Alex Palou vince la terza gara di fila nell’IndyCar Series 2023 a Mid-Ohio al termine di una gara semplicemente perfetta. Dominante come non si vedeva dai tempi di Alex Zanardi e Sebastien Bourdais in CART/ChampCar, gli unici capaci di vincerne una in più di fila, quattro, in tempi recenti, senza scomodare mostri sacri di un passato ancora più remoto quali AJ Foyt (sette successi consecutivi nel1964) ed Al Unser Jr nel 1990 (quattro pure lui).
Il catalano ha lasciato sfogare “poleton” Herta, cosí soprannominato dopo la seconda pole position consecutiva, nel primo stint, preoccupandosi solo di disporre con decisione di Kyle Kirkwood, lasciando Graham Rahal ai destini del box RLL.
Cosí facendo Palou si è ritrovato davanti a tutti già al termine del primo giro di soste, ed approfittando di una gara senza neutralizzazioni, anche grazie al meteo tornato favorevole nel corso del pomeriggio, ha creato un cuscino di sicurezza che ha mantenuto agevolmente sino al traguardo.
L’unica vera preoccupazione è venuta da Benjamin Pedersen, il più duro da passare ancorchè in fase di doppiaggio, mentre alle spalle Scott Dixon gli guardava le spalle.
Herta, nonostante il cambio di stratega ai box, con la suadente voce di Rob Edwards ora a guidarlo, ha sbagliato clamorosamente l’entrata ai box, forse proprio perchè non abituato al nuovo “manico”, incappando in una puerile penalità per speeding che gli è costata la top ten.
Il successo odierno di Palou si completa anche con l’harakiri svedese che al primo giro ha tolto di mezzo Marcus Ericsson e costretto Felix Rosenqvist (santo aeroscreen) ad una sosta extra. Josef Newgarden dal canto suo non è andato oltre la 12ma piazza, mentre, tra gli alti contender, è andata meglio a Scott McLaughlin, P5, e a Pato O’Ward, il quale ha rimediato all’errore in qualifica rimontando sino all’ottava posizione.
Davanti al vincitore 2022 terminano Will Power, finalmente autore di una gara consistente, e Christian Lundgaard. Non ci fosse stato l’ennesimo errore al box, con la posteriore sinistra che non ne vuole sapere di lasciarsi montare al secondo pit (non che la prima sosta fosse stata granchè più veloce), anche Rahal avrebbe avuto qualcosa di più da festeggiare nella gara di casa della settima posizione, ma seriamente, la rinascita del Rahal Letterman Lanigan non può che passare dal giovane danese.
Infine una parola per Conor Daly, per l’ennesima occasione sostituto di lusso per Simon Pagenaud, non abilitato a correre dai medici IndyCar dopo il terribile crash di ieri. Daly, partendo dal fondo ha concluso 20mo, nonostante una sosta in più, davanti al fantasma di Helio Castroneves, suo estemporaneo compagno al Meyer Shank Racing, per l’inciso pure loro dell’Ohio.
In classifica generale il vantaggio di Palou, nella fattispecie nei confronti di Dixon, è passato in tripla cifra, +110. Newgarden insegue a 116 lunghezze mentre Ericsson scende in P4 a -122 e O’Ward chiude la top five a -127 punti.
L’IndyCar Series proseguirà il consueto forcing estivo ritrovandosi fra due settimane a Toronto per l’unica trasferta extra-States della serie. Infine, non ce ne voglia il simpatico Matteo Pittaccio, che non ne è certo responsabile, ma non è possibile che anche stavolta sui canali Sky l’IndyCar sia stata posposta alla F1, nella fattispecie all’ennesima analisi tecnica post-gara, e fatta rimbalzare sui tanti canali “di servizio” della rete a pagamento.
Piero Lonardo
Foto: Chip Ganassi Racing
L’ordine di arrivo