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IndyCar – Lundqvist, contratto pluriennale con Ganassi

Via uno svedese, dentro un altro: Linus Lundqvist è il nuovo pilota del Chip Ganassi Racing per il 2024 ed oltre.

Il campione Indy Lights 2022 ha finalmente trovato casa, complici anche le ottime prestazioni in sostituzione di Simon Pagenaud nelle ultime tre gare per il Meyer Shank Racing, dove peraltro ha fatto segnare il giro più veloce in due occasioni, Nashville e Gateway.

Lundqvist sarà presente negli ultimi due appuntamenti di Portland e Laguna Seca, partecipando alle attività del team, inclusi briefing tecnici e preparazione della gara.

“È fantastico che l’opportunità di assumere Linus, un comprovato vincitore, oltre che campione in carica dell’Indy NXT 2022, sia ora una realtà per il Chip Ganassi Racing – ha affermato il boss del CGR Mike Hull – (Linus) ha dimostrato di poter creare con le sue performances in pista quella separazione in gara che è quanto richiesto nella IndyCar odierna. Crescere insieme è ciò che verrà dopo”.

L’appuntamento con il Portland GP è per domani alle 6.00 PM ET (le 24.00 italiane) con le prime libere.

Piero Lonardo

Foto: Chip Ganassi Racing

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IndyCar – RLL, finale di stagione con Juri Vips

Le ultime due gare stagionali a quanto pare verranno usate quale banco di prova per le squadre in cerca di piloti in chiave 2024. Dopo l’annuncio di Tom Blomqvist al MSR, poco fa quello che Juri Vips guiderà la vettura ex-Jack Harvey negli ultimi due appuntamenti di Portland e Laguna Seca.

Vips, 23 anni, protagonista sin dall’adolescenza delle varie formule propedeutiche, vanta il titolo ADAC F4 nel 2017, un secondo posto al prestigioso GP di Macau nel 2019 e tre vittorie e due pole position nel triennio 2020-2022 in F2 con DAMS ed Hitech.

In quel periodo ha svolto il ruolo di test e reserve driver in Red Bull ed Alpha Tauri, fino al “famoso” episodio della diretta Twitch che ha tolto il talento estone dal radar della scuderia austriaca.

Vips ha già avuto la possibilità di testare le vetture IndyCar proprio con l’RLL a Sebring lo scorso ottobre e lo scorso marzo a Barber Park.

L’azione in pista a Portland inizierà venerdí 1° settembre alle 6.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 2 alle 3.30 PM ET e start della gara domenica 3 settembre alle 3.15 PM ET, vale a dire le 21.15 italiane. Libere e qualifiche godibili come sempre gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live, mentre la gara verrà trasmessa dai canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

Blomqvist

IndyCar – Blomqvist chiuderà la stagione al MSR

Sarà Tom Blomqvist a sostituire l’infortunato Simon Pagenaud negli ultimi due round dell’IndyCar Series. Il 31enne britannico, che a tale scopo salterà la 6 Ore del Fuji WEC dove era iscritto con United Autosports, sarà al volante della DW12-Honda #60 del Meyer Shank Racing a Portland e Laguna Seca nei due prossimi fine settimana, un’anteprima del 2024, quando sarà full-time col team dell’Ohio

Purtroppo la riabilitazione di Pagenaud dal terribile incidente di Mid-Ohio sta prendendo più tempo del dovuto. “Sto lavorando con un eccellente team di medici ed ho fatto progressi – ha riportato il campione 2016 a mezzo social – ma i dottori mi consigliano di prendermi ancora tempo per recuperare nuovamente il 100%.”

“L’incidente - prosegue Pagenaud – mi ha lasciato con persistenti sintomi post-commozione cerebrale. Io sto lavorando duro per tornare al 100% ma i tempi di recupero variano per ogni individuo. Vorrei fare ciò che amo e guidare la mia macchina, ma l’incidente è stato assai violento e ció mi obbliga a dare priorità alla mia salute e al mio recupero”.

Per Blomqvist la possibilità di mostrare nuovamente le proprie capacità sulle monoposto più veloci del pianeta dopo il breve outing di Toronto di metà luglio, terminato nella melèe del primo giro causata da Jack Harvey.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Dixon regala lezioni di strategia anche su ovale e trionfa a Gateway. Newgarden ko

Pato O’Ward al termine della gara di Gateway, conclusa al secondo posto “sapevo che davanti a me c’erano alcune macchine che avrebbero tentato di allungare lo stint. Appena mi hanno detto che il primo era Scott Dixon sapevo come sarebbe finita.”

In queste parole c’è il riassunto breve della Bommarito 500, con Dixon ed il box Ganassi, Mike Hull in testa, capaci per la seconda volta di fila di ribaltare la situazione mediante la strategia.

Il sei volte campione partiva dalla 16ma piazzola, complice la penalità per il cambio del motore Honda. Davanti Josef Newgarden e Colton Herta mantengono il comando al via mentre David Malukas scatta bene dalla terza fila ed uccella le due McLaren di Pato O’Ward e Felix Rosenqvist prima della breve Full Course Yellow per il crash di Benjamin Pedersen mandato a muro da un ormai irriconoscibile Ed Carpenter.

Dixon è già tredicesimo e, mentre il gruppo di testa effettua la prima sosta, attende qualche giro extra ed al lap 65 entra insieme a Will Power e monta le alternate, qui in azione per la prima volta, e le fa durare 65 giri, mentre il resto della concorrenza se ne sbarazza assai prima. Ecco la grandezza del pilota della Dallara #9, che lascia scannarsi gli altri in attesa di una Full Course Yellow per rifornire in tranquillità.

La neutralizzazione avviene come da copione al momento giusto, protagonista il compagno di squadra Takuma Sato, in difficoltà con la sua monoposto sin dalle libere, e lascia Dixon solo al comando su Newgarden ed O’Ward che continuano a darsele di santa ragione.

Una piccola disavventura per Marcus Ericsson la cui ruota posteriore destra si stacca e sconfina nel box di Power fortunatamente senza conseguenze. Un altro duello avvincente vede protagonisti David Malukas e Scott McLaughlin, già ai ferri corti lo scorso anno sulla medesima pista, oltre che sui social nel corso della settimana.

Siamo a metà gara ma ormai le carte sono già scoperte, con Power ed il box Penske ad imitare la strategia dell’eterno rivale, che al pit della monoposto #12 si ritrova con 24” di vantaggio, praticamente un giro, su Romain Grosjean, l’ultimo rimasto nel giro del battistrada, ma che all’ultima sosta sconta il pit extra.

Newgarden frattanto si fa anche passare da O’Ward al lap 212 chiude la propria gara – e le speranze di titolo – lisciando curva 2. L’ultimo indispensabile splash di Power, tornato ad essere l’ombra del battistrada, lascia Dixon con oltre 22” su O’Ward e Malukas, che nel frattempo si è definitivamente sbarazzato con le cattive di McLaughlin e si è pure sdoppiato.

Poco dietro Alexander Rossi conduce il gruppo dei doppiati, che si trascina sino alla bandiera a scacchi, composto da McLaughlin, Herta, Palou, Rosenqvist e Power, che nelle tornate finali regala le ultime emozioni sorpassando Ericsson, ultimo della top ten.

Degne di menzione le gare di Conor Daly, il migliore al debutto nel team RLL, 16mo, ed ancora una volta di Linus Lundqvist, 18mo al traguardo ben davanti al caposquadra Catsroneves e migliore fra i rookies.

In classifica ora è lotta intestina fra Palou e Dixon, separati da 74 lunghezze con due gare ancora da disputare e 106 punti in palio in due weekend back-to-back nella west coast, Portland e Laguna Sca.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

L’ordine di arrivo

2023 - Bommarito Automotive Group 500

IndyCar – McLaughlin il migliore nelle qualifiche a Gateway, ma davanti a tutti partirà Newgarden

Scott McLaughlin è stato il più veloce nelle qualifiche della Bommarito Automotive Group 500. Il kiwi del Team Penske è stato l’unico a superare la barriera delle 181 miglia di media sui due giri con 182.951 davanti al compagno di squadra Josef Newgarden e Colton Herta.

Non sarà però la Dallara #3 a scattare davanti a tutti fra poche ore, perchè McLaughlin è uno dei sei piloti penalizzati di nove posizioni per aver utilizzato il quinto motore. A Scott Dixon (P7), Takuma Sato (P8) Kyle Kirkwood (P13) ed Agustin Canapino (P21) si è aggiunto stamani anche Alex Palou, autore della quinta prestazione dietro Pato O’Ward.

Largo quindi a Newgarden, che cercherà non solo di annullare il matchpoint a favore del capoclassifica Palou, ma anche di conquistare la quinta e definitiva vittoria stagionale su ovale, risultato fin qui mai ottenuto nell’IndyCar Series.

Al fianco del quattro volte vincitore a Gateway, Herta; seconda fila tutta McLaren per O’Ward e Rosenqvist e terza per Romain Grosjean e David Malukas; quest’ultimo durante la settimana è stato coinvolto in una divertente faida col polesitter, reo di essersi lamentato pubblicamente dei suoi bloccaggi.

Regolarmente in pista infine anche i due piloti coinvolti nello spettacolare crash di ieri, Will Power – il quale ha apostrofato in diretta tv, forse senza sapere che si trattava del compagno di squadra, colui che aveva propiziato l’incidente, cioè McLaughlin – e Marcus Ericsson, con la dodicesima e diciottesima prestazione.

La DW12-Honda dello svedese si è presentata in pitlane dopo essere stata rappezzata alla bell’e meglio con gran parte della carrozzeria – sponsor compresi – di Palou.

Appuntamento per lo start della Bommarito 500 fra poco, alle 3.30 PM ET, cioè le 21.30 nostrane, sui canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche

La griglia di partenza

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Indy NXT – Rasmussen torna alla vittoria a Gateway e “vede” il titolo

Christian Rasmussen torna dominatore nell’Indy NXT al World Wide Technology Raceway. Il danese dell’HMD w/DCR, dopo aver primeggiato nella mezz’ora di libere messe a disposizione dalla serie dopo il lungo delay per il maltempo, si è aggiudicato la sua quarta vittoria stagionale.

Rasmussen, partito dalla pole derivante dalla graduatoria in classifica generale a seguito della cancellazione delle qualifiche, ha mantenuto la leadership sino al giro 30, allorquando, nel doppiaggio di Jamie Chadwick, ha rischiato di terminare a muro.

Ne ha quindi approfittato Hunter McElrea, fino a quel momento ombra del leader, per prendere il comando della gara. Sono però bastate appena cinque tornate per ripulire le gomme della Dallara #6 e far sí che Rasmussen potesse riprendere la prima posizione, approfittando a sua volta di un altro doppiaggio.

Le eventuali preoccupazioni per il degrado finale degli pneumatici del leader sono infine svanite grazie all’unica Full Course Yellow della giornata, procurata da James Roe, a muro nella temibile curva 2. McElrea nelle fasi finali cederà poi a Louis Foster, risalito a suo di sorpassi dalla quinta piazzola. Completano la top five Jacob Abel ed un ritrovato Danial Frost, che ha ceduto la posizione solo nel finale.

In classifica generale Rasmussen, dopo il mezzo passo falso di Indianapolis, torna ad aumentare il proprio vantaggio sulla concorrenza, che ora ammonta a 50 punti su McElrea a tre sole gare dal termine della stagione. Prossimo appuntamento con l’Indy NXT a Portland il prossimo weekend, prima del gran finale di Laguna Seca.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Al WWTR, Penske domina con Newgarden le libere a lungo rimandate. Power-Ericsson crash

Maltempo a farla da padrona nella prima giornata della Bommarito Automotive Group 500 presso il World Wide Technology Raceway. La prima sessione di libere è stata rimandata di oltre otto ore dalla schedule originale a causa dei forti temporali sulla zona di St.Louis.

Le monoposto dell’IndyCar Series invece che alle 11.00 AM hanno infine potuto disputare i 60’ previsti sotto le luci artificiali (come peraltro avverrà in gara), pochi contando le tante incognite che la serie aveva in serbo per questa gara.

In primis le “alternate” da ovale, che dovranno essere usate anche in gara, per almeno due giri, anche se partiranno tutti con le prime. Un treno è stato fornito per queste libere ed un altro verrà dato agli equipaggi in gara. Dalle dichiarazioni dei piloti, pare peró che questa mescola non fornisca un apporto sostanzialmente differente, e anche il suo degrado non desta preoccupazioni.

Non possono invece fare dormire sonni tranquilli le tante escursioni nei pressi dei muretti, fortunatamente tutte senza incidenti. L’unico contatto importante invece è derivato da un’ingenuità da parte di Scott McLaughlin, giratosi sull’erba nell’outlap. Il compagno di squadra Will Power nel cercare di evitarlo, è andato alto sbattendo e nel tornare in pista ha trovato la monoposto di Marcus Ericsson. Nessuna conseguenza per i due piloti, ma macchine da ricostruire nella notte.

Ben cinque penalità inoltre assegnate dalla serie per il quinto motore utilizzato fuori dal chilometraggio consentito. Sconteranno nove posizioni in griglia lo stesso McLaughlin, i motorizzati Honda Scott Dixon, Takuma Sato e Kyle Kirkwood ed infine Agustin Canapino del JHR.

Tornando ai risultati della pista, Penske al meglio con Josef Newgarden, che ha vinto qui le ultime tre edizioni ed ambisce ad un clamoroso sweep delle gare su ovale, seguito da McLaughlin. Solo un altro ex-vincitore, Takuma Sato, si frappone all’un-due-tre del Captain, con Power quarto nella lista dei tempi.

A seguire ancora le McLaren di Felix Rosenqvist ed Alexander Rossi, con Pato O’Ward appena fuori dalla top ten. Ottimo debutto frattanto di Conor Daly, P8, al Rahal Letterman Lanigan al posto di Jack Harvey, mentre il caposquadra Graham Rahal chiude mestamente la graduatoria a seguito di problemi di maneggevolezza della sua DW12-Honda.

La schedule del weekend prevede ora le qualifiche alle 11.00 AM ET di domenica, mentre lo start della gara è stato mantenuto alle 3.30 PM ET di domenica, vale a dire le 21.30 nostrane. Qualifiche visibili gratuitamente alle 17.00 italiane sulla piattaforma IndyCarLive mentre la gara sarà trasmessa come di consueto sui canali Sky. Al momento non si prevedono nuove precipitazioni di rilievo nell’area del circuito.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

I risultati delle Libere

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IndyCar – Ericsson, pluriennale con Andretti. Foyt si allea con Penske

Un altro tassello del puzzle dell’IndyCar Series 2024 si va a collocare con l’annuncio del contratto pluriennale che legherà a partire dalla prossima stagione Marcus Ericsson all’Andretti Autosport.

L’ingaggio del vincitore della Indy 500 dello scorso anno era ormai nell’aria dopo che le trattative col team Ganassi erano giunte ad uno stallo, principalmente dal punto di vista economico.

Sapremo in un secondo momento chi sarà a cedere il posto al 32enne svedese, atteso che Colton Herta e Kyle Kirkwood hanno già un contratto per la prossima stagione, ma ci aspettiamo a breve che si posizionino nuove tessere del domino anche negli altri top team, escluso Penske che ha già i suoi tre piloti confermatissimi per la prossima stagione.

Frattanto proprio la squadra del Captain è protagonista dell’altra news che ha movimentato il paddock IndyCar: la formalizzazione dell’alleanza fra i team Foyt e Penske.

L’accordo prevede che la squadra gestita da Larry Foyt inizi da subito ad utilizzare gli ammortizzatori ed il supporto tecnico della squadra campione in carica, ma l’accordo va oltre la semplice fornitura di pezzi e l’assistenza negli assetti.

La relazione, non nuova nella serie (pensiamo alla partnership iniziale tra Andretti e MSR), secondo un noto media statunitense permetterà a Penske di inserire nei prossimi anni nel team Foyt una nuova generazione di tecnici e meccanici da formare, cosí come peraltro anche i piloti del programma Force Indy, che ora vede impegnato nell’Indy NXT Ernie Francis Jr.

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Lo scorso fine settimana è stata invece festa grande all’Autodromo Oscar y Juan Galvez di Buenos Aires per il ritorno in gara nel Turismo Carretera di Agustin Canapino. Il risultato della gara non è stato del tutto lusinghiero per il Titàn de Recife, che ha chiuso solamente 12mo, accolto però da un bagno di folla di stampo calcistico.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Lundqvist, debutto su ovale a Gateway

Dopo la fenomenale cavalcata di Scott Dixon al Gallagher GP di Indianapolis, l’IndyCar Series si ritrova nel fine settimana alle porte di St.Louis, al World Wide Technology Raceway.

Oltre alle consuete entry full-season, sarà l’occasione per vedere in azione per l’ultima volta quest’anno anche Ed Carpenter e Takuma Sato.

A questi come noto si aggiungerà Conor Daly, il quale chiuderà la stagione nelle fila del Rahal Letterman Lanigan al posto di Jack Harvey, e ancora una volta Linus Lundqvist, ancora una volta chiamato all’opera dal Meyer Shank Racing al posto dell’infortunato Simon Pagenaud.

Il campione in carica Indy Lights, dopo le belle prove di Nashville ed Indianapolis, è divenuto l’oggetto del desiderio del mercato piloti 2024 e, dopo gli abboccamenti iniziali con l’RLL, potrebbe approdare addirittura presso il Chip Ganassi Racing al posto del connazionale Marcus Ericsson, le cui trattative per il rinnovo paiono non proseguire secondo le attese, e che, come già accennato su queste pagine, potrebbe alla fine accasarsi all’Andretti Autosport.

Peraltro la querelle tra Alex Palou, Team Ganassi e McLaren ha assunto nuovamente un piano legale con la causa intentata da quest’ultima nei confronti del pilota, il quale ha anche scaricato il proprio management, la MIM, in favore di Roger Yasukawa, che già aiutó Palou ad inserirsi nella serie.

Nel frattempo comunque ci sarebbe anche un campionato da vincere, ed il catalano potrebbe chiudere già con due gare di anticipo proprio sull’ovale corto di Gateway, stante il distacco attuale sulla concorrenza, capitanata da Scott Dixon.

E proprio il sei volte campione, insieme a Will Power, è stato incaricato di proseguire i test con le nuove unità motrici dotate di sistema ibrido per la prossima stagione. Il 16-17 agosto sulla versione corta del circuito di Sebring sono stati percorsi complessivamente oltre 800 giri per circa 1.400 miglia con soddisfazione di piloti e motoristi.

Il weekend di Gateway sarà compresso nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 agosto. Si comincia con le libere alle 11.00 AM ET della giornata di sabato, seguite dalle qualifiche alle 2.00 PM ET, mentre la Bommarito Automotive Group 500 prenderà il via alle 3.30 PM ET di domenica, pari alle 21.30 nostrane. Libere e qualifiche saranno fruibili gratuitamente sulla piattaforma IndyCar Live mentre la gara sarà trasmessa dai canali Sky.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Colton Herta con i colori del padre a Laguna Seca

Lo scorso maggio Colton Herta aveva fatto un regalo di compleanno speciale a papà Bryan, la Reynard-Ford con la quale aveva conquistato la sua prima vittoria a Laguna Seca, nel 1998.

Ieri la rivelazione che Colton vestirà i medesimi colori (sponsor a parte, ovviamente), 25 anni dopo, nel season finale 2023. L’unveiling è avvenuto presso la factory Andretti.

Inter nos, si tratta degli stessi colori resi celebri nel famoso “The Pass” al Corkscrew ad opera del nostro Alex Zanardi due anni prima, e Herta si ripetè l’anno successivo sullo stesso tracciato per la sua seconda ed ultima vittoria nell’allora serie CART.

L’IndyCar non è nuova alle livree throwback, anche se, a differenza dell’attuale F1, si tratta di un fenomeno abbastanza recente e, permetteteci, meglio gestito (a livello mediatico intendo) e circostanziato.

Senza contare i colori neroeoro Lotus della DW12 del Dragon Team 2012 equipaggiata ahimè con lo scarso propulsore sviluppato da John Judd, il primo serio tentativo risale a due anni dopo, con la DW12-Chevy di Helio Castroneves a rivestire per la 98ma Indy 500 il giallo Pennzoil delle monoposto vincitrici con Johnny Rutherford nel 1980 e con Rick Mears nel 1984 e nel 1988.

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Castroneves, che all’epoca contava tre dei quattro successi complessivi nel Greatest Spectacle in Racing, quell’anno arrivò secondo alle spalle di Ryan-Hunter-Reay. Livrea e sponsor riapparvero nel 2016 per il 50mo anniversario del Team Penske, ma lo “Yelio Submarine” arrivò solamente undicesimo.

I medesimi colori sono poi stati portati in pista nelle edizioni 2021, 2022 e 2023 da parte di Scott McLaughlin, che nel suo primo outing ottenne il titolo di Rookie of The Year.

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Sempre nel 2016 la Dallara-Honda di Scott Dixon venne vestita nuovamente del celebre “Lightning Bolt”, il fulmine giallo dello sponsor Target reso famoso dai successi di Zanardi e Jimmy Vasser a fine anni ‘90. Poca fortuna peró per The Iceman in questo caso perchè alla fine giunse solamente sesto in campionato, con nonostante due vittorie ed altrettanti podi in 16 gare.

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Infine il più recente tentativo in occasione dell’ultima Indy 500, ad opera dell’Arrow McLaren, che propose le sue monoposto con livree ispirate ai grandi successi del marchio, in occasione dei propri 50 anni, tra cui la papaya livery portata al successo da Johnny Rutherford nel 1974.

A dire il vero anche Fernando Alonso, nel suo primo tentativo di accaparrarsi la Triple Crown nel 2017 sfoggiò colori simili nell’effort condiviso tra McLaren ed Andretti Autosport, colori infine ripetuti anche nell’infruttuoso tentativo del 2019.

Piero Lonardo

Foto: Andretti Autosport, IndyCar Series, Arrow McLaren