E’ stata un’annata strana per Will Power quella del 2020. Tre pole position fino ad oggi, buone per continuare la marcia di avvicinamento a big Mario Andretti, leader all-time con 67, ma contatti, errori, defaillance tecniche, e solo una vittoria a Mid-Ohio.
Una delle pole position di quest’anno è stata ottenuta al GP di Indianapolis, pista dove il campione 2014 ha vinto ben tre volte da quando è stata introdotta nel campionato 2014, e stamane, nelle qualifiche di gara 2 dell’Harvest GP se ne è aggiunta una quarta, cui è seguita una vittoria dominante, come da copione peraltro per il team Penske su questa pista, che solo Scott Dixon nella gara dell’Independence Day è riuscito a domare.
L’unico pericolo per Power è arrivato nel finale, con un Colton Herta desideroso di rivincita dopo l’esito di gara 1, ma il giovane figlio d’arte, dopo aver restituito la cortesia di venerdì ad Alexander Rossi, non è riuscito ad agguantare la DW12-Chevy #12, da cui sconterà appena 9 decimi sotto la bandiera a scacchi.
Herta ha svolto il ruolo di seconda forza per quasi tutta la corsa, della durata di 75 giri, 10 in meno di gara 1, che ha indotto quasi tutti i team ad optare per una strategia sulle 2 sole soste, inalterata dall’assenza, esattamente come ieri, dall’assenza di neutralizzazioni, che ha azzerato così le speranze di chi ha azzardato la strategia alternativa sulle tre soste come Ryan Hunter-Reay, Helio Castroneves e Charlie Kimball.
Alle immediate spalle del podio Josef Newgarden, che col piazzamento odierno riduce ancora il gap nei confronti del leader in classifica Scott Dixon, ora ridotto a 32 lunghezze dopo l’ottavo posto del kiwi, che andrà quindi regolato nel season finale di St.Petersburg. Dixon, partito ancora una volta indietro, 15mo, ha sofferto praticamente per tutta la gara una macchina menomata nella velocità di punta a causa di un paio di duri contatti con Hunter-Reay e Kimball, che hanno lasciato il segno sulla fiancata sinistra della Dallara #9.
Completano la top ten un sempre consistente Pato O’Ward, quinto, che dal weekend esce quinto anche in classifica generale, scavalcato anche da Power, Jack Harvey, Graham Rahal, ancora una volta penalizzato da una curiosa strategia del team di famiglia (unico insieme ad Hunter-Reay tra le prime posizioni in griglia a partire con le black), Dixon appunto, Alex Palou e Simon Pagenaud, 9 posizioni guadagnate per quest’ultimo.
In giornata confermato inoltre il commitment dei due attuali motoristi nella serie, Chevrolet e Honda, con un contratto pluriennale. L’annuncio va a stoppare sul nascere i rumors apparsi da ieri dopo l’annuncio della decisione di abbandonare la F1 da parte del costruttore nipponico. Confermata anche l’introduzione dei nuovi motori biturbo di 2,4 litri con tecnologia ibrida, intoduzione che però verrà ritardata al 2023.
Appuntamento per il verdetto finale dell’IndyCar Series quindi sulle strade di St.Petersburg il 25 ottobre prossimo.
Piero Lonardo
I risultati delle Qualifiche 2
Foto: Team Penske