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IndyCar – Rosenqvist si accasa al MSR. Andretti diventa Global

Il buon finale di stagione è valso a Felix Rosenqvist un contratto pluriennale col Meyer Shank Racing. Il 31enne svedese lascia quindi l’Arrow McLaren dopo tre anni in cui ha raggiunto tre podi ed altrettante pole position, ma mai la vittoria, pervenuta nel 2020 a Road America col Team Ganassi, insieme al quale ha disputato le due prime stagioni nella serie.

Rosenqvist, che andrà a fare squadra con un altro pilota di origine svedese, ancorchè di passaporto britannico, Tom Blomqvist, andrà a sostituire Simon Pagenaud, il cui futuro agonistico è legato alle capacità di recupero dopo il terribile incidente di Mid-Ohio. Il campione 2016 ha comunque ringraziato a mezzo social la proprietà del team.

Si apre quindi la caccia al terzo sedile McLaren. Dopo la rinuncia del neocampione Alex Palou, i candidati potenziali non mancano: in pole position c’è Callum Ilott, in attesa di fare il salto di qualità dopo due stagioni ed un pezzettino col Juncos Hollinger, ma ricordiamo che a spasso c’è anche Romain Grosjean, appena scaricato dal team Andretti.

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Andretti che da oggi non si chiamerà più Autosport ma Global, un rebranding volto ad unire – cita il comunicato – tutti gli aspetti dell’organizzazione sotto un’unica identità, allineata ancora più fermamente al retaggio già ben consolidato del team. Andretti Global al momento opera su otto diverse piattaforme sportive in sei continenti, con il desiderio di espandere la propria impronta di stampo mondiale all’interno di altre importanti serie del motorsport.

Il riferimento è ovviamente nei confronti della F1, oggetto del desiderio della famiglia Andretti, che potrebbe cosí chiudere il fatidico cerchio con l’eredita di Big Mario.

Nel weekend frattanto, a titolo già assegnato, si chiude la serie 2023 con l’iconica venue di Laguna Seca. Appuntamento in pista venerdí 8 settembre alle 5.30 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 9 a partire dalle 5.00 PM ET e start della gara alle 2.30 PM ET, le 20.30 italiane, di domenica 10 settembre. Libere e qualifiche come sempre godibili gratuitamente via IndyCar Live, mentre la gara verrà trasmessa dai canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series, Andretti Global

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IndyCar – Alex Palou, vittoria a Portland e titolo

Alex Palou è il nuovo campione IndyCar. Il catalano, come sempre coadiuvato al massimo dal box Ganassi, nonostante l’importante assenza di Barry Wanser, riporta la quinta vittoria stagionale a Portland per aggiudicarsi il suo secondo titolo con una gara di anticipo.

Abbiamo già elogiato su queste pagine la determinazione di Palou in questa stagione, nonostante il pasticcio con la tanto agognata McLaren, poi ripudiata, ed il suo nome va ad associarsi, come rendimento “in his prime” nientemeno che ai due mostri sacri per eccellenza: AJ Foyt e Mario Andretti.

Nella fattispecie Palou e tutta la top five hanno beneficiato di una gara con due sole interruzioni, la prima poco dopo lo start – in cui la Dallara #10 si è fatta subito largo piazzandosi in P3 dietro Graham Rahal e Scott McLaughlin – innescata da Will Power largo in curva 4 e poi in stallo. La seconda, a due terzi abbondanti di gara, per una situazione analoga causata da Agustin Canapino.

Dopo la prima sosta, i due battistrada, partiti con le alternate, si sono ritrovati a metà gruppo, mentre Palou e Dixon, con strategie simili, si liberavano delle poco resistenti red. Altri invece come David Malukas e Kyle Kirkwood, hanno provato ad approfittare della prima Full Course Yellow per la prima sosta.

Fatto sta che nessuno dei piloti partito con le gomme più performanti è riuscito a creare quel gap necessario, ed anzi Rahal e McLaughlin hanno sostanzialmente battagliato fra loro a centro gruppo per tutta la gara, consumando preziosi secondi di Push-to-pass.

I più consistenti nell’inseguimento alle due vetture di Ganassi sono stati gli alfieri di Arrow McLaren, con Felix Rosenqvist desideroso di fare vedere ai suoi boss di meritare la riconferma per il 2024, a fare vedere i sorci verdi a Pato O’Ward. Lo svedese, nonostante la direzione gara non gli abbia permesso un ultimo pit in regime di neutralizzazione che lo avrebbe lanciato al comando, terminerà alle spalle del neocampione, mentre il messicano chiuderà in una onorevole P4 davanti a Josef Newgarden.

Il due volte campione ha fatto il possibile dopo essere una qualifica non esaltante ed uno start che lo ha visto perdere diverse posizioni a causa del taglio della prima curva per evitare Kirkwood, entrambi forse un po’ troppo lunghi al via. La strategia “ombra” nei confronti del vincitore ha pagato col ritorno in top five dopo i due disastri del Gallagher GP e di Gateway davanti all’ottimo Rinus VeeKay, alla migliore prestazione di un 2023 altrimenti avaro di soddisfazioni. Menzione d’onore per David Malukas, alla sesta top ten stagionale per il Dale Coyne Racing dietro un alquanto falloso Marcus Ericsson, reo dell’uscita anzitempo di Alexander Rossi, che forse sta già rimpiangendo il suo passaggio all’Andretti Autosport.

Ancora una volta infatti è buio pesto al team Andretti, con Romain Grosjean subito fuori – poi rientrato 10 tornate dopo per onor di firma – e Colton Herta a rovinare un buon piazzamento dopo la rimonta per un drive-through, con un testacoda a 4 giri dal termine. Alla fine è il solito Kirkwood a portare a casa il miglior risultato, un decimo posto che sta un po’ stretto date le potenzialità dimostrate dalla DW12-Honda #27, graziata in più occasioni dalla direzione gara.

Non male infine la prima partenza per Juri Vips, 18mo al traguardo e migliore tra i rookies davanti a Marcus Armstrong, penalizzato da un insolito errore all’ultimo pit del suo box, mentre non ha impressionato Tom Blomqvist, mai realmente in contention per nulla, 24mo.

Il gran finale dell’IndyCar Series 2023 il prossimo weekend a Laguna Seca.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Rahal vola in pole a Portland. Grosjean non rinnova con Andretti

Tra i tanti litiganti, nelle qualifiche del Portland GP, ha goduto Graham Rahal, che riporta la seconda pola position dell’anno dopo quella ottenuta al Gallagher GP. Peraltro una pole incredibilmente conquistata sulle primary, lasciando Scott McLaughlin, il migliore nelle seconde libere nonchè autore della migliore prestazione nella Top Twelve, a 33 millesimi.

Tra i dodici del Q2 si presentavano tutte e tre le Penske, le tre Arrow McLaren e tre delle quattro vetture del Team Ganassi. Uniche eccezioni, Colton Herta, Callum Ilott e appunto Rahal, il quale arpionava l’ultimo posto disponibile per la Firestone Fast Six, conquistata incredibilmente sulle primary, lasciandosi dietro Scott McLaughlin, il migliore nelle seconde libere nonchè autore della migliore prestazione nella Top Twelve, a 33 millesimi.

Seconda fila per Colton Herta e Scott Dixon, terza per il leader Alex Palou e Pato O’Ward. Unica interruzione causata da Josef Newgarden, nelle gomme dell’impegnativa turn 12, e che partirà 12mo.Problemi anche per Felix Rosenqvist, il quale ha raggiunto anzitempo i box per un problema tecnico.

Tra le delusioni della sessione, sicuramente Romain Grosjean, appena ottavo nel primo gruppo del Q1. Il franco svizzero ha annunciato che non ritornerà all’Andretti Autosport, che potrebbe ridurre il proprio effort a tre sole vetture.

Delusione anche per Christian Lundgaard, il migliore di ieri e nella top ten anche nelle libere-2, che partirà alle spalle di Grosjean in nona fila.

Infine, se il deb Juri Vips si è ben comportato con l’ottava prestazione nel suo gruppo buona per affiancare il compagno di squadra al team RLL, Tom Blomqvist, alle sue prime vere qualifiche, non è riuscito a sfuggire dall’ultimo posto, dietro anche al sempre meno convincente Benjamin Pedersen.

La partenza del Grand Prix of Portland domani, domenica alle 3.00 PM ET, pari alle 21 italiane. Diretta come sempre sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Lundgaard al top nelle prime libere di Portland

Nella nottata italiana si sono svolte le prime libere a Portland, penultimo appuntamento dell’IndyCar Series 2023 A svettare è stato Christian Lundgaard, autore di 58.1776, a precedere Kyle Kirkwood ed il quasi campione Alex Palou. Tutti hanno approfittato delle alternate messe a disposizione nel finale di sessione.

Ottimo risultato per l’Arrow McLaren, che piazza tutte e tre le monoposto nella top ten con Pato O’Ward P4 davanti a Felix Rosenqvist ed Alexander Rossi nono. Lo svedese, che a sorpresa potrebbe ancora una volta beneficiare delle recenti mosse del mercato piloti ed essere riconfermato nel team di Zak Brown, è stato autore del contatto che ha generato la prima delle tre interruzioni.

A seguire la red flag è stata esposta per le uscite di Santino Ferrucci e Rayn Hunter-Reay, tutte senza gravi conseguenze per vetture e piloti. Il veterano dell’ECR peraltro dovrà scontare sei posizioni in griglia per il cambio del quinto motore Chevy.

Tornando ai risultati della pista, prosegue il momento magico di David Malukas, sesto, e tra i deb impressiona Juri Vips, che chiude in P15 sulla vettura dell’RLL ex-Harvey; al contrario il neoacquisto del MSR, Tom Blomqvist, chiude la lista dei tempi.

Non una sessione particolarmente incisiva infine per il Team Penske, col solo Josef Newgarden, fuori dai giochi per il titolo dopo il crash di Gateway, nella top ten. Scott McLaughlin ed il campione uscente Will Power, vincitori qui nel 2022 e nel 2019, chiudono in P16 e P17 rispettivamente, comunque davanti all’ultimo contender rimasto, Scott Dixon, 19mo a precedere un irriconoscibile Colton Herta.

Il programma odierno proseguirà con la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 12.00 PM ET ed alle 3.30 PM ET, vale a dire le 21.30 italiane, queste ultime visibili gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Lundqvist, contratto pluriennale con Ganassi

Via uno svedese, dentro un altro: Linus Lundqvist è il nuovo pilota del Chip Ganassi Racing per il 2024 ed oltre.

Il campione Indy Lights 2022 ha finalmente trovato casa, complici anche le ottime prestazioni in sostituzione di Simon Pagenaud nelle ultime tre gare per il Meyer Shank Racing, dove peraltro ha fatto segnare il giro più veloce in due occasioni, Nashville e Gateway.

Lundqvist sarà presente negli ultimi due appuntamenti di Portland e Laguna Seca, partecipando alle attività del team, inclusi briefing tecnici e preparazione della gara.

“È fantastico che l’opportunità di assumere Linus, un comprovato vincitore, oltre che campione in carica dell’Indy NXT 2022, sia ora una realtà per il Chip Ganassi Racing – ha affermato il boss del CGR Mike Hull – (Linus) ha dimostrato di poter creare con le sue performances in pista quella separazione in gara che è quanto richiesto nella IndyCar odierna. Crescere insieme è ciò che verrà dopo”.

L’appuntamento con il Portland GP è per domani alle 6.00 PM ET (le 24.00 italiane) con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

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IndyCar – RLL, finale di stagione con Juri Vips

Le ultime due gare stagionali a quanto pare verranno usate quale banco di prova per le squadre in cerca di piloti in chiave 2024. Dopo l’annuncio di Tom Blomqvist al MSR, poco fa quello che Juri Vips guiderà la vettura ex-Jack Harvey negli ultimi due appuntamenti di Portland e Laguna Seca.

Vips, 23 anni, protagonista sin dall’adolescenza delle varie formule propedeutiche, vanta il titolo ADAC F4 nel 2017, un secondo posto al prestigioso GP di Macau nel 2019 e tre vittorie e due pole position nel triennio 2020-2022 in F2 con DAMS ed Hitech.

In quel periodo ha svolto il ruolo di test e reserve driver in Red Bull ed Alpha Tauri, fino al “famoso” episodio della diretta Twitch che ha tolto il talento estone dal radar della scuderia austriaca.

Vips ha già avuto la possibilità di testare le vetture IndyCar proprio con l’RLL a Sebring lo scorso ottobre e lo scorso marzo a Barber Park.

L’azione in pista a Portland inizierà venerdí 1° settembre alle 6.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 2 alle 3.30 PM ET e start della gara domenica 3 settembre alle 3.15 PM ET, vale a dire le 21.15 italiane. Libere e qualifiche godibili come sempre gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live, mentre la gara verrà trasmessa dai canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Blomqvist chiuderà la stagione al MSR

Sarà Tom Blomqvist a sostituire l’infortunato Simon Pagenaud negli ultimi due round dell’IndyCar Series. Il 31enne britannico, che a tale scopo salterà la 6 Ore del Fuji WEC dove era iscritto con United Autosports, sarà al volante della DW12-Honda #60 del Meyer Shank Racing a Portland e Laguna Seca nei due prossimi fine settimana, un’anteprima del 2024, quando sarà full-time col team dell’Ohio

Purtroppo la riabilitazione di Pagenaud dal terribile incidente di Mid-Ohio sta prendendo più tempo del dovuto. “Sto lavorando con un eccellente team di medici ed ho fatto progressi – ha riportato il campione 2016 a mezzo social – ma i dottori mi consigliano di prendermi ancora tempo per recuperare nuovamente il 100%.”

“L’incidente - prosegue Pagenaud – mi ha lasciato con persistenti sintomi post-commozione cerebrale. Io sto lavorando duro per tornare al 100% ma i tempi di recupero variano per ogni individuo. Vorrei fare ciò che amo e guidare la mia macchina, ma l’incidente è stato assai violento e ció mi obbliga a dare priorità alla mia salute e al mio recupero”.

Per Blomqvist la possibilità di mostrare nuovamente le proprie capacità sulle monoposto più veloci del pianeta dopo il breve outing di Toronto di metà luglio, terminato nella melèe del primo giro causata da Jack Harvey.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Dixon regala lezioni di strategia anche su ovale e trionfa a Gateway. Newgarden ko

Pato O’Ward al termine della gara di Gateway, conclusa al secondo posto “sapevo che davanti a me c’erano alcune macchine che avrebbero tentato di allungare lo stint. Appena mi hanno detto che il primo era Scott Dixon sapevo come sarebbe finita.”

In queste parole c’è il riassunto breve della Bommarito 500, con Dixon ed il box Ganassi, Mike Hull in testa, capaci per la seconda volta di fila di ribaltare la situazione mediante la strategia.

Il sei volte campione partiva dalla 16ma piazzola, complice la penalità per il cambio del motore Honda. Davanti Josef Newgarden e Colton Herta mantengono il comando al via mentre David Malukas scatta bene dalla terza fila ed uccella le due McLaren di Pato O’Ward e Felix Rosenqvist prima della breve Full Course Yellow per il crash di Benjamin Pedersen mandato a muro da un ormai irriconoscibile Ed Carpenter.

Dixon è già tredicesimo e, mentre il gruppo di testa effettua la prima sosta, attende qualche giro extra ed al lap 65 entra insieme a Will Power e monta le alternate, qui in azione per la prima volta, e le fa durare 65 giri, mentre il resto della concorrenza se ne sbarazza assai prima. Ecco la grandezza del pilota della Dallara #9, che lascia scannarsi gli altri in attesa di una Full Course Yellow per rifornire in tranquillità.

La neutralizzazione avviene come da copione al momento giusto, protagonista il compagno di squadra Takuma Sato, in difficoltà con la sua monoposto sin dalle libere, e lascia Dixon solo al comando su Newgarden ed O’Ward che continuano a darsele di santa ragione.

Una piccola disavventura per Marcus Ericsson la cui ruota posteriore destra si stacca e sconfina nel box di Power fortunatamente senza conseguenze. Un altro duello avvincente vede protagonisti David Malukas e Scott McLaughlin, già ai ferri corti lo scorso anno sulla medesima pista, oltre che sui social nel corso della settimana.

Siamo a metà gara ma ormai le carte sono già scoperte, con Power ed il box Penske ad imitare la strategia dell’eterno rivale, che al pit della monoposto #12 si ritrova con 24” di vantaggio, praticamente un giro, su Romain Grosjean, l’ultimo rimasto nel giro del battistrada, ma che all’ultima sosta sconta il pit extra.

Newgarden frattanto si fa anche passare da O’Ward al lap 212 chiude la propria gara – e le speranze di titolo – lisciando curva 2. L’ultimo indispensabile splash di Power, tornato ad essere l’ombra del battistrada, lascia Dixon con oltre 22” su O’Ward e Malukas, che nel frattempo si è definitivamente sbarazzato con le cattive di McLaughlin e si è pure sdoppiato.

Poco dietro Alexander Rossi conduce il gruppo dei doppiati, che si trascina sino alla bandiera a scacchi, composto da McLaughlin, Herta, Palou, Rosenqvist e Power, che nelle tornate finali regala le ultime emozioni sorpassando Ericsson, ultimo della top ten.

Degne di menzione le gare di Conor Daly, il migliore al debutto nel team RLL, 16mo, ed ancora una volta di Linus Lundqvist, 18mo al traguardo ben davanti al caposquadra Catsroneves e migliore fra i rookies.

In classifica ora è lotta intestina fra Palou e Dixon, separati da 74 lunghezze con due gare ancora da disputare e 106 punti in palio in due weekend back-to-back nella west coast, Portland e Laguna Sca.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

L’ordine di arrivo

2023 - Bommarito Automotive Group 500

IndyCar – McLaughlin il migliore nelle qualifiche a Gateway, ma davanti a tutti partirà Newgarden

Scott McLaughlin è stato il più veloce nelle qualifiche della Bommarito Automotive Group 500. Il kiwi del Team Penske è stato l’unico a superare la barriera delle 181 miglia di media sui due giri con 182.951 davanti al compagno di squadra Josef Newgarden e Colton Herta.

Non sarà però la Dallara #3 a scattare davanti a tutti fra poche ore, perchè McLaughlin è uno dei sei piloti penalizzati di nove posizioni per aver utilizzato il quinto motore. A Scott Dixon (P7), Takuma Sato (P8) Kyle Kirkwood (P13) ed Agustin Canapino (P21) si è aggiunto stamani anche Alex Palou, autore della quinta prestazione dietro Pato O’Ward.

Largo quindi a Newgarden, che cercherà non solo di annullare il matchpoint a favore del capoclassifica Palou, ma anche di conquistare la quinta e definitiva vittoria stagionale su ovale, risultato fin qui mai ottenuto nell’IndyCar Series.

Al fianco del quattro volte vincitore a Gateway, Herta; seconda fila tutta McLaren per O’Ward e Rosenqvist e terza per Romain Grosjean e David Malukas; quest’ultimo durante la settimana è stato coinvolto in una divertente faida col polesitter, reo di essersi lamentato pubblicamente dei suoi bloccaggi.

Regolarmente in pista infine anche i due piloti coinvolti nello spettacolare crash di ieri, Will Power – il quale ha apostrofato in diretta tv, forse senza sapere che si trattava del compagno di squadra, colui che aveva propiziato l’incidente, cioè McLaughlin – e Marcus Ericsson, con la dodicesima e diciottesima prestazione.

La DW12-Honda dello svedese si è presentata in pitlane dopo essere stata rappezzata alla bell’e meglio con gran parte della carrozzeria – sponsor compresi – di Palou.

Appuntamento per lo start della Bommarito 500 fra poco, alle 3.30 PM ET, cioè le 21.30 nostrane, sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche

La griglia di partenza

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IndyCar – Al WWTR, Penske domina con Newgarden le libere a lungo rimandate. Power-Ericsson crash

Maltempo a farla da padrona nella prima giornata della Bommarito Automotive Group 500 presso il World Wide Technology Raceway. La prima sessione di libere è stata rimandata di oltre otto ore dalla schedule originale a causa dei forti temporali sulla zona di St.Louis.

Le monoposto dell’IndyCar Series invece che alle 11.00 AM hanno infine potuto disputare i 60’ previsti sotto le luci artificiali (come peraltro avverrà in gara), pochi contando le tante incognite che la serie aveva in serbo per questa gara.

In primis le “alternate” da ovale, che dovranno essere usate anche in gara, per almeno due giri, anche se partiranno tutti con le prime. Un treno è stato fornito per queste libere ed un altro verrà dato agli equipaggi in gara. Dalle dichiarazioni dei piloti, pare peró che questa mescola non fornisca un apporto sostanzialmente differente, e anche il suo degrado non desta preoccupazioni.

Non possono invece fare dormire sonni tranquilli le tante escursioni nei pressi dei muretti, fortunatamente tutte senza incidenti. L’unico contatto importante invece è derivato da un’ingenuità da parte di Scott McLaughlin, giratosi sull’erba nell’outlap. Il compagno di squadra Will Power nel cercare di evitarlo, è andato alto sbattendo e nel tornare in pista ha trovato la monoposto di Marcus Ericsson. Nessuna conseguenza per i due piloti, ma macchine da ricostruire nella notte.

Ben cinque penalità inoltre assegnate dalla serie per il quinto motore utilizzato fuori dal chilometraggio consentito. Sconteranno nove posizioni in griglia lo stesso McLaughlin, i motorizzati Honda Scott Dixon, Takuma Sato e Kyle Kirkwood ed infine Agustin Canapino del JHR.

Tornando ai risultati della pista, Penske al meglio con Josef Newgarden, che ha vinto qui le ultime tre edizioni ed ambisce ad un clamoroso sweep delle gare su ovale, seguito da McLaughlin. Solo un altro ex-vincitore, Takuma Sato, si frappone all’un-due-tre del Captain, con Power quarto nella lista dei tempi.

A seguire ancora le McLaren di Felix Rosenqvist ed Alexander Rossi, con Pato O’Ward appena fuori dalla top ten. Ottimo debutto frattanto di Conor Daly, P8, al Rahal Letterman Lanigan al posto di Jack Harvey, mentre il caposquadra Graham Rahal chiude mestamente la graduatoria a seguito di problemi di maneggevolezza della sua DW12-Honda.

La schedule del weekend prevede ora le qualifiche alle 11.00 AM ET di domenica, mentre lo start della gara è stato mantenuto alle 3.30 PM ET di domenica, vale a dire le 21.30 nostrane. Qualifiche visibili gratuitamente alle 17.00 italiane sulla piattaforma IndyCarLive mentre la gara sarà trasmessa come di consueto sui canali Sky. Al momento non si prevedono nuove precipitazioni di rilievo nell’area del circuito.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere