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Foster

Indy NXT – Foster dominatore di libere e qualifiche a Detroit

Sarà Louis Foster a partire dalla pole position domani nel quinto appuntamento stagionale dell’Indy NXT by Firestone. Il sophomore dell’Andretti Global, dopo aver primeggiato in entrambe le sessioni di libere, ha primeggiato nel secondo gruppo delle qualifiche col tempo di 1.05.1079, aggiudicandosi la prima partenza al palo dell’anno.

Il capolista Jacob Abel gli partirà a fianco avendo guidato il primo gruppo con un tempo ben inferiore di quasi 1”. Seconda fila per Caio Collet, unico a migliorarsi nello shootout finale propiziato dal crash di Myles Rowe in curva 9, e Jamie Chadwick; terza per il promettente Michael D’Orlando – sempre in un contratto race-by-race con Andretti Cape – ma qui con una nuova livrea.

Problemi anche per James Roe, che girandosi in T1 ha persona una probabile seconda fila e sarà costretto a partire dalla decima piazzola, una fila davanti al nuovo deb del Juncos Hollinger, oi 19enne messicano Ricardo Escotto.

Lo start della gara domenica alle 10.20 AM ET, le 16.20 Italiane. Diretta gratuita sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

I risultati delle Libere 1

I risultati delle Libere 2

I risultati delle Qualifiche

Herta

IndyCar – Herta, prima pole del 2024 a Detroit. Ferrucci contro tutti

Colton Herta si aggiudica la prima pole position del 2024 dell’IndyCar Series sulle strade di Detroit, precedendo col tempo di 1.00.5475, Alex Palou di 152 millesimi.

Le uniche due Chevrolet approdate alla Firestone Fast Six di Josef Newgarden e Scott McLaughlin partiranno dalla seconda fila; a seguire Scott Dixon e Kyle Kirkwood, protagonista di un lungo a soli 45” dal termine del turno, regolato dalla direzione gara con una red flag. Il tentativo garantito dal regolamento non sortiva però modifiche alla graduatoria.

Il nuovo layout del circuito comunque, qui alla riprova dei fatti dopo il debutto dello scorso anno, pare non soddisfare piloti ed addetti ai lavori. Diverse disavventure nelle scarse vie di fuga, contatti a muro e blocking.

Dopo i crash di ieri da parte di Marcus Ericsson e Jack Harvey, nel secondo turno di libere, concluso a ridosso delle qualifiche, e che ha visto dominare Herta e Kirkwood, è stato Theo Pourchaire a battezzare curva 9, ma le vere scintille sono scaturite tra Santino Ferrucci e le due vetture dell’Andretti Global, ree di aver ostacolato l’alfiere del Team Foyt.

Ferrucci ha duramente apostrofato Kirkwood davanti alle telecamere, ritenendo che il floridiano avesse intenzionalmente cercato di speronarlo in curva, ma anche Herta non si sarebbe comportato correttamente nei suoi confronti.  Incredibilmente, nel Q1 è stato invece Romain Grosjean a proseguire una faida che dura dallo scorso anno nei confronti di Ferrucci, accusandolo a propria volta di averlo bloccato nel proprio giro veloce.

Forse pochi giorni non bastano a stemperare le tensioni della Indy 500, visto anche il curioso incidente di cui è stato protagonista Pato O’Ward, in stallo nella Top Twelve alla settima delle sole nove curve di cui si compone il circuito, nel tentativo di avere pista libera.

Ad ogni modo Pourchaire ha salvato l’onore di Arrow McLaren: dopo aver condotto il primo gruppo del Q1 sfiorava infatti una clamorosa Q3, cosí come Power il quale falliva il compito differentemente dai compagni di squadra Subito fuori invece tra gli altri Felix Rosenqvist, penalizzato per aver stallato in chiusura di sessione, ed Alexander Rossi.

Ricordiamo che Graham Rahal e Kyffin Simpson, qualificatisi rispettivamente in settima e dodicesima fila, dovranno scontare una penalità di sei posizioni per la sostituzione del motore Honda dopo la Indy 500.

Lo start della gara domani alle 12.30 PM ET, le 18.30 italiane. Diretta tv sui canali Sky e in streaming su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 2 

I risultati delle Qualifiche

Palou

IndyCar – Palou inizia bene a Detroit

Alex Palou è risultato il più veloce nella prima sessione di libere del Detroit GP, sesto appuntamento valido per l’IndyCar Series 2024. Il catalano, vincitore lo scorso anno partendo dalla pole, ha fissato i cronometri sull’1.01.7210, precedendo Pato O’Ward di appena 10 millesimi.

Riscatto parziale delle motorizzazioni Honda rispetto alla Indy 500, con due delle vetture di Andretti Global nella seconda fila virtuale con Colton Herta e Kyle Kirkwood. Solo Marcus Ericsson è mancato all’appuntamento della top ten, schiantandosi sull’insidiosa curva 7 per non rientrare più in pista.

La stessa curva è risultata fatale anche per Jack Harvey. Il rientrante pilota britannico ha chiuso col penultimo tempo, davanti al neocompagno di squadra Tristan Vautier. Un’altra red flag era stata chiamata in precedenza per recuperare la vettura di Christian Rasmussen, migliore fra i rookie, ferma sul tracciato.

Tornando ai risultati della pista, sesto tempo per il vincitore della Indy 500, Josef Newgarden, protagonista di un contatto con Kirkwood ai danni di quest’ultimo. Lo squadrone Penske chiude con tutte le vetture tra i primi dieci, insieme a Santino Ferrucci, che insieme al Team Foyt sta beneficiando della recente alleanza tecnica con la compagine del Captain, con la settima prestazione di giornata.

Sabato in programma la seconda sessione di libere e le qualifiche, rispettivamente alle 9.10 AM ET e alle 11.20 AM ET, cioè le 17.20 italiane. Diretta streaming di entrambe su IndyCar Live https://www.indycarlive.com.

A latere della definizione della griglia di partenza saranno comminate due penalità di sei posizioni ciascuna per le vetture di Kyffin Simpson e Graham Rahal per aver sostituito il motore dopo la Indy 500.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Appiedato Blomqvist, torna Castroneves. Approfondiamo il “mistero” Vautier

Con una decisione inaspettata, il Meyer Shank Racing ha “parcheggiato” Tom Blomqvist per i prossimi due appuntamenti di Detroit e Road America.

Il rookie britannico, reduce da una Indy 500 conclusa al primo giro in incidente che ha tolto di mezzo anche Marcus Ericsson, sarà sostituito per queste due gare da Helio Castroneves.

Bloqmvist ha iniziato la stagione con un incoraggiante 15mo posto a St.Petersburg, ma poi non è andato oltre la 19ma piazza a Barber Park con una vettura che ha invece permesso al compagno di squadra Felix Rosenqvist tre top five, compresa la gara fuori campionato del Thermal Club, ed una pole a Long Beach.

“E’ stata la decisione più dura che io abbia mai dovuto prendere” ha commentato al riguardo Mike Shank, che per rimpiazzare per il resto della stagione il campione IMSA 2022 dovrà guardarsi in giro. A disposizione, ma non full-time, il “solito” Callum Ilott, oppure si potrebbe sperare nella completa riabilitazione di David Malukas, ma forse la soluzione definitiva Shank potrebbe ritrovarsela in casa, col rientro a tempo pieno di Simon Pagenaud.

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Il pilota francese, infortunatosi un anno fa a Mid-Ohio su una monoposto del team, era presente ad Indianapolis, dove ha guidato la macchina del compianto Gil de Ferran.

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Due parole invece sull’ingaggio di Tristan Vautier al Dale Coyne Racing per la prossima gara. Chi conosce l’ambiente sa che il pilota francese, asso della filiera Road to Indy con i titoli Star Mazda ed Indy Lights nel biennio 2011-2012, ha un manager d’eccezione in Olivier Panis, che è sempre pronto a “piazzarlo” (vedi Vanwall nel WEC, dove lo scorso anno rimpiazzò Jacques Villeneuve) dove occorre. Al punto di farlo diventare persino pilota di riserva Cadillac LMH alla prossima Le Mans nonostante la scarsa esperienza (solo due partecipazioni) sul circuito della Sarthe.

Ma la dote principale di Vautier è il presenzialismo; infatti, aldilà dei suoi meriti sportivi – ricordiamo che non guida una vettura IndyCar dal 2017 e l’unica sua top five in 31 partenze è stata proprio a Detroit nella caotica gara 2 del 2015 col team di Plainfield – è presente praticamente in ogni paddock da entrambi i lati dell’oceano.

Vedremo se si tratterà di una one-off oppure se il rapporto proseguirà anche nelle prossime gare, assunto che l’altra vettura del team è già “in share” tra Nolan Siegel e Jack Harvey, e che l’alternanza renderebbe quest’ultimo disponibile solo per l’appuntamento di Toronto a fine luglio.

Piero Lonardo

Foto: MSR, NTT IndyCar Series, DCR

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IndyCar – La serie riparte da Detroit

Nel weekend l’IndyCar Series ritorna per il terzo appuntamento cittadino dell’anno sulle strade di Detroit. Difficile dimenticare la Indy 500 di domenica scorsa, una delle edizioni più tirate nel recente passato, sin dalle prime fasi, anche a causa dell’incombente minaccia di pioggia.

Indimenticabile poi il finale, coronato dal back-to-back di Josef Newgarden e contestualmente dalla nuova delusione per Pato O’Ward. A dispetto del weather delay di oltre quattro ore, la 108ma Greatest Spectacle in Racing ha raccolto davanti agli schermi, fisici o virtuali, della NBC, la bellezza di 5,3 milioni di spettatori; in più, il nuovo montepremi ha permesso guadagni più alti per i piloti, con Newgarden a fare ovviamente la parte del leone con la bellezza di 4,2 milioni di Dollari, compreso il bonus di 440,000 $ per essere riuscito a bissare il successo 2023.

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Ad ogni modo, Life goes on, e a partire da venerdì le 27 monoposto full-season romberanno per le vie della Motor City per il primo dei tre appuntamenti del mese all’interno della concitata schedule estiva della serie.

Occhi puntati sicuramente su Newgarden, capace di sconfiggere i propri detrattori dopo lo scandalo dei Push-To-Pass che è costato il successo di St.Pete, che ritroverà ai box Tim Cindric e Luke Mason, appiedati per il doppio appuntamento all’IMSA.

Alex Palou dal canto suo si presenta con la corona di capoclassifica dopo la vittoria al Sonsio GP, che anche lo scorso anno fu la prima scintilla verso uno spettacolare mese di giugno che ha catapultato il catalano verso il secondo titolo, inseguito da Scott Dixon, finora nel giusto percorso verso un eventuale settimo sigillo, e come Will Power, grazie a ben tre secondi posti.

C’è poi sempre da tenere in considerazione Pato O’Ward, che nonostante la vittoria “ereditata” in Florida ed il secondo posto di domenica, non ha ottenuto altri piazzamenti, e a Detroit ha già vinto, ancorché sul tracciato precedente, nella seconda gara del 2021.

Théo Pourchaire riprenderà il volante della McLaren #6 da qui fino al termine della stagione, mentre al momento non sappiamo ancora se Luca Ghiotto potrà ripetersi alla guida della seconda vettura del Dale Coyne Racing dopo le convincenti prove di Barber Park ed Indianapolis.

UPDATE: Sarà Tristan Vautier, appena nominato pilota di riserva Cadillac a Le Mans, ad occupare il sedile della DW12-Honda #51 a Detroit .

A Detroit infine ritornerà anche l’Indy NXT, con Nolan Siegel e Louis Foster ad inseguire Jacob Abel, unico pilota a ripetersi fin qui, in gara singola.

L’appuntamento con l’IndyCar Series a Detroit è per venerdì 31 maggio alle 3.00 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 1° giugno dalle 12.15 PM ET, le 18.15 nostrane, e start della gara alle 12.30 PM ET di domenica 2 giugno.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Newgarden risorge a Indianapolis

Josef Newgarden mette a tacere tutti i denigratori vincendo la 108ma Indy 500. Si tratta di una vittoria storica quanto sofferta, il primo back-to-back in 22 anni, nonchè 20ma vittoria per il team Penske all’IMS, sigillata da un sorpasso mozzafiato in curva 3 all’ultimo giro su Pato O’Ward, che termina secondo per la seconda volta in tre anni.

La gara, che vedeva una prima fila tutta Penske dove Newgarden fungeva da terza punta stanti le ottime prestazioni ottenute da Scott McLaughlin e Will Power, vedeva un avvio tormentato dopo un rinvio per la tanto temuta pioggia di ben 5h45’.

Subito out Marcus Ericsson, centrato da Blomqvist, e Pietro Fittipaldi, toccato da Callum Ilott, mentre Marcus Armstrong chiudeva la gara dopo appena 6 tornate col motore Honda ko, imitato poco più tardi da Katharine Legge, mentre Linus Lundqvist chiuderà a muro al lap 28.

Kyle Larson frattanto, il quale aveva preferito il pubblico dell’Indiana allo start della Coca Cola 600, commette il primo dei due errori veniali che gli costeranno una buona posizione finale, ripartendo in prima marcia; più avanti nella gara, rientrato nella seconda metà della top ten, arriverà lungo in pitlane guadagnando l’inevitabile Drive Through.

Conor Daly frattanto optava per una strategia alternativa, condivisa nella sostanza con Sting Ray Robb e Christian Lundgaard, che porrà spesso i tre davanti al gruppo dei migliori in attesa delle relative soste. Poco dopo la metà gara la quarta Caution per rimuovere la vettura di Felix Rosenqvist con l’ennesimo motore Honda ko.

La lotta per il primato reale vedeva protagoniste cinque piloti: Alexander Rossi, Scott McLaughlin, Colton Herta, Josef Newgarden e Santino Ferrucci, col kiwi a riprendere presto il comando delle operazioni, ma il portacolori dell’Andretti Global al lap 86 la perdeva in T1 provocando la quinta neutralizzazione.

Seguono una ventina di giri in regime di corsa libera prima che Ryan Hunter-Reay finisse vittima di un contatto con Scott Dixon, che lo chiudeva in un modo ritenuto poco ortodosso dal popolare Captain America, provocando la sesta neutralizzazione; ma sappiamo che yellow chiama yellow, e al restart Marco Andretti si girava in curva 3, ed avevamo appena passato metà gara.

Questo era il momento di Dixon, che mediante una strategia conservativa concretizzata da un overcut, si poneva tra i contender, sorpassando O’Ward per la leadership temporanea poco prima di vedere Power stamparsi sulle safer barrier.

Ma eravamo ormai nell’ultimo quarto di gara, quello decisivo, e le due Arrow McLaren iniziavano a giocare di squadra per risparmiare etanolo. Strategia che sortiva effetti apparentemente positivi, in quanto dopo l’ultimo giro di pit Dixon, pur uscendo davanti a Rossi, non poteva resistere al ritorno di Newgarden.

I due per qualche giro si scambiano le scie, mentre McLaughlin frattanto è uscito dalla otta per il primato, alle prese con problemi di frizione, ma, approfittando anche del complice inconsapevole Agustin Canapino doppiato, le due McLaren iniziavano il forcing finale su Newgarden, prima con Rossi e poi negli ultimo 5 giri con O’Ward.

Il duello fra il messicano e Newgarden infiammava il pubblico, che dimostrava un tifo da stadio per l’alfiere di Zak Brown, che al segnale del last lap sembrava finalmente essere riuscito a togliersi la maledizione dell’IMSA, ma a due curve dalla bandiera a scacchi subiva un sorpasso impossibile da parte di Newgarden, che andava ripetersi scatenandosi come lo scorso anno in mezzo al pubblico.

Dixon chiudeva in terza posizione scavalcando Rossi, mentre un sornione Alex Palou si appropriava della quinta piazza davanti a McLaughlin e a Kyle Kirkwood, unico della pattuglia Andretti a concludere a pieni giri. Migliore dei rookie, Christian Rasmussen, 12mo.

In classifica generale, il risultato odierno non scalza Palou dalla leadership con 183 punti contro i 163 di Dixon ed i 157 di Power; Newgarden, dopo la squalifica di St.Pete, si riporta in settima posizione a -61 lunghezze.

L’IndyCar Series tornerà già la prossima settimana per l’appuntamento cittadino di Detroit.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo della Indy 500

Carbday

IndyCar – Dixon e Castroneves impressionano nel Carb Day

Nella lista dei tempi del Carb(uration) Day a Indianapolis due vecchie volpi si sono messi dietro tutto il parco di giovani leoni. Sono Scott Dixon, 43 anni, vincitore 2008, ed Helio Castroneves, 49 primavere, alla ricerca del quinto successo alla 500 Miglia.

Dixon, a dispetto dei problemi nelle libere e nelle qualifiche, col cambio di motore prima del Day1, ha fissato la migliore prestazione nelle due ore a disposizione in 227.206 mph. Dietro il sei volte campione, Castroneves con la terza vettura del Meyer Shank Racing, ha sfiorato le 227 miglia orarie. I due partiranno in gara affiancati in settima fila.

A seguire, Pato O’Ward, Colton Herta e l’insospettabile Tom Blomqvist, alla prima gara su ovale della carriera. Completano la top ten odierna Marcus Ericsson, la cui vettura oggi sembrava un’altra rispetto a quella che ha faticato a qualificarsi lo scorso weekend, Agustin Canapino, vero underdog della manifestazione, Felix Rosenqvist, a riprova della bontà del setup del MSR, il campione in carica della serie Alex Palou ed il veterano Ryan Hunter-Reay, un altro degli outsider da tenere d’occhio con la DW12-Chevy del Dreyer & Reinbold w/Cusick.

La trimurti Penske, proprietaria dell’intera Front Row, non impressiona, chiudendo in P20, 21 ed addirittura 32 rispettivamente con il polesitter Scott McLaughlin, Will Power ed il vincitore dello scorso anno Josef Newgarden.

Qualche problema tecnico di troppo per Santino Ferrucci, che ricordiamo partirà dalla sesta piazzola, costretto ai box per notevoli problemi di assetto, e per Christian Lundgaard.

L’osservato speciale Kyle Larson dal canto suo ha propiziato l’unica vera neutralizzazione della giornata, rimanendo senza etanolo a 10’ dal termine dopo aver segnato la 13ma prestazione. L’impegno del campione NASCAR 2021 sarà vincolato, come già riportato su queste pagine, al successivo impegno della Cup Series sull’ovale di Charlotte.

La giornata odierna proseguirà con la Pitstop Challenge, mentre per rivedere i piloti in pista si dovrà attendere la partenza della 108ma edizione del Greatest Spectacle in Racing, prevista – meteo permettendo – domenica 26 alle ore 11.00 AM ET, le 17 in Italia.

La gara potrebbe essere facilmente spostata a lunedí, evento non raro nella storia della Indy 500 in quanto si è corso diverse volte nel Memorial Day, l’ultima però nel lontano 1966, storica vittoria di Graham Hill, secondo gradino verso la Triple Crown. Più prossime ai nostri giorni invece i rinvii al martedí del 1997 (secondo successo di Arie Luyendyk) e soprattutto il rinvio addirittura al sabato successivo del 1986, anno in cui trionfò Bobby Rahal.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati del Carb Day

Larson

IndyCar – Pioggia in arrivo a Indianapolis: “Double” a rischio?

Cresce l’attesa per la 108ma Indy 500, e fra i temi della gara è spuntato anche il meteo. Dopo che la pioggia è stata protagonista, in senso negativo, nei primi due giorni di prove libere, sono infatti previste piogge persistenti per tutta la giornata di domenica 26 maggio, che potrebbero fare slittare la gara a lunedí. Il rischio pioggia peraltro, almeno per le previsioni attualmente in nostro possesso, non sarebbe del tutto scongiurato nemmeno il giorno successivo.

Eventuali rinvii nella giornata di domenica porrebbero a rischio anche la presenza di Kyle Larson. La star della NASCAR è infatti atteso al “Double” con la Coca Cola 600 a Charlotte, la gara più lunga della Cup Series, una volta terminata la Indy 500, evento come abbiamo ricordato in precedenza su queste pagine si dovrebbe ripetere per la nona volta nella storia del Greatest Spectacle in Racing.

Il timing in questo caso è vitale per permettere al pilota di Hendrick Motorsports di raggiungere il North Carolina via elicottero e jet privato, e anche se la NASCAR ha già fatto sapere di essere disponibile ad accettare un piccolo ritardo, cosa che è già accaduta peraltro domenica scorsa a North Wilkesboro, dove Larson ha chiuso in P4 dopo aver disputato la Firestone Fast Six a Indy chiudendo con la quinta prestazione. I tempi di arrivo potrebbero essere ulteriormente dilatati dalla presenza a Charlotte dell’ex presidente Trump, che comporterebbe una no-fly-zone nella zona del circuito.

In casa Arrow McLaren si stanno soppesando le alternative possibili, che contemplano addirittura la possibilità che Larson salti la gara della Cup Series, rinunciando ai punti in palio e rendendo quindi nullo il “Double” in funzione della partecipazione, dimostratasi altamente competitiva, alla Indy 500.

Il contingency plan potrebbe però anche prevedere, al contrario, la sostituzione di Larson a Indianapolis. In questo caso sarebbero stati attivati sia Tony Kanaan, ora DS del team, che Nolan Siegel. Il primo, ricordiamo vincitore 2013, secondo il regolamento dovrebbe sottostare ad un refresher test, mentre il rookie californiano, già arruolabile senza test aggiuntivi, unica “vittima” della Last Chance Qualifying, non è estraneo al team di Zak Brown, avendo in programma la sua prima 24 Ore di Le Mans con United Autosports.

Vedremo nelle prossime ore come si evolverà la situazione in casa McLaren; nel frattempo venerdí è in programma il Carb(uration) Day, le ultime due ore di prove libere, a partire dalle 11.00 AM ET, le 17 nostrane, visibili sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

Penske3

IndyCar – Newgarden chiude al top a Indy prima del weekend di gara

Josef Newgarden si candida al back to back a Indy chiudendo in cima alla graduatoria al termine delle due ore di libere disputate lunedí. E’ dal 2002 con Helio Castroneves che un pilota non si ripete per due anni di fila alla 500 Miglia, e prima ancora bisogna risalire addirittura al 1971 e ad Al Unser Sr.

Nonostante gli sia sfuggita la pole position, il vincitore 2023 ha sfruttato al meglio la giornata, la più produttiva relativamente alle libere di tutta la settimana, per piazzare una velocità di 226.238 mph, quanto basta per superare Colton Herta, che fino a quel momento dominava la classifica.

La superiorità del Team Penske, dominatrice delle qualifiche, si è concretizzata anche col terzo tempo di Will Power, mentre il polesitter Scott McLaughlin ha chiuso in P21. Sorpresa, ma fino ad un certo punto, della giornata, Agustin Canapino accreditato del quarto tempo, mentre Christian Rasmussen con la sesta prestazione è stato il più veloce dei rookie.

Ad ogni modo, gli unici propulsori Honda in top ten, oltre ad Herta sono quelli di Scott Dixon, P7, e di Marco Andretti, decimo davanti ad un Graham Rahal ben diverso da quello visto nei due giorni precedenti e che ha rischiato la seconda mancata qualificazione di seguito. L’altro protagonista sfortunato del Pole Day, Marcus Ericsson, ha chiuso invece col 25mo tempo. Ricordiamo che oggi le potenze sono tornate a quelle di gara con circa 100 HP in meno.

Tutti e 33 i piloti qualificati hanno toccato la pista per un totale di 2.655 giri, compreso Kyle Larson, reduce dalla All-Star Race NASCAR presso il North Wilkesboro Speedway, disputata nella serata di domenica e chiusa al quarto posto dopo essere partito dal fondo per aver saltato le qualifiche.

L’unico brivido della giornata è stato causato da Tom Blomqvist, autore di un testacoda in corsia box nel finale di sessione, fortunatamente senza conseguenze per tutti.

Ora stop fino a venerdi 24 maggio ed il Carb Day per le ultime due ore di libere prima dello start di domenica 26, in programma dalle 11.00 AM ET.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 8

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IndyCar – McLaughlin guida lo sweep Penske della front row a Indy. Siegel out

Scott McLaughlin è il polesitter della 108ma Indy 500. Il kiwi con la DW12-Chevy #3 ribattezzata “Yellow Submarine” ha guidato lo sweep dell’intera prima fila da parte delle vetture del Team Penske con la media record (per la pole position) di 234.220 mph sui tradizionali quattro giri.

Niente da fare per Will Power e Josef Newgarden, che affiancheranno McLaughlin in prima fila domenica prossima, con la seconda occupata da Alexander Rossi, Kyle Larson e Santino Ferrucci. Sei vetture motorizzate Chevy.

La giornata era iniziata con la Top Twelve che ha definito la terza e la quarta fila dopo che ieri erano già state assegnate le posizioni dalla 13 alla 30 in griglia. Rinus VeeKay ha fallito di poco la fase successiva, precedendo Pato O’Ward, Felix Rosenqvist, Takuma Sato, Kyle Kirkwood e Ryan Hunter-Reay.

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Successivamente è toccato alla Last Chance Qualifying, che doveva definire l’ultima fila, “bumpando” la 34ma media. Alla fine è stato Nolan Siegel a cedere, finendo anche a muro nell’ultimo tentativo, a tempo scaduto, dopo essere stato scalzato da Marcus Ericsson.

Lo svedese, ricordiamo vincitore due anni or sono, aveva abortito il suo primo tentativo, forse addirittura per errore, lasciando aperta fino agli ultimi minuti dell’ora a disposizione la possibilità di una clamorosa eliminazione. Katharine Legge, non senza difficoltà, ha portato l’unica vettura del Dale Coyne Racing in griglia davanti ad Ericsson e a Graham Rahal.

Per i 33 qualificati, domani si riprende con le prove libere con i motori depotenziati in assetto gara, dalle 1.00 PM ET alle 3.00 PM ET, poi pausa di quattro giorni fino a venerdi 24 per il Carb Day, prima dello start del Greatest Spectacle in Racing, domenica 26 maggio alle 11.00 AM ET, le 17 italiane.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche-Day 2