Nella giornata di mercoledí si è svolto il primo assaggio dell’Indianapolis Motor Speedway sulle monoposto IndyCar per Romain Grosjean e Jimmie Johnson.
I due rookie 2021 sono infatti stati protagonisti del ROP, Rookie Orientation Program, prova obbligatoria per poter competere sull’ovale più famoso del pianeta.
La prova per entrambi è stata interrotta prima del compimento dell’ultima fase del test, quella per intenderci a velocità più sostenuta (15 giri ad oltre 215 mph), causa pioggia, ma entrambi potranno riprendere il discorso il prossimo aprile, nel corso dei test collettivi previsti ad Indianapolis.
Per Grosjean si è trattato della prima uscita con la tuta giallo-rossa dello sponsor della DW12-Honda #28, insieme al connazionale, pure lui transfuga Dale Coyne, l’ingegnere di pista Olivier Boisson, il tutto sotto gli occhi attenti del boss Michael Andretti, 16 partenze alla Indy 500, e di James Hinchcliffe, pole sitter 2016.
“E’ buffo” ha affermato Grosjean. “Non ero tanto veloce, ma il giro era comunque di 200 mph, che è veloce, ma non ne hai la sensazione. E vai, liscio. Puoi immaginarti un sorpasso durante la corsa, come percepirne il momento giusto.”
Per il sette volte campione NASCAR invece i consigli di Dario Franchitti, Tony Kanaan, entrambi vincitori alla 500 Miglia, e Marcus Ericsson. Per Johnson l’IMS non rappresentava una novità assoluta, avendoci corso 18 volte con una stock car, ma occorreva sicuramente gestire la differenza di prestazioni, con le DW12 che garantiscono circa 25 mph in più al giro.
“L’unica cosa simile è la paura” ha detto JJ “Non credo faccia la differenza in che macchina sei, ma curva 1 sembra sempre di un raggio decisamente più ridotto. Sembra più difficile da affrontare di qualsiasi altra.”
Nel frattempo si è andato a concretizzare l’annuncio dell’addio di Takuma Sato al Rahal Letterman Lanigan. Il driver giapponese non correrà più insieme al team col quale ha trionfato per la seconda volta alla Indy 500, nel 2020.
A sostituire Sato dovrebbe essere Jack Harvey, anche se non è ancora stato diramato l’annuncio ufficiale, mentre il 44enne potrebbe approdare, sempre che non opti di chiudere la propria carriera, presso Dale Coyne.
Diffusi infine i calendari 2022 delle due serie propedeutiche ancora organizzate da Andersen Promotions, la Indy Pro 2000 e la USF 2000. Entrambe le serie chiuderanno a Portland il 4 settembre con un triple-header, partendo da St.Petersburg, per poi proseguire a Barber Park, IMS stradale, Lucas Oil Raceway, Road America, Mid-Ohio, Toronto e Gateway.
Ancora attesa invece per la schedule dell’Indy Lights, la cui gestione passerà dalla prossima stagione nelle mani della Penske Corporation, proprietaria dell’Indycar Series e dell’IMS.
Piero Lonardo
Foto: IndyCar, Andretti Autosport