Josef Newgarden ha concluso al top i test collettivi all’Indianapolis Motor Speedway. Nei due giorni di test hanno girato i 32 piloti iscritti alla 106ma Indy 500.
L’attuale leader della graduatoria IndyCar ha fissato i cronometri sulle 229.519 mph nella sessione di ieri, che è iniziata con un notevole ritardo (oltre tre ore) causa meteo. A seguire il due volte vincitore Takuma Sato, unico altro pilota a superare le 229 miglia orarie, con la vettura del Dale Coyne Racing.
La graduatoria prosegue con altri due vincitori, Tony Kanaan e Scott Dixon, quest’ultimo è stato il migliore della prima giornata. Tra le sorprese, sicuramente il sesto tempo di Marco Andretti, atteso alla sua 17ma 500 Miglia, e anche il sette volte campione NASCAR Jimmie Johnson non ha deluso con l’ottava prestazione, migliore fra i rookies. In evidenza l’accoppiata del Dreyer & Reinbold formata da Santino Ferrucci e Sage Karam, P12 e P13 rispettivamente
Tra i tempi senza traino in scia (no-tow) svetta Rinus VeeKay con 221.314 mph seguito dal compagno di squadra Conor Daly, unico peraltro a non migliorarsi ieri insieme ad Helio Castroneves, il quale non ha potuto proseguire la sessione a causa di un incidente nella prima giornata.
Tiene sempre banco infine la ricerca della 33ma vettura per chiudere la griglia di partenza. I programmi parziali di Paretta Autosport e Top Gun Racing per il Greatest Spectacle in Racing alla fine non si sono concretizzati, e l’opzione più praticabile, tramontata la possibilità di fare gareggiare Ryan Hunter-Reay, qui in veste di coach per Callum Ilott (la sua ex-vettura, ora affidata a Romain Grosjean, presenta una livrea particolare ispirata all’inclusività), pare quella legata ad una “cordata” per riportare in pista Stefan Wilson con Cusick Motorsports, con la partecipazione di Juncos Hollinger Racing e Foyt Racing.
In attesa del doppio appuntamento di Indianapolis, il fatidico “Month of May”, il prossimo appuntamento dell’IndyCar Series è per il prossimo weekend a Barber Park.
Piero Lonardo
Foto: IndyCar