Inizia oggi per la durata di due giorni l’Open Test di Indianapolis in preparazione della 107ma Indy 500. Presenti tutti e 33 i piloti iscritti al “Greatest Spectacle in Racing”, che quest’anno non prevedrà quindi alcun bump.
I test si svolgeranno dalle 10.00 AM alle 6.30 PM locali di oggi e dalle 10.00 AM alle 4 PM di venerdi e saranno visibili in streaming gratuito tramite la piattaforma INDYCAR LIVE! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream.
In cartellone anche il Rookie Orientation Program e refresher test dalle 12.00 AM alle 2.00 PM locali di oggi, mentre i cosiddetti veterani prenderanno la pista già al mattino.
Presentate nel frattempo altre livree speciali per l’occasione. In primis quella della quarta Arrow McLaren, quella dell’addio di Tony Kanaan alle corse. La DW12-Chevy #66 prevede tre stelle color papaya disposte orizzontalmente su sfondo nero. Anche questo è un richiamo alla Triple Crown esposta sulle altre tre vetture riguardanti le vittorie al GP di Monaco, alla 24 Ore di Le Mans e ovviamente alla Indy 500 per il 60mo anniversario del team.
Rese note anche quella del Dreyer & Reinbold per Stefan Wilson per la sua quinta partenza ad Indianapolis in collaborazione col Cusick Racing e quelle del Meyer Shank Racing. Queste ultime (in foto la #06 per il quattro volte vincitore Helio Castroneves) switcheranno dal fondo nero al bianco, similmente a quanto presente sulla Acura GTP della serie IMSA. Peccato però che si tratta anche dello stesso schema adottato dal medesimo sponsor sulla vettura del Team Andretti di Kyle Kirkwood, il quale ha commentato su Twitter “sarà dura per gli spotter…”
Infine, due parole sulla situazione che si è creata nel post gara di Long Beach: L’IndyCar Series ha ritenuto di dover inviare il seguente comunicato: “Nelle ultime 24 ore, alcuni dei nostri piloti sono stati obiettivo di irrispettosi ed inappropriati abusi online. Non c’è posto per questo comportamento nel nostro sport. Mentre la fiera competizione e la rivalità saranno sempre un bene delle corse IndyCar, è importante di mostrare e celebrare questi attributi con degno rispetto ed attenzione per il benessere dei nostri competitor.”
“L’IndyCar – conclude il comunicato – è una comunità che dovrebbe sempre sforzarsi di migliorarsi mediante il sostegno e l’apprezzamento reciproco.”
Maggiore indiziato, il commentatore argentino Ricardo Ponte, reo di aver apostrofato in diretta tv Callum Ilott, reo di aver bloccato Agustin Canapino durante la ripartenza seguita all’incidente tra Scott Dixon e Pato O’Ward. “El Titan”, in testa al gruppo per non aver cambiato le gomme durante la Full Course Yellow, ma bloccato dal teammate, il quale non voleva perdere il giro dopo il precedente contatto a muro, è stato vittima di Helio Castroneves, che nel passarlo gli ha rovinato il muso, costringendolo ad una lunga sosta extra.
Messaggi di odio comunque anche all’indirizzo di O’Ward, “reo” di aver chiuso Dixon a muro. Il sei volte campione ha puntualizzato in diretta tv che “questo non è il modo di correre”, cui il messicanino ha risposto ai microfoni di NBCSports di non doversi scusare e che si è trattato di un incidente di gara. O’Ward ha poi fatto seguire un comunicato bilingue che invita tutti a non oltrepassare una certa linea di comportamento anche in presenza di diverse opinioni.
Piero Lonardo
Foto: IndyCar Series, Arrow McLaren, Dreyer & Reinbold Racing, Meyer Shank Racing