Che Pato O’Ward fosse uno dei segreti meglio custoditi del motorsport ormai è noto a tutti. Oggi il messicanino dell’Arrow McLaren SP ha compiuto un altro passo verso la grandezza aggiudicandosi la quarta gara dell’IndyCar Series 2022 a Barber Park.
O’Ward aveva fallito ieri il bis della pole 2021, pagando dazio nei confronti di Rinus VeeKay. L’olandese ha dominato i primi due terzi di gara, ma al secondo pit, pur uscendo davanti, non ha potuto resistere, cedendo la leadership.
Il giro seguente VeeKay ha poi subito anche l’overcut di Alex Palou, ed il podio si è cosí cristallizzato fino al traguardo, senza che il campione in carica, che proprio da qui lo scorso anno ha cominciato la sua cavalcata vincente, potesse impensierirlo.
Ma la gara non ha vissuto solo dei primi tre: presto alcuni tra i delusi delle qualifiche tra cui Colton Herta, Josef Newgarden e Romain Grosjean hanno tentato di ribaltare le sorti della propria gara puntando sulle tre soste. Purtroppo per loro, un duro colpo è stata l’unica Full Course Yellow della gara, causata da Callum Ilott, nella ghiaia di curva 9 al lap 32, capitata troppo a ridosso della prima sosta collettiva, che rovinava i piani degli inseguitori.
Ciononostante, i tre hanno dato spettacolo, soprattutto Colton Herta, spiritato fino a raggiungere la settima piazza ed insidiare Scott McLaughlin, autore di una gara a gambero, ma il kiwi al giro 72 chiude Herta, che si gira ritornando alla decima posizione, che manterrà sino alla fine.
Grosjean dal canto suo ha fatto del proprio meglio e, anche con le cattive, è riuscito a terminare settimo, dietro McLaughlin, dopo una serie di contatti ritenuti poco corretti da parte di Graham Rahal.
Ma i più concreti della giornata sono stati sicuramente Scott Dixon, P5 dalla tredicesima piazzola, e soprattutto Will Power. Partito dalla diciannovesima posizione dopo una qualifica a dir poco pessima, Power ha dimostrato ancora una volta di non aver perso la propria natura di combattente, e alla fine, grazie ad una strategia corretta che lo ha visto volare dopo il primo terzo di gara con due set di alternate immacolate.
Alla fine Power è stato il migliore dello squadrone Penske, che vede Newgarden, trionfatore qui per ben tre volte, appena 14mo. Menzione infine anche per Simon Pagenaud, appena fuori dalla top ten dalla 24 piazzola; viene da domandarsi che gara avrebbe potuto fare il campione 2019 se fosse partito da una posizione più consona alle sue possibilità.
In classifica generale ora è Palou a condurre con 144 punti contro i 141 di McLaughlin, che a sua volta precede Newgarden e Power di appena 6 e 7 lunghezze. Il vincitore odierno occupa la quinta posizione a -30 dal leader.
Il Month of May proseguirà fra due settimane con l’Indy Grand Prix sullo stradale di Indianapolis.
Piero Lonardo
Foto: IndyCar