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IndyCar – Anche Rosenqvist out a Road America, debutta K-Mag

Il mese di giugno 2021 potrebbe rivalersi determinante nella carriera di Kevin Magnussen negli States. Dopo la vittoria nel WeatherTech SportsCar Championship a Detroit-Belle Isle, ecco il debutto in IndyCar nel weekend a Road America.

L’ex-F1 prenderà il posto di Felix Rosenqvist, che non è stato ritenuto idoneo dai sanitari dell’IndyCar Series dopo il violento crash in gara 1 sulle strade della Motor City.

Magnussen, 28 anni e 119 partenze in F1 tra il 2014 ed il 2020, ha già corso per il team di Zak Brown nella sua prima stagione nella massima serie FIA, ottenendo il suo miglior risultato con un secondo posto all’esordio di Melbourne, ed è stato “prestato” per l’occasione dal Team Ganassi, che ne detiene il contratto.

Ulteriori informazioni sullo stato di salute di Rosenqvist, che nell’incidente di sabato scorso non ha comunque sostenuto fratture, verranno rilasciate nei prossimi giorni.

Piero Lonardo

Foto: IMSA

Askew

IndyCar – VeeKay out a Road America, al suo posto Askew

Rinus VeeKay si è sottoposto ad un intervento per sistemare la clavicola sinistra, fratturata in un incidente durante un allenamento in bicicletta. L’intervento, eseguito ieri sera, ha avuto successo ed i sanitari e l’Ed Carpenter Racing si augurano una veloce ripresa dall’infortunio, possibilmente già per il round di Mid-Ohio del 4 luglio.

Nel frattempo sarà Oliver Askew, già sostituto di Felix Rosenqvist in gara 2 a Detroit Belle-Isle, a sedersi sulla DW12-Chevy #21 dell’ECR nella gara di Road America del prossimo weekend.

Askew, campione Indy Lights 2019, è già andato a podio sull’iconico circuito del Midwest in due occasioni (nel 2017 in USF 2000 e nel 2019 appunto) nelle categorie propedeutiche della Road to Indy.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

VK

IndyCar – VeeKay infortunato in bici. A Road America debutta Cody Ware

Rinus VeeKay si è infortunato durante un allenamento in bicicletta: questo è quanto è stato comunicato poco fa dall’Ed Carpenter Racing mediante una nota social.

Il pilota della DW12-Chevy #21 sarebbe stato coinvolto in un incidente durante una sessione di allenamento ed ha sostenuto una ferita alla clavicola. Al momento VeeKay è trattato dallo staff medico dell’IndyCar Series e non ha altre ferite, ma la sua partecipazione nel weekend al prossimo appuntamento di Road America è a rischio.

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Chi sicuramente sarà della partita è Cody Ware, che debutterà nella serie sulla terza macchina del Dale Coyne Racing, la #52, al fianco di Ed Jones e Romain Grosjean. Il pilota della NASCAR aveva già provato la vettura nei test di Indianapolis il mese scorso.

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Rivelata in giornata anche la livrea della vettura che Helio Castroneves porterà in pista a Nashville l’8 agosto, in occasione del suo rientro dopo il trionfo di Indianapolis, sempre col Meyer Shank Racing.

Aggiornamenti sulle condizioni di VeeKay, che attualmente occupa la quinta posizione nella classifica della serie, nelle prossime ore.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Meyer Shank Racing

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IndyCar – Pato O’Ward, vittoria e leadership a Detroit

Pato O’Ward diventa il primo pilota ad essere due volte vincitore nella stagione 2021 dell’IndyCar Series con il successo in gara 2 a Detroit-Belle Isle.

Il messicanino, dopo il terzo posto di ieri, ha guidato la carica nelle fasi finali di gara, conquistando di forza la leadership su Josef Newgarden.

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Il due volte campione era partito dalla pole position conquistata in mattinata ed aveva condotto la gara sino a quel momento, nonostante un paio di neutralizzazioni: la prima causata da Max Chilton, fermo nelle gomme in curva 4, la stessa che aveva fermato ieri Rosenqvist, dopo aver tamponato James Hinchcliffe al primo giro, mentre la seconda vedeva ancora una volta protagonista Romain Grosjean, fermo lungo la pista con un principio di incendio.

Il via era alquanto caotico a metà dello schieramento, con Alexander Rossi a giocare a carambola con lo stesso Grosjean e con Scott Dixon, ed impossessarsi della quinta posizione ai loro danni mentre O’Ward, partito dalla 16ma piazzola, avanzava fino alla decima piazza.

Davanti Newgarden costruiva un vantaggio nei confronti di Colton Herta ed Alex Palou, mentre al contrario Rinus VeeKay, partito davanti al catalano, veniva imbrigliato da una strategia non ottimale. Cosí era Graham Rahal, per una volta partito in una posizione decente, a fungere da quarta forza della gara, che si trascinava in questo modo sino al testacoda di Jimmie Johnson, che al lap 54 si girava in curva 2.

Lí iniziava la rimonta della McLaren #5, che prima passava Dixon per la quinta posizione e poi, nelle otto tornate seguenti la successiva caution, si liberava degli avversari come birilli fino alla prima posizione, ottenuta a tre tornate dal termine.

Dietro O’Ward, che con la vittoria odierna balza in testa alla classifica con 299 punti, vanno a podio Newgarden, ora quarto, e Palou, che sconta una sola lunghezza dal leader. Nel mezzo il “solito” Dixon, oggi settimo, a ben 36 lunghezze.

Poca fortuna per Oliver Askew, sostituto all’ultimo minuto di Rosenqvist, partito con un’attrezzatura di fortuna in fondo allo schieramento e ritiratosi dopo 46 giri.

La serie tornerà in azione già la settimana prossima, domenica 20 giugno, per il tradizionale appuntamento di Road America.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche 2

L’ordine di arrivo di gara 2

Foto: IndyCar

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IndyCar – Ericsson, prima vittoria. Paura per Rosenqvist

Il Team Ganassi porta un terzo pilota sul gradino più alto del podio in questo inizio di 2021 con Marcus Ericsson, che conquista il suo primo successo in IndyCar in gara 1 a Detroit Belle Isle.

Ericsson si è trovato in seconda posizione nelle fasi finali di una gara spezzata per ben due volte da altrettanti incidenti ed ha potuto approfittare di una defaillance tecnica della DW12-Chevy di Will Power, che fino a quel momento occupava la testa della gara, per ereditare la leadership e transitare per primo sotto la bandiera a scacchi.

La gara fino a quel punto aveva visto diversi leader: Pato O’Ward, Alexander Rossi, Ed Jones e Will Power nelle fasi iniziali, poi Scott Dixon, fino all’incidente di Felix Rosenqvist, pesantemente a muro con la McLaren #7 al lap 24. Fortunatamente per il pilota, nessuna conseguenza grave, ma oggi in gara 2 sarà sostituito dall’ex Oliver Askew.

La strategia Penske ha quindi permesso a Power di mantenere il comando fino alla seconda interruzione, questa volta causata da Romain Grosjean, al lap 65, ma un problema di elettronica ha fatto perdere tempo prezioso all’australiano, che si è trovato in fondo al gruppo.

Dietro Ericsson, settimo diverso vincitore del 2021 in altrettante gare, completano il podio due dei giovani leoni: Rinus VeeKay e Pato O’Ward; a seguire l’intero team RLL con Takuma Sato, Graham Rahal e Santino ferrucci.

In classifica generale, in attesa della gara 2 odierna, è ancora Alex Palou, 15mo dopo essere partito dal fondo dello schieramento, a condure con 263 punti contro i 248 del messicano ed i 237 di Dixon.

A seguire alle 12.00 PM ET locali, vale a dire alle 14 italiane gara 2 Diretta tv a pagamento sui canali DAZN.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di gara 1

Foto: IndyCar

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IndyCar – Pato O’Ward torna in pole a Detroit

Pato O’Ward si propone ancora una volta quale serio candidato alla vittoria finale dell’IndyCar Series conquistando la pole position, la terza in carriera e la seconda del 2021, in gara 1 a Detroit-Belle Isle.

Il messicanino dell’Arrow McLaren SP ha dominato il Q2 col tempo di 1.15.5775, lasciandosi alle spalle Alexander Rossi e Romain Grosjean, che lo avevano preceduto, come altre Rinus VeeKay, nella prima fase delle qualifiche, suddivisa come d’uso nei doubleheader, in due gruppi distinti.

La seconda metà dello schieramento aveva visto invece Josef Newgarden precedere Colton Herta e Ed Jones, che in ordine invertito occupano le successive piazzole dello schieramento.

Le prime libere di ieri sul cittadino della Motor City erano state appannaggio di Will Power, che più tardi partirà in P7, davanti a Sebastien Bourdais, che oggi non è andato oltre il decimo tempo.

Peggio è andata al capoclassifica Alex Palou, terminato in pista in P21 ma che sarà costretto ad una penalizzazione in griglia per aver cambiato il motore prima della Indy 500, e a Scott McLaughlin, addirittura P24.

Il rookie of the year dell’ultima 500 Miglia ha scontato un errore nelle libere in curva 5 che ha costretto i meccanici del Team Penske ad un lavoro extra per fare partecipare il kiwi alla sessione.

Lo start di gara 1 fra poco, alle 2.00 PM ET, ovvero le 20 italiane. Diretta tv a pagamento su DAZN.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar

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IndyCar – A Detroit senza Castroneves ma con Ferrucci (e Grosjean)

Fa strano che l’IndyCar Series, alla distanza di appena quindi giorni da una splendida 105ma edizione della Indy 500, rinunci al suo vincitore per l’appuntamento successivo, ma è quello che accadrà nel fine settimana a Detroit-Belle Isle.

Nel doubleheader della Motor City infatti, non sarà presente la vettura di Helio Castroneves, magistrale trionfatore del Greatest Spectacle in Racing. Motivo principale: la mancanza di copertura economica per garantire la presenza del quattro volte vincitore. Il  contratto tra “Spider-Man” ed il Meyer Shank Racing comprendeva infatti sin dall’inizio sei gare, non a caso non concomitanti con gli appuntamenti del WeatherTech SportsCar Championship, dove il team dell’Ohio come noto schiera una Acura DPi.

Va detto che in questo caso la serie IMSA è pure protagonista in coabitazione del weekend di gara, ma tant’è, e Castroneves tornerà in pista con le monoposto più veloci del pianeta solamente a Nashville l’8 agosto per poi proseguire il 14 dello stesso mese ad Indianapolis per il Big Machine Spiked Coolers Grand Prix e terminare nella trasferta finale ad ovest del 12, 19 e 26 settembre comprendente Portland, Laguna Seca e Long Beach.

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A Detroit ci sarà comunque una vettura in più rispetto ai 24 “full season” per Santino Ferrucci. Il Rahal Letterman Lanigan ha infatti concluso la trattativa con lo sponsor che ha accompagnato la terza vettura del team a Indy per permettere al 23enne di disputare intanto queste due gare, con l’obiettivo di estendere ulteriormente la partnership per il talentuoso giovane, reduce dal sesto posto alla 500 Miglia ed ancora in cerca di un futuro stabile dopo le due stagioni al Dale Coyne Racing e le apparizioni in NASCAR.

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Prosegue intanto a larghe falcate l’adattamento di Romain Grosjean all’IndyCar Series, ed il pilota transalpino ha annunciato che correrà la sua prima corsa su ovale a Gateway il 21 agosto. La decisione del polesitter del Grand Prix of Indianapolis lascia presumibilmente a piedi Pietro Fittipaldi, che ha sostituito l’ex-F1 in Texas e a Indianapolis.

Qualche aggiornamento infine sulla schedule: mentre la serie sta cercando di finalizzare per la venue che sostituirà Toronto, cancellata per il secondo anno di fila causa COVID (si pensa di aggiungere una gara ai weekend già in programma di Mid-Ohio o Gateway), da St.Petersburg giunge la notizia che la giunta comunale ha approvato l’estensione di ulteriori due anni dell’accordo vigente con la Green Savoree, organizzatrice della gara, accordo che porta ora sino al 2026.

In attesa di tornare, magari in person, il prossimo marzo al sole della Florida, a Detroit i motori inizieranno a rombare a partire dalle 5.00 PM ET di venerdí 11 giugno con le prime libere. Le due gare, precedute dalle rispettive qualifiche, sabato 12 e domenica 13 giugno, con partenza alle 2.00 PM ET e alle 12.00 PM ET, pari alle 20 e alle 18 italiane. Telecronache in diretta sul canale a pagamento DAZN.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Castroneves nella leggenda a Indy!

Helio Castroneves si aggiudica la sua quarta Indy 500. Alla sua 21ma partecipazione, la prima senza l’appoggio dello squadrone Penske, il 46 enne brasiliano ha saputo regolare nel finale i giovani leoni che hanno animato una gara dal ritmo mozzafiato.

Le due sole caution hanno solo parzialmente determinato infatti il risultato finale, togliendo dalla lotta per il vertice Scott Dixon, ed Alexander Rossi, “catturati” nell’overcut del primo stint dal testacoda in pitlane da parte di Stefan Wilson e mai piú in grado di rimontare a sufficienza.

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La vittoria del brasiliano, ottenuto – va sottolineato – in una partecipazione one-shot con la seconda vettura del Meyer Shank Racing, si è concretizzata nell’ultima parte di gara, dopo che Rinus VeeKay e Conor Daly, mattatori della prima metà, hanno esaurito metaforicamente le cartucce. Il primo è misteriosamente sparito dalle posizioni di vertice salvo riemergere nel finale in P8, mentre il nativo di Noblesville ha prima scontato una terza sosta leggermente più lenta del compagno di squadra, poi forse penalizzato dalla ruota posteriore sinistra di Graham Rahal pericolosamente atterrata sul musetto della DW12-Chevy sponsorizzata dalla USAF.

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Alla fine Castroneves si è trovato faccia a faccia con altri due dei migliori piloti dell’ultima generazione, Pato O’Ward ed Alex Palou. Il catalano ha battagliato con ardore, scambiandosi la posizione di testa col vincitore, praticamente per 75 giri, ma alla fine ha dovuto cedere alla maggiore esperienza del popolare Spider-man, che con quattro trionfi nel Greatest Spectacle in Racing raggiunge i recordman all-time di questa gara: AJ Foyt, Al Unser Sr. e Rick Mears.

Simon Pagenaud salva l’onore del Team Penske con una terza piazza ottenuta nelle ultime curve su Pato O’Ward, con Scott McLaughlin, il piú in palla del nuovo padre padrone dell’IMS e della serie, a scontare un drive-through per l’ennesima entrata garibaldina ai box, dove sono “caduti”, oltre ovviamente Wilson, anche Will Power e Simona de Silvestro.

Per tentare di piazzare Josef Newgarden invece è stata tentata una strategia estrema con un undercut estremo alla terza sosta che sembrava avere temporaneamente pagato, salvo poi dover cedere alla strategia “regolare” del gruppetto di testa, cui alla fine si è aggregato anche Ed Carpenter, alla fine il migliore dei suoi nonostante una disastrosa prima sosta.

Anche Felix Rosenqvist, JR Hildebrand e soprattutto Takuma Sato hanno tentato il jolly dell’ultima sosta ritardata, ma questa volta è andata male per il giapponese del Rahal Letterman Lanigan, che si deve accontentare della P14. Strategia apparentemente incomprensibile invece quella adottata dal Team Ganassi per Tony Kanaan, che sembrava destinato ad una gara di testa ma che alla fine occuperà solo l’ultimo posto della top ten dietro un altro “grande vecchio”, Juan Pablo Montoya.

Chiudiamo con due menzioni d’onore per altri due piloti della nuova generazione, entrambi stranamente alla ricerca di un volante full-time, Santino Ferrucci e Sage Karam. Ferrucci, alla sua terza partecipazione ha colto la sua terza top ten, questa volta in P5, il migliore dell’RLL, dopo la settima e la quarta piazza conquistate nelle ultime due edizioni con Dale Coyne. Karam invece ne conta otto di Indy 500, e col sesto posto odierno ha agguantato anche il secondo miglior risultato di sempre per il Dreyer & Reinbold dalla P4 di Oriol Servia nel 2012.

Uno sguardo alla classifica: Con i punteggi doppi riservati alla gara odierna, Alex Palou passa al comando della classifica dell’IndyCar Series davanti a Scott Dixon (-36 punti) e Pato O’Ward (-37). La serie si ritroverà fra due settimane per il doubleheader di Detroit-Belle Isle.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo della 105ma Indy 500

Foto: IndyCar

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IndyCar – Indy, 105 e non sentirli!

In realtà sono alcuni piú di 105, perché la prima Indy 500, peraltro la prima gara automobilistica in circuito, si è corsa nel 1911 – Monza arriverà solamente undici anni dopo, nel 1922 – fermandosi solamente per le due guerre mondiali, nel 1917-1918 e dal 1942 al ’45.

Sono cinque anni che non vince un rookie (Alexander Rossi l’ultimo nel 2016) e, per quanto la schiera dei giovani piloti sia ben rappresentata nelle posizioni di testa della griglia, solo Scott McLaughlin e Pietro Fittipaldi potranno eventualmente fregiarsi di questa particolarità, anche se Rinus VeeKay, Colton Herta e  Pato O’Ward hanno le carte in regola per scalzare dalla statistica dei piú giovane vincitore Troy Ruttmann, trionfatore nel 1952 a 22 anni ed 80 giorni.

C’è ancora invece tempo per veterani quali il polesitter, Scott Dixon, Juan Pablo Montoya, Helio Castroneves e Tony Kanaan per superare il record di Al Unser, vincitore della sua quarta 500 Miglia nel 1987 a 47 anni e 360 giorni. I due brasiliani porteranno sulla macchina il ricordo di Andrè Ribeiro, il driver connazionale scomparso in questi giorni a 55 anni dopo una lunga malattia.

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Per la prima volta inoltre al muretto sarà presente una crew comprendente ben quattro esponenti del gentil sesso, oltre al driver Simona de Silvestro; ovviamente stiamo parlando del Paretta Autosport.

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Le ultime prove libere del venerdí, il cosiddetto Carb Day, sono state peraltro un succoso antipasto alla gara, con la bellezza di 2353 giri percorsi dalle 33 vetture dopo un lungo ritardo per pioggia, col meteo che ha comportato anche una fine leggermente anticipata della sessione.

Ancora una volta davanti a tutti proprio Dixon, che oltre ad essere il campione in carica della serie ne è anche il capoclassifica 2021, che si candida prepotentemente al suo secondo successo dopo quello di 13 anni fa, propiziato pure dalla pole position, anche se nel frattempo il neozelandese ne aveva conquistate altre due. Dixon è anche alla testa delle quotazioni dei bookmakers davanti ad Herta e a O’Ward.

In evidenza nuovamente anche le vetture del Team Penske, che al contrario avevano brillato poco nelle qualifiche. Tutti e quattro gli alfieri del “Captain”: Simon Pagenaud, Josef Newgarden, Will Power e Scott McLaughlin risultano infatti all’interno della top ten di venerdí, che si completa con Conor Daly, P4, il redivivo Marco Andretti, appena dietro, ed altri due ex-vincitori dei nove qualificati, Tony Kanaan e Takuma Sato, che chiudono la lista dei primi dieci.

Tutto è pronto per domenica alle ore 11 AM ET, le 17 italiane, per la green flag che verrà data dall’attore Milo Ventimiglia davanti ad un pubblico di circa 135.000 anime (il 40% della capienza dell’IMS). Telecronaca in diretta e in italiano su DAZN, ovviamente a pagamento.

Piero Lonardo

I risultati del Carb Day

La griglia di partenza della 105ma Indy 500

Foto: IndyCar

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IndyCar – Tutti pronti per il Carb Day!

Con le qualifiche ormai alle spalle, la settimana di Indianapolis si è trascinata nelle consuete attività promozionali, in forma ridotta, come il pubblico, causa restrizioni COVID. Tra queste la scelta per pilota del tipo di latte da portare eventualmente in Victory Lane e le foto di rito della prima fila.

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Ad ogni modo, se alla 500 Miglia sarà ammesso il 40% della capienza dell’IMS, nel round Indycar successivo di Detroit-Belle Isle, il pubblico sarà ammesso senza all’intera facility, paddock compreso. Una gran bella notizia per la serie e per un Paese che sta ritrovando sempre più la normalità, al contrario del vecchio continente.

Questa settimana segna anche il 25ennale della prima Indy 500 post-scissione CART/IRL, avvenuta appunto nel 1996 con la vittoria di Buddy Lazier. Tanti, tra piloti ed addetti ai lavori, hanno commentato via social, rimarcando la sventurata scelta del famoso “split”.

Venerdì, dalle 11.00 AM alle 01.00 PM ET le 33 vetture qualificate torneranno in pista per il cosiddetto Carb(uration) Day, con i motori riportati in configurazione gara.

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Purtroppo è prevista pioggia all’Indianapolis Motor Speedway, ma ciò non pare spaventare più di tanto gli organizzatori in vista della green flag delle 11.00 AM ET, corrispondenti alle 17 italiane, di domenica 30 maggio, della 105ma edizione della gara in pista più vecchia del mondo. Diretta su DAZN, ovviamente a pagamento.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar