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IndyCar – McLaughlin, prima vittoria a St.Pete

Scott McLaughlin da stasera è un IndyCar winner. Il 28enne kiwi del Team Penske ha chiuso davanti a tutti il Grande Prix of St.Petersburg, prima prova stagionale dell’IndyCar Series 2022.

McLaughlin, partito dalla pole, non ha giocato su strategie particolari, peraltro rese inefficaci dall’unica Full Course Yellow generata da David Malukas al lap 25, che ha visto praticamente tutto il top package della gara precipitarsi in pitlane per sostituire le alternate ormai alla frutta.

Nel frattempo altri avevano tentato la carta della sosta anticipata, fra cui Scott Dixon, Pato O’Ward e Rinus VeeKay, P3 allo start ma le cui red avevano già ceduto di schianto. Davanti a tutti rimaneva (per poco) Alexander Rossi, partito con le prime, il quale cedeva la leadership al sei volte campione del Team Ganassi.

Dietro McLaughlin manteneva la testa della gara parallela che si svolgeva alle spalle dei battistrada, che vedeva Alex Palou risalire su Will Power, che invece aveva tentato la carta delle black in partenza e che si apprestava ad un incredibile stint di ben 38 giri sulle rosse.

Dixon resisteva fino al lap 64, mentre il box dell’Arrow McLaren SP aveva già abbandonato la strategia e richiamava O’Ward, al momento secondo, già al lap 48 nel tentativo di limitare i danni. A quel punto era incredibilmente Rinus Veekay a trovarsi con una potenziale matchball, ma come dicevamo prima, nessuna neutralizzazione arrivava in aiuto dell’Ed Carpenter Racing (parentesi, il patron sarà nuovamente della partita fra tre settimane in Texas con una terza vettura), che al lap 62 andava a montare il suo terzo set di gomme.

L’ultima sosta del ritrovato leader McLaughlin avveniva con un provvidenziale undercut nei confronti di Palou, che nel frattempo si era portato a poco più di 2” dall’ex campione delle V8 Supercars.

La carica del campione 2021, partito ricordiamo dalla decima piazzola dopo il brutto incidente delle libere 2, portava la DW12-Honda #10 fino a mezzo secondo dal leader (anche grazie al provvidenziale blocking di un apparentemente migliorato Jimmie Johnson), ma era McLaughlin che riusciva a passare la chequered flag per la prima volta davanti a tutti. Will Power terzo completava il successo del Team Penske, cui solo Josef Newgarden, vincitore qui due volte, non ha partecipato, terminando addirittura 16mo dopo una gara a dir poco incolore.

Solo P4 per il dominatore dello scorso anno, Colton Herta, mentre Romain Grosjean, vittima in partenza delle scorrettezze di Power, trovava nelle battute finali la forza di riprendersi almeno la top five su VeeKay.

A seguire il solito Graham Rahal che piazza la migliore delle vetture del Rahal Letterman Lanigan ancora una volta tra i primi dieci, che si completano con Dixon e Marcus Ericsson, P8 e P9 rispettivamente dietro a Graham Rahal e davanti a un Takuma Sato che sta prendendo le misure al suo nuovo team.

Class22

Migliore tra i rookie, Christian Lundgaard, undicesimo, ma anche Kyle Kirkwood e Devlin de Francesco hanno evitato l’onta del doppiaggio, classificandosi P18 e P22. Unico altro ritiro della giornata, Dalton Kellett per problemi al cambio.

E’ tutto per oggi. Il prossimo appuntamento con l’IndyCar Series è per il 20 marzo al Texas Speedway.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: Team Penske, IndyCar Series

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IndyCar – McLaughlin beffa Power ed è pole a St.Pete

E’ Scott McLaughlin il primo polesitter dell’IndyCar Series 2022. Il rookie dell’anno della scorsa stagione agguanta all’ultimo giro utile della Fast Six la sua prima partenza al palo nel season opener, scippando col tempo di 59.4821 lo specialista delle qualifiche tra le strade della Florida, il teammate Will Power, che nei turni precedenti di qualifica aveva sempre segnato il best crono.

Decisiva, nelle parole del kiwi, la relationship col nuovo ingegnere di pista Ben Bretzman, che per la prima volta non ha seguito il fido Simon Pagenaud nella sua nuova avventura al MSR, anche in funzione del minimo set di test pre-stagione. La DW12-Chevy #3 è infatti sembrata veloce sin dalla mattinata, dominando la seconda ed ultima sessione di libere, unico a scendere fino a quel momento sotto il minuto.

Sessione peraltro spezzettata da diversi incidenti che hanno coinvolto nomi illustri quali Alex Palou, Jack Harvey e Romain Grosjean, tutti transitati contro gli insidiosi muretti, anche con qualche piccola conseguenza fisica, come nel caso del francese, carambolato nel posteriore della vettura di Takuma Sato.

L’altro cambio al timone al Team Penske per Josef Newgarden pare non sia stato altrettanto proficuo, col due volte campione unico della squadra del Captain a terminare fuori dai primi sei.

Niente da fare invece per il dominatore 2021 Colton Herta, partito col botto nel primo gruppo del Q1, che dovrà partire dalla terza piazzola al fianco dell’ottimo Rinus VeeKay. Terza fila per Romain Grosjean e Simon Pagenaud, che regala la prima soddisfazione al suo nuovo team.

Risultato solo sfiorato invece dal Team Ganassi, peralto solitamente mai in palla a St.Pete, con Scott Dixon appena fuori dalla Fast Six davanti ai compagni di squadra Marcus Ericsson ed al campione in carica Alex Palou.

Tra i tanti rookie, il solo Kyle Kirkwood, enfant du pays, è riuscito a passare la prima tagliola, ed occuperà l’esterno della sesta fila al fianco di Graham Rahal. Importante senza dubbio l’aiuto del grande ex, Sebastien Bourdais, al muretto del Team Foyt. Dei consigli del quattro volte campione devono aver tratto vantaggio anche Dalton Kellett, a sfiorare per la prima volta la fast twelve, e Tatiana Calderon.

La rookie colombiana, in continuo progresso nel poco tempo a disposizione, si è permessa di relegare all’ultimo posto il sette volte campione NASCAR Jimmie Johnson. Nebbia fitta invece in casa Arrow McLaren SP, dove Pato O’Ward rimedia l’ottava fila e Felix Rosenqvist appena l’undicesima, terminando alle spalle anche della monoposto del talentino FDA Callum Ilott. Inizia male infine anche questa nuova stagione per Alexander Rossi, fuori anch’egli, anche se per poco, nel Q1.

Domani warm-up alle 8.45 AM locali, mentre l’appuntamento per la prima gara annuale dell’IndyCar Series è per le 12.25 PM ET. Diretta su SkySport F1 a partire dalle 18.15.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Grosjean svetta nelle prime libere di St.Petersburg

Eravamo abituati da anni a vedere la DW12-Honda #28 nelle prime posizioni, dell’IndyCar Series e questa tradizione pare continuare anche dopo il cambio di “manico” grazie a Romain Grosjean, che alla prima uscita ufficiale con l’Andretti Autosport si piazza davanti a tutti sulle strade di St.Petersburg.

“The Phoenix” come inizia ad essere soprannominato il pilota francese, ha preceduto il gruppo delle 26 monoposto col tempo di 1.01.0525, scavalcando il neo-compagno di squadra nonchè dominatore dell’edizione 2021 Colton Herta, che fino a qual momento possedeva la leadership, di un decimo.

In evidenza anche un altro consueto protagonista dei muretti della Florida, Will Power, trionfatore nel 2010 e nel 2014, autore del terzo tempo davanti all’ex teammate Simon Pagenaud, ora col Meyer Shank Racing.

Tra i rookie, la palma del migliore va a David Malukas con la monoposto del Dale Coyne Racing, decimo, ma buona prestazione anche per il campione Indy Lights in carica, Kyle Kirkwood, P12 per il Team Foyt davanti a Devlin de Francesco.

Solo P17 invece per il campione in carica, Alex Palou, ma in generale Team Ganassi poco performante con Marcus Ericsson 15mo ed il sei volte campione Scott Dixon addirittura 19mo. Malino anche l’Arrow McLaren SP, con Felix Rosenqvist, vincitore qui in Indy Lights, 16mo e Pato O’Ward in P20.

A cura di Jimmie Johnson l’unica interruzione, che da quest’anno viene penalizzata da cinque minuti di stop, a poco meno di 7’ dal termine della sessione, che contrariamente ai tanti proclami, non è stata trasmessa dalle reti Sky.

Al contrario, domani dovremmo assistere al ritorno delle monoposto più veloci del pianeta sulla piattaforma a pagamento nostrana con le libere 2, alle 15 italiane, seguita dalle qualifiche alle 18.30.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – A St.Pete in cerca dell’erede di Palou

Nel weekend ritorna dopo la lunga pausa invernale l’IndyCar Series, la massima espressione delle monoposto USA.

Saranno ben 26 le vetture al via, grazie ai vari programmi di espansione che hanno coinvolto diverse squadre di punta che hanno trasformato programmi parziali in full-season come Meyer Shank Racing ed RLL, ovvero inserendo una terza entry sui circuiti stradali e cittadini per Tatiana Calderon al Team Foyt.

La scorsa stagione, rimasta aperta fino all’ultima gara, ha visto trionfare ben 9 diversi piloti in 16 gare col successo finale di Alex Palou, unico insieme a Colton Herta, ad aggiudicarsi tre gare contro le due di Pato O’Ward, Josef Newgarden, che nel finale ha scavalcato il messicanino nel ruolo di runner-up, e Marcus Ericsson.

Nel 2021 fu proprio Colton Herta a riportare una vittoria dominante sulle strade della Florida, poi non corroborata dalle prestazioni di metà stagione. Peggio è sicuramente andata al compagno di squadra Alexander Rossi, terminato solo una volta a podio.

L’Andretti Autosport peraltro perderà l’esperienza di Ryan Hunter-Reay e James Hinchcliffe ma potrà avvalersi, oltre che del rookie Devlin de Francesco, della rivelazione 2021 Romain Grosjean, tre podi nella sua prima stagione parziale e solo per questo terminato dietro Scott McLaughlin nella classifica dei nuovi arrivati.

E proprio la scommessa del Team Penske è atteso a confermare quanto di buono aveva fatto vedere nella scorsa off-season e nelle prime gare del 2021, per non perdere il passo contro i più esperti Will Power e Josef Newgarden, pure in discreto debito con la fortuna, specie il secondo con il finale incredibile di Road America.

Da tenere sicuramente d’occhio la rinnovata coppia del Meyer Shank Racing formata da Simon Pagenaud e dall’indistruttibile Helio Castroneves, entrambi reduci da una spettacolare vittoria a Daytona, cosí come l’eterogeneo trio del RLL formato da Graham Rahal, Jack Harvey e da Christian Lundgaard.

E’ già ultima chance forse invece per Felix Rosenqvist, in evidente calo nella sua prima stagiona alla McLaren Arrow SP, specie se comparata con quella del fenomeno O’Ward, mentre all’Ed Carpenter Racing Rinus VeeKay e Conor Daly potranno dimostrare quanto di buono hanno fatto vedere, specie il primo, nell’ultima stagione.

Tutta da scoprire invece l’accoppiata Takuma Sato-Dale Coyne Racing, cosí come i progressi dei primi due classificati dell’ultima Indy Lights Series, Kyle Kirkwood e David Malukas.

Per ultimi i campioni in carica del team Ganassi, che non solo hanno nel campione in carica e nel veteranissimo Scott Dixon la bellezza di sette titoli in due, ma ora possono contare anche su un Marcus Ericsson in continua crescita, capace di togliere posizioni e punti che contano agli avversari. Ah poi c’è anche Jimmie Johnson.

Da casa nostra, in assenza ormai da anni di nostri portacolori, seguiremo con simpatia i progressi del talentino della FDA Callum Ilott, alla prima stagione completa col Juncos Hollinger.

Tutto questo prenderà il via venerdí 25 con le prime libere alle 4.15 PM ET. Qualifiche sabato 26 alle 12.30 PM, stesso orario dello start della gara domenica 27 febbraio, pari alle 18.30 italiane. Quest’anno la copertura televisiva italiana sarà affidata a SkySport, che dovrebbe peraltro seguire in diretta anche prove libere e qualifiche: ci auguriamo vivamente che si comportino meglio delle precedenti gestioni nel trattare le monoposto più veloci del pianeta.

Piero Lonardo

L’entry list di St.Petersburg

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Herta e Pagenaud dominatori dei test di Sebring

L’IndyCar Series, a meno di due settimane dal season opener di St.Petersburg, si è ritrovata nella vicina Sebring per un’ultima due giorni di test collettivi.

L’occasione è stata ghiotta per ammirare nuovamente i driver della serie al lavoro, insieme alle nuove livree che li accompagneranno per tutta la stagione.

Herta_Sebring

Nella giornata di lunedí, presenti le vetture di AJ Foyt Racing, Andretti Autosport, Arrow McLaren SP, Chip Ganassi Racing, Dale Coyne Racing, Juncos Hollinger Racing, Rahal Letterman Lanigan Racing e Team Penske, è stato Colton Herta a primeggiare con un tempo non ufficiale di 51”851 davanati alla sorpresa David Malukas, unico attore presente per il DCR.

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A sorpresa sulla DW12-Honda #10 del  campione in carica Alex Palou si è accomodato Kevin Magnussen, sempre più proiettato verso le monoposto USA dopo il debutto dello scorso anno a Road America con la McLaren, ancorchè committato, almeno per il 2022 anche con la Peugeot Hypercar.

JJ

Martedí, mentre Penske, Andretti, McLaren ed RLL hanno levato le tende, al parco partenti si sono aggiunti invece Dalton Kellett, il neo-full time driver Ganassi Jimmie Johnson, il due volte vincitore della indy 500, Takuma Sato, piú l’Ed Carpenter Racing ed il Meyer Shank Racing al completo.

Ed alla fine è stato proprio uno-due da parte del team recente vincitore della Rolex 24, con Simon Pagenaud a precedere col tempo di 52”113 Helio Castroneves.

MarcAnd_IndySempre di questi giorni la notizia che Marco Andretti sarà ancora una volta della partita alla 106ma Indy 500. Per Andretti si tratterà della 250ma partenza nella serie, oltre che della 17ma partecipazione al Greatest Spectacle in Racing, dove ha riportato 4 podi ed una pole position a partire dal 2006.

L’appuntamento ora è per le prime libere sulle strade di St.Pete, a partire dalle 3.40 PM locali di venerdí 25 febbraio. La gara partirà alle 12.25 PM di domenica 27.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Sorpresa: terza macchina di Foyt per Tatiana Calderon

Con un comunicato assolutamente inaspettato, il team Foyt ha annunciato l’ingaggio di Tatiana Calderon su una terza DW12-Chevy.

L’accordo è stato possibile grazie allo sponsor Rokit, che espanderà la sua presenza anche sulla vettura #14 destinata a Kyle Kirkwood, che comporrà una line-up giovanissima che comprende anche Dalton Kellett.

La Calderon, la quale aveva già provato una monoposto IndyCar lo scorso autunno, nelle ultime due stagioni ha fatto parte del team al femminile di Richard Mille Racing, col quale ha disputato prima l’ELMS e poi il WEC, partecipando per due volte alla 24 Ore di Le Mans, ma portando avanti anche il ruolo di test driver Alfa Romeo in F1, già suo dal 2018.

Per la pilotessa colombiana, che gareggerà solo sui circuiti stradali e cittadini, si tratta comunque di un ritorno alle origini, poiché la sua carriera in monoposto prese il via proprio nell’allora StarMazda nelle stagioni 2011-2011 col team Juncos.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – A Conor Daly la seconda vettura dell’ECR

Conor Daly sarà della partita anche nell’IndyCar Series 2022 con l’Ed Carpenter Racing. Il 30enne driver di Noblesville ha infatti scalzato la concorrenza aggiudicandosi il volante full-time della DW12-Chevy #20.

Daly, che nelle ultime due stagioni aveva saltabeccato fra l’ECR ed il team Carlin, dovendo fare spazio sugli ovali al patron Ed ma sfruttando nel contempo le assenze di Max Chilton, avrà quindi la possibilità di disputare tutta la stagione con lo stesso team, cosa che non gli accadeva dal biennio 2016-2017 con Dale Coyne e Team Foyt rispettivamente.

Ricordiamo che la permanenza del figlio d’arte nel team era stata messa a rischio dall’abbandono dello sponsor principale U.S.Air Force al termine della stagione passata.

Ed Carpenter, tre volte polesitter ad Indianapolis, si affiancherà con la terza vettura del team a Daly e a Rinus VeeKay per la 106ma edizione del Greatest Spectacle in Racing, e potrebbe sfruttare anche le rimanenti corse su ovale del Texas, Iowa e Gateway con l’opportuna copertura economica.

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L’annuncio odierno, che va a coprire l’ultimo volante full-time libero della serie, lascia poche speranze di essere in pista nel 2022 ad un altro dei recenti grandi appiedati, Ryan Hunter-Reay. Al momento infatti, l’unico sedile disponibile è quello della terza vettura del Meyer Shank Racing, un programma part-time che potrebbe anche non concretizzarsi, cosí come la seconda macchina del Team Juncos in partnership col Carlin.

Piero Lonardo

Foto: Ed Carpenter Racing

NTT IndyCar Series

IndyCar – Montoya ci riprova a Indy con McLaren

Juan Pablo Montoya tenterà un nuovo assalto alla Indy 500 col team  Arrow McLaren SP. Il 46 enne colombiano tenterà con la terza Dallara-Chevy del team, contraddistinta dal #6, di aggiungere il terzo sigillo, dopo le vittorie del 2000 e del 2015, alla 106ma edizione del Greatest Spectacle in Racing del 29 maggio prossimo.

Per Montoya, oltre alla sua settima partecipazione a Indy, in programma anche il Grand Prix di due settimane prima. Ricordiamo che Montoya è atteso ad una stagione completa nel WeatherTech SportsCar Championship con l’Oreca LM P2 del DragonSpeed insieme ad Henrik Hedman e al figlio Sebastian.

Piero Lonardo

Foto: Arrow McLaren SP

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IndyCar – La serie prosegue con Dallara

L’IndyCar Series ha annunciato nella mattinata italiana di volere proseguire il proprio rapporto con Dallara anche nella realizzazione del nuovo telaio siglando un nuovo accordo pluriennale.

L’azienda di Varano de’ Melegari rimane cosí il fornitore di piú lunga data della serie, raggiungendo quota 26 anni nel 2022, unendosi a Honda e Chevrolet per i percorsi futuri.

La partnership con Dallara iniziò infatti nel 1997 con la fornitura delle cellule di sicurezza, rimanendo quale fornitore unico di telai a partire dal 2008 e della Indy Lights a partire dal 2015. Nel mezzo, la prima storica vittoria di Eddie Cheever alla Indy 500 del 1998.

Dopo l’introduzione dell’aerokit unico UAK18 tre anni or sono, il prossimo impegno comporterà l’adozione dei nuovi propulsori ibridi di 2,4 litri nel 2023 prima dell’introduzione del nuovo chassis, al momento prevista non prima del 2024.

“Dallara è un partner eccezionale e strumentale in qualsiasi cosa facciamo in pista. Una parte importante del successo e della crescita dell’IndyCar Series puó essere atrribuita direttamente alla collaborazione tra Dallara e l’intero paddock” ha affermato il Presidente dell’IndyCar, Jay Frye. “Questa estensione fornisce all’IndyCar e alle sue squadre continuità ed una piattaforma stabile mentre andiamo incontro al futuro.”

E una delle novità della serie sarà costituita dai pannelli segnalatori che, come nelle gare FIA, servirà a gestire meglio ed in modo piú sicuro le segnalazioni, finora amministrate dai marshal solo tramite le bandiere.

Il sistema, denominato EM Motorsports Marshalling System, sarà collegato direttamente alla direzione gara, cosí da permettere a Kyle Novak ed al suo team di azionare la segnalazione più opportuna, ottimizzando gli eventuali interventi di gara. Il sistema, che prevede anche il cosiddetto ADR – Accident Data Recorder – collegato anche agli accelerometri auricolari dei piloti, per ora non verrà utilizzato per gestire le Virtual Safety Car, anche se le stesse potrebbero essere inserite nelle prossime stagioni.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar

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IndyCar – Malukas completa per Dale Coyne. JJ conferma un 2022 full-time

Ieri David Malukas ha coronato il proprio sogno e diventerà un pilota IndyCar col Dale Coyne Racing.

Il giovanissimo vicecampione dell’ultima stagione dell’Indy Lights ha formalizzato ieri il contratto che lo lega per tutto il 2022 alla DW12-Honda #18, che verrà gestita in partnership con l’HMD Motorsports.

HMD2022

Nel 2021 Malukas, che aveva già provato una monoposto della serie maggiore nelle scorse settimane, ha conseguito ben sette vittorie e nove podi su venti gare nella serie cadetta.

Un’altra notizia della giornata – a dire il vero si tratta di una conferma – riguarda invece Jimmie Johnson, che correrà tutta la stagione, ovali compresi, col Team Ganassi.

12-15-JimmieIl sette volte campione NASCAR lo scorso anno ha disputato le dodici gare su stradali e cittadini, conseguendo quale miglior risultato il 17mo posto nelle due ultime gare di Laguna Seca e Long Beach. Tony Kanaan, che lo ha sostituito nelle quattro gare su ovali, dovrebbe comunque disputare la sua 21ma Indy 500 sulla quinta vettura del team campione in carica.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar, DCR