Nelle scorse settimane abbiamo accennato più volte al cosiddetto Charter System indyCar, che da oggi è divenuto realtà con la firma di tutti i team owner. Ma in cosa consiste nel concreto?
Di fatto sono state create delle vere e proprie franchigie, 25, sulla base delle entry full-season attuali, con un massimo di 3 per team. Facile intuire quindi l’introduzione di una terza vettura fissa al Rahal Letterman Lanigan ad inizio 2024, così come in Arrow McLaren.
I 25 Charters, gestiti da Penske Entertainment, riceveranno ciascuna una parte degli introiti, con una partecipazione garantita a tutte le gare stagionali, a parte la Indy 500. Le prime 22 entry classificate tra i 25 Charters continueranno inoltre a ricevere il milione di Dollari extra garantito dal precedente Leaders Circle.
Questo nuovo accordo avrà validità sino a tutto il 2031.
Questa la composizione dei 25 Charters attuali:
A.J. Foyt Enterprises 2
Andretti Global 3
Arrow McLaren 3
Chip Ganassi Racing 3
Dale Coyne Racing 2
Ed Carpenter Racing 2
Juncos Hollinger Racing 2
Meyer Shank Racing 2
Rahal Letterman Lanigan Racing 3
Team Penske 3
E PREMA ? Le due nuove entry di PREMA Racing saranno costrette a battersi per un posto in griglia con le eventuali altre entry “non Chartered”, assunto che il limite massimo di vetture per gara, salvo la Indy 500, è fissato per ora a 27. Il sistema non può non richiamare alla lontana le prequalifiche della F1 anni ’80.
Approvata nell’ambito dell’accordo anche la cosiddetta “Dale Coyne Rule”, che limita a tre i piloti utilizzabili per ciascuna entry. Durante la scorsa stagione le due entry del team di Plainfield hanno visto ruotare 4 e 6 piloti rispettivamente.
Piero Lonardo
Foto: NTT IndyCar Series