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IndyCar – Non si sopiscono i veleni, ma nel weekend c’è già Portland

Il discusso finale di Gateway ha sicuramente prestato il fianco a tutti coloro che vedono in Penske il padre-padrone della serie. Probabilmente si tratta di un’esagerazione, però il malcontento tarda a sopirsi.

Sulle pagine di un noto media, Bryan Herta, stratega di Kyle Kirkwood nonchè padre dell’attuale title contender Colton, non le manda a dire, e si domanda come mai alla sacrosanta penalità per blocking del pilota della DW12-Honda #26 non ne sia invece stata comminata un’altra per Josef Newgarden, reo di aver causato col proprio comportamento un incidente ben più grave.

Imputata la direzione gara IndyCar, che in teoria avrebbe dovuto abortire tempestivamente il restart incriminato (causato ricordiamo dal contatto fra Will Power e David Malukas)? Beh, secondo i dati della telemetria, visionati nell’immediato dopo gara, Newgarden avrebbe mantenuto una velocità costante di 80 mph; in più, sarebbe stato rispettato anche il regolamento sportivo, ancorchè non propriamente limpido sul tema, relativo alle gare su ovale. Allora, dove sta l’inghippo?

RaceControl2019

Facile portare la memoria alla squalifica dello stesso Newgarden e di Scott McLaughlin per lo scandalo del push-to-pass di St.Petersburg, squalifica che è arrivata un mese e mezzo dopo la gara, quale fattore scatenante. Ma senza rivangare diversi altri episodi recenti di “vari pesi e varie misure” assegnati dall’organismo gestito da Kyle Novak, ricordiamo con l’aiuto di race stewards iper-esperti quali Arie Luyendyk ed il nostro Max Papis, sabato scorso la caution per il testacoda del poi vittorioso Josef è stata invece chiamata praticamente in tempo reale.

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A poco vale poi il fatto che Power abbia dichiarato in settimana di aver fatto pubblica ammenda nei confronti del povero Malukas, privato di un piazzamento top, cosí come anche fatto pace col compagno di squadra, oggetto del suo celebre “flipping bird” nel finale di gara.

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Con questi presupposti, la serie si ritrova nel weekend a Portland per l’ultima gara dell’anno su circuito stradale. Alex Palou, quarto lo scorso fine settimana dopo una gara in difesa, dovrà massimizzare il risultato in Oregon, dove ha già vinto sia lo scorso anno che nel 2021, in attesa delle ultime tre prove (MilwaukeeX2 e Nashville). I pericoli al potenziale terzo titolo del catalano comunque difficilmente potranno venire dall’”oval king” Newgarden, che sconta ben 126 punti dal leader, con soli 212 punti totali in palio e 20 assicurati dalla sola presenza in pista.

Infine, a Portland tornerà per l’ultimo probabile outing della stagione Toby Sowery al volante della #51 di Dale Coyne, mentre il Rahal Letterman Lanigan offrirà l’occasione a Juri Vips di mettersi in mostra con la quarta macchina, la #45, in ottica futura.

L’azione in pista inizierà venerdí 23 agosto alle 5.55 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 24 dalle 3.30 PM ET, le 21.30 italiane, e start della gara domenica 25 agosto alle 3.20 PM ET, le 21.20 nostrane. Diretta della gara come sempre sui canali SkySport. Per il resto c’è IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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