritti in pista per le prime libere, in attesa delle qualifiche di sabato e domenica prossima e ovviamente, della gara di domenica 29 maggio.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Power torna in pole nell’Indy GP

Nella convulsa schedule del GMR Indy Grand Prix, che prevedeva due sessioni di libere e le qualifiche, era facile potesse emergere colui che fin qui ha raccolto il meglio dallo stradale dell’IMS.

Will Power infatti qui ha vinto la bellezza di cinque volte e fino ad oggi aveva raccolto altrettante pole position, che dopo la prestazione odierna salgono a sei, la 64 di sempre e la prima del 2022.

Le due sessioni di libere hanno visto primeggiare Alex Palou e Pato O’Ward, altri due protagonisti delle qualifiche, col campione in carica che affiancherà Power in prima fila, mentre il vincitore di Barber Park si dovrà accontentare della quinta piazzola, al fianco del compagno di squadra Felix Rosenqvist.

Nel mezzo il “solito” Josef Newgarden, il quale è riuscito a risollevarsi dalle problematiche tecniche riscontrate nel secondo turno, e la sorpresa Conor Daly, alla miglior prestazione di sempre in qualifica.

Fuori dai primi sei tutto lo squadrone Andretti, col solo Romain Grosjean, in pole qui lo scorso anno, tra i primi dodici. Colton Herta ed Alexander Rossi infatti non hanno passato il primo turno, cosí come Devlin De Francesco, e partiranno dalla settima, ottava e nona fila.

Ottava fila anche per il vincitore dello scorso anno, Rinus VeeKay, mentre il rientrante Juan Pablo Montoya, costretto al double questo weekend con l’impegno a Mid-Ohio per la serie IMSA, non è andato oltre la 23ma prestazione.

Ottimo risultato invece per Callum Ilott ed il Juncos Hollinger Racing. La DW12-Chevy #77, seconda nel primo turno di libere, ha sfiorato una storica Fast Six, col giovane britannico fuori per appena 143 millesimi nei confronti di Daly.

Pessima qualifica infine per due veterani quali Scott Dixon ed Helio Castroneves. Entrambi hanno sostenuto problemi di diverso genere nelle libere-1: un principio d’incendio per il sei volte campione ed un testacoda con una susseguente bandiera rossa per l’ultimo vincitore della Indy 500.

Domani lo start del GMR Grand Prix alle 3.20 PM ET pari alle 21.20 italiane con possibilità di pioggia a rimescolare le carte. Diretta in pay-tv sui canali Sky.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1 

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar

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IndyCar – Montoya ritorna per l’Indy GP

Nel weekend torna anche l’IndyCar Series con il primo degli appuntamenti di maggio dell’Indianapolis Motor Speedway, il GMR Grand Prix.

Sullo stradale ricavato all’interno dell’ovale più famoso del pianeta sarà caccia aperta al leader Alex Palou, in testa alla classifica generale pur senza aver ottenuto una vittoria nelle quattro gare precedenti.

Oltre alle 26 vetture full-season, sarà presente la terza McLaren per Juan Pablo Montoya, con una livrea speciale. Il colombiano si alternerà con la vicina Mid-Ohio, dove correrà con l’Oreca LM P2 del DragonSpeed, in preparazione della sua settima Indy 500, la seconda consecutiva col team di Zak Brown.

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Sempre tra le livree particolari per l’occasione, spicca quella della DW12-Chevy #21 del polesitter di Barber Park, Rinus VeeKay, che per l’occasione sarà sponsorizzato dall’organizzazione Building Tomorrow, che favorisce lo sviluppo dell’istruzione in Uganda e riporterà sulle pance i nomi dei tanti donatori di questa campagna.

Il weekend del GMR Grand Prix si svilupperà in soli due giornate, venerdí 17, con due sessioni di libere e le qualifiche, e sabato 18 maggio, con la gara che partirà alle 3.20 PM ET.

Dopo la gara di sabato però, l’attenzione scivolerà naturalmente verso la 106ma Indy 500. Al riguardo, nei giorni scorsi è stata presentata la livrea della vettura del Team Foyt pilotata da JR Hildebrand.

05-09-Foyt-CarAnche qui una campagna benefica, in cui lo storico sponsor del team, la ABC Supply, pareggerà le offerte fino ad un milione di Dollari, effettuate in favore della Home For Our Troops, organizzazione che si occupa di fornire alloggi speciali per i veterani menomati.

Piero Lonardo

Foto: Arrow McLaren, ECR, IndyCar

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IndyCar – Ecco la 33ma per Indy

Definita finalmente la 33ma macchine per la 106ma Indy 500. Come da indiscrezioni riportate anche su queste pagine, alla fine sarà Stefan Wilson a chiudere la griglia dei partenti grazie ad uno sforzo patrocinato da Cusick Motorsports.

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La vettura per la quarta partecipazione del fratello più giovane del compianto Justin, la seconda consecutiva con Don Cusick, sarà fornita come previsto dal Team Foyt mentre il supporto tecnico alla fine sarà compito di DragonSpeed, squadra che si presentò già in prima persona nel 2019 e nel 2020, in entrambe le occasioni con Ben Hanley alla guida.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – O’Ward beffa VeeKay e si impone a Barber Park

Che Pato O’Ward fosse uno dei segreti meglio custoditi del motorsport ormai è noto a tutti. Oggi il messicanino dell’Arrow McLaren SP ha compiuto un altro passo verso la grandezza aggiudicandosi la quarta gara dell’IndyCar Series 2022 a Barber Park.

O’Ward aveva fallito ieri il bis della pole 2021, pagando dazio nei confronti di Rinus VeeKay. L’olandese ha dominato i primi due terzi di gara, ma al secondo pit, pur uscendo davanti, non ha potuto resistere, cedendo la leadership.

Il giro seguente VeeKay ha poi subito anche l’overcut di Alex Palou, ed il podio si è cosí cristallizzato fino al traguardo, senza che il campione in carica, che proprio da qui lo scorso anno ha cominciato la sua cavalcata vincente, potesse impensierirlo.

Ma la gara non ha vissuto solo dei primi tre: presto alcuni tra i delusi delle qualifiche tra cui Colton Herta, Josef Newgarden e Romain Grosjean hanno tentato di ribaltare le sorti della propria gara puntando sulle tre soste. Purtroppo per loro, un duro colpo è stata l’unica Full Course Yellow della gara, causata da Callum Ilott, nella ghiaia di curva 9 al lap 32, capitata troppo a ridosso della prima sosta collettiva, che rovinava i piani degli inseguitori.

Ciononostante, i tre hanno dato spettacolo, soprattutto Colton Herta, spiritato fino a raggiungere la settima piazza ed insidiare Scott McLaughlin, autore di una gara a gambero, ma il kiwi al giro 72 chiude Herta, che si gira ritornando alla decima posizione, che manterrà sino alla fine.

Grosjean dal canto suo ha fatto del proprio meglio e, anche con le cattive, è riuscito a terminare settimo, dietro McLaughlin, dopo una serie di contatti ritenuti poco corretti da parte di Graham Rahal.

Ma i più concreti della giornata sono stati sicuramente Scott Dixon, P5 dalla tredicesima piazzola, e soprattutto Will Power. Partito dalla diciannovesima posizione dopo una qualifica a dir poco pessima, Power ha dimostrato ancora una volta di non aver perso la propria natura di combattente, e alla fine, grazie ad una strategia corretta che lo ha visto volare dopo il primo terzo di gara con due set di alternate immacolate.

Alla fine Power è stato il migliore dello squadrone Penske, che vede Newgarden, trionfatore qui per ben tre volte, appena 14mo. Menzione infine anche per Simon Pagenaud, appena fuori dalla top ten dalla 24 piazzola; viene da domandarsi che gara avrebbe potuto fare il campione 2019 se fosse partito da una posizione più consona alle sue possibilità.

In classifica generale ora è Palou a condurre con 144 punti contro i 141 di McLaughlin, che a sua volta precede Newgarden e Power di appena 6 e 7 lunghezze. Il vincitore odierno occupa la quinta posizione a -30 dal leader.

Il Month of May proseguirà fra due settimane con l’Indy Grand Prix sullo stradale di Indianapolis.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

L’ordine di arrivo