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Indy Lights – Juncos completa con Sowery e Robb. Lundqvist con HMD

Altri tre tasselli dell’Indy Lights Series 2021 sono stati messi al loro posto. Il team Juncos ha infatti ufficializzato la propria line-up con Sting Ray Robb e Toby Sowery, mentre Linus Lundqvist ha firmato per HMD.

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Robb è stato confermato, come da ampiamente ipotizzato anche su queste pagine, nella squadra diretta da Ricardo Juncos per li terzo anno consecutivo dopo la conquista del titolo IndyPro 2000. L’appena 19enne di Boise,Idaho ha trionfato al termine della sua quarta stagione nell’ex-formula Pro Mazda, stravincendo su Devlin de Francesco e Danial Frost, che ritroverà nella stagione entrante come avversari nell’Andretti Autosport, in virtù di sette vittorie e altri quattro podi su 17 gare.

Il britannico Sowery dal canto suo è stato la rivelazione dell’ultima stagione disputata, conquistando nel 2019 il terzo posto nella classifica finale della serie cadetta con una vittoria e altri sei podi dietro i “duellanti” Oliver Askew e Rinus VeeKay, non negando mai spettacolo e grinta in gara a dispetto del contratto “race by race” col Team Pelfrey/HMD.

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Lundqvist infine si aggiunge all’altro pilota di origini scandinave Benjamin Pedersen in seno al GRG/HMD, e proprio col Global Racing Group ha trionfato con un passo eccezionale (15 vittorie ed un secondo posto su 17 gare, oltre all’en plein nelle pole position) nella Formula Regional Americas.

Come vicino di box avrà quel David Malukas figlio del team owner HMD, Henry Malukas, che si è aggiudicato le uniche altre due gare sfuggite alla 21enne promessa del motorsport svedese, già titolato nel BRDC F3 britannico nel 2018 col Double R Racing di Raikkonen e Robertson.

L’entry list provvisoria dell’Indy Lights Series consta attualmente di dieci piloti totali; si attendono comunque le determinazioni in tema di seconde guide per Carlin ed HMD.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights Series, Indy Pro, FRA

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IndyCar – Paretta Autosport, un team tutto al femminile per la Indy 500

Sembrava uno dei tanti tentativi destinato all’oblio quello di Beth Paretta, che nel 2015 annunciò la creazione di un team tutto al femminile, il Grace Autosport, con obiettivo la partecipazione alla 100ma edizione della Indy 500 l’anno successivo per Katharine Legge ed un’eventuale espansione futura verso una stagione completa nell’IndyCar Series.

Invece oggi, nonostante un improvvido clima reso tale dalle incertezze legate al COVID, è stato ufficialmente lanciato il Paretta Autosport, che schiererà una DW12-Chevy per Simona de Silvestro alla prossima 500 Miglia.

L’effort parte dall’iniziativa “Race for equality and change” lanciata lo scorso luglio nientemeno che dal “Captain” in persona, Roger Penske, che fornirà anche il necessario supporto alla 32enne pilotessa svizzera, che vanta all’attivo già cinque partecipazione al “Greatest Spectacle in Racing”.

Beth Paretta è da tempo legata al mondo del motorsport tramite la SRT, la struttura sportiva del gruppo FCA, artefice dei successi delle Viper nelle serie IMSA e della Dodge proprio con Penske nella NASCAR Cup Series, mentre la de Silvestro negli ultimi anni ha partecipato a diverse serie fra cui la V8 Supercars australiana oltre che con Porsche, la quale ha fornito il proprio benestare a questa nuova esperienza, in Formula E.

Frattanto lunedì le monoposto più veloci del pianeta hanno inanellato i primi giri del 2021 in quel di Sebring. Il palcoscenico è stato dominato dalle vetture del Team Ganassi, con il campione in carica Scott Dixon autore della migliore prestazione davanti ai compagni di quadra Marcus Ericsson ed Alex Palou.

Buona anche la prestazione di Sebastien Bourdais con la DW12-Chevy del Team Foyt così come quella di Max Chilton con la macchina del Carlin, e del compagno di squadra del tetracampione ChampCar, Dalton Kellett, mentre a chiudere le fila è stato Jimmie Johnson con la quarta vettura di Ganassi.

E’ ora in corso la seconda ed ultima giornata di test collettivi, che vedrà Chilton e Kellett riproporsi in pista insieme alle vetture di Andretti, MSR ed RLL.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Marco Andretti lascia. Ipotesi Dale Coyne per Grosjean?

Fulmine a ciel sereno nell’off-season IndyCar: Marco Andretti lascia il proprio ruolo full-time nel team di famiglia dopo 15 stagioni.

Nel comunicato diffuso dall’Andretti Autosport si parla di una scelta di vita, dopo 236 gare ma due sole vittorie, l’ultima delle quali nel 2011, ma anche di un “unfinished business” legato alla Indy 500, dopo la pole position del 2020.

E proprio la 105ma edizione del “Greatest Spectacle in Racing” sarà l’unico appuntamento del 2021 nella massima serie di monoposto USA, mentre Marco Andretti cercherà nuovi stimoli in altre categorie, con un occhio di riguardo all’endurance, che ha già assaggiato brevemente nel 2008 sulla Acura LM P2 nell’allora American Le Mans Series e nel 2010 con Rebellion nei test di Le Castellet e alla 24 Ore di Le Mans.

Sedile libero quindi sulla monoposto #98, gestita in partnership con Byan Herta, mentre al contrario Ryan Hunter-Reay ha firmato una nuova estensione di contratto che lo vedrà legato al team Andretti per la dodicesima stagione consecutiva grazie allo sponsor DHL sulla DW12-Honda #28.

Mentre a distanza di mesi affiora la notizia di un ingaggio sfumato nel 2020 per Jenson Button in McLaren, sono sempre più insistenti le voci che vedono Romain Grosjean accasarsi presso il Dale Coyne Racing.

La squadra di Plainfield, orfana sia di Alex Palou, approdato alla corte di Chip Ganassi, e di Santino Ferrucci, pronto al debutto in NASCAR, al momento non ha sotto contratto alcun pilota. In contention per i due sedili oltre all’ex-Renault e Haas F1, ci sarebbero secondo la stampa statunitense anche Ed Jones, Charlie Kimball e quel Pietro Fittipaldi che lo ha sostituito nelle ultime gare del mondiale F1 dopo il terribile incidente di Sakhir.

Le monoposto della serie si preparano intanto alla prima uscita in pista del 2021, che avverrà a partire da lunedì e per due giorni sul tracciato corto di Sebring, presente gran parte dello schieramento con Foyt, Carlin, Ganassi, Andretti, MSR ed RLL. Per il team Foyt ci saranno sia Sebastien Bourdais che Dalton Kellett; per Carlin, che fin qui non ha ufficializzato alcun contratto, sarà della partita il solo Max Chilton, mentre per Ganassi si alterneranno tutti e quattro i piloti della line-up, così come per Andretti ed RLL, mentre l’MSR schiererà il solo Jack Harvey.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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Indy Lights – La stagione del ritorno partirà da Barber Park

L’Indy Lights Series 2021 prenderà il via da Barber Park il prossimo 9-11 aprile. L’Andersen Promotions, in funzione dello spostamento del Grand Prix of St.Petersburg, e di conseguenza delle gare di contorno della Road to Indy, al weekend del 25 aprile, ha provveduto a rivedere il calendario della stagione entrante aggiungendo il tracciato dell’Alabama, che sarà teatro di un doubleheader.

Barber Park prende il posto della venue inizialmente indicata come TBA nella prima stesura del calendario che vede il ritorno della serie cadetta dopo un anno di sospensione totale.

Anche i test prestagione (il cosiddetto Spring Training) di Homestead vengono posticipati, dal 22-24 febbraio a una data ancora da definire ma più vicina al primo weekend di gara.

Nonostante le tante iniziative volte ad aumentare l’interesse della serie, non ultimo l’innalzamento del montepremi, al momento sono ancora pochi i piloti iscritti alla serie.

A farla da padrone ancora l’Andretti Autosport con quattro vetture per Roberte Megennis (nella foto), di ritorno tra le Lights dopo il debutto del 2019, e tre promesse provenienti dalla Indy Pro 2000: Devlin de Francesco (in partnership con George Steinbrenner IV), Danial Frost e quel Kyle Kirkwood campione back-to-back nel biennio 2018-2019 dei due primi gradini della “ladder” che porta alla IndyCar.

Il campione in carica dell’Indy Pro 2020, Sting Ray Robb, è invece atteso al ritorno col team che lo ha gestito nelle ultime due stagioni, lo Juncos Racing, anche se finora nulla è stato ufficializzato.

Con HMD Motorsports dovrebbe tornare David Malukas, mentre su di una entry condivisa con il Global Racing Group (GRG) dovrebbe debuttare il pilota di origini danesi Benjamin Pedersen, mentre il Carlin farà il proprio ritorno nella serie dopo due anni di assenza con l’australiano Alex Peroni.

Chi invece sicuramente mancherà, oltre a Belardi Racing che come sappiamo ha chiuso definitivamente i battenti, è l’Exclusive Autosport, le cui due nuove IL-15, acquistate alla vigilia della stagione 2020, sono andate proprio al GRG. Il team canadese ha dovuto per ora accantonare i proprio progetti, che ruotavano intorno al russo Nikita Lastochkin ed al campione 2019 della USF2000, Braden Eves, per concentrarsi su quest’ultimo, pronto a riprendere dal pauroso incidente dello scorso settembre sullo stradale di Indianapolis.

Dallara_auto2 Fra le iniziative messe in atto a sostegno della serie spicca anche il concorso relativo alla creazione di vetture da corsa autonome, la Indy Autonomous Challenge, indetta a fine 2019. L’obiettivo di questo bando di concorso, cui hanno aderito ben 39 università in rappresentanza di 11 Paesi, consiste ricordiamo in una gara, da tenersi presso l’Indianapolis Motor Speedway il 23 ottobre prossim.

L’Energy Systems Network e l’IMS, organizzatori del concorso, che mette in palio ben un milione di dollari, hanno rivelato alla stampa la vettura che fungerà da base di partenza di questa sfida. Si tratta di un telaio modificato di Dallara IL-15, vale a dire proprio lo chassis utilizzato nell’Indy Lights Series, opportunamente equipaggiato per permettere la guida autonoma.

La gara del 23 ottobre sarà preceduta da una simulazione da tenersi nel corso della prossima Indy 500 nel mese di maggio.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights Series

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IndyCar – St.Petersburg posticipata ad aprile, seguirà Barber?

L’IndyCar Series ha annunciato poco fa che il Grand Prix of St.Petersburg, tradizionale season opener stagionale, sarà posticipato di oltre un mese, dal 5 marzo al 25 aprile.

La decisione, la prima di questo genere dell’anno, è stata ovviamente presa a causa dell’attuale situazione in tema COVID, e rende la gara di Barber Park, prevista per il 9 aprile prossimo, il nuovo atto iniziale della serie 2021, anche se va detto che un noto media statunitense specializzato riporta già la possibilità di uno spostamento anche della gara dell’Alabama alla settimana successiva.

Ricordiamo che nel 2020 il Grand Prix of St.Peetrsburg, che quest’anno giungerà alla sua 18ma edizione nell’attuale formato, venne posticipato al 25 ottobre, diventando così l’atto finale del campionato vinto da Scott Dixon, mentre la gara di Barber Park venne cancellata, sempre a causa del COVID.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Conor Daly confermato all’ECR

Come anticipato su queste pagine nei giorni scorsi, Conor Daly è stato confermato per la prossima stagione dell’IndyCar Series in seno all’Ed Carpenter Racing.

Daly come lo scorso anno si alternerà col team owner nei circuiti stradali e cittadini, vale a dire la maggior parte della schedule 2021 (ben 13 gare su 17), più la 105ma edizione della Indy 500, in questo caso sulla terza macchina del team, al fianco di Ed Carpenter e del Rookie of The Year 2020, Rinus VeeKay.

A garantire la permanenza dl 29enne figlio d’arte nel team, ancora una volta la U.S. Air Force, già sponsor di Daly lo scorso anno, che apparirà sulla vettura per 10 delle gare stradali, più la Indy 500.

Ancora aperta invece la caccia al sedile della DW12-Honda #88 dell’Andretti Harding Steinbrennner Autosport, così come si attende la conferma del programma in seno al Carlin per Max Chilton, il quale, ricordiamo, ha deciso di evitare gli ovali, fatta eccezione per la Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Long Beach va a settembre. Kellett completa per Foyt

Il Grand Prix of Long Beach cambia data e diventa il season finale dell’IndyCar Series 2021.

La gara, uno dei capisaldi della schedule della serie, viene spostata al 26 settembre, completando così un trittico dell’ovest con Portland, Laguna Seca e appunto, il cittadino californiano che si svolgerà in tre weekend consecutivi, con evidenti vantaggi dal punto di vista logistico per team e piloti.

Ricordiamo che il Grand Prix di Long Beach non si è disputato nel 2020 causa COVID.

Questo cambiamento impatterà anche la gara di contorno del WeatherTech SportsCar Championship, che a sua volta ha deciso a sua volta di spostare l’intera trasferta californiana, comprendente pure Laguna Seca, nel mese di settembre.

KellettFrattanto, uno degli ultimi sedili disponibili è stato assegnato a Dalton Kellett, che si unirà per tutta la stagione al team Foyt. Il 27enne canadese, dopo aver disputato una stagione parziale comprendente i soli circuiti stradali e cittadini per la stessa squadra, non andando mai meglio della 20ma posizione, potrà sicuramente trarre vantaggio dalla presenza full-time di Sebastien Bourdais, già da tempo confermato alla guida della DW12-Chevy #14.

Da segnalare infine il passaggio di Marco Andretti sulla vettura #26, quella ex-Zach Veach per intenderci. Lo scambio lascia libera quindi la #88 gestita in partnership con l’Harding Steinbrennner Autosport, uno degli ultimi sedili liberi per la stagione entrante.

In pole position ad occupare la quarta entry del team Andretti, James Hinchcliffe, anche se sul mercato potrebbe rientrare Pietro Fittipaldi, reduce dall’esperienza Haas F1. Tra i piloti 2020 ancora a spasso, Santino Ferrucci sta esplorando le possibilità di entrare in NASCAR, mentre Conor Daly dovrebbe ritornare nell’unica altra opportunità sicuramente disponibile, vale a dire all’Ed Carpenter Racing, ancora una volta in alternanza al team owner sui circuiti stradali e cittadini.

Ancora nessun segnale di vita invece dal team Carlin, dove lo scorso anno lo stesso Daly si è alternato a Max Chilton sugli ovali, conquistando la pole position in gara 1 all’Iowa Speedway.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Montoya ad Indy con McLaren!

Per Juan Pablo Montoya si prospetta ancora una volta una stagione piena. Al doppio impegno in endurance col DragonSpeed nel WEC e col Meyer Shank Racing nelle gare lunghe del WeatherTech SportsCar Championship, aggiunge la 105ma Indy 500.

Il 45enne colombiano, già due volte vincitore della 500 miglia nel 2000 e nel 2015, nelle sue cinque sole apparizioni nel Greatest Spectacle in Racing, completerà le fila dell’Arrow McLaren SP con la terza DW12-Honda del team, al fianco dei “regular” Pato O’Ward e Felix Rosenqvist.

Ad occuparsi della vettura di Montoya, che ha già corso con una McLaren di F1 nelle stagioni 2005 e 2006, l’esperto Craig Hampson, già in precedenza con Sebastien Bourdais sia ai tempi gloriosi della ChampCar e poi col Dale Coyne Racing.

Piero Lonardo

Foto: Arrow McLaren SP

Kanaan

IndyCar – Il vecchietto terribile Kanaan al via sugli ovali per Ganassi

Dopo Helio Castroneves, anche l’amico fraterno Tony Kanaan ha trovato casa per il 2021. Il vincitore della Indy 500 del 2013 ha infatti firmato per il team Ganassi, col quale disputerà le quattro gare su ovale dell’IndyCar Series 2021.

Kanaan, non ancora 46enne, un titolo nel 2004, 17 vittorie totali e 14 pole position su 383 partenze dal 1998 nell’allora CART, quest’anno era chiamato alla stagione di addio, la cosiddetta TK’s Last Lap.

L’ultimo giro però aspetterà ancora qualche mese perché il popolare driver brasiliano sarà in azione sulla DW12-Honda #48 lasciata libera da Jimmie Johnson per il doppio appuntamento in Texas dell’1-2 maggio, la 105ma Indy 500 del 30 maggio e la gara di Gateway del 21 agosto 2021.

Non è da escludere inoltre un coinvolgimento di Kanaan, già vincitore della Rolex 24 nel 2015, anche nel programma Cadillac DPi appena annunciato dal team Ganassi per il WeatherTech SportsCar Championship.

Piero Lonardo

Foto: Team Ganassi

Helio

IndyCar – Castroneves nel 2021 con MSR. Belardi chiude i battenti

Helio Castroneves non ci sta proprio a ritirarsi. Il 45enne brasiliano, si accasa infatti col Meyer Shank Racing per sei gare dell’IndyCar Series 2021.

Il popolare “Spider-man”, tre volte vincitore della Indy 500, negli ultimi tre anni è stato impegnato prevalentemente nel WeatherTech SportsCar Championship con l’Acura DPi del team Penske, limitando l’impegno nella serie alle sole gare di Indianapolis, (500 Miglia e Grand Prix).

Ai primi di ottobre la chiamata dell’Arrow McLaren SP per disputare le due gare dell’Harvest GP in sostituzione di Oliver Askew interrompeva nominalmente un sodalizio col team del Captain durato 20 anni e coronato da 24 vittorie e 39 pole position.

Presso l’MSR Castroneves troverà un giovane in veloce ascesa quale Jack Harvey, cui farà da chioccia sulla seconda vettura del team, recentemente acquisita da DragonSpeed, a partire da Barber Park l’11 aprile 2021, proseguendo con Long Beach la settimana successiva, la 105ma edizione della indy 500 il 30 maggio e la gara sullo stradale dell’IMS il 14 agosto. Le ultime due gare del programma saranno il Grand Prix of Portland ed il season finale di Laguna Seca del 12 e 19 settembre 2021.

Belardi

Per un team in fase di sviluppo un altro chiude definitivamente i battenti. E’ di poco fa la notizia che il Belardi Auto Racing ha deciso di cessare la propria attività. La squadra di Brownsburg è stata protagonista nell’ultimo decennio dell’Indy Lights Series, dove ha ottenuto il titolo piloti con Gabby Chaves nel 2014 e quello a squadre nel 2017.

Negli ultimi tre anni il Belardi Racing ha anche appoggiato tecnicamente James Davison nella Indy 500 negli sforzi congiunti con il Team Foyt ed il Dale Coyne Racing, col miglior risultato del 12mo posto ottenuto nel 2019.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Belardi Racing

IndyCar Racing, Italian style


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