Il finale della 107ma Indy 500 ed il successo allo shootout di Josef Newgarden ha fatto sicuramente discutere, in primis per le tre red flag ed il loro svolgimento, ma anche per le cause che le hanno scatenate.
Primo a lamentarsi a caldo Marcus Ericsson. “Non credo sia stato un modo corretto di fare finire la corsa” ha commentato ad un noto media “Non penso ci fossero abbastanza giri per fare ciò che è stato fatto – ha aggiunto il vincitore 2022, che è andato a meno di un centesimo dal back-to-back – “e non penso sia sicuro uscire dalla pilane per un restart quando metà del gruppo sta ancora cercando di entrare in pista”.
Ma ce n’è anche per lo svedese, reo di aver provocato l’incidente che al lap 192 di 200 ha tolto di mezzo Pato O’Ward. L’alfiere di Arrow McLaren avrebbe detto a caldo “che non si dimenticherà”, e che “farà in modo che (Ericsson) venga (fuori) con lui la prossima volta”.
Ci sono ovviamente polemiche anche per la mossa da parte vincente di Newgarden, il quale ha copiato quanto effettuato lo scorso anno da Ericsson nei confronti di O’Ward, mossa ribattezzata “The Dragon move”, zigzagando fino ai margini dell’entrata della pitlane per non dare spazio e scia al pilota di Ganassi.
“(Ericsson) era super-vicino ed è uscito bene dalla curva 4” ha commentato Newgarden “e cosí ho pensato di dover essere più aggressivo possibile per non farlo passare” e riguardo alla sua mossa “E’ legale, non ho altro da dire”.
Di parere avverso Stefan Wilson, che, pur congratulandosi con Newgarden ha twittato “Non mi piacciono le “dragon moves” all’uscita delle curve 2 e 4, forse sono un po’ scappate di mano” “Andare a cercare l’entrata della pitlane – ha concluso Wilson, presente in circuito nonostante la recente operazione alle vertebre dorsali – aggiunge un sacco di rischi per le macchine che seguono e che cercano di rimanere a contatto”.
Ma le polemiche hanno investito anche Roger Penske, alla prima vittoria da proprietario dell’IMS, reo per i più buoni di aver voluto privilegiare lo spettacolo a tutti i costi, ma per altri di aver voluto dare un’ultima chance al suo pilota.
Difficile per alcuni sottrarsi totalmente dal tarlo del dubbio, peraltro confermato dallo stesso “Captain” il quale ha confermato di aver “solo” cercato a tutti i costi un finale non sotto bandiere gialle. Al riguardo un quasi vincitore come JR Hildebrand, nel chiamare in causa i “fantasmi” del finale di Abu Dhabi 2021, ha colto via Twitter l’occasione per ricordare che le esigenze dello spettacolo non devono mettere in ombra lo sport.
Una menzione speciale va alla signora Robin Matthews, la cui vettura privata, una Chevrolet peraltro, soprannominata Snowball (palla di neve) è stata fortunatamente l’unica “vittima” della ruota staccatasi dalla macchina di Kyle Kirkwood. La signora Matthews, stava lavorando in una suite di curva 2 al momento dell’impatto fra la ruota vagante e la macchina parcheggiata.
Piero Lonardo
Foto: IndyCar Series, Rich Nye WTHR 13