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IndyCar – Dixon batte cinque in Texas

Scott Dixon è un mito che continua a sorprenderci nonostante i sei titoli e le tante vittorie nell’IndyCar Series. Nella nottata italiana il campione in carica ha portato a scuola l’intero pacchetto di piloti, dominando in gara 1 al Texas Motor Speedway per la sua quinta vittoria di sempre sull’ovale di Fort Worth.

L’unica sessione di prove libere, ritardata a lungo per consentire alla pista di asciugarsi è stata guidata da un Tony Kanaan in splendida forma, di ritorno al team Ganassi sulla macchina di Jimmie Johnson, e nel corso della stessa è stato annunciato che non si sarebbero tenute le qualifiche.

Dalla griglia, ottenuta mediante il punteggio in classifica, il leader Alex Palou manteneva la leadership per appena tre giri, lasciando spazio al caposquadra. Il primo colpo di scena al lap 56, allorquando Sebastien Bourdais, risalito in P5 grazie ad un paio di sorpassi e alle prime soste, veniva toccato da dietro da Josef Newgarden, terminando a muro e procurando la prima neutralizzazione della gara.

Del primo giro collettivo dei pit ne approfittava il vincitore di St.Petersburg, Colton Herta, per portarsi alle spalle del duo di testa, mentre Newgarden veniva sanzionato ed era costretto ad accodarsi allo schieramento.

La seconda sosta delle tre programmate veniva invece gestita in modo meno ordinato, e ciò portava Felix Rosenqvist, partito dalle retrovie alle spalle dell’ex-teammate, e Scott Mclauhglin, ma la seconda ed ultima caution procurata da un James Hinchcliffe sempre più disattento, vittima dei marbles delle traiettorie alte, al giro 160, riportava lo svedese nelle posizioni di rincalzo.

Dietro Dixon era quindi proprio il connazionale ora il major contender con Pato O’Ward a fare da terzo incomodo dopo aver vinto la corsa ai box su Palou.

Gli ultimi sprazzi di gara vedono Dixon creare e mantenere ancora una volta un comodo cuscino su McLaughlin, al primo podio nella serie, e su O’Ward. Dietro Palou emerge un Graham Rahal arrembante ed in gran forma che nelle ultime fasi si sbarazza di Jack Harvey, Newgarden, e Colton Herta – quest’ultim arrestato da un problema tecnico – per un meritato quinto posto finale.

Stanotte si ripete per gara 2 alle 5.00 PM ET, pari alle 23 italiane, con la griglia di partenza ancora una volta dettata dalla classifica. Diretta in pay-per-view su DAZN.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto:IndyCar

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Indy Lights – Malukas pareggia in gara 2 e balza in testa al campionato

David Malukas imita Colton Herta nella serie maggiore e trionfa in gara 2 Indy Lights a St.Petersburg. Il chicagoano di origini lituane ha sfruttato al meglio la pole position conquistata venerdì per guidare la gara sin dalla green flag.

Al via poteva ripetersi la situazione del season opener di Barber Park, con Kyle Kirkwood, ma questa volta Malukas resisteva con forza, lasciandosi il vincitore in gara 1 alle spalle. L’unica neutralizzazione a causa di Christian Bogle, a muro in curva 13, curiosamente la virata più pericolosa del weekend visto il numero di contatti nelle varie serie, ma Malukas non ha avuto problemi al restart nel lasciarsi dietro Kirkwood e compagnia per il resto della gara, anche se nel finale una lisciata veniale a muro ha rischiato di compromettere il risultato.

Dopo una gara 1 luci ed ombre torna invece a podio Linus Lundqvist, autore al via di uno scatto vincente dalla settima piazzola, mentre completano la top five Danial Frost e Devlin de Francesco.

Col risultato di gara 2 Malukas va al comando della classifica con 94 punti contro i 91 di Lundqvist e gli 86 di Kirkwood.

La serie cadetta tornerà il 13-15 maggio sul circuito di Indianapolis.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Gara 2

Foto: Indy Lights

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IndyCar – Colton Herta, vittoria flag to flag

Colton Herta chiude un weekend pressochè perfetto aggiudicandosi il Grand Prix of St.Petersburg, seconda prova dell’IndyCar Series 2021.

Il giovane figlio d’arte, partito dalla pole position conquistata ieri, ha condotto per tutta la gara, escluso il fisiologico primo giro di pitstop, senza manifestare alcuna debolezza, ricostruendo di volta in volta il proprio vantaggio in tutte e tre le situazioni di neutralizzazione.

Niente da fare per Josef Newgarden, alla ricerca del threepeat sulle strade della Florida dopo le vittorie nelle ultime due edizioni, che termina secondo – un risultato comunque positivo dopo il disastroso debutto di Barber Park – a poco meno di 3”.

Completa il podio Simon Pagenaud, capace di resistere alle zampate iniziali di Sebastien Bourdais, protagonista di uno start rimediato all’ultimo momento e subito a contatto proprio con i due alfieri del Team Penske. A seguire il sempre più positivo Jack Harvey, che ha avuto l’unico demerito di non riuscire a resistere a gomme alternate degradate, e l’inesorabile Scott Dixon, il migliore della pattuglia Ganassi che ha avuto in Jimmie Johnson il protagonista negativo della gara.

Ancora in evidenti difficoltà il sette volte campione NASCAR, protagonista di ben due delle tre Full Course Yellow, incapace di riavviare la sua DW12-Honda dopo il dritto in curva 13 al lap 18. Il vincitore di Barber Park, Alex Palou, non è invece andato oltre la 17ma piazza dopo aver navigato per quasi tutta la gara all’interno della top ten.

Alexander Rossi dal canto suo non riesce a scrollarsi di dosso una scimmia che lo perseguita dall’inizio del 2020. Questa volta è stato fatto fuori da Graham Rahal, che lo ha stampato all’esterno di curva 4 nella lotta per la sesta piazza, rimediando una foratura che lo ha posto fuori dai giochi.

Altri contatti notevoli per un altro ex-polesitter di St.Pete, Takuma Sato, partito quindicesimo e terminato in P6, ai danni di uno spento James Hinchcliffe. Dietro il vincitore dell’ultima Indy 500, altri due driver protagonisti di altrettante rimonte, Marcus Ericsson e Will Power, poi un altro giovane rampante, Rinus VeeKay, la cui gara contrasta con quella di Pato O’Ward.

Il messicanino è stato in lotta perlopiù con la sua Arrow McLaren, in difficoltà già dal via con le gomme prime già utilizzate inspiegabilmente ieri nella Top Six, ma poi anche con le alternate. Colpo di grazie il contatto tra Ed Jones ed Hinchcliffe in cui è stato coinvolto a 20 giri dalla fine che lo ha costretto ad una sosta extra.

Non ci sono più parole infine per descrivere il cuore immenso di Bourdais, decimo al traguardo nella “sua” St.Pete, per metà gara a difendere la P5, costretto a cedere due posizioni nelle ultime tornate per andare a chiudere la top ten.

In classifica generale, è ancora Alex Palou a condurre con 67 punti, ma a due sole lunghezze, grazie ai piazzamenti fin qui ottenuti, ecco i “vecchietti” terribili Scott Dixon e Will Power; segue il vincitore odierno a quota 62.

La serrata schedule IndyCar riporterà in pista le monoposto più veloci del pianeta già il prossimo weekend, per il doubleheader del Texas Speedway, l’1-2 maggio.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar

Kirkw

Indy Lights – Kirkwood, primo trionfo in casa a St.Pete

Kyle Kirkwood si inserisce di prepotenza nel discorso sul titolo Indy Lights dominando gara 1 a St.Petersburg.

L‘enfant du pays dell’Andretti Autosport – Kirkwood è di Jupiter, FL – ha iniziato bene il weekend di casa dopo la falsa partenza di Barber Park (un nono ed un quinto posto) precedendo tutti nell’unico turno di libere di venerdì, conquistando poi la pole position di gara 1.

In gara non c’è stata storia, col floridiano a prendere subito il largo in uno start caotico, assente Toby Sowery per problemi di maneggevolezza. Dietro Kirkwood si infilava Devlin de Francesco, che a sua volta uccellava David Malukas dalla terza piazzola. Il vincitore del round 2 cedeva poi anche a Danial Frost per un temporaneo tris Andretti.

Nella prima fase di gara il protagonista è stato sicuramente il dominatore dello scorso weekend, Linus Lundqvist, che però nel tentativo di riprendersi la quinta posizione persa al via su Alex Peroni, gli entrava dentro in curva 1, avendo la peggio. Inevitabile la sosta ai box, della quale approfittava il compagno di squadra Benjamin Pedersen.

Colpo di scena al lap 21 di 35, con de Francesco, stabile secondo, che andava largo in curva 13, stampandosi contro le gomme, chiamando in causa la vettura di servizio.

Al restart, Kirkwood non faticava a ristabilire le distanze, mentre dietro si scatenavano diversi duelli che vedevano emergere Sting Ray Robb su Antonio Serravalle ed il “solito” Lundqvist, che riusciva così a rientrare nella top ten. Gli ultimi lampi li regalava Pedersen, che a tre giri dalla bandiera a scacchi, nella lotta con Robert Megennis per la quarta piazza, si girava in curva 1, facendosi sfilare da tutto il gruppo.

Domani gara 2 da St.Petersburg con Malukas in pole al fianco di Kirkwood ed il capoclassifica Lundqvist ad inseguire ancora una volta dalla settima piazzola, alle 10.00 AM ET, vale a dire le 16 italiane.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere

I risultati delle Qualifiche 1

I risultati delle Qualifiche 2

L’ordine di arrivo di Gara 1

Foto: Indy Lights Series

Herta

IndyCar – Herta risorge nelle qualifiche di St.Petersburg

Sarà Colton Herta a partire dalla pole position nella seconda gara stagionale dell’IndyCar Series sulle strade di St.Petersburg.

Il giovane portacolori del team Andretti, reduce dalla carambola del primo giro di Barber Park, ha inanellato una progressione che lo ha portato dal secondo posto nel primo gruppo del Q1 fino a dominare la Top Twelve col miglior tempo della sessione, 1.00.2207, e poi la Fast Six, precedendo di due decimi e mezzo Jack Harvey, sorpresa di queste qualifiche.

Herta, alla quinta pole di sempre, si era piazzato nella top five in entrambe le sessioni di prove libere, che erano state dominate da Josef Newgarden. Il vincitore delle ultime due edizioni della gara nel turno di stamane aveva peraltro segnato il best crono del weekend, 1.00.0622, ma dovrà accontentarsi della terza piazzola al fianco di Simon Pagenaud, che sfoggia per l’occasione una livrea dorata tra le più belle viste negli ultimi anni.

Pagenaud

Chiudono le prime tre file un altro esperto delle strade di St.Pete, Sebastien Bourdais, in continua ascesa con la monoposto del Team Foyt, ed il polesitter di Barber Park, Pato O’Ward, che inspiegabilmente ha utilizzato gomme prime per tutto il Q3.

Tra i delusi spicca sicuramente Will Power, che partirà dalla terz’ultima fila. Il nove volte polesitter del cittadino non è infatti andato oltre il nono tempo nel secondo gruppo del Q1, girandosi nell’effort finale. L’australiano può però consolarsi con la firma di un ulteriore contratto pluriennale col Team Penske.

Non bene nemmeno Alexander Rossi, il migliore nel primo turno proprio davanti ad Herta, che si dovrà accontentare dell’undicesima piazzola dietro al vincitore della settimana scorsa, Alex Palou.

Anche Rinus VeeKay ha di che recriminare, per aver fallito di un soffio la Top Six nonostante una vettura a suo dire perfetta. Ricordiamo che l’olandese vinse qui una delle due gare nel debutto in Indy Lights nel 2018.

Non fa notizia infine l’ultima fila di Jimmie Johnson in coabitazione con Daton Kellett.

Da segnalare inoltre il curioso incidente occorso nel primo turno di qualifica, ritardato di circa un quarto d’ora per un problema al sistema di cronometraggio, misteriosamente inchiodato ai tempi di Barber Park.

Domani il Grand Prix of St.Petersburg partirà alle 12.00 PM ET, pari alle 18 italiane. In primissima mattinata il warm-up, alle 9.05 AM ET.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar

 

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IndyCar- La Indy 500 avrà il pubblico!

Come promesso durante lo sfortunato 2020 dal nuovo proprietario dell’Indianapolis Motor Speedway, Roger Penske, la 105ma edizione della Indy 500 sarà al cospetto del pubblico.

Ancorchè si tratterà di una capienza ridotta al 40%, pari comunque a ben 135.000 fans, stiamo parlando di una notizia che non ha precedenti nel recente vissuto del motorsport e dello sport mondiale in generale, martoriati dal COVID

Ovviamente dovranno essere seguiti i noti protocolli di sicurezza (mascherine, controlli di temperatura, distanziamento) e verranno venduti biglietti per i soli posti a sedere (la cosiddetta General Admission garantiva l’accesso al circuito ed a postazioni non numerate, che verranno chiuse), ma, a parte la cancellazione dei concerti previsti lungo il weekend di gara, il programma si svolgerà regolarmente.

“I nostri fans significano tutto per noi e non vediamo l’ora di accoglierli nuovamente per la Indy 500 di quest’anno” ha affermato il Presidente dell’Indianapolis Motor Speedway J. Douglas Boles. “la città e lo stato hanno lavorato con noi per identificare le appropriate misure di sicurezza affinchè potessimo accogliere un pubblico limitato ma entusiasta. la salute e la sicurezza di coloro che raggiungeranno l’IMS, così come lo stato dell’Indiana, sono state sono stati fondamentali in questo processo.”

“La prima cosa che i fans possono fare per assicurare un grande Race Day è di essere vaccinati prima possibile” ha invece dichiarato il Presidente e CEO della Penske Entertainment Mark Miles. “Noi continueremo ad offrire vaccinazioni all’IMS ed estenderemo l’operato della nostra clinica per la vaccinazione di massa per tutto li mese di maggio. Questo fa tutto parte dell’effort per rimettere l’Indiana “back on track”.

L’Indianapolis Motor Speedway è stato infatti fin qui utilizzato come centro di vaccinazione di massa, e l’IMS e l’IndyCar Series nei prossimi giorni sveleranno una campagna per invogliare gli spettatori ed i residenti a vaccinarsi.

“Il vaccino contro il COVID-19 è il miglior strumento che abbiamo per farci tornare alle attività che amiamo e che ci sono mancate durante lo scorso anno, e ogni giorno sempre più membri della nostra collettività stanno ricevendo la protezione salvavita che offre, grazie anche ad amici della comunità quali Roger Penske e l’Indianapolis Motor Speedway.” Ha affermato il Dr. Virginia Caine, direttore dello staff medico del Dipartimento della Salute della Contea di Marion. “La nostra percentuale di vaccinazione, combinata con la natura all’aperto dell’evento, renderà possibile agli spettatori di tornare in questa “sacro” luogo per la Indy 500. Siamo grati al team dell’IMS per la collaborazione durante tutto questo processo di pianificazione ed apprezziamo il loro lavoro per assicurare che i vaccini raggiungano i nostri vicini. Io continuerò ad invitare chiunque nella nostra comunità abbia almeno 16 anni a visitare il nostro sito ourshot.in.gov o a chiamare il 2-1-1 per mettersi in lista per il vaccino.“

Il redattore qui presente non desidera aggiungere altro commento se non un “buona Indy 500 a tutti”.

Nel frattempo l’IndyCar Series dopo l’avvincente debutto stagionale di Barber Park, si prepara alla sua seconda gara sulle strade di St.Petersburg, protagoniste le medesime 24 vetture e piloti del season opener. L’azione in pista comincerà alle 4.15 PM ET di venerdì 23 aprile con le prime libere. Anche in questo caso si tratterà di un evento aperto al pubblico, ancorchè a capacità limitata a 20.000 spettatori.

Piero Lonardo

 

Foto: IndyCar

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IndyCar – Palou trionfa con la strategia giusta a Barber Park

Prima vittoria nell’IndyCar Series per Alex Palou nel season opener di Barber Park, Alabama. Il team Ganassi ha infatti coadiuvato al meglio il 24enne catalano gestendo una strategia a due sole soste che alla fine ha portato al risultato grosso.

Insieme a Palou, a podio anche Will Power e Scott Dixon, entrambi sulla stessa strategia, mentre è delusione per Pato O’Ward, che come Alexander Rossi aveva optato per le tre soste, solo quarto al traguardo a 4” dal leader.

O’Ward, partito dalla pole, ha gestito al meglio Rossi nelle prime fasi di gara, che sono state segnate da una carambola innescata da Josef Newgarden, vincitore qui tre volte, il quale ha perso il controllo della vettura nel corso del primo giro, innescando una carambola che vedeva coinvolti Ryan Hunter-Reay, Felix Rosenqvist, Colton Herta e Max Chilton.

Tra questi solo Newgarden ed Hunter-Reay erano costretti al ritiro definitivo, mentre tutti gli altri piloti venivano via via rimessi in pista, anche se con distacchi di diversi giri.

Della situazione ne approfittavano fra gli altri Sebastien Bourdais, Rinus VeeKay e Graham Rahal, che utilizzavano il periodo di Full Course Yellow per liberarsi prima possibile delle gomme red, evidentemente meno stabili quest’oggi sulla pista del sud.

Termineranno nell’ordine dietro il quartetto di testa, precedendo a loro volta Marcus Ericsson ed Alexander Rossi. Chiude la top ten il miglior deb odierno, Romain Grosjean. Riguardo gli altri due rookie,. P14 per Scott McLaughlin e P19 a tre giri per Jimmie Johnson, autore di un testacoda nelle fasi iniziali che ha generato la seconda ed ultima Full Course Yellow della giornata.

L’IndyCar Series ritornerà già la prossima settimana per il GP of St.Petersburg.

P.S.: Si ringrazia DAZN per aver lasciato il commento originale, senza volersi inerpicare in improvvisati tentativi in lingua italiana. Speriamo continuino così.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo

Foto: IndyCar

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Indy Lights – Malukas si rifà in gara 2 davanti a Lundqvist

Il risultato di ieri era stato a dir poco stretto a David Malukas, costretto al ritiro al primo giro di Gara 1 in Alabama. Quest’oggi in Gara 2 il chicagoano si è rifatto con gli interessi, partendo dalla pole e guidando la gara per tutti e 35 i giri in programma senza mai voltarsi indietro.

Unico altro pilota a resistere alla furia di Malukas, Linus Lundqvist, vincitore ieri, secondo a 6” ma senza mai avere avuto concretamente l’occasione di infastidire il leader.

La gara ha vissuto dei duelli nelle retrovie. Alex Peroni scattando bene al via si portava in quarta posizione dall’ottava piazzola dietro Robert Megennis. Il giovane aussie del Team Carlin però poco dopo era costretto a cedere a Toby Sowery e a Kyle Kirkwood, ed entrambi andavano ad insidiare la terza piazza di Megennis.

Dopo un lungo duello al coltello, nelle fasi finali erano le gomme a diventare protagoniste. Quelle del newyorkese cedevano di schianto a cinque giri dal termine, costringendolo al box per la sostituzione dell’anteriore sinistra, come accadeva poco dopo anche per Danial Frost. Ma non era Sowery ad approfittarne, bensì Devlin de Francesco, che passava entrambi e si portava come in gara 1 sul gradino basso del podio, ancorchè staccato di ben 32” dal vincitore.

L’Indy Lights Series tornerà già la prossima settimana con un altro doubleheader nelle strade di St,Petersburg.

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Gara 2

Foto: Indy Lights Series

Indy Lights

Indy Lights – Lundqvist si impone in gara 1 a Barber Park. Malukas out

Che Linus Lundqvist fosse uno dei pretendenti più accreditati al titolo Indy Lights 2021 si era già percepito dai test collettivi. In gara 1 a Barber Park lo svedese si è imposto senza problemi partendo dalla pole position conquistata venerdì.

Allo start si agganciavano altri due dei major contender, David Malukas dalla prima fila e Kyle Kirkwood. Il primo aveva la peggio e doveva ritirarsi mentre l’alfiere del Team Andretti doveva cambiare il muso.

Dietro Lundqvist avanzava così l’altra vettura del GRG with HMD di Benjamin Pedersen, mentre alle spalle del duo scandinavo si faceva largo Devlin de Francesco, abile a sfruttare la melée iniziale per conquistare immediatamente due posizioni dalla sesta piazzola e poi a colpire su Toby Sowery a seguito di un suo errore al settimo dei trenta giri in programma. La top five finale si completa con Alex Peroni con la vettura del Team Carlin.

Nel tardo pomeriggio italiano, alle 19.10 italiane 1.10 PM ET, gara 2, con Malukas in pole position al fianco di Lundqvist. Diretta streaming su https://www.indylights.com/results/live-timing  e sul canale Youtube della Road to Indy 

Piero Lonardo

L’ordine di arrivo di Gara 1

Foto: Indy Lights Series

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IndyCar – O’Ward dominatore delle qualifiche a Barber Park

Sarà Patricio O’Ward a partire dalla pole position nel season opener IndyCar di Barber Park, Alabama. Il giovane messicano dell’Arrow McLaren SP ha dominato tutti e tre i turni, portandosi a casa la seconda partenza al palo in carriera dopo il round 2 di Road America dello scorso anno.

I due turni di libere avevano visto emergere il neoacquisto del Team Ganassi, Alex Palou, ed Alexander Rossi rispettivamente, ed il catalano ha primeggiato nella prima batteria del Q1, nella quale uscivano grossi Calibri quali Simon Pagenaud, Ryan Hunter-Reay e l’ultimo vincitore della gara, nel 2019, Takuma Sato.

Nella seconda tornata invece un crash nel primo giro buono da parte di James Hinchcliffe in T5 lasciava solo 5’ di pista libera, e a sorpresa dietro al messicano si infilava Romain Grosjean, al debutto col Dale Coyne Racing. Una ulteriore uscita di strada da parte della seconda McLaren di Felix Rosenqvist negli ultimi secondi e la conseguente squalifica, ancorchè in assenza di interruzione, permetteva a Colton Herta di avanzare fra i primi dodici.

Nel Q2 O’Ward fissava la migliore prestazione del weekend con 1.05.5019 e nell’ultimo turno si appropriava della pole con un giro singolo di appena 7 centesimi meglio di Rossi, che lo affiancherà in prima fila. Seconda per Palou e Will Power, unica Penske nella Top Six. L’ottima prestazione del Team Ganassi si completa con il campione in carica Scott Dixon e Marcus Ericsson in terza fila.

Lo start della gara alle 3.30 PM ET di domenica 18 aprile, vale a dire alle 21.30 italiane. Telecronaca su DAZN, incrociando debitamente le dita sulla qualità del commento.

Piero Lonardo

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Foto: IndyCar