L’IndyCar Series ritarderà l’introduzione del sistema ibrido sino a dopo la Indy 500. La notizia è stata confermata dalla serie dopo la cancellazione delle sessioni di test previste nel mese di dicembre a Homestead e a Sebring, che avrebbero dovuto vedere all’opera almeno una vettura per team in vista del debutto del 10 marzo a St.Petersburg.
Al momento infatti lo sviluppo è stato condotto solamente dalle quattro squadre privilegiate dai due fornitori di motori: Penske, McLaren, Ganassi e Andretti. Inoltre, si è appreso che le risorse destinate all’introduzione del nuovi motori 2.4 litri verranno dirottate sulla fabbricazione in tempi brevi da parte di Honda e Chevrolet delle unità ERS.
Pare infatti siano stati i ritardi nella consegna di queste unità da parte della Mahle a generare questa girandola di decisioni. La serie, insieme ai costruttori si sta impegnando affinchè l’introduzione di questo sistema, annunciato nel 2019, possa avvenire all’interno della prossima stagione, dove le vetture continueranno a correre con le correnti unità propulsive termiche insieme a particolari aggiornati ed alleggeriti quali aeroscreen, cupolino motore e cambio.
Sfumata inoltre definitivamente nelle ultime settimane anche la possibilità di vedere il videogame legato all’IndyCar. La serie ha infatti rescisso la collaborazione con Motorsport Games, incaricata dal 2021 nello sviluppo della simulazione, che avrebbe dovuto essere rilasciata nel corso del 2023 ma che, ufficialmente a causa di problemi finanziari da parte della società sviluppatrice, era stata fatta slittare al 2024. La serie starebbe ufficialmente vagliando nuove partnership.
Piero Lonardo
Foto: NTT IndyCar Series