Sembrava uno dei tanti tentativi destinato all’oblio quello di Beth Paretta, che nel 2015 annunciò la creazione di un team tutto al femminile, il Grace Autosport, con obiettivo la partecipazione alla 100ma edizione della Indy 500 l’anno successivo per Katharine Legge ed un’eventuale espansione futura verso una stagione completa nell’IndyCar Series.
Invece oggi, nonostante un improvvido clima reso tale dalle incertezze legate al COVID, è stato ufficialmente lanciato il Paretta Autosport, che schiererà una DW12-Chevy per Simona de Silvestro alla prossima 500 Miglia.
L’effort parte dall’iniziativa “Race for equality and change” lanciata lo scorso luglio nientemeno che dal “Captain” in persona, Roger Penske, che fornirà anche il necessario supporto alla 32enne pilotessa svizzera, che vanta all’attivo già cinque partecipazione al “Greatest Spectacle in Racing”.
Beth Paretta è da tempo legata al mondo del motorsport tramite la SRT, la struttura sportiva del gruppo FCA, artefice dei successi delle Viper nelle serie IMSA e della Dodge proprio con Penske nella NASCAR Cup Series, mentre la de Silvestro negli ultimi anni ha partecipato a diverse serie fra cui la V8 Supercars australiana oltre che con Porsche, la quale ha fornito il proprio benestare a questa nuova esperienza, in Formula E.
Frattanto lunedì le monoposto più veloci del pianeta hanno inanellato i primi giri del 2021 in quel di Sebring. Il palcoscenico è stato dominato dalle vetture del Team Ganassi, con il campione in carica Scott Dixon autore della migliore prestazione davanti ai compagni di quadra Marcus Ericsson ed Alex Palou.
Buona anche la prestazione di Sebastien Bourdais con la DW12-Chevy del Team Foyt così come quella di Max Chilton con la macchina del Carlin, e del compagno di squadra del tetracampione ChampCar, Dalton Kellett, mentre a chiudere le fila è stato Jimmie Johnson con la quarta vettura di Ganassi.
E’ ora in corso la seconda ed ultima giornata di test collettivi, che vedrà Chilton e Kellett riproporsi in pista insieme alle vetture di Andretti, MSR ed RLL.
Piero Lonardo
Foto: IndyCar Series