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IndyCar – Power in forma smagliante nei test di Milwaukee

Prosegue il momento magico di Will Power, che dopo la strepitosa vittoria di Road America, chiude al comando i test sul Milwaukee Mile.

Il capoclassifica ha spinto la sua monoposto, dotata del sistema ibrido la cui adozione in gara partirà dal primo weekend di luglio a Mid-Ohio, a 161.251 mph nella sessione del mattino, mentre il compagno di squadra Josef Newgarden ha primeggiato nell’ora a disposizione nel pomeriggio con 160.759. Scott McLaughlin ha completato un nuovo un-due-tre Penske con la terza prestazione.

Colton Herta guida la pattuglia delle vetture motorizzate Honda col quarto tempo, pattuglia che comprende anche il neoacquisto del Meyer Shank Racing, David Malukas, atteso al debutto in gara tra due settimane a Laguna Seca, che ha chiuso con l’ottava prestazione complessiva.

Assenti le vetture dei team Ganassi e JHR, sulla monoposto #51 del Dale Coyne Racing è salita Katharine Legge. Non ci sono stati incidenti da segnalare; la pioggia peraltro ha chiuso in leggero anticipo la giornata, il cui programma è stato comprensivo anche di prove di partenza, restart e periodi di caution, cosí da simulare la meglio l’utilizzo dei supercapacitor sul circuito che tornerà in campionato a fine agosto.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati dell’open test di Milwaukee

Podium

IndyCar – Power torna alla vittoria a Road America capeggiando una tripletta Penske

Sembrava dovesse trattarsi di una festa per i team Honda, invece Road America si è trasformata in una tripletta Penske. Il Captain si prende cosí una robusta rivincita sui portabandiera del costruttore nipponico, che avevano dominato lo scorso weekend in casa GM a Detroit.

La catastrofe Ganassi, proprietaria della prima fila dopo le qualifiche di ieri, si è materializzata alla partenza, con Marcus Armstrong a spingere il polesitter Linus Lundqvist. Kyle Kirkwood dalla seconda fila riusciva a schivare la melèe andando largo, mentre Colton Herta, che gli partiva davanti, veniva toccato da Josef Newgarden e si girava. Ovviamente nessuna penalità per il due volte vincitore di Indianapolis, la cui vettura è stata ricostruita durante la notte dopo il violento crash di ieri.

Anzi, Newgarden dopo una seconda caution per i detriti del contatto con Herta, presto si impossessava della seconda piazza dietro Scott McLaughlin, che a sua volta aveva già disposto di Kirkwood, su Alexander Rossi.

La giornata del team Ganassi peggiorava ulteriormente a causa del contatto tra Kyffin Simpson e Christian Rasmussen, ai danni del primo, e poco più tardi anche Scott Dixon era costretto ad una sosta d’emergenza per una gomma completamente ko. Frattanto Will Power, tenutosi prudenzialmente alla larga dai guai alla partenza, risaliva in top five.

A metà gara si concretizzava una clamorosa tripletta Penske, con McLaughlin a precedere Newgarden e Power, ordine che si manteneva anche dopo la seconda sosta, ma risultava decisivo l’overcut del due volte campione al terzo ed ultimo pit, che gli permetteva di uscire davanti ai compagni, che nel frattempo avevano invertito l’ordine, e raggiungere una vittoria che mancava da due anni.

Il solo Alex Palou manteneva l’onore del team Ganassi con la quarta piazza davanti a Kirkwood ed Herta, caparbiamente risalito sino al sesto posto. Il nostro Luca Ghiotto conclude onorevolmente in P22 la sua terza esperienza nella serie dopo sei soste, compreso un drive through.

Con questa vittoria Power balza al comando della classifica generale con 236 punti, 5 in più di Palou e 11 in più di Dixon. Il resto del lotto inizia a sgretolarsi con Pato O’Ward quarto a -52.

L’IndyCar Series tornerà fra due settimane a Laguna Seca

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Lundqvist, prima pole a Road America

Prosegue il bel momento dei giovani leoni del Team Ganassi, e dopo il podio di Detroit da parte di Marcus Armstrong è Linus Lundqvist ad emergere siglando la prima pole position nell’IndyCar Series a Road America.

Il pilota svedese ha fissato i cronometri sull’1.45.1519 nella Firestone Fast Six su una pista che si stava velocemente asciugando dopo che la pioggia aveva dominato i tentativi nelle due fasi precedenti delle qualifiche.

A fare compagnia a Lundqvist in prima fila, un incredulo Colton Herta, sicuro di aver migliorato la propria posizione prima della red flag che ha chiuso i giochi in anticipo. Protagonista dell’interruzione Josef Newgarden, terminato rovinosamente sulle barriere all’esterno del “The Kink”, forse il punto più conosciuto del tracciato del Wisconsin. Prima di lui Will Power aveva bloccato il Q3 fermandosi alla Canada Corner.

Davanti ai due alfieri Penske si accomoderanno in seconda fila Marcus Armstrong e Kyle Kirkwood. Alex Palou invece, il migliore nelle prime libere di ieri, è stato scalzato dai primi sei proprio a cura di Lundqvist.

Giornata da dimenticare per Il Meyer Shank Racing, protagonista con i suoi piloti Helio Castroneves e Felix Rosenqvist di due dritti identici in curva 5 nel secondo gruppo del primo turno. Nolan Siegel, che contrariamente alle aspettative non parteciperà al sesto round dell’Indy NXT (possibile segnale di una sostituzione in pianta stabile di Agustin Canapino al Juncos Hollinger Racing) partirà dall’undicesima fila, davanti al nostro Luca Ghiotto, alla terza esperienza col Dale Coyne Racing.

La gara di Road America partirà domenica alle 3.35 PM ET, le nostre 21.35. Consueta diretta per l’Italia sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – McLaren chiude la partnership con Juncos Hollinger. A Road America forfait di Canapino. Malukas nuovo pilota MSR

Una girandola di eventi senza precedenti a stagione in corso in IndyCar. Si comincia dalla chiusura della partnership siglata ad inizio anno tra Arrow McLaren e Juncos Hollinger. Fattore scatenante della rottura ovviamente la querelle successiva alle minacce di morte pervenute nei confronti di Thèo Pourchaire, reo di aver rovinato la gara di Agustin Canapino domenica scorsa a Detroit.

Il pilota argentino, il quale, come riportato su queste pagine, aveva minimizzato la situazione, non parteciperà al weekend in corso di Road America. Al posto dell’argentino sulla DW12-Chevy #78, Nolan Siegel, che pertanto sarà costretto al doppio impegno in Indy NXT, in attesa di salire, a partire da mercoledí, sull’Oreca LM P2 del Nielsen Racing a Le Mans.

Il Meyer Shank Racing ha invece trovato il sostituto di Tom Blomqvist in David Malukas. Il giovane nativo di  Chicago, originariamente avrebbe dovuto guidare la terza McLaren, ma aveva riportato un incidente in bicicletta poco prima del season opener di St.Petersburg.

Malukas è atteso di nuovo in azione con i nuovi colori a partire dal prossimo weekend di gara, a Laguna Seca, il 23 giugno. Sua l’incombenza di riportare l’entry nel Leader’s Circle e garantire quindi il relativo ammontare di premi. A Road America sarà invece ancora Helio Castroneves a correre con la DW12-Honda #66, come a Detroit.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

Ghiotto

IndyCar – A Road America con un occhio a Le Mans, piangendo Parnelli Jones e dopo le minacce a Pourchaire. Almeno torna Ghiotto

Non si ferma nemmeno questo weekend l’IndyCar Series, che dopo i muretti di Detroit farà tappa in uno dei circuiti più iconici degli USA, Road America.

Cinque i piloti che dopo la gara faranno le valige destinazione Le Mans. Sul Circuit de la Sarthe sono attesi Scott Dixon ed Alex Palou sulle Cadillac del Team Ganassi mentre Romain Grosjean tornerà sulla Lamborghini SC63 dopo le prime uscite IMSA di Daytona e Sebring. Kyffin Simpson e Nolan Siegel andranno infine a rinforzare gli equipaggi delle Oreca LM P2 di United Autosports e Nielsen Racing.

Santino

A tener banco nell’immediata dopo gara di Detroit, non fossero bastati i tanti contatti, oltre ale le scaramucce che hanno visto protagonisti Santino Ferrucci, i piloti dell’Andretti Global e Romain Grosjean, le minacce di morte da parte della torcida argentina ai danni di Thèo Pourchaire.

Il campione in carica della F2, che durante la gara ha avuto un contatto piuttosto duro con “El titan de Recife”, sarebbe stato bersagliato dai tifosi argentini, similmente a quanto accaduto lo scorso anno a Callum Ilott, al punto che Arrow McLaren e Juncos Hollinger hanno dovuto rilasciare un comunicato congiunto col quale prendono le distanze da questi comportamenti.

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Canapino, alla fine 12mo al traguardo, due posizioni dietro il francese, non ha propriamente smorzato le polemiche, anzi, ha ammesso di “non aver visto alcuna minaccia di morte diretta nei confronti di chi afferma di averle ricevute” ma anche, e questo forse è l’aspetto che più fa riflettere “di ricevere costantemente odio ed abusi, e di avere imparato a conviverci, ignorandoli”

Certo è che il like al tweet, prima apposto e poi tolto, dell’ex-pilota e commentatore Martin Ponte che commentava laconicamente “Callum Pourchaire” al post di denuncia del francese non depone a favore di Canapino. Il tweet lo potete trovare QUI

Questo sarà il primo weekend di gara senza Parnelli Jones. Il pilota e team manager si è infatti spento all’età di 90 anni. Sua la vittoria alla Indy 500 del 1963 davanti a Jim Clark ed A.J. Foyt, cosī come le vittorie del suo team nel 1970 e nel 1971 con Al Unser al volante. Rufus Parnell Jones verrà però ricordato soprattutto per la sua quasi vittoria con la STP Turbine del 1967, con la quale peraltro chiuse la propria carriera agonistica.

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Ad Elkhart Lake tornerà invece Luca Ghiotto per il Dale Coyne Racing. Dopo le prime due uscite di Barber Park e all’Indy GP, il pilota vicentino, impegnato nell’European Le Mans Series con Inter-Europol ma non della partita a Le Mans, salirà sulla DW12-Honda #51 anche a Laguna Seca due settimane più tardi.

Il programma del settimo appuntamento valido per la serie partirà venerdí 7 giugno alle 4.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 8 a partire dalle 3.25 PM ET e start della gara alle 3.35 PM ET, vale a dire le 21.35 italiane, in diretta sui canali SkySport, mentre le altre sessioni saranno garantite come al solito dalla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series, IMS

Dix

IndyCar – Dixon, trionfo a Detroit in una gara caos!

Vittoria numero 58 in IndyCar per Scott Dixon a Detroit al termine di una gara che definire caotica è un eufemismo. Il box Ganassi guidato da Mike Hull ancora una volta ha saputo approfittare della situazione con un timing perfetto delle soste, senza lasciarsi spaventare dallo scroscio di pioggia che ha ulteriormente movimentato la gara ad un terzo di percorrenza.

Indubbiamente la conformazione del circuito ha contribuito a creare una vera e propria roulette, e non a caso a podio dietro Dixon si sono piazzati un paio di piloti che si sono tenuti il più possibile lontani dagli errori – propri o altrui. Marcus Ericsson, che ha seguito una strategia simile, ed uno straordinario Marcus Armstrong, primo tra coloro che invece hanno optato per montare temporaneamente le wet. Il kiwi ha dovuto cedere la piazza d’onore solo al penultimo giro, ormai al limite del carburante.

Ben otto le caution, per un totale di ben 47 sui 100 giri totali del breve cittadino. Galeotta certamente la curva 1, dalle via di fuga inadeguate, che sin dalla partenza, col pile-up tra Thèo Pourchaire e Will Power che ha coinvolto altre sei vetture, ha reso la vita difficile ad ogni ripartenza.

Provando a contare i contatti più significativi citiamo quello tra Santino Ferrucci ed un irriconoscibile Helio Castroneves al lap 14, quello fra Power e Rinus VeeKay al lap 42, mentre Christian Lundgaard saliva sulla vettura di Romain Grosjean al lap 53 e Josef Newgarden che si gira al 70mo giro aver dopo aver toccato Kyle Kirkwood, bloccando Alex Palou.

Giornata difficilissima per il neovincitore della Indy 500, il quale ha festeggiato il nuovo contratto pluriennale col Team Penske nel peggiore dei modi, 26mo a 5 giri, rovinando la sospensione posteriore sinistra a muro dopo aver seminato il panico in pitlane, partendo in una delle sue sette soste (otto col drive-through per l’incidente di cui sopra) con la pistola del meccanico addetto all’anteriore destra ancora attaccata. Il polesitter della Indy 500, Scott McLaughlin, ha invece rovinato tutto andando a muro con gomme fredde dopo il primo pit.

Anche il temporaneo leader in classifica, Alex Palou, che peraltro qui aveva trionfato lo scorso anno, ha vissuto una giornata poco proficua, terminando in 16ma posizione dopo l’incidente con Newgarden ed avere miracolosamente evitato in precedenza il contatto con un Colton Herta ancora una volta nervoso, lungo nella via di fuga nel tentativo di sorpasso sul catalano.

Il resto della top ten alla fine rispecchia una specie di profitti e perdite, colo solo Kyle Kirkwood, quarto, a condurre una gara “pulita”, sulle due soste, sulla scia dei migliori. Ne fanno parte tra gli altri Will Power, sesto al termine di 7 soste compreso un drive-through, Felix Rosenqvist, P8 partendo dalla 22ma piazzola, e Santino Ferrucci, incredibilmente nono dopo 8 soste compreso uno Stop&Go.

Ottimo il debutto di Pourchaire, che completa il tris McLaren, per la prima volta con tutti e tre i suoi piloti tra i primi dieci; peccato invece per , mentre Christian Lundgaard, vero eroe della fase “umida” della gara, il quale perde il quinto posto nel finale per mancanza di etanolo, e alla fine si classificherà undicesimo.

In classifica generale, Dixon Scavalca Palou, che ora insegue a -18 lunghezze. Power rimane terzo a 31 punti dal leader, davanti all’accoppiata McLaren formata da O’Ward e Rossi.

L’IndyCar Series tornerà già la prossima settimana a Road America.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

Herta

IndyCar – Herta, prima pole del 2024 a Detroit. Ferrucci contro tutti

Colton Herta si aggiudica la prima pole position del 2024 dell’IndyCar Series sulle strade di Detroit, precedendo col tempo di 1.00.5475, Alex Palou di 152 millesimi.

Le uniche due Chevrolet approdate alla Firestone Fast Six di Josef Newgarden e Scott McLaughlin partiranno dalla seconda fila; a seguire Scott Dixon e Kyle Kirkwood, protagonista di un lungo a soli 45” dal termine del turno, regolato dalla direzione gara con una red flag. Il tentativo garantito dal regolamento non sortiva però modifiche alla graduatoria.

Il nuovo layout del circuito comunque, qui alla riprova dei fatti dopo il debutto dello scorso anno, pare non soddisfare piloti ed addetti ai lavori. Diverse disavventure nelle scarse vie di fuga, contatti a muro e blocking.

Dopo i crash di ieri da parte di Marcus Ericsson e Jack Harvey, nel secondo turno di libere, concluso a ridosso delle qualifiche, e che ha visto dominare Herta e Kirkwood, è stato Theo Pourchaire a battezzare curva 9, ma le vere scintille sono scaturite tra Santino Ferrucci e le due vetture dell’Andretti Global, ree di aver ostacolato l’alfiere del Team Foyt.

Ferrucci ha duramente apostrofato Kirkwood davanti alle telecamere, ritenendo che il floridiano avesse intenzionalmente cercato di speronarlo in curva, ma anche Herta non si sarebbe comportato correttamente nei suoi confronti.  Incredibilmente, nel Q1 è stato invece Romain Grosjean a proseguire una faida che dura dallo scorso anno nei confronti di Ferrucci, accusandolo a propria volta di averlo bloccato nel proprio giro veloce.

Forse pochi giorni non bastano a stemperare le tensioni della Indy 500, visto anche il curioso incidente di cui è stato protagonista Pato O’Ward, in stallo nella Top Twelve alla settima delle sole nove curve di cui si compone il circuito, nel tentativo di avere pista libera.

Ad ogni modo Pourchaire ha salvato l’onore di Arrow McLaren: dopo aver condotto il primo gruppo del Q1 sfiorava infatti una clamorosa Q3, cosí come Power il quale falliva il compito differentemente dai compagni di squadra Subito fuori invece tra gli altri Felix Rosenqvist, penalizzato per aver stallato in chiusura di sessione, ed Alexander Rossi.

Ricordiamo che Graham Rahal e Kyffin Simpson, qualificatisi rispettivamente in settima e dodicesima fila, dovranno scontare una penalità di sei posizioni per la sostituzione del motore Honda dopo la Indy 500.

Lo start della gara domani alle 12.30 PM ET, le 18.30 italiane. Diretta tv sui canali Sky e in streaming su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 2 

I risultati delle Qualifiche

Palou

IndyCar – Palou inizia bene a Detroit

Alex Palou è risultato il più veloce nella prima sessione di libere del Detroit GP, sesto appuntamento valido per l’IndyCar Series 2024. Il catalano, vincitore lo scorso anno partendo dalla pole, ha fissato i cronometri sull’1.01.7210, precedendo Pato O’Ward di appena 10 millesimi.

Riscatto parziale delle motorizzazioni Honda rispetto alla Indy 500, con due delle vetture di Andretti Global nella seconda fila virtuale con Colton Herta e Kyle Kirkwood. Solo Marcus Ericsson è mancato all’appuntamento della top ten, schiantandosi sull’insidiosa curva 7 per non rientrare più in pista.

La stessa curva è risultata fatale anche per Jack Harvey. Il rientrante pilota britannico ha chiuso col penultimo tempo, davanti al neocompagno di squadra Tristan Vautier. Un’altra red flag era stata chiamata in precedenza per recuperare la vettura di Christian Rasmussen, migliore fra i rookie, ferma sul tracciato.

Tornando ai risultati della pista, sesto tempo per il vincitore della Indy 500, Josef Newgarden, protagonista di un contatto con Kirkwood ai danni di quest’ultimo. Lo squadrone Penske chiude con tutte le vetture tra i primi dieci, insieme a Santino Ferrucci, che insieme al Team Foyt sta beneficiando della recente alleanza tecnica con la compagine del Captain, con la settima prestazione di giornata.

Sabato in programma la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.10 AM ET e alle 11.20 AM ET, cioè le 17.20 italiane. Diretta streaming di entrambe su IndyCar Live https://www.indycarlive.com.

A latere della definizione della griglia di partenza saranno comminate due penalità di sei posizioni ciascuna per le vetture di Kyffin Simpson e Graham Rahal per aver sostituito il motore dopo la Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Appiedato Blomqvist, torna Castroneves. Approfondiamo il “mistero” Vautier

Con una decisione inaspettata, il Meyer Shank Racing ha “parcheggiato” Tom Blomqvist per i prossimi due appuntamenti di Detroit e Road America.

Il rookie britannico, reduce da una Indy 500 conclusa al primo giro in incidente che ha tolto di mezzo anche Marcus Ericsson, sarà sostituito per queste due gare da Helio Castroneves.

Bloqmvist ha iniziato la stagione con un incoraggiante 15mo posto a St.Petersburg, ma poi non è andato oltre la 19ma piazza a Barber Park con una vettura che ha invece permesso al compagno di squadra Felix Rosenqvist tre top five, compresa la gara fuori campionato del Thermal Club, ed una pole a Long Beach.

“E’ stata la decisione più dura che io abbia mai dovuto prendere” ha commentato al riguardo Mike Shank, che per rimpiazzare per il resto della stagione il campione IMSA 2022 dovrà guardarsi in giro. A disposizione, ma non full-time, il “solito” Callum Ilott, oppure si potrebbe sperare nella completa riabilitazione di David Malukas, ma forse la soluzione definitiva Shank potrebbe ritrovarsela in casa, col rientro a tempo pieno di Simon Pagenaud.

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Il pilota francese, infortunatosi un anno fa a Mid-Ohio su una monoposto del team, era presente ad Indianapolis, dove ha guidato la macchina del compianto Gil de Ferran.

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Due parole invece sull’ingaggio di Tristan Vautier al Dale Coyne Racing per la prossima gara. Chi conosce l’ambiente sa che il pilota francese, asso della filiera Road to Indy con i titoli Star Mazda ed Indy Lights nel biennio 2011-2012, ha un manager d’eccezione in Olivier Panis, che è sempre pronto a “piazzarlo” (vedi Vanwall nel WEC, dove lo scorso anno rimpiazzò Jacques Villeneuve) dove occorre. Al punto di farlo diventare persino pilota di riserva Cadillac LMH alla prossima Le Mans nonostante la scarsa esperienza (solo due partecipazioni) sul circuito della Sarthe.

Ma la dote principale di Vautier è il presenzialismo; infatti, aldilà dei suoi meriti sportivi – ricordiamo che non guida una vettura IndyCar dal 2017 e l’unica sua top five in 31 partenze è stata proprio a Detroit nella caotica gara 2 del 2015 col team di Plainfield – è presente praticamente in ogni paddock da entrambi i lati dell’oceano.

Vedremo se si tratterà di una one-off oppure se il rapporto proseguirà anche nelle prossime gare, assunto che l’altra vettura del team è già “in share” tra Nolan Siegel e Jack Harvey, e che l’alternanza renderebbe quest’ultimo disponibile solo per l’appuntamento di Toronto a fine luglio.

Piero Lonardo

Foto: MSR, NTT IndyCar Series, DCR

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IndyCar – La serie riparte da Detroit

Nel weekend l’IndyCar Series ritorna per il terzo appuntamento cittadino dell’anno sulle strade di Detroit. Difficile dimenticare la Indy 500 di domenica scorsa, una delle edizioni più tirate nel recente passato, sin dalle prime fasi, anche a causa dell’incombente minaccia di pioggia.

Indimenticabile poi il finale, coronato dal back-to-back di Josef Newgarden e contestualmente dalla nuova delusione per Pato O’Ward. A dispetto del weather delay di oltre quattro ore, la 108ma Greatest Spectacle in Racing ha raccolto davanti agli schermi, fisici o virtuali, della NBC, la bellezza di 5,3 milioni di spettatori; in più, il nuovo montepremi ha permesso guadagni più alti per i piloti, con Newgarden a fare ovviamente la parte del leone con la bellezza di 4,2 milioni di Dollari, compreso il bonus di 440,000 $ per essere riuscito a bissare il successo 2023.

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Ad ogni modo, Life goes on, e a partire da venerdì le 27 monoposto full-season romberanno per le vie della Motor City per il primo dei tre appuntamenti del mese all’interno della concitata schedule estiva della serie.

Occhi puntati sicuramente su Newgarden, capace di sconfiggere i propri detrattori dopo lo scandalo dei Push-To-Pass che è costato il successo di St.Pete, che ritroverà ai box Tim Cindric e Luke Mason, appiedati per il doppio appuntamento all’IMSA.

Alex Palou dal canto suo si presenta con la corona di capoclassifica dopo la vittoria al Sonsio GP, che anche lo scorso anno fu la prima scintilla verso uno spettacolare mese di giugno che ha catapultato il catalano verso il secondo titolo, inseguito da Scott Dixon, finora nel giusto percorso verso un eventuale settimo sigillo, e come Will Power, grazie a ben tre secondi posti.

C’è poi sempre da tenere in considerazione Pato O’Ward, che nonostante la vittoria “ereditata” in Florida ed il secondo posto di domenica, non ha ottenuto altri piazzamenti, e a Detroit ha già vinto, ancorché sul tracciato precedente, nella seconda gara del 2021.

Théo Pourchaire riprenderà il volante della McLaren #6 da qui fino al termine della stagione, mentre al momento non sappiamo ancora se Luca Ghiotto potrà ripetersi alla guida della seconda vettura del Dale Coyne Racing dopo le convincenti prove di Barber Park ed Indianapolis.

UPDATE: Sarà Tristan Vautier, appena nominato pilota di riserva Cadillac a Le Mans, ad occupare il sedile della DW12-Honda #51 a Detroit .

A Detroit infine ritornerà anche l’Indy NXT, con Nolan Siegel e Louis Foster ad inseguire Jacob Abel, unico pilota a ripetersi fin qui, in gara singola.

L’appuntamento con l’IndyCar Series a Detroit è per venerdì 31 maggio alle 3.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 1° giugno dalle 12.15 PM ET, le 18.15 nostrane, e start della gara alle 12.30 PM ET di domenica 2 giugno.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series