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Indy NXT – Foster domina anche a Gateway: titolo sempre più vicino

Dopo un mese di pausa è tornata anche l’Indy NXT sul World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois, e Louis Foster ne ha approfittato per mettere a segno la sesta vittoria dell’anno.

Il leader della classifica generale ieri in qualifica aveva rubato la pole position alla compagna di squadra Jamie Chadwick, avviata verso la seconda partenza al palo stagionale, mentre l’ormai unico contender, Jacob Abel, non era andato oltre il sesto tempo.

Quest’oggi Foster è schizzato via e non c’è stato modo di riprenderlo, nonostante tre caution per altrettanti incidenti. Subito lo start è stato abortito per il tamponamento da parte di Jack William Miller a Taylor Ferns, quindi Myles Rowe chiudeva anzitempo la gara con uno spettacolare testacoda probabilmente causato dalla rottura della trasmissione.

La gara vera iniziava pertanto solo al lap 7, con Abel subito a tentare il tutto per tutto, e a guadagnare due posizioni su Christian Bogle e Christian Brooks, ma il regime di corsa libera durava meno di un amen a causa del contatto fra Jamie Chadwick e Caio Collet, in bagarre per la seconda piazza.

Abel si ritrovava quindi senza colpo ferire alle spalle del leader con un’intera corsa davanti; allo sventolare della green flag, Foster però riprendeva subito vantaggio, e anzi era Brooks ad insidiare nuovamente Abel e a passarlo, salvo poi cedere il giro successivo.

Dalle retrovie era il momento di Yuven Sundaramoorthy, il quale avanzava sino alla terza piazza sorpassando Brooks e Callum Hedge, quest’ultimo autore poco più tardi di un salvataggio a dir poco incredibile, mentre anche Salvador de Alba Jr., risalito dalla nona piazzola, si faceva sotto a Brooks, superandolo poi per la quarta posizione.

Non era però finita, perchè Josh Pierson rimetteva potenzialmente tutto in discussione schiantando la sua IL-15 in curva 4, ma anche questo restart veniva affrontato con decisione da Foster, il quale si portava dietro a podio Abel e Sundaramoorthy, a oltre 3”.

Appassionante invece il duello per le posizioni di rincalzo, che vedeva protagonisti Hedge, autore anche di una lisciata a muro, il solito Brooks e Bryce Aron, con quest’ultimo a guadagnare la sesta piazza all’ultima curva ai danni del pilota della Dallara #26, dietro al giovanissimo kiwi. Bello anche il duello tra Jordan Missig e Christian Bogle, risoltosi a favore di quest’ultimo.

In classifica generale, Foster aumenta il proprio vantaggio con 491 punti contro i 400 di Abel. Collet, nonostante la battuta d’arresto, rimane terzo a quota 344, mentre Hedge, quarto, aumenta il proprio vantaggio sulla Chadwick. L’Indy NXT by Firestone tornerà già il prossimo weekend a Portland per il terz’ultimo appuntamento stagionale, l’ultimo su uno stradale.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

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IndyCar – McLaughlin, back to back pole a Gateway. Herta crash

Scott McLaughlin ripete la bella prestazione del 2023 e si aggiudica la quarta pole position dell’anno al World Wide Technology Raceway con la media su due giri di 179.972 mph, battendo l’accoppiata del Meyer Shank Racing formata da Felix Rosenqvist e David Malukas.

Ad ogni modo lo svedese, proprio come McLaughlin lo scorso anno, dovrà scontare 9 posizioni in griglia per la sostituzione del motore Honda, e quindi la piazzola esterna della prima fila andrà a Josef Newgarden, che lo scorso anno ereditò la partenza al palo chiudendo però anzitempo la gara a muro.

Seconda fila per Will Power, Kyle Kirkwood e Romain Grosjean e solo settima media per il capoclassifica Alex Palou, che pure dovrà scontare nove posizioni come Scott Dixon, vincitore dell’ultima edizione, che sarà costretto a partire dalla 19ma piazzola. La terza fila cosí vedrà Marcus Ericsson, Pato O’Ward, il migliore del trio Arrow McLaren, e Conor Daly, già a proprio agio in seno al Juncos Hollinger.

All’appello dell’Andretti Global manca purtroppo Colton Herta, vittima di un errore sfociato in un contatto a muro al termine di un tentativo da top five. Grossi problemi infine per le due macchine del Dale Coyne Racing, con Jack Harvey nuovamente alle prese con l’ibrido come in Iowa e la vettura di Katharine Legge che non ha addirittura passato le verifiche tecniche dopo una sessione di libere assolutamente fuori performance. Da segnalare infine anche una breve interruzione per della semplice carta stagnola in pista.

Dopo una seconda sessione estensiva di libere nella nottata italiana, utile anche per gommare la parte alta del banking, la Bommarito 500 partirà alle 0.15 di domenica 18 agosto, e sarà godibile sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Malukas beffa il trio Adretti nelle prime libere al WWTR

David Malukas, fresco di contratto per il 2025, è stato il più veloce nelle prime libere al World Wide Technology Raceway. L’attuale alfiere del Meyer Shank Racing ha segnato la media di 178.830 mph, scavalcando Colton Herta, unico altro pilota a superare le 177 miglia orarie.

La prima parte del turno era stata completamente appannaggio delle tre vetture dell’Andretti Global, con Kyle Kirkwood e Marcus Ericsson autori di un emblematico un-due-tre, poi nel finale Scott McLaughlin e Will Pwer, aiutandosi con le scie, si sono innalzati dietro il vincitore di Toronto, imitati da Alex Palou – qui con una livrea one-shot – Romain Grosjean e Felix Rosenqvist.

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In evidenza anche Nolan Siegel, il migliore della pattuglia Arrow McLaren, P9, migliore fra i rookie, mentre Conor Daly ha segnato la dodicesima prestazione al volante della seconda DW12-Chevy del Juncos Hollinger in precedenza di Agustin Canapino, davanti al rientrante Alexander Rossi.

A seguire le qualifiche, a partire dalle 22.20 nostrane, da seguire su IndyCar Live come anche le libere finali che si chiuderanno in notturna. A causa della sostituzione del quinto motore dopo la gara di Toronto, la relativa penalità di nove posizioni in griglia questa volta andrà a colpire sicuri protagonisti quali Scott Dixon ed il leader Alex Palou, oltre a Felix Roseqvist e la rientrante Katharine Legge, dead last nel turno appena concluso.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – La serie torna nel weekend a Madison. Malukas firma per Foyt. Ipotesi Audi per Palou?

Terminata la cosiddetta “pausa olimpica”, l’Indycar Series ritorna nel weekend sull’ovale di Madison, il World Wide Technology Raceway. Si rinnova la caccia al leader Alex Palou, nel concitato finale di stagione che vedrà le ultime cinque gare racchiuse in un mese.

Per il 27enne catalano del team Ganassi, seriamente avviato verso il terzo titolo, in settimana si è parlato di un interessamento nientemeno che da parte del Team Audi F1. Al momento la squadra gestita da Sauber ha a roster per la prossima stagione solamente Nico Hülkenberg, ma la mossa – anche stanti le attuali quotazioni dell’altro veterano Valtteri Bottas – potrebbe nel caso concretizzarsi nel 2026, quando il costruttore tedesco entrerà ufficialmente nel circus, coronando le ambizioni mai celate da parte di Palou di far parte della massima formula FIA, culminate due anni or sono col gran rifiuto verso McLaren.

Ad ogni modo, con la bellezza di 265 punti ancora da assegnare, i giochi sono tutt’altro che definiti, anche se la concorrenza, capitanata da Will Power, rimane ben distanziata. L’australiano, a quota -49, vanta lo stesso numero di vittorie, due, come Scott Dixon che lo segue a 4 lunghezze; con la vittoria di Toronto poi, Colton Herta si è avvicinato ai primi tre e ora vanta 57 punti di distacco.

Sempre in terra canadese, Pato O’Ward, ha interrotto la bella serie di piazzamenti che lo aveva riportato ai vertici nella fase centrale della stagione, cosí come Scott McLaughlin, l’ultimo pilota che possiamo ritenere ancora realisticamente in contention ad 83 punti dal capoclassifica.

Malukas_iowa

Il bel sesto posto a Toronto di David Malukas, a coronamento delle convincenti prestazioni in qualifica, ha riportato l’attenzione sul nativo di Chicago, che con una mossa a sorpresa ha già firmato un pluriennale col Team Foyt per la prossima stagione. Nel ringraziare Michael Shank e Jim Meyer, questi ultimi pronti ad una nuova alleanza tecnica con Ganassi, Malukas ha di fatto optato per un’altra importante partnership, quella tra Foyt e Penske, alleanza che già quest’anno ha portato a ottimi risultati con Santino Ferrucci, il cui destino al momento non è ancora specificato, cosí come quello di Sting Ray Robb, altro attuale pilota del team gestito da Larry Foyt.

A Madison non sarà presente come già riportato su queste pagine Agustin Canapino, scaricato dal Juncos Hollinger. In attesa comunque di una conferma ufficiale, dovrebbe comunque essere Conor Daly a portare in gara la DW12-Chevy #78 sull’ovale dell’Illinois. Della partita invece Alexander Rossi, ristabilito dopo la frattura del pollice della mano destra nelle libere di Toronto, sulla McLaren #7. EDIT: Conor Daly è stato confermato dal JHR per questa gara e per il resto della stagione.

Il weekend, che vede anche il ritorno dell’Indy NXT, sarà strutturato su due sole giornate, con libere e qualifiche il venerdí, rispettivamente alle 12.45 PM ET e alle 4.20 PM ET (le 22.20 italiane). Queste ultime saranno seguite da un ulteriore turno a partire dalle 7.45 PM ET per gommare la parte alta dell’ovale ed abituarsi alla luce del tramonto, dato che la gara partirà alle 6.15 PM ET di sabato 17 agosto. La corsa, che lo scorso anno vide il trionfo di Scott Dixon su O’Ward e Malukas, sarà visibile in Italia sui canali SkySport dalle 0.15 di domenica 18. Per tutto il resto c’è IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – JHR e Canapino si separano. Vips torna a Portland con RLL

La storia fra Agustin Canapino ed il Juncos Hollinger Racing è giunta al termine. Poco fa il comunicato del team, che ringrazia il pilota argentino, fortissimamente voluto da Ricardo Juncos, per l’impegno profuso.

Il quattro volte campione del Turismo Carretera nella stagione e mezza passata in IndyCar ha ottenuto quale miglior risultato il decimo posto nella gara fuori campionato del Thermal Club, anche se spesso ha concluso a centro gruppo, terminando per sette volte tra i primi quindici. Non abbastanza però per rientrare all’interno del cosiddetto Leaders Circle, che assegna un milione di $ di bonus alle prime 22 entry, senza contare le note polemiche social insorte dopo la gara di Detroit.

Al momento non si conosce ancora il nome del sostituto per le cinque gare rimanenti, anche se Conor Daly, presente nei recenti test al World Wide Technology Raceway, pare il più papabile a succedere a “El Titan” sulla DW12-Chevy #78.

Test che hanno visto svettare l’Andretti Global tra le nove vetture presenti proprio davanti a Daly e a Grosjean, compagno di squadra al JHR. Quest’ultimo è stato peraltro protagonista di un violento crash nel finale di giornata.

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Frattanto il Rahal Letterman Lanigan terrà fede alle proprie intenzioni, collocando Juri Vips su una quarta vettura per la gara di Portland. Il pilota estone, a cui per il sedile fisso per l’attuale stagione gli è stato preferito in volata Pietro Fittipaldi, è in pole position per prendere possesso di una delle due DW12-Honda del team nel 2025. Per Vips si tratterà della terza esperienza nella serie dopo le gare di Portland e Laguna Seca dello scorso anno.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – La serie sfrutta la pausa olimpica per i test, con le novità Daly, Maloney e Chadwick

L’IndyCar Series non si ferma nemmeno durante la cosiddetta pausa olimpica, sfruttandola per una serie di test. Metà dei team saranno presenti sul World Wide Technology Raceway, che sarà teatro del prossimo appuntamento il 17 agosto.

Sull’ovale di Madison, grazie alle giornate dedicate ai rookie, Nolan Siegel, Linus Lundqvist, Kyffin Simpson e Christian Rasmussen per Arrow McLaren, Chip Ganassi Racing e Ed Carpenter Racing. Rasmussen, campione in carica Indy NXT, approfitterà per fare pratica in vista della prossima stagione, poichè salvo novità dell’ultimo momento sarà sempre il team owner ad occupare l’abitacolo della DW12-Chevy #20 nelle restanti gare su ovali.

Insieme alle giovani speranze della serie, Andretti Global porterà tutti e tre i suoi piloti: Colton Herta, Kyle Kirkwood e Marcus Ericsson, cosí come il Juncos Hollinger Racing, che però insieme a Romain Grosjean non schiererà Agustin Canapino, bensí Conor Daly. Al momento non si conosce se Daly prenderà il posto di “El Titan” anche in gara.

In parallelo, il Rahal Letterman Lanigan Racing assaggerà il protagonista del FIA F2 Zane Maloney sull’infield di Indianapolis. Il team, che ha già sotto contratto un altro ex-F2, Juri Vips, proseguirà quindi le valutazioni atte a determinare il sostituto di Christian Lundgaard, che il prossimo anno correrà per Arrow McLaren.

Altri test sono previsti il 7 agosto presso il Nashville Speedway, con particolare attenzione alle gomme per il season finale del 15 settembre: presenti Andretti Global con Colton Herta, Arrow McLaren con Pato O’Ward, Chip Ganassi Racing con Scott Dixon o Alex Palou, ed infine Will Power per il Team Penske.

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Il 30 settembre invece, due settimane dopo l’assegnazione della Astor Cup, la squadra di Michael Andretti farà debuttare Jamie Chadwick a Barber Park. La 26enne pilotessa britannica, tre volte campionessa nella defunta Formula W, è al secondo anno nell’Indy NXT, dove al momento è quinta in classifica grazie anche alla vittoria riportata a Road America.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Herta chiude il weekend perfetto a Toronto. Un altro big crash, ma piloti ok

Colton Herta torna alla vittoria dopo due anni e lo fa alla grande dominando sulle strade di Toronto. L’alfiere dell’Andretti Global ha condotto sin dalle prime libere, passando per la pole position e persino il warm-up del mattino, ben protetto alle spalle da Kyle Kirkwood, che non ha mai tentato di attaccare il compagno, con cui ha condiviso al millimetro la strategia.

A 12 giri dalla bandiera a scacchi un altro big crash dopo quello di domenica scorsa in Iowa innescato dal testacoda di Pato O’Ward e che ha coinvolto Marcus Ericsson, Pietro Fittipaldi, Nolan Siegel e soprattutto Santino Ferrucci, che è volato sulla McLaren #5, lisciando le reti e terminando sottosopra. Fortunatamente nessuno dei piloti ha sostenuto conseguenze.

Solo 15 comunque le vetture all’arrivo, anche se dopo una prima parte di gara frammentata, con le caution propiziate dai contatti fra Marcus Ericsson e Christian Rasmussen e fra Scott Dixon ed Agustin Canapino, entrambi a svantaggio degli ultimi, si è proseguito a lungo in regime di corsa libera.

Decisivo ai fini delle posizioni finali l’overcut eseguito dal box Ganassi per Scott Dixon. Il sei volte campione, partito dalla 15ma piazzola, dopo il primo stint, in cui la gran parte dei top qualifiers ha optato per le gomme primary, si è trovato in P6. Dopo la seconda sosta Dixon è poi emerso quale terza forza sino al traguardo dietro il binomio Andretti, precedendo alla fine i compagni di squadra Alex Palou e Marcus Armstrong, abili ad evitare le insidie del circuito.

Chi esce con le ossa rotte dalla trasferta canadese è il Team Penske, che nelle fasi finali ha detto addio a tre sicure top ten, con Will Power a tentare una manovra esagerata su Scott McLaughlin, comodo quarto, lanciandolo sui muretti. Risultato: drive-through per il recente trionfatore di Iowa-2 e ritiro per il kiwi.

Nella stessa fase anche Josef Newgarden, già gravato ai box da una ruota mal fissata in un undercut malgestito all’ultimo pit, quando concorreva ampiamente per la top five, ha poi tentato di rimontare toccandosi con David Malukas, meritatamente sesto sotto la bandiera a scacchi, e poi arrivando lungo in curva 3, chiudendo in una mesta 11ma posizione, davanti a Power.

Primo tra i motorizzati Chevy Rinus VeeKay, appena ottavo dietro il vincitore 2023, Christian Lundgaard, davanti a Romain Grosjean e Graham Rahal.

Termina 14mo ad un giro Theo Pourchaire, protagonista dei un tour de force per raggiungere il circuito canadese dopo il forfait di Alexander Rossi. La sua alla fine è l’unica Arrow McLaren al traguardo.

Da segnalare infine il secondo traguardo raggiunto in altrettante gare fin qui per Toby Sowery, che chiude la lista dei piloti classificati, mentre Hunter McElrea ha chiuso presto la propria gara di debutto.

In classifica generale Palou ora conduce con 49 lunghezze su Power, 53 su Dixon e 57 su Herta, mentre O’Ward precipita in quinta posizione a -74.

Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series il 17 agosto sull’ovale del World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

Herta

IndyCar – Continua il dominio di Herta a Toronto: terza pole stagionale

Colton Herta prosegue nell’ottimo weekend di Toronto conquistando anche la pole position, la terza in stagione, dopo aver condotto anche nelle libere 2. In generale è stato un trionfo dell’Andretti Global, che ha piazzato ben quattro macchine, contando anche quelle dell’”alleato” MSR, nella Firestone Fast Six.

A fianco di Herta, autore di 59.5431, partirà infatti Kyle Kirkwood davanti a Felix Rosenqvist, mentre David Malukas, qualificatosi per il rotto della cuffia dopo un lungo nella Top Twelve, occuperà la sesta piazzola dietro a Scott McLaughlin e Romain Grosjean.

Beffato nel Q2 Josef Newgarden, che partirà in quarta fila al fianco di Graham Rahal, mentre il vincitore di gara 2 in Iowa, Will Power, autore di un salvataggio incredibile, segue nella fila successiva con Agustin Canapino.

Fuori dai primi dodici Alex Palou, dichiarato reo di blocking nei confronti di Pato O’Ward, ed escluso cosí dai primi sei del secondo gruppo del primo turno, dove aveva ottenuto la quarta prestazione. Gruppo del quale faceva parte anche Theo Pourchaire, richiamato in fretta a furia da Arrow McLaren per sostituire l’infortunato Alexander Rossi.

Disavventura invece per il deb Hunter McElrea, rovinato sulle gomme di curva 8 nelle fasi iniziali del primo gruppo, dopo aver segnato un ottimo 16mo tempo nelle libere 2.

Domani lo start della gara alle 1.30 PM ET, le 19.30 italiane, preceduta da un breve warm-up alle 10.00 AM ET. Diretta a pagamento sui canali Sky (al momento 201 e 205) ovvero sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Herta davanti a tutti a Toronto. McLaren: Rossi out

Colton Herta sta cercando in tutti i modi possibili di mantenersi nella lotta per il titolo IndyCar 2024 e, dopo le convincenti prestazioni nelle ultime gare, anche sulle strade di Toronto ha dimostrato di essere tra i papabili centrando il miglior tempo nelle prime libere.

Herta, dopo aver dominato i primi 45’ aperti a tutte le vetture, ha preceduto di ben 3 decimi, col best crono di 1.01.890, Felix Rosenqvist nel susseguente primo gruppo di 10’ di simulazioni di qualifica. Ancora più dietro Marcus Armstrong, Scott Dixon e Graham Rahal, gli unici entro il margine di un secondo.

Il secondo gruppo invece ha avuto vita più complicata, con nessun tempo di rilievo a referto a causa di un paio di interruzioni, entrambe per collisioni in curva 9, da parte di Linus Lundqvist ed Alexander Rossi.

Quest’ultimo ha avuto la peggio, fratturandosi il pollice della mano destra e sarà costretto a saltare il resto del weekend. Problemi ancora per Marcus Ericsson, costretto alla sostituzione del motore Honda, autore di sole cinque tornate.

Una nuova tegola quindi per la chiacchierata squadra di Zak Brown, che ricordiamo nel 2025 sostituirà proprio Rossi con Christian Lundgaard. Ancora non si conosce il nome del sostituto per la gara canadese ma, col “solito” Conor Daly impegnato ad Indianapolis con la NASCAR, potrebbe finalmente essere la volta del ritorno dell’ex Oliver Askew.

Il programma odierno prevede le seconde libere, alle 10.30 AM ET locali, e le qualifiche, a partire dalle 2.45 PM ET, le 20.45 nostrane. Tutto visibile su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – A Toronto con tanti dubbi e polemiche

Nel weekend torna ancora l’IndyCar Series sulle strade di Toronto per il dodicesimo appuntamento stagionale. Le due gare in Iowa, le prime con il sistema ibrido su ovale, hanno però lasciato molti dubbi.

Aldilà della pochezza dello spettacolo fornita in gran parte, ma non solo, dalla ripavimentazione di parte del circuito, l’ERS ha dimostrato una serie di carenze di cui hanno fatto le spese soprattutto Jack Harvey, costretto a tre tentativi di qualifica e Colton Herta, anche se da alcuni camera car anche altri piloti sembravano non avere accesso al nuovo sistema ibrido.

Considerato poi che Herta, senza l’aiuto del supercapacitor, si è qualificato in pole e quarto per le due gare, viene anche da pensare quanto realmente fosse influente il sistema sulle prestazioni delle monoposto sulla pista di Newton.

A peggiorare il problema, il fatto che gli errori di attivazione in qualifica sarebbero da attribuire alla direzione gara, incaricata appunto di attivare/disattivare il sistema. Direzione gara che peraltro si è rivelata inconsistente anche sul fronte delle penalizzazioni: se il drive-through comminato a Linus Lundqvist in gara 1, seppur dichiarato con svariate tornate di ritardo, poteva avere una sua consistenza, quello, passato inosservato, ai danni di Katharine Legge, grida vendetta, semplicemente perchè non era la DW12-Honda #51 la vettura imputata.

La gara delle retrovie viene spesso posta in secondo piano, a meno che non vi si trovi invischiato un presunto big, però – come peraltro commentato da un noto media USA – sbagliare macchina, peraltro sanzionandone una ben evidente nel suo colore rosa, è assurdo; ed è ancora più assurdo che, filmati e dati alla mano, la direzione gara non vi abbia posto rimedio a posteriori.

Il commento televisivo, questa volta carente quanto mai, della rete americana, ci ha fatto anche mancare dell’ultima potenziale violazione pending avanzata nel finale nei confronti di Marcus Armstrong, il quale avrebbe mantenuto la luce posteriore che viene attivata in caso di pioggia o caution. Fortunatamente l’ultima neutralizzazione ha reso inutile la sanzione, ed il giovane kiwi di Ganassi ha potuto portare a casa un meritato decimo posto.

Crash

In gara 2 invece, ovviamente sotto i riflettori l’incidente che ha visto protagonista nel finale Sting Ray Robb, decollato sulla vettura di un Alexander Rossi in piena decelerazione per problemi di carburante. Fortunatamente il pilota del Team Foyt ha riportato solo qualche escoriazione e sarà della partita a Toronto, però stentiamo a credere che la serie non si sia espressa sulle cause di questo incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche, anche nel suo spin-off, con Ed Carpenter a schiantarsi su Rossi e su Kyle Kirkwood, a sua volta in testacoda. Kudos comunque come sempre a Dallara e alle sue indistruttibili monoposto, e anche al tanto vituperato aeroscreen.

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Alla guida della monoposto #20 a Toronto tornerà Christian Rasmussen, che disporrà di un telaio nuovo dopo le disavventure di patron Ed, che non le ha certo mandate a dire in una video intervista emersa in rete poco dopo le gare in Iowa. Oltre a sottolineare che le monoposto sugli ovali soffrono per l’ulteriore peso extra che influisce su aerodinamica e pneumatici, Carpenter ha affermato “capisco voler rendere la serie ibrida, ma ci costa un sacco di soldi solo per rendere il prodotto peggiore. Non ne vedo l’utilità. Sono le 100 libbre più costose che io abbia mai installato sulle mie macchine.”

McElrea

A Toronto, stanti le condizioni fisiche ancora imperfette di Jack Harvey, dopo la sostituzione in gara 2 da parte del “solito” Conor Daly, un nuovo rookie salirà sulla vettura #18: si tratta di Hunter McElrea, vicecampione Indy NXT lo scorso anno alle spalle di Rasmussen. Toby Sowery dal canto suo è stato confermato sull’altra monoposto del team, la #51, sia per Toronto che per Portland, grazie anche all’ottimo debutto di Mid-Ohio, dove ha terminato 13mo; per le restanti gare su ovale, è invece già previsto il ritorno di Katharine Legge.

Si profila inoltre una nuova alleanza per il Meyer Shank Racing, che dal prossimo anno dovrebbe condividere un accordo di cooperazione tecnica col Chip Ganassi Racing. Durata solo un anno quindi la partnership con Andretti Technologies, probabilmente anche in funzione del nuovo Charter Program IndyCar, che permetterebbe solo a tre vetture per squadra di ottenere i benefici per franchigia, e che quindi porterebbe Ganassi a “girare” al MSR uno o più piloti della sua scuderia.

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Infine, ha fatto scalpore l’intervista rilasciata ad uno storico media francese da parte di Theo Pourchaire, appiedato recentemente da Arrow McLaren in favore di Nolan Siegel dopo aver sostituito David Malukas. Nell’intervista, in seguito eliminata dal sito, ma di cui si possono comunque trovare tracce in rete, il campione in carica della F2, riportava di essere stato scaricato dal team alla vigilia di Laguna Seca nonostante un contratto pluriennale col team. “Inizialmente, ero sorpreso, non capivo e pensavo fosse uno scherzo, avevamo firmato solo poche settimane prima. Ero disgustato.” riportava il settimanale transalpino “Il team alla fine mi ha chiamato per dirmi che ero stato escluso dal programma senza darmi ragioni specifiche”.

Puntualmente è arrivata la smentita da parte del reserve driver Sauber, che a mezzo social ha preso le distanze da questa intervista, definita “grossolanamente inaccurata” e che i rapporti con Arrow McLaren “nonostante sia stato sorpreso dalla decisione del team di appiedarmi prima di Laguna Seca, ci siamo lasciati in termini amichevoli”. Smentita anche la sottintesa instabilità economica da parte del team di Zak Brown – che peraltro dovrebbe vedere un graduale diminuzione dell’impegno da parte della società di Sam Schmidt, impegnata comunque fino al 2028 –  accusata di avere ingaggiato Siegel per motivi economici.

Da parte nostra ci permettiamo solo di dire che i vertici McLaren, anche dopo il caso Palou, forse non hanno ancora capito che l’IndyCar non è la F1…

Insomma, tantissima carne al fuoco per un weekend di gara che partirà nella serata italiana con una giornata dedicata alle prove libere, a partire dalle 3.00 PM ET locali. Il turno, dopo 45’ aperti a tutte le vetture, vedrà 10’ dedicati a metà schieramento alla volta per testare le gomme alternate. Qualifiche sabato 20 a partire dalle 2.45 PM ET, le 20.45 nostrane, e start della gara alle 1.30 PM ET, le 19.30 italiane, domenica 21 luglio. Quest’ultima sarà trasmessa, speriamo totalmente sullo stesso canale, su SkySport. Tutto il resto disponibile su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Dale Coyne Racing