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IndyCar – Newgarden, pole nel caos a Long Beach

Josef Newgarden ha di fronte un’impresa quasi impossibile per aggiudicarsi il titolo IndyCar 2021, ma ha comunque iniziato nel migliore dei modi, conquistando la pole position a Long Beach.

Newgarden ha primeggiato col tempo di 1.08.2241 nella Firestone Fast Six al termine di un tribolatissimo Q2, che ha visto Will Power, rimesso in pista al volo dal Team Penske dopo il contatto con Jack Harvey, fermo nelle gomme della T10 nel primo turno, fermarsi dopo un ulteriore toccata a muro al termine della Top Twelve.

I marshal esponevano le local yellow e diversi piloti rallentavano, fra cui i due contender per il titolo, Alex Palou e Pato O’Ward, ma non tutti. La direzione gara attendeva una decina di minuti buoni prima di confermare il risultato della pista praticamente in toto, penalizzando solo Ed Jones da ottavo a nono.

Alla Fast Six approdavano quindi cinque senatori condotti da Romain Grosjean, fresco di accordo con l’Andretti Autosport, e dietro Newgarden, nella lotta per la pole terminavano Scott Dixon, separato di due decimi, Helio Castroneves, che vinse qui 20 anni fa, Simon Pagenaud, Felix Rosenqvist e, appunto Grosjean, che saluta il DCR dalla P6,

Pato O’Ward, che pure era stato protagonista di una “lisciata” nel Q1, nonchè giustamente scontento della decisione della direzione gara, partirà comunque in P8 davanti ad Palou, che lo punterà dalla fila successiva.

Out già al primo turno invece Alexander Rossi, vincitore delle ultime due edizioni, che partirà dalla  P15, e soprattutto Colton Herta, dominatore delle due sessioni di libere, in P14, penalizzato da una scelta sbagliata del box Andretti che lo lasciava in pista troppo a lungo con le black, con le quali ha peraltro ottenuto il best lap nonostante una serie ripetuta di lisciate a muro.

Il programma odierno prosegue con un’ultima sessione di warm-up alle 12.00 PM ET. Domani lo start della gara alle 3.00 PM ET; collegamento sempre a pagamento su DAZN dalle 21 italiane.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar

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IndyCar – Herta al top nelle libere di Long Beach. Confermati gli ingaggi di Grosjean ed Ilott

Il vivace finale di stagione di Colton Herta è li quasi ad oscurare la lotta per il titolo dell’IndyCar Series 2021. Il californiano ha infatti stabilito il miglior tempo nelle prime libere del season finale di Long Beach, svoltesi nella tarda serata italiana.

Fra i muretti Herta ha fissato i cronometri sull’1.09.2680, precedendo un soprendente – per quanto riguarda le sue ultime prestazioni – Simon Pagenaud ed il leader Alex Palou di oltre un decimo.

Non sono state prove facili per Herta, che ha rischiato grosso all’uscita del tornantino in una sessione costellata di interruzioni. Prima Josef Newgarden, ricordiamo ancora matematicamente in lotta per il titolo, fermo lungo il circuito, poi a seguire Oliver Askew a muro ed infine addirittura il sei volte campione Scott Dixon hanno generato altrettante red flag.

Tornando alla lista dei tempi, solo 16ma prestazione per l’altro contender Pato O’Ward, surclassato dal compagno di squadra Felix Rosenqvist, che termina invece in P4, forte della propria abilità sui cittadini, lui che ha trionfato per ben due volte, piú altri due secondi posti, nel Macau Grand Prix.

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Completa la top five Ryan Hunter-Reay, in attesa di conoscere il proprio destino per la prossima stagione, dopo l’ufficializzazione dell’accordo pluriennale che legherà Romain Grosjean all’Andretti Autosport sulla entry #28. Grosjean si porterà dietro dal Dale Coyne Racing Olivier Boisson, storico ingegnere di pista di Sebastien Bourdais.

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Ufficializzato anche l’accordo che legherà la giovane stella dell’FDA Callum Ilott per la stagione entrante allo Juncos Hollinger Racing.

L’ultima notizia di rilievo dal paddock di Long Beach riguarda l’Indy Lights, che dalla prossima stagione sarà seguita direttamente dalla serie maggiore. Alla Andersen Promotions, che ha gestito l’ultimo gradino della Road to Indy negli ultimi otto anni, rimarranno i compiti per la Indy Pro 2000 e la USF 2000.

Il programma odierno prevede una seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.00 PM ET e alle 3.05 PM ET. Queste ultime saranno trasmesse su DAZN a partire dalle 21 italiane.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: IndyCar

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IndyCar – Palou ed O’Ward si giocano il titolo a Long Beach

Nel fine settimana si svolgerà come noto l’ultimo atto dell’IndyCar Series 2021 in quel di Long Beach. Sul tracciato che si snoda tra le strade della località californiana Alex Palou e Pato O’Ward si daranno battaglia per il titolo che, dopo il risultato di domenica scorsa a Laguna Seca, vede favorito il catalano del Team Ganassi con 35 punti di vantaggio sul messicano dell’Arrow McLaren SP. Per entrambi i piloti si tratta della prima volta su questo cittadino, stante l’annullamento dell’edizione 2020.

In realtà la matematica lascia ancora qualche speranza anche a Josef Newgarden, distanziato di ben 48 lunghezze ma, considerato che i punti da raccogliere in gara sono al massimo 53 (50 per la vittoria, 1 per la pole position e 2 per chi avrà condotto il maggior numero di giri) e considerando che basterà partire per ricevere 5 punti, solo un vero e proprio miracolo potrebbe fare avverare il terzo titolo del portacolori del Team Penske.

Palou, cui basterebbe arrivare undicesimo per vincere il titolo indipendentemente dal risultato di O’Ward, potrà inoltre godere del supporto indiretto dei compagni di squadra Scott Dixon e Marcus Ericsson (lo so, ci sarebbe anche Jimmie Johnson) i quali, tagliati fuori dalla contention per l’Astor Cup, potranno occupare posizioni preziose ovvero fungere da lepre con strategie ad hoc predisposte dal box Ganassi.

O’Ward invece si potrà affidare – in attesa della probabile espansione del team co-diretto da Zak Brown e Sam Schmidt – al solo Felix Rosenqvist, che nelle due passate stagioni ricordiamo ha guidato proprio la DW12-Honda #10 ora nelle mani di Palou.

Secondo fonti attendibili, potrebbe essere Stoffel Vandoorne la new entry del team, se non nel prossimo anno, nel 2023. Il 29enne pilota belga è stato visto infatti nei box di Laguna Seca intrattenersi praticamente con tutti i team della serie, ma dati i trascorsi con McLaren, di cui è stato titolare in F1 nel biennio 2017-2018, potrebbe godere di una corsia preferenziale verso uno dei sedili della squadra.

La gara di domenica, che vede tra i 28 iscritti il ritorno una tantum di Charlie Kimball sulla terza vettura del Team Foyt, potrebbe anche essere l’ultima in carriera per due pilastri della serie, Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe, che hanno concluso il rapporto con l’Andretti Autosport e paiono faticare nel trovare un sedile all’altezza.

Per il popolare “Captain America” potrebbe emergere una soluzione all’Ed Carpenter Racing, mentre è piú facile che Hinchcliffe si ricicli come commentatore, ruolo che ha già svolto dopo essere stato giubilato a fine 2019 da Sam Schmidt.

Il “Sindaco” è peraltro uno dei vincitori della gara californiana, che tra i piloti in attività vede anche Alexander Rossi, Scott Dixon, Simon Pagenaud, Takuma Sato, Will Power, Ryan Hunter-Reay, Helio Castroneves e Sebastien Bourdais, che qui si affermó per ben tre volte ai tempi della ChampCar.

Start2019

Proprio Rossi, trionfatore delle ultime due edizioni nel 2018 e 2019, e Colton Herta, entrambi alla ricerca solamente del successo personale, senza interessi di classifica, potrebbero fungere da mine vaganti e giocare un ruolo importante nella corsa al titolo.

Last but not least, Long Beach consoliderà anche le posizioni per il cosiddetto Leaders Circle Program, vale a dire la classifica delle migliori 22 entries, che godranno di un milione di dollari di bonus nella stagione entrante.

”On the bubble” al momento la #45 del team RLL, ora nelle mani di Oliver Askew, che con 193 punti dovrà difendersi da un buon risultato di Jimmie Johnson con la #48 del Team Ganassi, due soli punti dietro nonostante il ben differente numero di gare disputate; a rischio però anche le posizioni della #7 dell’Arrow McLaren SP di Felix Rosenqvist a quota 200, della #29 dell’Andretti Steinbrenner di James Hinchcliffe a 204 e la #18 del Dale Coyne with Vasser Sullivan di Ed Jones a 215.

L’azione in pista a Long Beach inizierà venerdí 24 settembre con le prime libere alle 6.00 PM ET; le qualifiche si svolgeranno sabato 25 a partire dalle 3.05 PM ET e la gara, della durata di 85 giri, partirà alle 3.30 PM ET di domenica 26. Qualifiche e gara per l’ultima volta su DAZN a pagamento, alle 21 e alle 21.30 italiane rispettivamente.

Piero Lonardo

L’entry list di Long Beach

Foto: IndyCar

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IndyCar – Herta, finalmente vittoria a Laguna Seca

Colton Herta si aggiudica la penultima prova dell’IndyCar Series 2021 a Laguna Seca. Il 21enne non fallisce nella prova di casa, dove si era già affermato due anni or sono, e torna al successo dopo St.Petersburg, a modo suo, ancora una volta flag-to-flag, partendo dalla pole conquistata ieri.

L’unico pensiero forse glielo poteva dare il compagno di squadra Alexander Rossi, che ha tentato il tutto per tutto nel corso del secondo giro, avendo la peggio con un contatto in T4 che lo lasciava in fondo al gruppo.

Da quel momento la strategia della DW12-Honda #26 è stata perfetta, macinando giri veloci con le gomme red che sono durate la bellezza di 20 giri fino a rompere gli indugi con un gruppetto di doppiati al lap 60 per distanziare Alex Palou, che si piazza al secondo posto e consolida cosí la propria leadership in classifica.

Dopo Rossi, Palou ha avuto anche la fortuna di perdere anche Will Power, che pure gli partiva davanti, rallentato dal un problema di elettronica, ed ha gestito al meglio la situazione, evitando rischi inutili. La stessa tattica di Scott Dixon, che però ha dimostrato di avere meno passo del compagno di squadra e, nel cambiare la strategia per tentare il tutto per tutto in ottica titolo, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, vale a dire dietro Takuma Sato in testacoda al Corkscrew.

Restando in tema titolo, Josef Newgarden dal canto suo non ha fatto tanto di meglio, terminando in P7 dopo una gara sulle 4 soste, ed ora sconta la bellezza di 48 punti da Palou, che confrontati ai 53 ottenibili matematicamente nel season finale di Long Beach rendono praticamente impossibile il threepeat per il nativo del Tennessee.

Compito invece ancora a portata – anche se non propriamente facilissimo – per Pato O’Ward, che chiude quinto. Il messicanino dell’Arrow McLaren SP (nel pre-gara l’annuncio del prolungamento della partnership sino al 2028 fra le due entità) ha fatto quel che ha potuto, in perenne difficoltà con le black, di cui ha però ha misteriosamente utilizzato ben tre treni durante la gara, traendo forse il massimo risultato possibile date le circostanze, e rimanendo in lotta a -35 punti. Se O’Ward non vincerà il titolo, non sarà certo per colpa di questa gara… in più il team deve forse pensare al ruolo da affidare ad uno spento Felix Rosenqvist nel 2022.

Eroe indiscusso di questa corsa Romain Grosjean, terzo a suon di sorpassi – alcuni anche oltre il limite, ne sa qualcosa Jimmie Johnson – dopo essere partito dalla 13ma piazzola, fino ad insidiare da vicino Palou, unico insieme ad Herta a condurre la gara in funzione delle diverse finestre di pitstop.

L’ultima delle vittime dell’ex-F1 è stato quel Graham Rahal sempre scontento di chi gli sta davanti, al settimo piazzamento nella top five dell’ennesima stagione del rilancio nel team di papà Bobby; rilancio che potrebbe avvenire il prossimo anno grazie ad Oliver Askew, ottimo P9 con la terza vettura dopo una splendida qualifica, nonostante qualche disattenzione di troppo ai box.

La lotta fra Palou e O’Ward si concluderà come noto il prossimo weekend a Long Beach, a partire da venerdí 24 settembre con le prime libere. Qualifiche sabato 25 e gara alle 3.30 PM ET – vale a dire le 21.30 italiane, di domenica 26.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Di nuovo 17 gare nel 2022

Diffuso pochi minuti fa il calendario dell’IndyCar Series 2022. Oltre al ritorno già annunciato dell’Iowa Speedway nella doppia formula sperimentata lo scorso anno e alla riproposizione (speriamo) di Toronto, le reali differenze rispetto alle ultime edizioni della schedule risiedono nelle date.

Si comincerà infatti prima del solito, con il Grand Prix di St.Petersburg che anticipa di un paio di settimane rispetto al canonico start di metà marzo, al 27 febbraio. A seguire, come quest’anno, il Texas Motor Speedway, questa volta in formato corsa singola al 20 marzo.

Anche Long Beach riprende una collocazione piú tradizionale, al 10 aprile, mentre Barber Park slitta in avanti, al 1° maggio, a fare da antipasto al mese più caldo della serie.

La schedule dei mesi estivi rimane quasi immutata, con l’inserimento al 17 luglio della gara di Toronto e del doubleheader in Iowa per poi passare nuovamente ad Indianapolis – due settimane prima del 2021 –  per la seconda gara sullo stradale dell’IMS prima del ritorno nelle strade di Nashville.

La serie si concluderà ancora una volta ad ovest, con il back-to-back di Portland e Laguna Seca, ma con un paio di settimane di anticipo rispetto alla presente stagione.

Un calendario all’insegna della continuità quindi, nella consueta logica IndyCar, con la speranza che nel 2022 il COVID non costituisca piú un fattore determinante.

Piero Lonardo

Il calendario 2022

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Foto: IndyCar

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IndyCar – Herta torna in pole a Laguna Seca

Tra i due litiganti spesso gode qualcun altro, e cosí è successo nelle qualifiche di Laguna Seca, penultimo appuntamento dell’IndyCar Series 2021. Colton Herta ha conquistato la sua settima pole position nella serie scalzando Will Power nel giro finale della Firestone Fast Six col tempo di 1.10.7994.

Herta, che aveva dominato le qualifiche – ma anche la gara –  anche in occasione del ritorno del tracciato in calendario, nel 2019, ha segnato la migliore prestazione anche nei due segmenti precedenti, stabilendo nella Top Twelve anche il miglior giro del weekend.

Il miglior giro di Power verrà poi invalidato dalla direzione gara per non avere rispettato le bandiere gialle e quindi sarà Alexander Rossi a partire a fianco di Herta. Penalità anche per Pato O’Ward, che perde la quinta piazza per un testacoda in favore di uno spettacolare Oliver Askew, e partirà quindi dietro il capolista Alex Palou, in quarta piazzola.

Missione invece incompiuta per gli altri due contender, in primis Josef Newgarden, protagonista ancora una volta di una qualifica disastrosa che lo lascia in P18, mentre Scott Dixon guarderà da vicino O’Ward dalla quarta fila al fianco del compagni di squadra Marcus Ericsson.

I due alfieri del dale Coyne Racing, Romain Grosjean e Ed Jones, mancano invece entrambi il secondo turno per un soffio e divideranno la settima fila. A chiudere lo schieramento i soliti Jimmie Johnson, Dalton Kellett e Callum Ilott, il cui ambientamento nella serie sta procedendo a tappe forzate.

Domani la gara, della durata di 95 giri, sarà preceduta da una mezz’ora di warm-up al mattino, e partirà alle 3.00 PM ET, pari alle 21 italiane. Diretta streaming a pagamento come sempre su DAZN.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar

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IndyCar – Newgarden di un soffio su Herta nelle Libere 1 di Laguna Seca

Josef Newgarden non sembra volere recedere facilmente dai propositi di titolo e si piazza al comando delle prime libere di Laguna Seca, penultimo round dell’IndyCar Series 2021.

Il due volte campione del Team Penske ha preceduto Colton Herta, unico vincitore qui dal ritorno nel 2019, di appena 80 millesimi col tempo di 1.11.7125. Herta è stato uno dei piloti coinvolti nelle diverse uscite di strada, tutte senza particolari conseguenze per vetture e piloti.

Seconda fila virtuale per il leader, Alex Palou, già a proprio agio sul tracciato californiano al debutto in gara, e per Ed Jones, che in queste ultime prove col Dale Coyne Racing si sta dimostrando piú consistente del blasonato compagno Romain Grosjean, che ha già un piede nell’Andretti Autosport, comunque P9.

L’ex-F1 è stato peraltro protagonista di un curioso incidente: durante un filiming pubblicitario ha infatti schiantato la sua Honda Civic Type-R contro l’uscita della pitlane.

Tornando alla sessione, tra le sorprese da annoverare anche Oliver Askew, sesto tempo con la terza vettura dell’RLL, mentre il major contender Pato O’Ward ha terminato con una modesta 14ma prestazione.

Il programma del sabato prevede la seconda sessione di prove libere alle 1.45 PM ET e le qualifiche, a partire dalle 5.00 PM ET, pari alle 23 italiane, che saranno trasmesse come di consueto a pagamento su DAZN.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: IndyCar

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IndyCar – Prosegue a Laguna Seca il testa a testa fra Palou e O’Ward

Dopo la vittoria nel Grand Prix of Portland, è ora Alex Palou a vantare un primo matchball nei confronti dei suoi inseguitori, primo fra tutti Pato O’Ward, ora distanziato di 25 lunghezze.

Il giovane catalano del Team Ganassi è riuscito a trarre il massimo profitto dal primo round del trittico finale ad ovest dell’IndyCar Series, ribadendo peraltro anche la propria leadership in seno al team, anche nei confronti del sei volte campione Scott Dixon, che ora deve necessariamente sperare in un passo falso di entrambi i contender, stante il -49 in classifica generale.

Anche Josef Newgarden, separato invece da 34 lunghezze, non puó più contare solo sull’efficienza sua e del team Penske. Quest’ultima, va detto, negli ultimi tempi ha lasciato assai a desiderare, culminando con lo scontro fratricida della scorsa domenica – non il primo peraltro – tra l’ormai ex Simon Pagenaud, e Will Power, per posizioni di rincalzo importanti però per togliere punti al messicanino.

Laguna Seca è peró un’incognita per tutti. Il circuito californiano è rientrato in calendario nel 2019 dopo una pausa di ben 15 anni, e come ricorderete lo scorso anno è stato cancellato causa COVID.

Entrambi i major contender non hanno quindi avuto modo di corrervi fino ad oggi, mentre per apparizioni precedenti al 2019, allorquando Colton Herta si aggiudicò la sua seconda gara IndyCar, dobbiamo andare a scavare fino all’edizione del 2003 per vedervi un giovane Sebastien Bourdais ed addirittura al 1998 per il debutto di Helio Castroneves, vittorioso qui nel 2000 sotto l’egida della CART.

Questa sarà anche la penultima gara di Ryan Hunter-Reay col Team Andretti. La news ufficiale della separazione in settimana.

Il programma del weekend californiano prevede una prima sessione di prove libere alle 5.30 PM ET di venerdí 17 settembre, mentre le qualifiche si svolgeranno nella tarda serata di sabato 18, alle 5.00 PM ET, pari alle 23 italiane. La gara, della durata di 95 giri, domenica 19 settembre, a partire dalle 3.00 PM ET, pari alle 21 italiane. Qualifiche e gara si potranno godere come sempre a pagamento su DAZN.

Piero Lonardo

L’entry list di Laguna Seca

Foto: IndyCar

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IndyCar – Palou, vittoria a Portland per tornare al comando

Alex Palou torna alla vittoria nel Grand Prix of Portland dopo un paio di gare sfortunate e riprende il comando dell’Indycar Series 2021.

Partito dalla pole position conquistata ieri (la prima reale in quanto al Texas Speedway la griglia venne determinata dalle posizioni in classifica), il driver catalano, ben coadiuvato dal Team Ganassi, ha saputo gestire al meglio una gara resa complicata ancora una volta, come già in alcune edizioni passate, ma anche nelle serie minori, dallo start.

In curva 1 infatti Scott Dixon, che partiva dalla terza piazzola, passava all’interno Alexander Rossi insidiando Palou, ma il pericolo veniva dall’esterno con Felix Rosenqvist che toccava leggermente l’ex compagno di squadra.

Rosenqvist tirava dritto, mentre le due vetture del Team Ganassi, cosí come Colton Herta, tagliavano la chicane. Piú dietro, Oliver Askew si girava mentre Romain Grosjean toccava James Hinchcliffe. Nella melèe rimanevano coinvolti anche Helio Castroneves e Will Power.

Inevitabile una prima, forse più lunga del dovuto, Full Course Yellow, per permettere non solo il recupero delle vetture danneggiate, ma anche, proprio come ieri in Indy Lights, di definire delle posizioni diversa rispetto alla pista. A Palou, Dixon, Rosenqvist ed Herta infatti la direzione gara chiedeva di portarsi in fondo allo schieramento, lasciando Pato O’Ward al comando davanti a Graham Rahal, Ed Jones, Alexander Rossi e Marcus Ericsson.

I box dei quattro piloti penalizzati decidevano quindi di cambiare strategia e di andare subito al primo pit, imitati da Rossi, ed al restart, al lap 12 di 110, Dixon si portava anche davanti a Palou, che per l’occasione sfoggiava una livrea simile a quella del caposquadra.

Al lap 41, terminato per tutti il primo giro di pit, Dixon si ritrovava momentaneamente al comando su Palou e Rossi, ma il vero leader risultava essere Graham Rahal, qui in livrea completamente rossa in omaggio a papà Bobby, che dopo la prima sosta era riuscito ad uscire davanti ad O’Ward, ancora una volta in difficoltà con le primary.

Un altro gruppetto di piloti, compreso il messicano, tentava l’azzardo di anticipare la seconda sosta approfittando di una nuova interruzione provocata dallo stop contemporaneo delle vetture di Callum Ilott, deb col Juncos Hollinger, e Dalton Kellett, ma l’operazione non dava l’effetto sperato, lasciando O’Ward nelle retrovie a lottare ancora con un altro treno di Firestone black usate.

Inspiegabilmente, anche il box del Rahal Letterman Lanigan procedeva poco dopo con la stessa operazione per la terza e definitiva sosta di Graham Rahal, che veniva a trovarsi dietro Jack Harvey, a Rossi e poi, man mano che gli altri piloti transitavano dal box, alla fine si trovava addirittura in P10.

Al box Ganassi richiamavano per l’ultimo cambio Palou prima Dixon; il campione in carica usciva dietro Palou e non riusciva a contenere Rossi, finalmente tornato in modalità 2018, che si installava in seconda posizione e cercava di riprendere il catalano a furia di giri veloci e qualche brivido di troppo.

L’ultima sosta al lap 84 era ininfluente per O’Ward, che usciva in P14, per intenderci dietro un Power che ad inizio gara ha dovuto effettuare quattro soste extra per sistemare la sua DW12 danneggiata al via. Inifnluente la terza neutralizzazione della gara per un problema alla vettura di Oliver Askew.

L’inseguimento a Palou da parte di Rossi non andava a compimento e cosí il catalano può festeggiare la sua terza vittoria nella serie che vale anche il ritorno al comando con ben 25 punti di vantaggio su O’Ward e 34 su Newgarden.

Il due volte campione zitto zitto è risalito dalla 18ma piazzola fino al quinto posto dietro Dixon, che lo segue invece in classifica a -49, e a Jack Harvey, pure lui autore di una rimonta splendida dalla 20ma posizione.

Il trittico ad Ovest della serie proseguirà già il prossimo weekend in quel di Laguna Seca per poi terminare a Long Beach.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Palou, prima pole a Portland nel disastro Penske

Alex Palou fa un altro passettino verso il titolo dell’IndyCar Series conquistando la prima pole position in carriera al Portland International Raceway.

Il catalano, scalzato dal comando in classifica generale nell’ultimo round di Indianapolis dopo un paio di gare sfortunate ha primeggiato nella Firestone Fast Six sul cortissimo circuito della West Coast con 58.7701, lasciandosi alle spalle Alexander Rossi (mai una gioia in questa stagione per il vincitore della Indy 500 del 2016) ed il compagno di squadra Scott Dixon.

A seguire fra i primi sei Felix Rosenqvist, miglior tempo del weekend nella Top Twelve, Graham Rahal – che ha buttato fuori all’ultimo istante il leader Pato O’Ward dai primi sei – e Colton Herta.

Palou aveva iniziato la giornata con alti e bassi, con una clamorosa uscita di strada nelle libere 1, dove ha comunque segnato la migliore prestazione, che lo ha visto sfiorare miracolosamente le protezioni dopo una lunga escursione.

Peggio ancora è andata a Ryan Hunter-Reay, rallentato prima da problemi elettrici e poi di motore, al punto di saltare le qualifiche, mentre Romain Grosjean è stato giudicato reo di avere rallentato Scott McLaughlin ed è stato retrocesso alla P11 del primo gruppo dopo aver fallito per un soffio in pista il passaggio fra i primi dodici.

Nessuna vettura del Team Penske fra i primi dodici, con Josef Newgarden solo P9 nel secondo gruppo del Q1 e Simon Pagenaud, dato per sicuro partente dalla squadra del Captain, addirittura in penultima fila.

Non un gran 21mo compleanno infine per Rinus VeeKay, 11mo nel secondo gruppo del Q1, che sconterà anche sei posizioni in griglia per aver cambiato il motore prima di questa gara.

Relativamente alle due new entry della serie, penultimo tempo in pista nel primo gruppo del primo round per il deb Callum Ilott – che, come riportato ieri nell’update della preview , concluderà la stagione con la vettura del Juncos Hollinger –  ma ottima prestazione invece per Oliver Askew, che domani partirà in P9 con la terza vettura del Rahal letterman Lanigan.

9-11

Ovviamente la serie ha dedicato la giusta attenzione al 9/11, con una celebrazione che ha visto tutti i team schierati in griglia per commemorarne il ventesimo anniversario; diverse vetture inoltre hanno attaccato stickers dedicati.

Il programma odierno proseguirà con un’ultima mezz’ora di prove libere alle 6.15 PM ET. Lo start del Grand Prix of Portland domenica alle 3.30 PM ET. Consueta diretta sui canali a pagamento DAZN a partire dalle 21.00 italiane.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar, CGR