Una gara interminabile quella inaugurale dell’IndyCar a Nashville, il Music City Grand Prix. 80 giri che sono sembrati il doppio, con un Colton Herta nettamente il più veloce del lotto per tutto il weekend, ma penalizzato dalla frammentazione della gara, con 9 Full Course Yellow e 2 red flag, e costretto ad una incredibile rincorsa fino a 6 giri dal termine per lasciare la vittoria al “passista” Marcus Ericsson.
Si sapeva che il nuovo cittadino avrebbe causato problemi, stanti sia la novità che la larghezza ridotta di alcune porzioni di pista, ma era difficile immaginare già nelle prime fasi di gara alcuni errori così macroscopici ed evitabili come quelli commessi dallo stesso Ericsson, protagonista di un tamponamento da “distrazione al semaforo” ai danni dell’incolpevole Sebastien Bourdais al lap 4 ed il pile-up di una dozzina di vetture propiziato dal sorpasso, avvenuto prima della green flag, al lap 20 da parte di Will Power nei confronti del teammate Simon Pagenaud.
Incredibilmente, Ericsson, graziato dalle continue neutralizzazioni, dopo un sacrosanto Stop&Go riusciva a farsi largo dalle retrovie sino a conquistare la leadership al giro 32, nonostante le vane proteste del giovane californiano, che dopo la prima sosta si ritrovava quarto dietro anche a Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe.
Da quel momento in poi per Herta è stato un inanellare di giri veloci e sorpassi al limite della fisica, fino a riportarsi alle spalle del serafico svedese, che, va detto, ci ha messo del suo per evitare un ricongiungimento precoce. Purtroppo per Herta però, l’errore era dietro l’angolo e si è concretizzato nelle gomme a protezione di curva 4, già teatro di svariate uscite durante il weekend.
Onore quindi ad Ericsson, alla sua seconda vittoria nella serie, che si ripropone ora addirittura nella lotta per il titolo, quinto a 79 lunghezze dal compagno di squadra Alex Palou, oggi settimo.
Dietro Ericsson, l’inossidabile Scott Dixon, che guadagna da questa gara anche il secondo posto generale in classifica a -42 dal leader, mentre il podio viene completato da James Hinchcliffe, tornato per una volta quello dell’SPM che, parentesi, da oggi è posseduto al 75% dalla McLaren, a riprova del coinvolgimento sempre piú serrato di Zak Brown nella serie a stelle e strisce.
Limita i danni Josef Newgarden, partito male sulle black dopo l’errore in qualifica, che con una decima posizione è comunque il migliore al traguardo del Team Penske, mentre la menzione d’onore odierna va a Ed Jones, sesto dopo una gara tutta d’attacco.
Tra i grandi delusi c’è posto sicuramente anche per Alexander Rossi. Guardaspalle di Herta nelle prime fasi di gara, si è perso dopo la seconda sosta fino ad arrivare 17mo dietro Romain Grosjean. Il pilota francese è stato anche uno dei tre leader totali della gara,ma è stato penalizzato nel finale per il contatto fra connazionali che ha chiuso la gara di Pagenaud. Malino anche Pato O’Ward, 13mo, pure gravato da un paio di penalità, ma questa volta mai nel vivo dell’azione.
E’ tutto per oggi. L’IndyCar Series tornerà già il prossimo weekend, sabato 14 agosto, con la seconda gara stagionale dall’infield di Indianapolis
Piero Lonardo
Foto:IndyCar