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IndyCar – La serie sfrutta la pausa olimpica per i test, con le novità Daly, Maloney e Chadwick

L’IndyCar Series non si ferma nemmeno durante la cosiddetta pausa olimpica, sfruttandola per una serie di test. Metà dei team saranno presenti sul World Wide Technology Raceway, che sarà teatro del prossimo appuntamento il 17 agosto.

Sull’ovale di Madison, grazie alle giornate dedicate ai rookie, Nolan Siegel, Linus Lundqvist, Kyffin Simpson e Christian Rasmussen per Arrow McLaren, Chip Ganassi Racing e Ed Carpenter Racing. Rasmussen, campione in carica Indy NXT, approfitterà per fare pratica in vista della prossima stagione, poichè salvo novità dell’ultimo momento sarà sempre il team owner ad occupare l’abitacolo della DW12-Chevy #20 nelle restanti gare su ovali.

Insieme alle giovani speranze della serie, Andretti Global porterà tutti e tre i suoi piloti: Colton Herta, Kyle Kirkwood e Marcus Ericsson, cosí come il Juncos Hollinger Racing, che però insieme a Romain Grosjean non schiererà Agustin Canapino, bensí Conor Daly. Al momento non si conosce se Daly prenderà il posto di “El Titan” anche in gara.

In parallelo, il Rahal Letterman Lanigan Racing assaggerà il protagonista del FIA F2 Zane Maloney sull’infield di Indianapolis. Il team, che ha già sotto contratto un altro ex-F2, Juri Vips, proseguirà quindi le valutazioni atte a determinare il sostituto di Christian Lundgaard, che il prossimo anno correrà per Arrow McLaren.

Altri test sono previsti il 7 agosto presso il Nashville Speedway, con particolare attenzione alle gomme per il season finale del 15 settembre: presenti Andretti Global con Colton Herta, Arrow McLaren con Pato O’Ward, Chip Ganassi Racing con Scott Dixon o Alex Palou, ed infine Will Power per il Team Penske.

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Il 30 settembre invece, due settimane dopo l’assegnazione della Astor Cup, la squadra di Michael Andretti farà debuttare Jamie Chadwick a Barber Park. La 26enne pilotessa britannica, tre volte campionessa nella defunta Formula W, è al secondo anno nell’Indy NXT, dove al momento è quinta in classifica grazie anche alla vittoria riportata a Road America.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

Hertawin

IndyCar – Herta chiude il weekend perfetto a Toronto. Un altro big crash, ma piloti ok

Colton Herta torna alla vittoria dopo due anni e lo fa alla grande dominando sulle strade di Toronto. L’alfiere dell’Andretti Global ha condotto sin dalle prime libere, passando per la pole position e persino il warm-up del mattino, ben protetto alle spalle da Kyle Kirkwood, che non ha mai tentato di attaccare il compagno, con cui ha condiviso al millimetro la strategia.

A 12 giri dalla bandiera a scacchi un altro big crash dopo quello di domenica scorsa in Iowa innescato dal testacoda di Pato O’Ward e che ha coinvolto Marcus Ericsson, Pietro Fittipaldi, Nolan Siegel e soprattutto Santino Ferrucci, che è volato sulla McLaren #5, lisciando le reti e terminando sottosopra. Fortunatamente nessuno dei piloti ha sostenuto conseguenze.

Solo 15 comunque le vetture all’arrivo, anche se dopo una prima parte di gara frammentata, con le caution propiziate dai contatti fra Marcus Ericsson e Christian Rasmussen e fra Scott Dixon ed Agustin Canapino, entrambi a svantaggio degli ultimi, si è proseguito a lungo in regime di corsa libera.

Decisivo ai fini delle posizioni finali l’overcut eseguito dal box Ganassi per Scott Dixon. Il sei volte campione, partito dalla 15ma piazzola, dopo il primo stint, in cui la gran parte dei top qualifiers ha optato per le gomme primary, si è trovato in P6. Dopo la seconda sosta Dixon è poi emerso quale terza forza sino al traguardo dietro il binomio Andretti, precedendo alla fine i compagni di squadra Alex Palou e Marcus Armstrong, abili ad evitare le insidie del circuito.

Chi esce con le ossa rotte dalla trasferta canadese è il Team Penske, che nelle fasi finali ha detto addio a tre sicure top ten, con Will Power a tentare una manovra esagerata su Scott McLaughlin, comodo quarto, lanciandolo sui muretti. Risultato: drive-through per il recente trionfatore di Iowa-2 e ritiro per il kiwi.

Nella stessa fase anche Josef Newgarden, già gravato ai box da una ruota mal fissata in un undercut malgestito all’ultimo pit, quando concorreva ampiamente per la top five, ha poi tentato di rimontare toccandosi con David Malukas, meritatamente sesto sotto la bandiera a scacchi, e poi arrivando lungo in curva 3, chiudendo in una mesta 11ma posizione, davanti a Power.

Primo tra i motorizzati Chevy Rinus VeeKay, appena ottavo dietro il vincitore 2023, Christian Lundgaard, davanti a Romain Grosjean e Graham Rahal.

Termina 14mo ad un giro Theo Pourchaire, protagonista dei un tour de force per raggiungere il circuito canadese dopo il forfait di Alexander Rossi. La sua alla fine è l’unica Arrow McLaren al traguardo.

Da segnalare infine il secondo traguardo raggiunto in altrettante gare fin qui per Toby Sowery, che chiude la lista dei piloti classificati, mentre Hunter McElrea ha chiuso presto la propria gara di debutto.

In classifica generale Palou ora conduce con 49 lunghezze su Power, 53 su Dixon e 57 su Herta, mentre O’Ward precipita in quinta posizione a -74.

Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series il 17 agosto sull’ovale del World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

Herta

IndyCar – Continua il dominio di Herta a Toronto: terza pole stagionale

Colton Herta prosegue nell’ottimo weekend di Toronto conquistando anche la pole position, la terza in stagione, dopo aver condotto anche nelle libere 2. In generale è stato un trionfo dell’Andretti Global, che ha piazzato ben quattro macchine, contando anche quelle dell’”alleato” MSR, nella Firestone Fast Six.

A fianco di Herta, autore di 59.5431, partirà infatti Kyle Kirkwood davanti a Felix Rosenqvist, mentre David Malukas, qualificatosi per il rotto della cuffia dopo un lungo nella Top Twelve, occuperà la sesta piazzola dietro a Scott McLaughlin e Romain Grosjean.

Beffato nel Q2 Josef Newgarden, che partirà in quarta fila al fianco di Graham Rahal, mentre il vincitore di gara 2 in Iowa, Will Power, autore di un salvataggio incredibile, segue nella fila successiva con Agustin Canapino.

Fuori dai primi dodici Alex Palou, dichiarato reo di blocking nei confronti di Pato O’Ward, ed escluso cosí dai primi sei del secondo gruppo del primo turno, dove aveva ottenuto la quarta prestazione. Gruppo del quale faceva parte anche Theo Pourchaire, richiamato in fretta a furia da Arrow McLaren per sostituire l’infortunato Alexander Rossi.

Disavventura invece per il deb Hunter McElrea, rovinato sulle gomme di curva 8 nelle fasi iniziali del primo gruppo, dopo aver segnato un ottimo 16mo tempo nelle libere 2.

Domani lo start della gara alle 1.30 PM ET, le 19.30 italiane, preceduta da un breve warm-up alle 10.00 AM ET. Diretta a pagamento sui canali Sky (al momento 201 e 205) ovvero sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Herta davanti a tutti a Toronto. McLaren: Rossi out

Colton Herta sta cercando in tutti i modi possibili di mantenersi nella lotta per il titolo IndyCar 2024 e, dopo le convincenti prestazioni nelle ultime gare, anche sulle strade di Toronto ha dimostrato di essere tra i papabili centrando il miglior tempo nelle prime libere.

Herta, dopo aver dominato i primi 45’ aperti a tutte le vetture, ha preceduto di ben 3 decimi, col best crono di 1.01.890, Felix Rosenqvist nel susseguente primo gruppo di 10’ di simulazioni di qualifica. Ancora più dietro Marcus Armstrong, Scott Dixon e Graham Rahal, gli unici entro il margine di un secondo.

Il secondo gruppo invece ha avuto vita più complicata, con nessun tempo di rilievo a referto a causa di un paio di interruzioni, entrambe per collisioni in curva 9, da parte di Linus Lundqvist ed Alexander Rossi.

Quest’ultimo ha avuto la peggio, fratturandosi il pollice della mano destra e sarà costretto a saltare il resto del weekend. Problemi ancora per Marcus Ericsson, costretto alla sostituzione del motore Honda, autore di sole cinque tornate.

Una nuova tegola quindi per la chiacchierata squadra di Zak Brown, che ricordiamo nel 2025 sostituirà proprio Rossi con Christian Lundgaard. Ancora non si conosce il nome del sostituto per la gara canadese ma, col “solito” Conor Daly impegnato ad Indianapolis con la NASCAR, potrebbe finalmente essere la volta del ritorno dell’ex Oliver Askew.

Il programma odierno prevede le seconde libere, alle 10.30 AM ET locali, e le qualifiche, a partire dalle 2.45 PM ET, le 20.45 nostrane. Tutto visibile su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – A Toronto con tanti dubbi e polemiche

Nel weekend torna ancora l’IndyCar Series sulle strade di Toronto per il dodicesimo appuntamento stagionale. Le due gare in Iowa, le prime con il sistema ibrido su ovale, hanno però lasciato molti dubbi.

Aldilà della pochezza dello spettacolo fornita in gran parte, ma non solo, dalla ripavimentazione di parte del circuito, l’ERS ha dimostrato una serie di carenze di cui hanno fatto le spese soprattutto Jack Harvey, costretto a tre tentativi di qualifica e Colton Herta, anche se da alcuni camera car anche altri piloti sembravano non avere accesso al nuovo sistema ibrido.

Considerato poi che Herta, senza l’aiuto del supercapacitor, si è qualificato in pole e quarto per le due gare, viene anche da pensare quanto realmente fosse influente il sistema sulle prestazioni delle monoposto sulla pista di Newton.

A peggiorare il problema, il fatto che gli errori di attivazione in qualifica sarebbero da attribuire alla direzione gara, incaricata appunto di attivare/disattivare il sistema. Direzione gara che peraltro si è rivelata inconsistente anche sul fronte delle penalizzazioni: se il drive-through comminato a Linus Lundqvist in gara 1, seppur dichiarato con svariate tornate di ritardo, poteva avere una sua consistenza, quello, passato inosservato, ai danni di Katharine Legge, grida vendetta, semplicemente perchè non era la DW12-Honda #51 la vettura imputata.

La gara delle retrovie viene spesso posta in secondo piano, a meno che non vi si trovi invischiato un presunto big, però – come peraltro commentato da un noto media USA – sbagliare macchina, peraltro sanzionandone una ben evidente nel suo colore rosa, è assurdo; ed è ancora più assurdo che, filmati e dati alla mano, la direzione gara non vi abbia posto rimedio a posteriori.

Il commento televisivo, questa volta carente quanto mai, della rete americana, ci ha fatto anche mancare dell’ultima potenziale violazione pending avanzata nel finale nei confronti di Marcus Armstrong, il quale avrebbe mantenuto la luce posteriore che viene attivata in caso di pioggia o caution. Fortunatamente l’ultima neutralizzazione ha reso inutile la sanzione, ed il giovane kiwi di Ganassi ha potuto portare a casa un meritato decimo posto.

Crash

In gara 2 invece, ovviamente sotto i riflettori l’incidente che ha visto protagonista nel finale Sting Ray Robb, decollato sulla vettura di un Alexander Rossi in piena decelerazione per problemi di carburante. Fortunatamente il pilota del Team Foyt ha riportato solo qualche escoriazione e sarà della partita a Toronto, però stentiamo a credere che la serie non si sia espressa sulle cause di questo incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche, anche nel suo spin-off, con Ed Carpenter a schiantarsi su Rossi e su Kyle Kirkwood, a sua volta in testacoda. Kudos comunque come sempre a Dallara e alle sue indistruttibili monoposto, e anche al tanto vituperato aeroscreen.

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Alla guida della monoposto #20 a Toronto tornerà Christian Rasmussen, che disporrà di un telaio nuovo dopo le disavventure di patron Ed, che non le ha certo mandate a dire in una video intervista emersa in rete poco dopo le gare in Iowa. Oltre a sottolineare che le monoposto sugli ovali soffrono per l’ulteriore peso extra che influisce su aerodinamica e pneumatici, Carpenter ha affermato “capisco voler rendere la serie ibrida, ma ci costa un sacco di soldi solo per rendere il prodotto peggiore. Non ne vedo l’utilità. Sono le 100 libbre più costose che io abbia mai installato sulle mie macchine.”

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A Toronto, stanti le condizioni fisiche ancora imperfette di Jack Harvey, dopo la sostituzione in gara 2 da parte del “solito” Conor Daly, un nuovo rookie salirà sulla vettura #18: si tratta di Hunter McElrea, vicecampione Indy NXT lo scorso anno alle spalle di Rasmussen. Toby Sowery dal canto suo è stato confermato sull’altra monoposto del team, la #51, sia per Toronto che per Portland, grazie anche all’ottimo debutto di Mid-Ohio, dove ha terminato 13mo; per le restanti gare su ovale, è invece già previsto il ritorno di Katharine Legge.

Si profila inoltre una nuova alleanza per il Meyer Shank Racing, che dal prossimo anno dovrebbe condividere un accordo di cooperazione tecnica col Chip Ganassi Racing. Durata solo un anno quindi la partnership con Andretti Technologies, probabilmente anche in funzione del nuovo Charter Program IndyCar, che permetterebbe solo a tre vetture per squadra di ottenere i benefici per franchigia, e che quindi porterebbe Ganassi a “girare” al MSR uno o più piloti della sua scuderia.

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Infine, ha fatto scalpore l’intervista rilasciata ad uno storico media francese da parte di Theo Pourchaire, appiedato recentemente da Arrow McLaren in favore di Nolan Siegel dopo aver sostituito David Malukas. Nell’intervista, in seguito eliminata dal sito, ma di cui si possono comunque trovare tracce in rete, il campione in carica della F2, riportava di essere stato scaricato dal team alla vigilia di Laguna Seca nonostante un contratto pluriennale col team. “Inizialmente, ero sorpreso, non capivo e pensavo fosse uno scherzo, avevamo firmato solo poche settimane prima. Ero disgustato.” riportava il settimanale transalpino “Il team alla fine mi ha chiamato per dirmi che ero stato escluso dal programma senza darmi ragioni specifiche”.

Puntualmente è arrivata la smentita da parte del reserve driver Sauber, che a mezzo social ha preso le distanze da questa intervista, definita “grossolanamente inaccurata” e che i rapporti con Arrow McLaren “nonostante sia stato sorpreso dalla decisione del team di appiedarmi prima di Laguna Seca, ci siamo lasciati in termini amichevoli”. Smentita anche la sottintesa instabilità economica da parte del team di Zak Brown – che peraltro dovrebbe vedere un graduale diminuzione dell’impegno da parte della società di Sam Schmidt, impegnata comunque fino al 2028 –  accusata di avere ingaggiato Siegel per motivi economici.

Da parte nostra ci permettiamo solo di dire che i vertici McLaren, anche dopo il caso Palou, forse non hanno ancora capito che l’IndyCar non è la F1…

Insomma, tantissima carne al fuoco per un weekend di gara che partirà nella serata italiana con una giornata dedicata alle prove libere, a partire dalle 3.00 PM ET locali. Il turno, dopo 45’ aperti a tutte le vetture, vedrà 10’ dedicati a metà schieramento alla volta per testare le gomme alternate. Qualifiche sabato 20 a partire dalle 2.45 PM ET, le 20.45 nostrane, e start della gara alle 1.30 PM ET, le 19.30 italiane, domenica 21 luglio. Quest’ultima sarà trasmessa, speriamo totalmente sullo stesso canale, su SkySport. Tutto il resto disponibile su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, Dale Coyne Racing

Powerwin

IndyCar – Power, rimonta e vittoria in Iowa. Paura per Robb

Si può vincere una gara partendo dalla 22ma piazzola? Will Power oggi ha dimostrato di sí; ovviamente occorre un piccolo aiuto dall’alto, sotto forma di un Agustin Canapino che si gira all’uscita box, ma devi comunque trovarti da solo davanti a tutti senza aver dovuto rifornire. Poi il tuo box deve riuscire nella seconda sosta a farti uscire davanti al leader. Checked and checked, per la vittoria numero 43 del due volte campione australiano.

Al contrario, Alex Palou questa volta non aveva sbagliato nulla al box, lasciando sfogare Scott McLaughlin, vincitore ieri ed in pole in gara 2, nella prima parte di gara, per poi passare al comando con un provvidenziale overcut dopo della prima sosta.

Per il resto non c’è molto altro da raccontare in questi 250 giri sull’ovale corto di Newton, con McLaughlin a chiudere in terza posizione dietro Palou e davanti a Scott Dixon e Colton Herta come in griglia. A seguire un altro ottimo piazzamento per Pato O’Ward davanti a Josef Newgarden, pur’egli autore di una positiva rimonta dalla 14ma piazzola, ed al redivivo Graham Rahal.

Completano la top ten Rinus VeeKay e Romain Grosjean, che nel finale hanno avuto la meglio su Santino Ferrucci, ancora una volta in modalità full attack, a volte forse anche troppo. Out, oltre a “El titan” anche Felix Rosenqvist e Conor Daly, subentrato all’infortunato Jack Harvey per il Dale Coyne Racing, entrambi traditi da problemi tecnici.

Unica pecca ad una gara svoltasi senza particolari problemi (ricordiamo che si trattava del primo weekend ibrido su pista ovale), il crash finale che ha coinvolto Alexander Rossi e Sting Ray Robb. Il pilota del Team Foyt non è riuscito ad evitare la McLaren #7 ed è decollato carambolando diverse volte upside down. Kyle Kirkwood e Ed Carpenter, che seguivano da presso, sono andati in testacoda per evitare la monoposto #14. Robb è stato portato in barella al centro medico ma pare non ci siano gravi complicazioni per il 22enne sophomore.

In classifica generale, Palou continua a condurre con 379 punti con 35 punti di vantaggio su Power, che balza in seconda posizione, 52 su O’Ward, 57 su Dixon e 66 su McLaughlin. Domenica prossima si va in terra canadese sul cittadino di Toronto per il 12mo appuntamento stagionale della serie.

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

L’ordine di arrivo di Gara 2

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IndyCar – McLaughlin trionfa in Iowa e risale in classifica. Palou out

Prima vittoria su ovale per Scott McLaughlin nella gara 1 dell’ovale corto dell’Iowa dell’IndyCar Series. Momento decisivo della gara, interrotta per ben sei volte, il primo pitstop che ha visto la DW12 #3 uscire mezzo metro avanti la vettura di Colton Herta, che fino a quel momento aveva guidato la corsa dalla pole conquistata poche ore prima.

Per il pilota dell’Andretti Global solamente un’undicesima posizione frutto anche di una scelta sfortunata di undercut per la seconda sosta, coincidente con l’insolito errore e conseguente crash da parte di Alex Palou, ancora una volta vittima di un problema ai box che lo ha costretto ad una rimonta terminata anzitempo. Va però elogiata la freddezza del californiano nel riprendere nel finale di gara una vettura sostanzialmente già in testacoda.

Dietro McLaughlin si piazza Pato O’Ward, fresco reduce dalla vittoria di Mid-Ohio, che si propone come serio candidato al titolo alle spalle di Palou, e Josef Newgarden, che proprio all’ultimo restart a 12 tornate dalla bandiera a scacchi andava a rubare il gradino basso del podio a Scott Dixon.

A seguire le ottime prestazioni da parte di Rinus VeeKay, che torna in top ten per la seconda volta quest’anno dopo la Indy 500, e soprattutto di Santino Ferrucci, sesto dopo aver rimontato uno Stop&Go piuttosto veniale per errato allineamento nelle prime fasi di gara. Forse senza questa penalità lo scugnizzo del Team Foyt se la sarebbe potuta giocare per la vittoria.

Subito fuori David Malukas a causa di un “rookie mistake” come da lui stesso ammesso, che ha estromesso dalla gara anche le due vetture del Juncos Hollinger e Christian Lundgaard, mentre Will Power ha chiuso malissimo una gara iniziata sotto ben altri auspici, condizionata da un drive through per speeding in pitlane e poi definitivamente rovinata col tamponamento ai danni di Christian Fittipaldi in fase di restart, sanzionato dalla direzione gara con uno Stop&Hold+60”.

In classifica generale, Palou, nonostante la defaillance odierna, mantiene la leadership con 336 punti, 37 in più di O’Ward, a +43 su Will Power e +46 su Dixon. Il vincitore odierno sale in P5 a -59 dal catalano.

Domani si replica con gara 2 di questo doubleheader proprio con McLaughlin in pole position a partire dalle 12.00 PM ET, vale a dire le 18.00 italiane. Diretta sui canali Sky e su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo di Gara 1

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IndyCar – A Herta e McLaughlin le pole in Iowa, ma l’ibrido non soddisfa

Colton Herta torna in pole per gara 1 in Iowa. Per l’alfiere di Andretti Global si tratta della 13ma pole in carriera, la seconda dell’anno dopo Detroit, ma solamente la prima su ovale. A Scott McLaughlin invece l’onore di partire davanti a tutti in gara 2.

Le qualifiche si sono svolte sulla distanza dei due giri, ognuno valido per una delle due gare del doubleheader del Midwest. Dopo aver strappato la migliore prestazione con 187.655 Mph, Herta si lanciava per la seconda tornata, ma riscontrava problemi al sistema ibrido, classificandosi quarto, al punto di voler richiedere un secondo tentativo per scalzare la DW12-Chevy #3.

La direzione gara acconsentiva, ma alla fine il box Andretti valutava che c’era più da perdere che da guadagnare e optava per rinunciare, lasciando cosí la classifica immutata con McLaughlin a conquistare la terza pole dell’anno.

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Va detto che sono stati diversi i piloti ad avere avuto problemi con il supercapacitor, come Alexander Rossi, che comunque è riuscito a concludere in P7 e P6 rispettivamente, e soprattutto Jack Harvey. Il pilota del Dale Coyne Racing, peraltro visibilmente sofferente al collo, ha effettuato ben tre tentativi, chiudendo alla fine in P19 e P17.

Tornando alle posizioni di vertice, ottima prestazione di Alex Palou, che partirà terzo e secondo, Scott Dixon, P5 e P3, ed il vincitore di Mid-Ohio, Pato O’Ward, P6 e P7.

Discreti spaventi per Santino Ferrucci, Marcus Armstrong e Marcus Ericsson. I tre partiranno dalle posizioni dalle 8 alla 10 in gara 1 ma nel secondo giro hanno dovuto rallentare per non finire a muro, cosa che ad Armstrong è anche riuscita pur riuscendo a chiudere la qualifica coi propri mezzi. Problema analogo anche per Will Power, P4 dopo la prima tornata ma poi precipitato in 23ma posizione dopo un ulteriore scampato pericolo.

Con tutte queste incognite, appuntamento nella nottata italiana per gara 1 alle 8.00 PM ET, vale a dire le 2.00 nostrane. Diretta sui canali Sky e su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series, Team Penske

I risultati delle Qualifiche 1

I risultati delle Qualifiche 2

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IndyCar – McLaughlin al top nelle libere in Iowa. Sky ci degna della diretta integrale

L’IndyCar Series non riposa mai in questo periodo, e nel weekend si è raggruppata in Iowa per il primo doubleheader stagionale.

Nella serata di ieri si è svolta l’unica sessione di libere prevista di 2h25’, che ha visto primeggiare Scott McLaughlin con la velocità media di 185.891 mph davanti al leader in classifica Alex Palou ed al vincitore di domenica scorsa a Mid-Ohio, Pato O’Ward. Vicinissimi, nell’ordine dei 2 decimi in termini temporali, David Malukas ed Alexander Rossi, che completano la top five.

Solo 15mo tempo per Josef Newgarden, dominatore lo scorso anno in entrambe le gare.

Da segnalare, nonostante l’asfalto recentemente ripavimentato ed una estemporanea gommatura della high line, una serie di testacoda, protagonista anche Katharine Legge, tornata in azione nell’occasione per Dale Coyne sulla DW12-Honda #51. A farne maggiormente le spese Marcus Ericsson, out in curva 4 dopo appena 10’ dall’inizio della sessione.

Nella serata odierna le qualifiche, alle 3.45 PM ET, le 21.45 italiane, seguite dalla prima gara di questo doppio appuntamento, in notturna, alle 8.00 PM ET, le 2.00 di notte nostrane.

Non essendo indicate – dato anche l’orario – concomitanze con altre trasmissioni di contorno riguardanti la F1, da palinsesto Sky gara uno dovrebbe essere trasmessa integralmente in diretta, addirittura su due canali, SkySportUno e SkySportF1. Per il resto c’è IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – O’Ward nella storia: primo successo ibrido a Mid-Ohio

Pato O’Ward entra nella storia dell’IndyCar Series per la prima vittoria col sistema ibrido a Mid-Ohio. La gara si è decisa al secondo dei due pitstop previsti per i leader, allorquando Alex Palou, in testa, strategie a parte, dalla pole, ha tardato ad inserire la prima marcia, forse, come ammesso dal campione in carica, proprio per un suo stesso errore.

Palou è quindi uscito davanti al messicano di Arrow McLaren, che alla prima curva lo ha passato, prendendo il comando sino alla bandiera a scacchi, Inutile l’inseguimento del catalano, che alla fine terminerà ad appena mezzo secondo dal leader, alla prima vittoria “sul campo” del 2024.

A podio Scott McLaughlin, l’unico in palla dell’armata Penske, squadra che dopo delle qualifiche pessime – kiwi a parte – ha visto Will Power barcamenarsi dalle retrovie e Josef Newgarden tentare una strategia su tre soste che sembrava potesse regalare un’insperata top five al due volte campione, poi naufragato in un amen in un errore in pista seguito da ben tre penalità ai box per lo stesso errore.

Bel risultato di squadra – finalmente – per l’Andretti Global, che piazza Colton Herta e Marcus Ericsson in top five e Kyle Kirkwood, il peggio qualificato dei tre, all’ottavo posto dalla 14ma piazzola. Chissà se, anche dopo i bei segnali di Laguna Seca, si potrà parlare di rinascita della squadra.

Bel segnale ad Arrow McLaren e al resto del paddock anche da parte del neogiubiliato Alexander Rossi, sesto dopo una gara di sostanza proprio davanti al suo prossimo sostituto sulla vettura #7, Christian Lundgaard.

Peccato per David Malukas, una di quelle storie americane di redenzione che sembrava potesse essere coronata dopo il terzo tempo in qualifica. Già al via la DW12-Honda #66 ha faticato ad avviarsi, problema che si è poi ripetuto al primo pit. Ad ogni modo con quanto accaduto una P12 davanti al ben più esperto teammate non è da buttare.

Debutto al fulmicotone invece per Toby Sowery, il quale ha chiuso proprio alle spalle del lituano di Chicago. Fossimo in Dale Coyne non ce lo faremmo scappare, ma sappiamo che il pilota britannico non porta doti economiche.

Unica probabile “vittima” del rinnovato sistema propulsivo Scott Dixon, rimasto senza potenza nel giro di ricognizione, senza possibilità di riprendersi.

In classifica generale, O’Ward si rilancia portandosi in terza posizione a -70 da Palou e a -32 da Power con un punto di vantaggio su Dixon e 5 su Herta . Prossimo appuntamento con l’IndyCar già la prossima settimana, col doubleheader in Iowa.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo