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IndyCar – I dolori del giovane Marcus (e non solo)

Il finale della 107ma Indy 500 ed il successo allo shootout di Josef Newgarden ha fatto sicuramente discutere, in primis per le tre red flag ed il loro svolgimento, ma anche per le cause che le hanno scatenate.

Primo a lamentarsi a caldo Marcus Ericsson. “Non credo sia stato un modo corretto di fare finire la corsa” ha commentato ad un noto media “Non penso ci fossero abbastanza giri per fare ciò che è stato fatto – ha aggiunto il vincitore 2022, che è andato a meno di un centesimo dal back-to-back – “e non penso sia sicuro uscire dalla pilane per un restart quando metà del gruppo sta ancora cercando di entrare in pista”.

Ma ce n’è anche per lo svedese, reo di aver provocato l’incidente che al lap 192 di 200 ha tolto di mezzo Pato O’Ward. L’alfiere di Arrow McLaren avrebbe detto a caldo “che non si dimenticherà”, e che “farà in modo che (Ericsson) venga (fuori) con lui la prossima volta”.

Arrivo

Ci sono ovviamente polemiche anche per la mossa da parte vincente di Newgarden, il quale ha copiato quanto effettuato lo scorso anno da Ericsson nei confronti di O’Ward, mossa ribattezzata “The Dragon move”, zigzagando fino ai margini dell’entrata della pitlane per non dare spazio e scia al pilota di Ganassi.

“(Ericsson) era super-vicino ed è uscito bene dalla curva 4” ha commentato Newgarden “e cosí ho pensato di dover essere più aggressivo possibile per non farlo passare” e riguardo alla sua mossa “E’ legale, non ho altro da dire”.

Di parere avverso Stefan Wilson, che, pur congratulandosi con Newgarden ha twittato “Non mi piacciono le “dragon moves” all’uscita delle curve 2 e 4, forse sono un po’ scappate di mano” “Andare a cercare l’entrata della pitlane – ha concluso Wilson, presente  in circuito nonostante la recente operazione alle vertebre dorsali – aggiunge un sacco di rischi per le macchine che seguono e che cercano di rimanere a contatto”.

Rogerpenske

Ma le polemiche hanno investito anche Roger Penske, alla prima vittoria da proprietario dell’IMS, reo per i più buoni di aver voluto privilegiare lo spettacolo a tutti i costi, ma per altri di aver voluto dare un’ultima chance al suo pilota.

Difficile per alcuni sottrarsi totalmente dal tarlo del dubbio, peraltro confermato dallo stesso “Captain” il quale ha confermato di aver “solo” cercato a tutti i costi un finale non sotto bandiere gialle. Al riguardo un quasi vincitore come JR Hildebrand, nel chiamare in causa i “fantasmi” del finale di Abu Dhabi 2021, ha colto via Twitter l’occasione per ricordare che le esigenze dello spettacolo non devono mettere in ombra lo sport.

Matthews

Una menzione speciale va alla signora Robin Matthews, la cui vettura privata, una Chevrolet peraltro, soprannominata Snowball (palla di neve) è stata fortunatamente l’unica “vittima” della ruota staccatasi dalla macchina di Kyle Kirkwood. La signora Matthews, stava lavorando in una suite di curva 2 al momento dell’impatto fra la ruota vagante e la macchina parcheggiata.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Rich Nye WTHR 13

Milk

IndyCar – Newgarden sfata il tabù della Indy 500!

Ci sono volute dodici apparizioni a Josef Newgarden per aggiudicarsi la Indy 500. Il Greatest Spectacle in Racing sembrava stregato per il due volte campione IndyCar, che non era mai andato oltre la terza piazza nonostante la competenza del Team Penske, che nel frattempo piazzava altri due successi con i compagni di squadra Simon Pagenaud e Will Power.

Quest’anno ci sono volute oltre quattro ore di gara, con la bellezza di tre red flag, fortunatamente tutte per incidenti senza conseguenze ai piloti ed agli spettatori (poi vi spiegheremo meglio perchè) per far sí che il popolare nativo del Tennessee potesse bere il fatidico latte.

Diciamo che la giornata era cominciata con ben altri protagonisti. Nella prima metà di gara infatti sono stati Alex Palou e Rinus VeeKay a movimentare la gara, fino a che l’olandese al giro 95, in occasione del primo pitstop collettivo in regime di Full Course Yellow, generata dal contatto a muro di Sting Ray Robb, esagerava in pitlane, girandosi e colpendo il polesitter.

Inevitabile la penalità per la punta di diamante dell’Ed Carpenter Racing, mentre Palou era costretto a risalire dal fondo dopo aver cambiato il musetto. La gara frattanto aveva già perso Katharine Legge, vittima di un incidente simile, mentre Graham Rahal, “ripescato” dal DRR dopo l’infortunio a Stefan Wilson, era costretto a partire con due giri di ritardo per un problema elettrico. Anche un altro dei favoriti della vigilia infine, Scott Dixon, era costretto ad una prima sosta anticipata per un grosso problema di vibrazioni.

Tornando alla testa della corsa, era quindi la volta delle McLaren, qui in livrea celebrativa per il 60mo anniversario, che già si erano affacciate al comando con Pato O’Ward e che ora raddoppiavano con Felix Rosenqvist. I due piloti di Zak Brown erano incalzati da Santino Ferrucci, mentre da dietro iniziavano ad emergere anche Marcus Ericsson e Newgarden, quest’ultimo ricordiamo partito dalla sesta fila.

Segue quasi un quarto di gara di corsa libera, che si interrompe per il contatto a muro da parte di Romain Grosjean. Va detto che il franco-svizzero aveva subito un contatto in pitlane poco prima da parte del compagno di squadra Colton Herta, uscito precipitosamente dalla sua piazzola.

E’ lotta senza esclusione di colpi fra i piloti dell’Arrow McLaren, Ferrucci, Newgarden ed Ericsson, i quali si scambiano più volte le posizioni, e tra loro si inserisce momentaneamente anche Kyle Kirkwood, il migliore ancora una volta dell’Andretti Autosport.

Questo carosello termina peró al giro 184, allorquando Newgarden passa Rosenqvist, il quale si scompone e va a muro. Nel rimbalzo impatta Kirkwood, la cui vettura si ribalta mentre una ruota si alza alta oltre le reti di protezione ma passa miracolosamente in uno spazio fra le tribune e termina la propria corsa in un parcheggio, danneggiando una berlina parcheggiata.

E’ la prima bandiera rossa, e davanti ci sono gli improbabili Ryan Hunter-Reay, Callum Ilott ed Agustin Canapino, tutti in debito di etanolo. Infatti i tre, non appena si riprende, vanno ai box per rifornire, ma a 18 tornate dalla chequered flag è O’Ward ad andare ko. Nel tentativo di passare Ericsson all’interno, O’Ward viene chiuso dallo svedese del Team Ganassi e, dopo aver messo due ruote nell’erba la DW12 #7 si gira e termina a muro, tamponata anche dall’incolpevole Canapino senza freni (ma con che macchina ha girato fino a quel momento El Titàn?). In un contatto parallelo la gara perdeva anche Simon Pagenaud, tamponato da Scott McLaughlin.

Il restart dopo l’inevitabile seconda bandiera rossa lascia solo cinque giri, ma non era finita, perchè al restart Christian Ludgaard toccava Ed Carpenter. Nel contatto venivano coinvolti anche Benjamin Pedersen e Graham Rahal.

Davanti a tutti c’è Ericsson, ma la direzione gara decide di non far terminare la gara dietro Safety Car, e quindi per lo svedese, che già pregustava il bis del 2022, era tutto da rifare.

La gara si decideva quindi in uno shootout finale di 2,5 miglia. Newgarden esce meglio da curva 2 e, proprio come Ericsson lo scorso anno con O’Ward, gli impediva la scia transitando davanti a tutti sul traguardo.

Per Ferrucci, altro eroe odierno, c’è solamente la terza piazza, davanti ad Alex Palou, capace di rimontare dalla 28ma piazza cui era stato relegato da VeeKay, ed Alexander Rossi. La top ten prosegue con Scott Dixon, Takuma Sato, Conor Daly, Colton Herta e Rinus VeeKay. Nessuno dei quattro rookie è arrivato al traguardo, con RC Enerson fermo già al giro 75 per un problema meccanico.

In classifica generale, Alex Palou mantiene il comando con 219 punti contro i 199 di Ericsson, seguono O’Ward a 185 e Newgarden a 182.

L’IndyCar Series ritornerà già la settimana prossima sul nuovo cittadino di Detroit

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

L’ordine di arrivo della 107ma Indy 500

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IndyCar – Sato conduce il gruppo anche nel Carb Day

L’ultima sessione di prove libere prima della Indy 500, il cosiddetto Carb Day, ha visto Takuma Sato ancora al top della lista dei tempi. Il due volte vincitore ha stabilito la miglior media odierna con 227.855 mph davanti al compagno di squadra Scott Dixon.

Dixon, alla ricerca del secondo successo dopo la vittoria mancata del 2022, è stato l’unico a scendere sotto le 227 miglia orarie e ha preceduto a propria volta Will Power, migliore dei propulsori Chevrolet, il polesitter Alex Palou ed il migliore dell’Andretti Autosport, che ancora una volta si è rivelato il sophomore Kyle Kirkwood.

Il Team Penske e la squadra di Michael Andretti hanno comunque monopolizzato il resto della top ten, col solo Devlin DeFrancesco, vittima peraltro di una foratura, fuori dai primi dieci.

Ma la sorpresa della sessione è sicuramente il sesto tempo di Agustin Canapino con la monoposto #78 del Juncos Hollinger. Non possiamo ovviamente conoscere adesso come finirà la gara del “Titàn”, ma certamente sappiamo che potrà dare filo da torcere anche agli avversari più blasonati.

Ieri Graham Rahal ha provato per la prima volta la vettura del Dreyer & Reinbold al posto dell’infortunato Stefan Wilson, il quale si è già sottoposto con esito positivo all’operazione per ridurre la frattura alla 12ma vertebra toracica. Curiosità, al pilota, da sempre affiliato alla concorrenza Honda, è stato sostanzialmente imposto di “non fare domande”.

Qualche problema invece per il neocompagno di squadra al DRR, Ryan Hunter-Reay, la cui vettura è stata fermata dalla direzione gara dell’IMS per una perdita d’olio dal serbatoio del cambio. Piccola defaillance tecnica, ma intercettata in tempo, anche per Katharine Legge per una ruota mal fissata.

A questo punto la parola passa alla gara, la 107ma Indy 500, che prenderà il via alle 11.00 AM ET, vale a dire alle 17 nostrane, di domenica 28 maggio. Diretta a pagamento sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati del Carb Day

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IndyCar – Minisessione extra giovedì per Legge e Rahal

L’IndyCar Series ha annunciato una breve sessione extra di 15’ da svolgersi giovedì 25 a partire dalle 4.30 PM ET per consentire ai piloti delle due vetture incidentate nelle ultime libere della Indy 500, Katharine Legge e Graham Rahal, di provare le loro DW12, completamente ricostruite dopo il crash fra la Legge e Stefan Wilson

Ai due rispettivi team, DRR e RLL, saranno però consentiti solo degli installation laps e non potranno qundi attraversare la linea di partenza/arrivo dell’Indianapolis Motor Speedway.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Rahal sostituisce Wilson al DRR

Sarà Graham Rahal a prendere il posto dell’infortunato Stefan Wilson sulla DW12-Chevy del Dreyer & Reinbold alla prossima Indy 500. L’annuncio poco fa a mezzo social.

Rahal – che ha già avuto l’occasione di guidare per il team nel lontano 2010 – ricorderete è stato l’unico pilota escluso dalle qualifiche di domenica, pertanto rientra nello schieramento ed avrà la possibilità di disputare la sua sedicesima 500 Miglia.

Gli sponsor della vettura non qualificata si uniranno sulla vettura #24, che rammentiamo è spinta da motore Chevy invece dell’Honda del Rahal Letterman Lanigan, e questa sarà la prima volta nella carriera di Rahal – pilota che peraltro è sempre stato vicino alla famiglia Wilson – in cui guiderà un propulsore del “farfallino”.

L’appuntamento è a venerdí prossimo per il Carb Day.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Wilson out, al suo posto Hildebrand, Rahal?

L’incidente occorso durante le libere di ieri è risultato purtroppo decisivo per la partecipazione di Stefan Wilson alla prossima Indy 500. Il pilota inglese ha infatti sostenuto la frattura della 12ma vertebra toracica e sarà costretto a saltare la gara.

Il team Dreyer & Reinbold ha annunciato che farà conoscere i propri piani nei prossimi giorni, ma i due nomi che circolano con insistenza per la sostituzione sono quelli di JR Hildebrand e Graham Rahal.

Il primo ha già corso tre delle sue dodici Indy 500 con la squadra di Carmel tra il 2018 ed il 2020, mentre Rahal, “bumpato” nella Last Chance Qualifying di domenica, potrebbe rientrare dalla finestra. Peraltro il 34enne Rahal vanta forti legami affettivi con la famiglia del compianto fratello Justin Wilson.

UPDATE: L’annuncio del pilota che prenderà il posto di Stefan Wilson sarà effettuato – fonte Don Cusick, patrocinatore della entry #24 – quest’oggi alle 10.00 AM ET, vale a dire le 16 italiane.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Le libere odierne si chiudono col botto tra Wilson e la Legge

Le ultime due ore di prove libere della Indy 500 appena concluse hanno riservato l’unico crash del mese di maggio, protagonisti Katharine Legge e Stefan Wilson.

La pilotessa del RLL è arrivata lunga in curva 1, tamponando l’incolpevole alfiere del Dreyer & Reinbold; entrambi sono finiti a muro e la macchina della Legge si è anche leggermente alzata in aria.

Katharine Legge è uscita subito dalla sua DW12-Honda, mentre Wilson è stato estratto dalla safety crew ed è stato trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti, anche se sappiamo già essere cosciente ed in buon spirito.

Il turno è stato esteso di 30’ per permettere le operazioni di ripristino del circuito e alla fine è stato Will Power ad ottenere il miglior tempo con 229.222 mph (ricordiamo che si è tornati alle potenze da gara), seguito da Scott Dixon. Dietro ai due eterni rivali, gli unici a scendere sotto le 229 miglia orarie, è nuovamente festa Ganassi con Takuma Sato ed il polesitter Alex Palou.

Migliore della pattuglia Arrow McLaren Tony Kanaan, P5, mentre Benjamin Pedersen si è confermato tra i migliori con l’ottava prestazione. Da segnalare anche le ottime prestazioni da parte di due dei delusi delle qualifiche, Conor Daly e Marco Andretti, che terminano davanti al rookie del Team Foyt.

I protagonisti della 107ma edizione del Greatest Spectacle in Racing torneranno in azione venerdí 26 maggio per le ultime libere, il cosiddetto Carb Day, a partire dalle 11.00 AM ET, prima dello start della 500 Miglia di domenica 28 maggio.

Piero Lonardo

Foto: Indystar

I risultati delle Libere 8

Pal

IndyCar – E’ Palou-pole alla Indy 500. Graham Rahal out

Lo spettacolo delle qualifiche della 107ma Indy 500 è proseguito anche nella seconda giornata, che chiudeva la griglia di partenza, assegnando la pole position.

Alla fine a svettare è stato Alex Palou per la terza pole consecutiva del Team Ganassi, che ricordiamo piazza tutti e quattro i suoi alfieri nelle prime quattro file dello schieramento.

Il catalano ha ottenuto la miglior media sui 4 giri di 234.217 mph, unico nei due turni di qualifica a piazzare un giro sopra le 235 miglia orarie, precedendo Rinus VeeKay – a cui i meccanici dell’Ed Carpenter Racing sono riusciti a sistemare gli scarichi del suo V6 turbo Chevy, dal funzionamento non ottimale nelle libere di riscaldamento del mattino – e Felix Rosenqvist.

Romain Grosjean- Andretti Autosport

Lo svedese dell’Arrow McLaren è stato il migliore della Top Twelve davanti ad un incredibile Santino Ferrucci. Il pilota del Team Foyt non è riuscito peró a ripetersi nella Fast Six e domenica prossima occuperà la quarta piazzola al fianco di Pato O’Ward e Scott Dixon.

Le successive due file, decise nel primo turno pomeridiano, vedono Alexander Rossi, secondo nel Day-1, precedere nell’ordine Takuma Sato, Tony Kanaan, Marcus Ericsson, il rookie Benjamin Pedersen e Will Power.

Tra le due fasi delle qualifiche si è svolta la Last Chance Qualifying, che ha definito l’ultima fila dello schieramento. Al terzo tentativo e a tempo scaduto, è stato Jack Harvey a conquistare l’ultimo posto utile alle spalle di Christian Lundgaard e Sting Ray Robb, bumpando il suo caposquadra Graham Rahal.

Rahal

Domani si torna alle potenze da gara per l’ultima sessione di libere di due ore dalle 11.00 AM ET locali prima dello stop per le consuete attività promozionali. Le 33 monoposto torneranno in pista venerdí 26 maggio per il Carb Day dalle 11.00 AM ET alle 1.00 PM ET, in attesa del “Ladies and gentlemen start your engine” della 11.00 AM ET, le 17 italiane, di domenica prossima 28 maggio.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

La griglia di partenza della 107ma Indy 500

I risultati della Top Twelve

I risultati della Fast Six

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IndyCar – Nelle qualifiche-1 a Indy, Rosenqvist il più veloce. Disastro RLL

Al termine della lunghissima maratona della prima giornata di qualifiche della 107ma Indy 500, Felix Rosenqvist è risultato il più veloce con una media sulle quattro tornate di 233.947 mph.

Lo svedese dell’Arrow McLaren ha scalzato nel secondo tentativo il compagno di squadra Alexander Rossi, che fino a quel momento conduceva la graduatoria davanti ad Alex Palou e Rinus VeeKay.

In generale si è trattato di un successo di squadra da parte del team di Zak Brown, che piazza anche Tony Kanaan e Pato O’Ward, rispettivamente P5 e P7, al secondo turno di domani, e del Team Ganassi, che pure manda tutte e quattro i suoi alfieri alla Top Twelve. Scott Dixon, alla caccia della terza pole consecutiva, si piazza infatti quinti, Takuma Sato settimo ed il vincitore 2022 Marcus Ericsson decimo.

Gli unici piloti non appartenenti a queste due squadre che possono ambire alla pole position sono quelle  del già citato VeeKay, unico all’Ed Carpenter Racing a sfruttare l’esperienza a Indy del team, dell’accoppiata del Team Foyt, con Santino Ferrucci nono ed il rookie Benjamin Pedersen undicesimo, e Will Power.

Il mago delle pole position nonchè campione in carica dell’IndyCar Series è stato ancora una volta il più positivo del trio del Captain, con Scott McLaughlin che termina con la quattordicesima prestazione e Josef Newgarden che nel finale ha tentato il tutto per tutto schierandosi dalla Line 1 (la coda prioritaria della pitlane che annulla il tempo ottenuto in precedenza) chiudendo con un risultato meno disastroso di quello ottenuto lo scorso anno del collega neozelandese, P17.

Assenti dai primi dodici anche tutte e quattro le macchine dell’Andretti Autosport, con il solo Kyle Kirkwood, ad agganciare momentaneamente il passaggio al turno successivo, per poi terminare con la quindicesima media.

Ma la presenza di 34 vetture ha riportato anche il dramma dell’esclusione, di cui sono stati protagoniste sostanzialmente sei piloti. Un Callum Ilott alle prese con una macchina assemblata in fretta e furia è riuscito presto a divincolarsi dal rischio di doversi ripresentare domani e sa già di dover partire domenica prossima dalla 28ma piazzola. Anche David Malukas nel finale è riuscito a portarsi fuori dalle pastoie del Last Chance Qualifying, ottenendo al quarto tentativo la 23ma prestazione.

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Rimarranno quindi a giocarsi l’ultima fila il polesitter della scorsa settimana, Christian Lundgaard, Graham Rahal, Sting Ray Robb e Jack Harvey. Ben tre vetture su quattro del Rahal Letterman Lanigan quindi, con Katharine Legge, la quale ritorna a gareggiare ad Indianapolis e nell’IndyCar dopo dieci anni, unica sicuramente qualificata, ancorchè con l’ultimo tempo disponibile, a dispetto dei compagni di squadra full-time.

Vani sono risultati i diversi tentativi, soprattutto del caposquadra Rahal, di uscire dal baratro; un segnale veramente preoccupante per la squadra del padre Bobby, che nella notte dovrà cercare di fare del proprio meglio per trasferire alle altre vetture del team quanto di buono è presente sulla macchina della Legge.

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L’anello ritenuto più debole dello schieramento, RC Enerson approdato alla sua seconda 500 Miglia con l’Abel Motorsport, ha invece ottenuto facilmente la qualificazione, terminando con il 29mo tempo, senza la necessità di doversi ripresentare in pista una seconda volta.

Nessun incidente da segnalare, al punto che si è ottenuto il record di tentativi effettuati, ben 84, anche se Helio Castroneves, Ed Carpenter e soprattutto Agustin Canapino hanno avuto esperienze con le SAFER Barrier. Solo l’argentino del Juncos Hollinger però ha dovuto abortire il proprio secondo tentativo a causa di un braccetto piegato.

Domani il programma, dopo un paio d’ore dedicate agli ultimi ritocchi, prevede il secondo turno di qualifiche, che assegnerà definitivamente le file 3 e 4, a partire dalle 2.00 PM ET, le 20 nostrane, proseguendo con i 60’ dedicati alla Last Chance Qualifying dalle 4.00 PM ET. La Firestone Fast Six che deciderà le prime due file e la pole position della 107ma Indy 500 partirà invece alle 5.20 PM ET.

SkySport si collegherà in diretta solo a partire dalle 21.55, ma sarà possibile seguire l’intero svolgimento su IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream Purtroppo quest’ultima piattaforma, contrariamente alle consuetudini, ma anche alle indicazioni riportate sul sito, ha bloccato l’accesso free alla propria piattaforma per queste qualifiche.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Abel Motorsports

I risultati delle Qualifiche – Day 1

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IndyCar – Sato torna al top nel Fast Friday

Takuma Sato torna al top nelle ultime libere della 107ma Indy 500 a potenze maggiorate. Il due volte vincitore, il migliore nella prima giornata, ha infatti piazzato non solo il miglior tempo sul giro singolo, alla media di 234.753 mph, ma anche la migliore media sulle quattro tornate, secondo il format delle qualifiche.

Ancora una volta è il Team Ganassi a primeggiare, con Marcus Ericsson al seguito in questa speciale classifica, P4 assoluta, ma gli occhi del mondo sono puntati su Scott Dixon: il sei volte campione IndyCar, accreditato del decimo tempo assoluto, domani potrebbe infrangere l’ennesimo record con la terza pole consecutiva (mai nessuno c’è riuscito a Indy), pareggiando anche il record assoluto di sei appartenente a Rick Mears.

Tornando ai risultati di ieri, altra giornata che è proseguita senza incidenti di sorta, in evidenza la seconda prestazione da parte di Marco Andretti, un altro pilota in vista dell’addio alla serie, mentre tra le vetture motorizzate Chevrolet la palma del migliore va a Rinus VeeKay, che lo segue in classifica.

Segnali di risveglio anche da parte del Team Penske, che piazza Josef Newgarden in P6 assoluta ma che inseguono nella classifica sui quattro giri di media, con il nativo del Tennessee – ancora alla ricerca del primo successo nel Greatest Spectacle in Racing – e con Will Power, l’accoppiata Ganassi.

Sensazioni miste invece in casa Juncos Hollinger, con Agustin Canapino ancora una volta migliore fra i rookie con la 15ma prestazione in simil-qualifica, 20ma assoluta, ma con Callum Ilott costretto a cambiare chassis dopo aver combattuto nei due giorni precedenti con una vettura giudicata addirittura “insicura” dal team.

Le qualifiche della Indy 500 si dipaneranno tra stasera e domenica, a partire dalle 11.00 AM ET, le 17 italiane, di sabato, allorquando saranno cristallizzate le posizioni dalla 13 alla 30, a partire da Ryan Hunter-Reay, secondo l’ordine di uscita sorteggiato ieri.

A seguire domenica dalle 2.00 PM ET si parte con la Top Twelve, che definirà le file 3 e 4, garantendo l’accesso alla Firestone Fast Six delle 5.20 PM ET che deciderà la pole position. Nel mezzo, nell’ora a disposizione dalle 4.00 PM ET, la Last Chance Qualifying, dove le quattro vetture meno veloci nel primo turno avranno la possibilità di migliorarsi e garantirsi un posto in ultima fila.

Le qualifiche saranno diffuse interamente su IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream. SkySport, nonostante l’assenza forzata della F1, al momento è previsto si colleghi solamente domenica 21 a partire dalle 21.55.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 5 (Fast Friday)

L’ordine di qualifica