Il primo giorno delle qualifiche della 108ma Indy 500 si chiude con le tre vetture del Team Penske davanti a tutti. Scott McLaughlin, secondo a uscire grazie al sorteggio, ha segnato la prima media sopra le 233 mph, superato poco dopo da Will Power, autore dei migliori quattro giri a 233.758 mph, e imitato al tentativo successivo da Josef Newgarden, con la terza prestazione che resisterà sino al termine delle ben sette ore a disposizione. Nel frattempo però Rinus VeeKay, uno dei protagonisti più attesi, si era già stampato a muro in turn 3.
La seconda opportunità di tentativi ha visto diversi miglioramenti, protagonisti soprattutto le McLaren, che dopo la prima serie garantita non avevano nessuna macchina qualificata. Kyle Larson abortiva infatti il proprio fruttuoso primo stint a causa di una defaillance temporanea del suo motore Chevy (la prima di tante vedremo poi), Pato O’Ward ed Alexander Rossi optavano per presentarsi più tardi sperando in condizioni più favorevoli e Callum Ilott vedeva la sua media cancellata, che al momento lo vedeva settimo, per un’infrazione tecnica alla ruota posteriore sinistra.
La “resurrezione” del team papaya portava Rossi in P4, Larson in P6 ed O’Ward in P10. Solo Ilott falliva la Top Twelve chiudendo con la quindicesima prestazione.
Altri eroi della second chance Ryan Hunter-Reay, un altro pilota che ha atteso ad uscire nel turno indicato nel sorteggio, il quale riuscirà ad ottenere l’ultimo posto utile per giocarsela nel day 2, e soprattutto VeeKay, che grazie alla crew dell’Ed Carpenter Racing, dopo aver portato la sua DW12 dentro i primi 30, si giocava il tutto per tutto nel finale, piazzandosi davanti “Captain America”.
Unici Honda a qualificarsi per la Top Twelve, Kyle Kirkwood, Felix Rosenqvist e Takuma Sato. Della partita anche Santino Ferrucci, ottavo.
Amarezza per Colton Herta ed Alex Palou, “bumpati” dai primi dodici nelle ultime fasi, ma soprattutto per Graham Rahal e Marcus Ericsson, che domani dovranno giocarsela con Katharine Legge e Nolan Siegel per guadagnare un posto in ultima fila.
Se i motori Chevrolet hanno dominato la parte superiore della graduatoria con Penske e McLaren, vanno però segnalate le tante defaillance di motore che hanno colpito i propulsori preparati da Illmor. Vittime, oltre al già citato Larson al primo tentativo, anche il compagno di squadra O’Ward, le vetture dell’ECR del patron Ed Carpenter e di Christian Rasmussen – quest’ultimo fermato inspiegabilmente dalla direzione gara mentre stava comunque migliorando la sua 24ma media – quella del DRR w/Cusick di Conor Daly, e soprattutto di Agustin Canapino, che nelle fasi finali è stato privato di una clamorosa Top Twelve per il Juncos Hollinger.
Tra gli insoddisfatti della giornata odierna ci mettiamo anche Scott Dixon, che fra una settimana partirà dalla settima fila nonostante un precauzionale cambio di motore.
Domani il programma prevede due ore di prove libere dalle 12.00 PM ET alle 2.00 PM ET, quindi la Top Twelve, che assegnerà la terza e la quarta fila, della durata di un’ora a partire dalle 3.05 PM ET, seguita dalla Last Chance Qualifying alle 4.15 PM ET, per concludersi con la Firestone Fast Six, che definirà la pole position e le prime due file della 108ma Indy 500, dalle 5.25 PM ET.
Il Day 2 della qualifiche sarà fruibile anche sui canali SkySport, oltre che, come al solito, sulla piattaforma IndyCar Live.
Piero Lonardo
Foto: NTT IndyCar Series