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IndyCar – Ilott, primi giri a Indy in vista di Portland. A Long Beach torna Kimball

Nel fine settimana ritorna l’IndyCar Series con il Grand Prix of Portland. La gara, che apre il trittico finale ad Ovest del 2021, ritorna nella schedule dopo la cancellazione dello scorso anno.

A cercare di succedere a Takuma Sato e Will Power, vincitori delle due ultime edizioni dopo il “buco” nel periodo 2008-2017, uno schieramento di 27 piloti, rinvigorito, come già riportato su queste pagine, dalla presenza di Callum Ilott ed Oliver Askew.

Ilott

La giovane promessa della FDA ha già mosso i primi giri sul tracciato interno dell’IMS per la soddisfazione del patron Ricardo Juncos; purtroppo peró Ilott difficlmente sarà, al contrario del Floridiano – accasatosi forse già anche per la prossima stagione sulla terza macchina del RLL – della partita per l’intera trasferta ad Ovest della serie.

UPDATE: Callum Ilott prenderà parte all’intera trasferta ad Ovest col Juncos Hollinger. L’annuncio all’immediata vigilia del weekend di Portland.

Possibile infatti che l’Alfa Romeo Orlen, impegnata nel weekend a Monza, desideri impiegare l’inglesino, reserve driver designato, nelle prossime trasferte della F1, qualora perdurasse l’assenza di Kimi Raikkonen.

Tornando al campionato, sebbene ci siano in palio ancora 159 punti complessivamente, ad Alex Palou non sono permessi ulteriori passi falsi dopo i due ritiri consecutivi di Indianapolis (Big Machine GP) e Gateway; al contrario, il leader Pato O’Ward, al debutto in gara sulla pista dell’Oregon, avrà il suo daffare a mantenere il risicato vantaggio di 10 punti sulla concorrenza.

Nelle posizioni di immediato rincalzo Josef Newgarden, ricaricato dopo il successo ferragostano, incalza sempre più da presso i due contender mentre invece Scott Dixon sembra avere perso, come il teammate catalano, un po’ di momentum, specie in qualifica, ma mai dare per vinto il sei volte campione.

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Nell’ambito del gran finale ad Ovest ci sarà spazio anche per Charlie Kimball. Il veterano, 156 presenze in 10 anni, sfortunato protagonista nelle qualifiche dell’ultima Indy 500, tornerà al volante per la terza volta quest’anno nel Grand Prix of Long Beach del 26 settembre con la terza vettura di AJ Foyt.

L’azione in pista a Portland inizierà alle 12.00 PM ET di sabato 11 settembre con le prime libere; a seguire le qualifiche, a partire dalle 3.15 PM ET, pari alle 21.15 italiane, mentre la gara, della durata di 110 giri, partirà alle 3.30 PM ET, vale a dire alle 21.30 italiane, di domenica 12. Per l’Italia, prevista come sempre la diretta a pagamento su DAZN di qualifiche e gara.

Lindh

Nel weekend tornerà anche l’Indy Lights, con un paio di novità: Rasmus Lindh si è accasato con lo Juncos Hollinger Racing fino al termine della stagione. Per lo svedese si tratta di un gradito ritorno col team del patron argentino, col quale ha sfiorato il titolo della Indy Pro 2000 nel 2019 dopo essersi laureato vicecampione l’anno prima nella USF2000. Quest’anno la giovane promessa svedese è stato impegnato con la Ligier LM P3 del Performance Tech nella serie IMSA.

Sulaiman

Cambio pilota, al momento solo per per Portland, in seno all’HMD Motorsports, dove Nikita Lastochkin lascerà il posto nel prossimo weekend al messicano Manuel Sulaimán sulla IL-15 #59. Sulaimán è uno degli attuali protagonisti nella IndyPro, dove ha conquistato tre vittorie e quattro podi nelle due stagioni disputate con DEForce Racing e Juncos.

Piero Lonardo

L’entry list di Portland

Foto: IndyCar, Juncos Racing, HMD

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IndyCar – Ad Ovest con le novità Ilott ed Askew

Sempre più variegata la schedule di Callum Ilott: dopo le “escursioni” nel mondo dell’endurance, coronate dal podio in GTE-Am con Iron Lynx all’ultima 24 ore di Le Mans, la giovane promessa della FDA si affaccia all’IndyCar con Juncos Hollinger.

Il vicecampione in carica della F2, nonchè pilota di riserva Alfa Romeo e test driver Ferrari in F1, guiderà infatti la DW12-Chevy del patron argentino al Portland International Raceway. Ilott si è già presentato per il sedile della #77 in quel di Speedway e ha sostenuto le opportune visite mediche dello staff IndyCar per poter essere in pista nel weekend dell’11-12 settembre prossimo.

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Un’altra novità per Portland è quella di Oliver Askew, che salirà sul sedile della terza vettura del Rahal Letterman Lanigan per le tre restanti gare della serie.

Askew, campione Indy Lights 2019 e prima ancora un USF2000 nel 2017, dopo la stagione di esordio con McLaren, quest’anno ha disputato due gare in sostituzione degli infortunati Felix Rosenqvist e Rinus VeeKay con Arrow McLaren SP e Ed Carpenter Racing rispettivamente.

Per Askew, che ha già provato di recente la vettura del team, l’opportunità di accasarsi con RLL nella prossima stagione, al fianco di Grahal Rahal ed assai probabilmente Javk Harvey, che dovrebbe sostituire il due volte vincitore della Indy 500 Takuma Sato. Ricordiamo che sulla terza vettura del team quest’anno sono saliti anche Santino Ferrucci, in cinque occasioni, e più recentemente Christian Lundgaard.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Jimmie Johnson prova l’ovale. Grosjean verso Andretti. La serie torna su Sky nel 2022

Era da tempo che Jimmie Johnson aveva manifestato la volontà di provare le Dallara IndyCar su ovale, lui che è stato sette volte campione NASCAR, e finalmente il primo shakedown si è svolto ieri al Texas Motor Speedway.

Alla presenza di Scott Dixon, Tony Kanaan – che gli hanno “sgrossato” la vettura al levar del sole – e Dario Franchitti, JJ ha potuto saggiare il potenziale della DW12, sotto la supervisione dei “tre saggi” (11 titoli e 5 Indy 500 complessive) del Team Ganassi.

“L’ovale, nel modo in cui attacchi la pista, è molto simile a quanto facevo in NASCAR – ha affermato JJ ad un noto media USA – anche se gli strumenti che usiamo sono leggermente differenti ed il passo gara della macchina è un po’ più elevato.” C’è molto da fare da parte mia sul modo di vedere la pista, gestire le velocità e anche la forza-G laterale che sono molto più elevate rispetto a quanto ero abituato.”

Johnson, che ricordiamo ha sottoscritto un contratto fino al 2022 per correre i soli stradali e cittadini dell’IndyCar Series, ha poi così terminato “Oggi è stato il mio vero primo passo verso la Indy 500 e correre sugli ovali. Ho bisogno di lavorare sulle cose che mi servono a farmi sentire a mio agio sulla macchina, e serviranno altre sessioni prima che io prenda una decisione, compreso anche parlare con la mia famiglia con Chip e con i nostri sponsor. Ci sono da muovere ancora molti pezzi…”

Nel frattempo, il mercato IndyCar, in attesa delle tre gare finali, sulle quali rischiano di abbattersi le potenziali nuove misure restrittive al vaglio nell’Ovest del Paese dopo le nuove impennate nei casi di COVID, prosegue attivamente.

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Si attende infatti ormai solo la conferma ufficiale del passaggio di Romain Grosjean al team Andretti. L’ex-F1 sarebbe atteso al volante della macchina #28 che è stata per anni di Ryan Hunter-Reay, che lascerà il team dopo ben 12 stagioni coronate da 15 vittorie, tra cui la Indy 500 nel 2014, ed il titolo 2012.

L’ultima notizia odierna, e che interessa da vicino gli appassionati italiani della serie è arrivata ieri in tarda serata: SkySport tornerà a trasmettere le gare della serie a partire dalla prossima stagione.

Il balletto del palinsesto sportivo delle pay-tv nostrane ne prevede infatti il passaggio da DAZN, che se n’è occupata nelle ultime due stagioni con qualità altalenante.

Avendo saggiato nel corso degli anni il livello di conoscenza tecnica della serie da parte dell’attuale squadra dei commentatori di Sky in tema motoristico, sono ammessi gli scongiuri. Se volete comunque, cari amici di Sky, siamo qui…

Piero Lonardo

Foto:IndyCar

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IndyCar – Newgarden vince a Gateway su O’Ward. Palou ancora ko

Josef Newgarden torna alla vittoria a Gateway dopo le ultime due gare sfortunate di Nashville ed Indianapolis e si rilancia nuovamente per il titolo IndyCar.

L’ovale corto di St.Louis in generale è risultato il tracciato più favorevole al Team Penske, che dopo la pole position conquistata nel pomeriggio locale da Will Power, ha portato, aldilà del secondo successo stagionale del due volte campione, tre delle quattro macchine del Captain nella top five. Fa eccezione l’ormai quasi certo transfuga Simon Pagenaud, ottavo dopo una lunga rimonta a causa di un contatto nelle prime fasi di gara proprio col vincitore odierno.

I primi giri sono stati un vero e proprio calvario, iniziato da un incidente fra Graham Rahal e Ed Jones; a seguire sono stati un Ed Carpenter in odore di pensionamento e Daltol Kellett ad impedire la corsa libera. Quindi ancora infine il già citato contatto fratricida fra Newgarden e Pagenaud per la quarta piazza.

In questo modo se ne andava il 10% dei 260 giri previsti – un’eternità – ma davanti Colton Herta aveva già in mente di vendicarsi delle recento sfortune e metteva assieme una consistente gara di testa che però ancora una volta si infrangeva al lap 186.

Fino a quel momento la gara aveva già perso il capoclassifica Alex Palou, vittima dell’irruenza di Rinus VeeKay, che nel contatto col catalano includeva per sovrapprezzo anche Scott Dixon. Anche Alexander Rossi non riusciva a concretizzare ancora una volta una buona occasione finendo pur’egli a muro a 59 giri dal termine.

Ad approfittare di tutto ciò Pato O’Ward, risalito dalla quinta alla seconda posizione per merito delle altrui disgrazie.

Lo shooutout finale poi non produceva variazioni sostanziali nell’ordine di arrivo, con Newgarden che va a precedere il nuovo capoclassifica, Power e McLaughlin. P5 per il sempre coriaceo Sebastien Bourdais, risalito dalla 18ma piazzola nonchè abile a tenersi dietro un mastino come Takuma Sato, a riprova che la classe, quando aiutata dal mezzo, c’è sempre.

Da segnalare anche la 14ma posizione ad un giro di Romain Grosjean, al suo debutto sugli ovali.

Pato O’Ward a tre gare dal termine conduce con 435 punti contro i 425 di Palou ed i 413 di Newgarden. La serie tornerà il 12 settembre a Portland per chiudere con un finale serrato ad Ovest con tre gare in altrettanti weekend.

Piero Lonardo

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar

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IndyCar – A Gateway, nuova penalità per Palou. Iowa ritorna nel 2022

Alex Palou è reduce dalla gara peggiore della sua fin qui eccellente stagione nell’IndyCar Series, col 27mo posto del Big Machine Spiked Coolers GP di sabato scorso a seguito della rottura del suo motore Honda.

Dopo aver già scontato 6 posizioni in griglia a Nashville, l’attuale capoclassifica, che mantiene appena 21 lunghezze di vantaggio su Pato O’Ward, primo degli inseguitori, ne sconterà altrettante sull’ovale di Gateway, sede della quart’ultima prova stagionale.

A contendersi l’ultima gara su ovale del 2021 anche Romain Grosjean, alla prima esperienza in gara su ovale dopo i test di due settimane fa, Tony Kanaan, sulla DW12-Honda lasciata libera da Jimmie Johnson, e Ed Carpenter, cui farà spazio Conor Daly, il quale a sua volta si accomoderà presso il Carlin al posto di Max Chilton.

L’azione in pista sull’ovale corto di St.Louis sarà circoscritta alla giornata di sabato, e comprenderà un unico turno di libere alle 1.15 PM ET prima delle qualifiche delle 6.00 PM ET e della gara, ancora una volta sotto la luce artificiale, delle 8.00 PM ET. Nel programma anche l’Indy Lights dopo un lungo stop per l’unica gara su ovale della serie.

L’anno prossimo tornerà invece in calendario l’ovale dell’Iowa Speedway, addirittura con un doubleheader, le cui date sono già state definite nel 23 e 24 luglio 2022. La serie ha corso a Newton a partire dal 2007, con l’eccezione dello scorso anno per i noti problemi sanitari.

E proprio questi problemi stanno tornando parzialmente in auge in vista della triplice trasferta a Ovest che andrà a chiudere la serie. Gli organizzatori del GP di Long Beach, in programma dal 24 al 26 settembre prossimi, hanno infatti reso noto poco fa che la città ha imposto nuovi protocolli anti COVID che prevedono l’uso delle mascherine sia all’aperto che al chiuso, nonchè prova dell’avvenuta vaccinazione ovvero test negativo entro le 72 ore prima di entrare nell’area del circuito cittadino.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Power torna master di Indianapolis. Palou, motore ko

Will Power torna alla vittoria nell’infield di Indianapolis, dodicesimo appuntamento dell’IndyCar Series 2021.

L’australiano, vero padrone del circuito dell’Indiana, infila la sua quinta vittoria di sempre sul tracciato ricavato all’interno dello Speedway che gli vale anche la quinta posizione nella classifica all-time con 40 successi.

Al via era scattato bene dalla pole Pato O’Ward, ma l’undercut di Power alla prima sosta pagava immediatamente, lasciando peraltro l’alfiere dell’Arrow McLaren SP in difficoltà con le gomme primary, a cedere il passo anche a Colton Herta e Romain Grosjan, che seguivano da presso.

Power ha poi condotto con un vantaggio non sostanzioso ma costante durante per il resto della gara, fino al lap 67 di 85, allorquando il motore Honda del leader in classifica Alex Palou, in quel momento comodamente quarto, esalava l’ultimo respiro, provocando la prima Full Course Yellow della corsa.

Al restart, a ranghi nuovamente compatti, Romain Grosjean era abile ad avere la meglio su Herta ed innescava un duello ravvicinato con Power, che però resisteva sino al traguardo, anche nonostante un nuovo ricompattamento al giro 77 per il contatto fra Scott McLaughlin ed il vincitore del primo appuntamento stagionale dell’Indy GP, Rinus VeeKay.

Niente da fare nemmeno questa volta quindi per Grosjean, che si può consolare con un altro secondo posto sulla pista dell’Indiana. A completare la top five Alexander Rossi, al miglior piazzamento stagionale, e O’Ward, che grazie ai risultati di Palou e di Scott Dixon, risalito sino alla 17ma posizione dalla 26ma di partenza, torna al secondo posto in classifica generale, a 21 punti dal leader – che peraltro nel prossimo appuntamento sconterà nuovamente sei posizioni in meno in griglia – e 13 lunghezze di vantaggio sul campione in carica a quattro gare dalla fine.

In P4 Josef Newgarden, che limita i danni, anche un po’ con le cattive (ne sa qualcosa Takuma Sato, buttao fuori nel finale) con l’ottavo posto finale proprio davanti a Marcus Ericsson, che lo insegue in classifica generale.

Solo dodicesimo alla fine il deb Christian Lundgaard, che ha comunque ben impressionato nel primo stint a gomme morbide, salvo scivolare nelle posizioni di rincalzo dopo le prime due soste, complice anche lo scarso rendimento della black.

E’ durata infine solo 12 tornate la gara di RC Enerson con la vettura del Top Gun Racing, pure al debutto, per un problema meccanico.

L’IndyCar Series tornerà già nel prossimo fine settimana con l’ultima gara su ovale della stagione a Gateway sabato 21 agosto.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar

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IndyCar – O’Ward si rilancia ad Indianapolis. Lundgaard, esordio in seconda fila

Pato O’Ward si rilancia nella corsa al titolo IndyCar conquistando la pole position per il Big Machine Spiked Coolers Grand Prix, la seconda gara del 2021 nell’infield di Indianapolis.

Il messicano dell’Arrow McLaren SP, terzo in graduatoria, ha superato di soli 67 decimillesimi col tempo di 1.10.7147 un inviperito Will Power, che lo ha accusato di blocking, per la sua terza pole stagionale dopo quelle di St.Petersburg e Detroit.

Ma la sensazione delle qualifiche, che si sono insolitamente svolte su due soli turni, è la seconda fila del deb Christian Lundgaard, al fianco di Romain Grosjean.

Il giovane svedese, one-off sulla terza vettura del Rahal Letterman Lanigan, dopo il terzo tempo nell’unica sessione di libere, ha infatti esaltato la platea col quarto tempo nella fast twelve, precedendo nientemeno che il quasi trionfatore di Nashville, Colton Herta ed il capoclassifica Alex Palou.

Problemi nelle libere per il californiano, che si è fermato in pista col motore ko, ma peggio ancora è andata a Josef Newgarden, che partirà solamente dalla 14ma piazzola dopo l’ottavo posto nella Fast Twelve a causa della penalizzazione per aver utilizzato un quinto motore Chevrolet dopo l’ultima gara.

Penalità sul campo invece per Felix Rosenqvist, reo di non aver rallentato in regime di bandiere gialle per il testacoda di Scott Dixon nel finale del primo turno. Il driver svedese partirà solo 20mo, col campione in carica addirittura 26mo, subito dietro a RC Enerson con la debuttante vettura del Top Gun Racing.

Lo start della gara alle 12.45 PM ET odierne; collegamento di DAZN a partire dalle 18.30.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar

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IndyCar – In 28 ad Indianapolis, compreso Lundgaard, nel weekend NASCAR

Lo scorso anno le restrizioni del COVID hanno imposto una revision totale della schedule dell’IndyCar Series, con l’inserimento, tra le alter cose, di un ulteriore doubleheader, l’Harvest GP, tenutosi a metà agosto nell’infield dell’Indianapolis Motor Speedway.

Questo evento è stato poi ripreso anche nel calendario 2021, e come noto si terrà, in formato di gara singola, il prossimo sabato 14 agosto, col nome di Big Machine Spiked Coolers Grand Prix.

Iscritte alla gara, che sarà in coabitazione nientemeno che con la seguitissima NASCAR, il cui evento clou, la Verizon 200 at the Brickyard, si terrà il giorno dopo, domenica 15, la bellezza di 28 vetture, una in più del recente evento di Nashville.

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A rinfoltire ulteriormente il parco partenti, come già riportato su queste pagine, la DW12-Chevy del Top Gun Racing, che tenterà di prendere il via della sua prima gara IndyCar dopo il bump nella Indy 500, ancora con RC Enerson.

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Ulteriore novità, pure preannunciata qui, la presenza di Christian Lundgaard sulla terza vetture del Rahal Letterman Lanigan. Il 20enne danese, membro della Alpine Academy e protagonista della F2 con l’ART Grand Prix, ha ringraziato i suoi sponsor ed il brand francese “per avergli permesso di vivere quest’esperienza unica”.

In realtà il promettente Lundgaard dopo oltre due anni nella serie cadetta dove fin qui ha ottenuto due vittorie e sei podi in 38 gare, si sta già guardando intorno per non rimanere bloccato per troppo tempo dietro Esteban Ocon e Fernando Alonso e la serie a stele e strisce potrebbe essere un ottimo sbocco per la sua carriera.

Restando in tema mercato, sono due dei tre piloti francesi a tenere banco. In primis Romain Grosjean, ambitissimo da tante squadre, Andretti Autosport, ancorchè l’ingaggio dell’ex-F1 non sian propriamente a buon mercato, e Simon Pagenaud. Dovesse l’ex-campione 2016, nonchè trionfatore della Indy 500 di due anni or sono cambiare casacca, pare che la destinazione più probabile possa essere il Meyer Shank Racing.

Oltre alle periodiche illazioni su Nico Hulkenberg, un altro ex-F1 potrebbe seriamente fare capolino nel 2022: si tratta di Alexander Albon, che dovrebbe essere presente nel paddock dell’IMS nel weekend come spettatore interessato.

Le ostilità in pista ad Indianapolis inizieranno venerdí 13 agosto alle 3.00 PM ET con l’unico turno di libere. A seguire, alle 7.00 PM, le qualifiche, mentre la gara partirà alle 12.45 PM ET di sabato 14 agosto. Qualifiche e gara, rispettivamente all’una di notte e alle 18.30 di sabato, come sempre in diretta a pagamento su DAZN.

Piero Lonardo

L’entry list del Big Machine Spiked Coolers GP

Foto: IndyCar, Top Gun Racing

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IndyCar – Herta domina a Nashville ma vince Ericsson

Una gara interminabile quella inaugurale dell’IndyCar a Nashville, il Music City Grand Prix. 80 giri che sono sembrati il doppio, con un Colton Herta nettamente il più veloce del lotto per tutto il weekend, ma penalizzato dalla frammentazione della gara, con 9 Full Course Yellow e 2 red flag, e costretto ad una incredibile rincorsa fino a 6 giri dal termine per lasciare la vittoria al “passista” Marcus Ericsson.

Si sapeva che il nuovo cittadino avrebbe causato problemi, stanti sia la novità che la larghezza ridotta di alcune porzioni di pista, ma era difficile immaginare già nelle prime fasi di gara alcuni errori così macroscopici ed evitabili come quelli commessi dallo stesso Ericsson, protagonista di un tamponamento da “distrazione al semaforo” ai danni dell’incolpevole Sebastien Bourdais al lap 4 ed il pile-up di una dozzina di vetture propiziato dal sorpasso, avvenuto prima della green flag, al lap 20 da parte di Will Power nei confronti del teammate Simon Pagenaud.

Incredibilmente, Ericsson, graziato dalle continue neutralizzazioni, dopo un sacrosanto Stop&Go riusciva a farsi largo dalle retrovie sino a conquistare la leadership al giro 32, nonostante le vane proteste del giovane californiano, che dopo la prima sosta si ritrovava quarto dietro anche a Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe.

Da quel momento in poi per Herta è stato un inanellare di giri veloci e sorpassi al limite della fisica, fino a riportarsi alle spalle del serafico svedese, che, va detto, ci ha messo del suo per evitare un ricongiungimento precoce. Purtroppo per Herta però, l’errore era dietro l’angolo e si è concretizzato nelle gomme a protezione di curva 4, già teatro di svariate uscite durante il weekend.

Onore quindi ad Ericsson, alla sua seconda vittoria nella serie, che si ripropone ora addirittura nella lotta per il titolo, quinto a 79 lunghezze dal compagno di squadra Alex Palou, oggi settimo.

Dietro Ericsson, l’inossidabile Scott Dixon, che guadagna da questa gara anche il secondo posto generale in classifica a -42 dal leader, mentre il podio viene completato da James Hinchcliffe, tornato per una volta quello dell’SPM che, parentesi, da oggi è posseduto al 75% dalla McLaren, a riprova del coinvolgimento sempre piú serrato di Zak Brown nella serie a stelle e strisce.

Limita i danni Josef Newgarden, partito male sulle black dopo l’errore in qualifica, che con una decima posizione è comunque il migliore al traguardo del Team Penske, mentre la menzione d’onore odierna va a Ed Jones, sesto dopo una gara tutta d’attacco.

Tra i grandi delusi c’è posto sicuramente anche per Alexander Rossi. Guardaspalle di Herta nelle prime fasi di gara, si è perso dopo la seconda sosta fino ad arrivare 17mo dietro Romain Grosjean. Il pilota francese è stato anche uno dei tre leader totali della gara,ma è stato penalizzato nel finale per il contatto fra connazionali che ha chiuso la gara di Pagenaud. Malino anche Pato O’Ward, 13mo, pure gravato da un paio di penalità, ma questa volta mai nel vivo dell’azione.

E’ tutto per oggi. L’IndyCar Series tornerà già il prossimo weekend, sabato 14 agosto, con la seconda gara stagionale dall’infield di Indianapolis

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto:IndyCar

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IndyCar – Herta incontenibile a Nashville, 6a pole!

Colton Herta è sembrato subito a proprio agio sul cittadino di Nashville, sede dell’undicesimo appuntamento dell’IndyCar Series 2021.

Il giovane rampollo del team Andretti, dopo aver dominato ieri la prima sessione di libere, si è ripetuto stamane nel secondo turno ed infine nelle qualifiche del pomeriggio, conquistando la sua sesta pole position nella serie.

La nuova venue cittadina è sicuramente insidiosa, e anche grandi campioni come Alexander Rossi e Scott Dixon hanno saggiato nella mattinata vie di fuga, muretti e protezioni, ma il crash più importante è avvenuto nella Fast Twelve, allorquando Josef Newgarden, ha sbattuto forte a muro a poco più di 30” dal termine della sessione.

L’enfant du pays, autore delle ultime tre pole position, e che fino a quel momento deteneva la sesta piazza, perdeva il miglior giro e veniva classificato 12mo, promuovendo Romain Grosjean. L’incidente di Newgarden peraltro penalizzava indirettamente anche Pato O’Ward, il quale rallentava dopo aver visto estrarre dai commissari le bandiere gialle, perdendo cosí l’opportunità di avanzare tra i primi sei.

La Fast Six vedeva un Herta scatenato inanellare giri sempre più veloci fino al definitivo 1.13.6385. L’esperto Scott Dixon nel finale gli si avvicinava – si fa per dire – a 6 decimi, scalzando il leader e teammate Alex Palou, che comunque dovrà partire nono, stante la penalizzazione per aver cambiato il quinto motore Honda.

Seconda fila quindi per Alexander Rossi e Felix Rosenqvist, terza per Grosjean e per il primo degli esclusi dalla Fast Six, Jack Harvey.

Delusione totale per il Team Penske, che vede Simon Pagenaud il migliore dei suoi in P7, con Will Power undicesimo e Scott McLaughlin addirittura 23mo in griglia dopo un contatto a muro. Subito out invece Jimmie Johnson nel giro di riscaldamento del primo turno, mentre anche Rinus VeeKay, che ben si stava comportando nel secondo gruppo, pagava una “lisciata” a muro che lo lasciava appena 22mo.

Lo start del Music City GP domani alle 5.00 PM ET, corrispondenti alle 23 italiane, visibile a pagamento su DAZN.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar