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Indy NXT – James Roe Jr. completa il poker Andretti

L’Andretti Autosport ha annunciato che sarà James Roe Jr. a completare la line-up per la prossima stagione della Indy NXT by Firestone.

Il 24enne irlandese, che guiderà la IL-15 #29 al fianco dei già annunciati Louis Foster, Hunter McElrea e Jamie Chadwick, ha calcato le serie delle monoposto americane sin dal 2018, anno in cui si è classificato al secondo posto nella F.2000.

Roe ha poi proseguito con gli altri gradini della scala propedeutica, fino al debutto nell’Indy Lights la passata stagione, nelle quali ha militato con TJ Speed ed HMD, disputando undici della quattordici gare in programma, con un paio di settimi posti quale miglior risultato.

Con questa aggiunta, lo schieramento della Indy NXT, in attesa di ulteriori annunci da parte di Cape Motosports ed Abel Motorsport, sale a 17 vetture.

Frattanto, un po’ più in sordina, anche i gradini inferiori della Road to Indy hanno cambiato denominazione, in USF Pro Championship presented by Cooper Tires. Alla preesistente USF 2000 si aggiungono ora la USF Pro 2000 (ex-Indy Pro e Pro Mazda) in alto e la USF Juniors, alla seconda stagione dopo il debutto nel 2022, in basso.

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I calendari delle due serie maggiori ricalcheranno in gran parte quello della IndyCar (e quindi della Indy NXT), a parte l’appuntamento del 26 maggio al Lucas Oil Raceway Park di Indianapolis, mentre la USF Juniors incrocerà la serie maggiore solo a Barber Park.

Il prossimo appuntamento per l’Indy NXT è per i test collettivi del 23 gennaio prossimi in attesa del season opener del 5 marzo a St. Petersburg.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT, USF Pro

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Indy NXT – Torna il tricolore con Matteo Nannini in Juncos Hollinger

Il Juncos Hollinger ha annunciato oggi la propria formazione per l’Indy NXT by Firestone con Reece Gold e Matteo Nannini.

Il 19enne, già protagonista dei campionati FIA F3 e F2 tenta quindi la strada delle serie americane, seguendo le orme di Fabrizio Barbazza, vincitore della prima stagione Indy Lights nel lontano 1986, ma anche di altri nostro connazionali quali Guido Daccò, Vinicio Salmi, Franco Scapini e per ultimo Vittorio Ghirelli, che ha disputato 4 gare nel 2014.

Insieme a Nannini, Reece Gold, 18enne di Miami vicecampione Indy Pro 2000 in carica, con 5 vittorie e 9 podi negli ultimi due anni proprio con la compagine guidata da Ricardo Juncos.

Niente da fare quindi per Sting Ray Robb, altro protetto del team, col quale si è laureato campione Indy Pro 2020, che pareva essere il predestinato ad uno di questi sedili; chissà che invece non lo vedremo sulle monoposto della serie maggiore, in quanto quello del JHR risulta essere uno dei due soli abitacoli ancora da assegnare nell’IndyCar Series.

Piero Lonardo

Foto: Juncos Hollinger

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Indy NXT – Jamie Chadwick con Andretti

Andretti Autosport completa i propri ranghi nella Indy NXT by Firestone con Jamie Chadwick. La tricampionessa della W Series guiderà la IL15 #28 grazie all’accordo con DHL, che rivestirà la vettura nella prossima stagione.

La 24enne britannica è la prima pilotessa in 13 anni a disputare la serie cadetta dopo Simona de Silvestro e si aggiungerà ai già previsti Louis Foster ed Hunter McElrea, e vanta la bellezza di 10 pole position e 11 vittorie nelle 21 corse disputate nel quadriennio 2019-2022 (la W Series non è stata disputata nel 2020), e alternerà questo ruolo con quello di reserve driver nel team Williams di F1.

Piero Lonardo

Foto: Andretti Autosport

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IndyCar – Pierson primo development driver per Carpenter. Bagno di folla in patria per Juncos e Canapino

Josh Pierson è destinato a bruciare le tappe nella sua carriera, e lo si era già intuito lo scorso inverno, quando per fargli prendere esperienza sulle vetture da corsa United Autosports ha sacrificato le chances di vittoria nell’Asian Le Mans Series “aspettandolo” per il secondo round di Abu Dhabi, in quanto non ancora in possesso dei requisiti per la patente di guida.

A soli 16 anni il nativo di Portland ha poi stabilito il record di pilota più giovane alla 24 Ore di Le Mans, vincendo nel frattempo anche al debutto nel WEC, a Sebring, tra le LM P2, alternando poi l’impegno nella serie mondiale con quello nel WeatherTech SportsCar Championship.

Ma forse non tutti sanno che Pierson ha iniziato tra le monoposto, giungendo quarto nella USF 2000 l’anno precedente, e a queste monoposto, insieme al programma WEC con United Autosports, ritornerà per i prossimi due anni, quale primo development driver dell’Ed Carpenter Racing.

In programma la partecipazione all’IndyCar Series nel 2025 nelle fila del team, che nel frattempo provvederà a gestirlo nella Indy NXT con un programma parziale, stanti le concomitanze con i round WEC di Spa e del Fuji, nella prossima stagione nelle fila dell’HMD Motorsports, per poi addivenire ad una stagione completa nel 2024. Nel frattempo, a Pierson verrà concesso di provare anche le monoposto della serie maggiore.

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Frattanto in Argentina la monoposto dello Juncos Hollinger Racing ha attirato la bellezza di 15.000 persone per l’esibizione di sulla pista di Termas de Rio Hondo. Un bagno di folla totalmente inaspettato che ha accolto la DW12-Chevy #77 alla guida di Agustin Canapino, che in precedenza era stato alla guida della monoposto anche sul vecchio circuito di Buenos Aires. La capitale nel lontano 1971 aveva visto disputarsi la Indy 300 vinta dal leggendario Al Unser sull’ovale denominato Autodromo Rafaela.

E proprio il ritorno a gareggiare in Argentina, in questo caso nel più moderno impianto di Termas de Rio Hondo, è l’obiettivo finale di Ricardo Juncos, che con questa dimostrazione ha dato prova dell’estremo amore per le monoposto più veloci del pianeta. Sappiamo che sono stati già avviati i primi contatti tra il management IndyCar e le autorità locali, anche se al momento la serie non ha intenzioni a breve di spostarsi al di fuori del continente nordamericano.

Piero Lonardo

Foto: ECR, Juncos Hollinger Racing

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Indy Lights – La serie cambia nome, Indy NXT by Firestone! Schedule immutata

Dopo la bellezza di 31 anni, l’Indy Lights Series cambia nome e diventa Indy NXT by Firestone. L’annuncio via social pochi minuti or sono.

La serie cadetta, nata nel 1986 come CART American Racing Series, ha visto laurearsi campioni provenienti da ogni parte del globo, a partire dal nostro Fabrizio Barbazza fino ad arrivare al campione 2022, Linus Lundqvist, passando per protagonisti del motorsport a stelle e strisce quali Paul Tracy, Greg Moore, Tony Kanaan, Scott Dixon, Josef Newgarden e Pato O’Ward.

Prosegue quindi il nuovo corso imposto da Roger Penske, iniziato con la presa in carico delle operazioni direttamente da parte dell’IndyCar Series avvenuta lo scorso anno, e che ha portato il nuovo title sponsor Firestone. L’acronimo NXT invece fa non a caso il verso alla lega di Sviluppo del wrestling professionale, e propone per la prossima stagione 14 gare nelle stesse identiche venue visitate nel 2022.

Si partirà quindi a St.Petersburg il 5 marzo per proseguire con Barber Park, i due doubleheader consecutivi di Indianapolis (stradale) e Detroit sul nuovo layout per poi toccare le storiche piste di Road America e Mid-Ohio tra maggio e luglio.

La seconda parte della stagione inizierà il 6 agosto con l’Iowa Speedway, uno dei due soli ovali in programma (l’altro sarà Gateway a fine mese) intervallato dalle strade di Nashville prima del gran finale sulla costa ovest con Portland ed il doppio round di Laguna Seca, che chiuderà la stagione il 9-10 settembre.

La griglia di partenza appare finalmente quantomai nutrita, soprattutto grazie agli sforzi di HMD, che come noto schiererà la bellezza di nove vetture totali, cui, in attesa degli annunci da parte di Juncos Hollinger e Legacy Autosport, si aggiungeranno gli effort di Andretti Autosport, Abel Motorsport e Cape Motorsports, per un potenziale plateau di ben 19 vetture.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT by Firestone

Il calendario Indy NXT by Firestone 2023:

5 Marzo, Streets of St. Petersburg

30 Aprile, Barber Motorsports Park

12 Maggio, Indianapolis Motor Speedway Road Course Race 1

13 Maggio, Indianapolis Motor Speedway Road Course Race 2

3 Giugno, Streets of Detroit Race 1

4 Giugno, Streets of Detroit Race 2

18 Giugno Road America

2 Luglio, Mid-Ohio Sports Car Course

22 Luglio, Iowa Speedway

6 Agosto, Streets of Nashville

27 Agosto, World Wide Technology Raceway

3 Settembre, Portland International Raceway

9 Settembre, WeatherTech Raceway Laguna Seca Race 1

10 Settembre, WeatherTech Raceway Laguna Seca Race 2

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Indy Lights – Frost star del Chris Griffis Memorial Test. Pierson completa per HMD

E’ il veterano Danial Frost la star del Chris Griffis Memorial Test, i test collettivi dell’Indy Lights Series che si sono tenuti all’indianapolis Motor Speedway nella giornata di venerdí.

Il nativo di Singapore, che si appresta a disputare la sua terza campagna nella serie cadetta nelle fila dell’HMD Motorsports w/Dale Coyne Racing, ha fissato i cronometri al mattino sull’1.16.2526, confermandosi al top poi anche nella seconda sessione con un tempo di appena 27 millesimi superiore.

16 i partecipanti al tradizionale appuntamento di fine stagione, in rappresentanza di quattro scuderie: HMD con ben 9 vetture, Andretti Autosport con 4, Abel Motorsports con 2 ed il rientrante Juncos (Hollinger) Racing con una.

Dietro Frost si è piazzato il passato Rookie of the Year, Hunter McElrea, che porterà nuovamente i colori del Team Andretti con il campione Indy Pro 2000 in carica, Louis Foster, autore dell’ottava prestazione combinata. Ernie Francis Jr. chiude il podio virtuale con la vettura cogestita da HMD e Force Indy.

Annunciata infatti in settimana l’intera forza dell’armata HMD, che, oltre a riproporre Frost e la star Christian Rasmussen, proporrà l’ex-TJ Speed Kyffin Simpson ed aggiungerà il più giovane partecipante alla 24 Ore di Le Mans, Josh Pierson, che affiancherà l’esperienza nelle monoposto USA alla campagna WEC con United Autosports. Pierson ha chiuso la giornata in P15 ad 1” dal leader.

Della partita anche l’eterno secondo di USF 2000 ed Indy Pro, Rasmus Lindh, destinato finalmente ad una stagione a tempo pieno con HMD w/DCR dopo le esperienze in IMSA con Performance Tech ed Andretti Autosport. Di ritorno dall’esperienza endurance (in ELMS in questo caso) anche Christian Bogle.

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Approccio differente invece per Andretti Autosport, che oltre ai due titolari ha dato spazio a James Roe, lo scorso anno con TJ Speed, e a Jamie Chadwick. La tricampionessa della Formula W ha però chiuso la lista dei tempi, a 1”4 da Frost.

Tempo di valutazioni invece per Abel Motorsports e Juncos Hollinger, con i rookies Jack William Miller e Nicky Hays e Reece Gold rispettivamente. Quest’ultimo, vicecampione della Indy Pro 2000 la scorsa stagione proprio con il team dell’argentino, ha tutte le carte in regola per riprendere il ruolo di leader anche nella serie cadetta.

Assente invece dalla giornata tra i piloti già confermati per la prossima stagione, che si annuncia tra le più contestate del recente passato, con una ventina di entry potenziali, il Cape Motorsports con Jagger Jones.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights

I risultati del Chris Griffis Memorial Test

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Indy Lights – Torna Juncos con due vetture. Frost e Bogle ritornano in HMD

Ricardo Juncos continua a trarre benefici dalla recente partnership con Brad Hollinger e, dopo l’arrivo della seconda entry in IndyCar, ha annuncia il ritorno in Indy Lights nel 2023 con due vetture.

La squadra, nata nel lontano 1997 nella patria d’origine del team owner, è stata protagonista della Road to Indy ladder sin dal 2009, conquistando titoli a raffica sia in Star Mazda/Indy Pro che in Indy Lights.

Campioni nella serie cadetta Spencer Pigot e Kyle Kaiser nel 2015 e nel 2017, mentre l’ultimo dei ben cinque titoli conquistati in Indy Pro è del 2020 con Sting Ray Robb.

Proprio quest’ultimo potrebbe essere il primo pilota della rinnovata line-up, stando almeno a quanto riportato da Juncos nel comunicato ufficiale, che cita l’ingaggio di un già vincitore nella serie, anche se il pilota ha affermato di voler compiere il salto diretto in IndyCar, eventualità peraltro ugualmente possibile in capo al JHR, che chiuderà contestualmente il programma Indy Pro.

Si rinforza intanto lo squadrone HMD. Dopo aver annunciato in precedenza Josh Green, si riempiono altre due caselle delle otto previste per il 2023 con Danial Frost e Christian Bogle.

Per entrambi si tratta la terza stagione nella serie cadetta, che ha visto Frost eccellere in gara 1 ad Indianapolis nel 2022, annata nella quale ha ottenuto altre 4 top five, mentre nel 2021 il nativo di Singapore puó vantare 4 podi.

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Il curriculum di Bogle invece vede come massimo risultato il quarto posto di Detroit lo scorso giugno.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights

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Indy Lights – Primi giri per Jamie Chadwick. Josh Green in HMD

Jamie Chadwick ha assaggiato ieri l’Indy Lights con Andretti Autosport. Il test, svoltosi a Sebring, è stato ritenuto molto positivo e ci sono forti segnali che la pilotessa inglese possa accasarsi col team per la prossima stagione.

La 24enne britannica ricordiamo è campionessa in carica della Formula W, dove si è imposta nel 2019 e nel 2021 (la stagione 2020 non si è tenuta a causa della pandemia), e si avvia a conquistare il titolo anche nella stagione in corso, stante il largo margine sulle inseguitrici, grazie alle cinque vittorie ottenute sui sei appuntamenti fin qui disputati dei dieci in programma.

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Nel frattempo un altro sedile per la prossima stagione è stato assegnato a Josh Green, il quale correrà con HMD Motorsports w/Dale Coyne Racing.

Il 19enne newyorchese è un veterano della filiera Road to Indy, avendo disputato due stagioni complete in USF 2000, con una vittoria e quattro podi all’attivo, nel 2020-2021 per poi passare nella stagione appena conclusa alla Indy Pro 2000, dove si è aggiudicato il season opener di St.Petersburg, giungendo a podio in altre tre occasioni, classificandosi sesto nella graduatoria finale.

HMD, fresca di titolo Indy Lights Series con Linus Lundqvist, ha dichiarato di volere schierare ben otto vetture nella prossima stagione, che con le consuete quattro di Andretti Autosport, che ha già a roster Hunter McElrea e Louis Foster, e le due di Cape Motorsports col capofila Jagger Jones, senza contare inoltre le entry di Abel Motorsports, Force Indy e TJ Speed Motorsports dovrebbe portare finalmente lo schieramento della serie cadetta ad un numero ottimale di entry, tra le 15 e le 20 unità.

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Lundqvist dal canto suo ha festeggiato il titolo nella tradizionale cena di commiato stagionale, la Victory Lap Celebration, pressso l’Indianapolis Motor Speedway Museum. Al pilota svedese, dominatore della stagione, andranno 500.000 $, una cifra ben inferiore da quanto garantito negli ultimi anni da Mazda Motorsports prima e da Andersen Promotions in seguito, che si aggirava tra il milione e i 1.200.000 $.

Un curioso retroscena, nel primo anno della gestione Penske della serie, tenuto conto anche del fatto che il vincitore della Indy Pro 2000, Louis Foster, ha ricevuto dalla Andersen oltre 600.000 $.

Piero Lonardo

Foto: Andretti Autosport, Indy Lights

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Indy Lights – A Rasmussen l’ultima del 2022

Christian Rasmussen si aggiudica l’ultima gara dell’Indy Lights Series 2022 sul WeatherTech Raceway di Laguna Seca. Come in gara-1 ieri, si è trattato di una vittoria dominante, flag to flag, sull’impegnativo tracciato californiano.

Allo start, a titolo già assegnato ieri a favore di Linus Lundqvist, Sting Ray Robb approfittava del probabile appagamento del neocampione per avanzare in seconda posizione con un gran sorpasso all’interno del Corkscrew.

Un paio di giri più tardi era la volta di Matthew Brabham, alla disperata ricerca del podio assoluto, avere la meglio sullo svedese con una manovra simile; nel frattempo Jacob Abel si era già fatto largo sino alla sesta posizione.

La gara procedeva senza particolari sussulti nelle posizioni di testa sino al lap 21, allorquando Abel approfittava di un errore di Benjamin Pedersen per installarsi in P5. Nelle retrovie Ernie Francis Jr era costretto a cedere un paio di posizioni e all’ultimo giro, nel tentativo di recuperare l’undicesima piazza su Kyffin Simpson, lo toccava facendolo andare in testacoda. La direzione gara propendeva per la medesima penalità, classificando l’alfiere di Force Indy in ultima posizione dietro la giovane promessa dell’HMD.

Davanti Robb, ricordiamo trionfatore del primo round del doubleheader, non riuscirà a superare Rasmussen, pur avvicinandosi sino a rasentare il secondo di distacco dal compagno di squadra, al secondo successo stagionale. Completa la giornata per l’Andretti Autosport Matthew Brabham, il quale riesce ad agguantare anche la terza posizione in classifica ai danni di Hunter McElrea, afflitto quest’oggi da problemi al sistema di Push-to-Pass e classificatosi ottavo dietro Danial Frost.

Al traguardo in una gara ancora una volta senza neutralizzazioni anche i rookie Nolan Siegel e Flinn Lazier.

E’ tutto per l’Indy Lights Series 2022; la serie cadetta tornerà il prossimo anno con la novità dei pneumatici Firestone in luogo dei Cooper, che invece rimarranno in uso per gli altri due gradini della Road to Indy, la USF 2000 e la Indy Pro 2000.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights

L’ordine d’arrivo di Gara 2

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Indy Lights – Robb prima vittoria. Lundqvist campione a Laguna Seca

Linus Lundqvist è ufficialmente il nuovo campione Indy Lights; solo prendendo parte al weekend di Laguna Seca ha acquisito il punteggio matematico necessario ad aggiudicarsi il titolo con una gara di anticipo. La prima gara del doubleheader californiano è stata invece appannaggio di Sting Ray Robb, al suo primo successo nella serie.

Robb ha dominato sin dalle qualifiche della mattinata, conquistando la pole position sul compagno di squadra Christian Rasmussen per appena 76 millesimi.

Robb

Allo start, il sempre irruento Rasmussen cercava di risolvere subito la questione vittoria, ma doveva accodarsi a Robb, che non si volterà più indietro sino alla chequered flag, accumulando un vantaggio via via sempre più consistente sino agli 11” finali.

Poco dietro era invece Benjamin Pedersen a cedere, andando largo e cedendo cosí la terza piazza a Hunter McElrea e Jacob Abel. I due correranno in colonna per tutta la gara, precedendo a loro volta Pedersen ed il neocampione.

Le gara per Matthew Brabham si era fatta difficile già prima del via per una penalità relativamente poco frequente nella serie – peso minimo non raggiunto – che lo aveva costretto a partire dal fondo dello schieramento.

Il 28enne australiano rimonterà sino all’ottava piazza, ma il risultato odierno lo pone al terzo posto in classifica generale a pari punti con McElrea e a -7 da Robb.

Ancora una gara da dimenticare per Jagger Jones, il quale ha perso 7 giri ai box per sistemare l’idroguida danneggiata nel giro di ricognizione. Debutto positivo infine per Nolan Siegel, protagonista dell’Indy Pro 2000,  sulla sesta vettura dell’HMD (nel 2023 il team dovrebbe schierarne addirittura otto), coronato dal decimo posto finale dopo un avvio fulminante che lo aveva portato sino in P7.

L’atto finale dell’Indy Lights 2022 partirà alle 12.55 PM ET di domani, pari alle 18.55 nostrane con Rasmussen in pole davanti a Lundqvist. Seconda fila per Robb e Pedersen davanti a Brabham. Diretta in free streaming sul canale IndyCar Live! https://www.indycar.com/ways-to-watch/stream.

Piero Lonardo

Foto: Indy Lights

I risultati delle Qualifiche 1

L’ordine d’arrivo di Gara 1

I risultati delle Qualifiche 2