Le strade di St.Petersburg sovvertono i pronostici della vigilia e premiano Alex Palou ed il Chip Ganassi Racing, che completa una doppietta con Scott Dixon. Il campione in carica, partito dall’ottava piazzola dopo una qualifica non eccezionale, è stato sicuramente avvantaggiato dall’insolito andamento della gara.
Dopo una prima neutralizzazione in partenza per il contatto che ha messo ko Nolan Siegel, toccato da Will Power quel tanto che basta per andare a muro, e l’incolpevole Louis Foster, regime di corsa libera infatti per tutto il resto della gara.
Ma proprio quell’unico evento ha generato la necessaria separazione, con tutta la seconda parte dello schieramento partita con le alternate a liberarsene immediatamente per passare alle black.
Davanti Scott McLaughlin, partito dalla pole, stava dominando davanti alle due monoposto del Meyer Shank Racing di Felix Rosenqvist e Marcus Armstrong, alla McLaren total papaya di Linus Lundqvist e ad Alexander Rossi, capace di rendere competitiva anche la monoposto dell’Ed Carpenter Racing. Il solo Pato O’Ward, scattato dalla 23ma piazzola, optava per un nuovo stint con le green dopo una foratura.
Il restart vedeva McLaughlin resistere allo svedese, mentre Colton Herta, partito malissimo, unico tra i primi con le alternate, iniziava a rimontare anche su Palou. In questa fase in evidenza anche Newgarden e Dixon, ad ereditare la leadership a fronte delle diverse strategie.
Al giro 44 la gara perdeva Armstrong, vittima di un problema al mozzo della posteriore sinistra, unico altro pilota che non vedrà il traguardo. Problemi anche per Herta che dovrà ripetere il rifornimento.
La svolta decisiva a tre quarti di gara, allorquando i leader provvisori capiscono di non potere più attendere una Full Course Yellow e decidono di limitare i danni montando il treno obbligatorio di alternate per ripassare presto alle prime. McLaughlin al termine rientra solamente P5..
Davanti a tutti Palou, il cui box ha eseguito un lavoro prezioso con l’undercut nei confronti di Dixon. Nel mezzo Newgarden, che nel finale insidierà senza riuscirci il catalano, perdendo peró addirittura la seconda piazza nelle ultime curve a favore del sei volte campione.
Dietro McLaughlin, risalito al quarto posto dopo l’ultima sosta di Rosenqvist, Kyle Kirkwood e Pato O’Ward, contro ogni pronostico il migliore dei piloti McLaren all’arrivo.
Ottima la nona posizione di Rinus VeeKay, alla prima gara col Dale Coyne Racing, mentre per quanto riguarda i colori italiani le DW12-Chevy di PREMA chiudono in P19 e P20 con il più esperto Callum Ilott invischiato nella strategia meno performante e Robert Shwartzman in fase di ambientamento.
L’IndyCar Series tornerà fra tre weekend, il 23 marzo, sul tracciato salotto del Thermal Club.
Piero Lonardo
Foto: Chip Ganassi Racing