Archivi categoria: IndyCar

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IndyCar – No all’ibrido prima di giugno (e niente videogame)

L’IndyCar Series ritarderà l’introduzione del sistema ibrido sino a dopo la Indy 500. La notizia è stata confermata dalla serie dopo la cancellazione delle sessioni di test previste nel mese di dicembre a Homestead e a Sebring, che avrebbero dovuto vedere all’opera almeno una vettura per team in vista del debutto del 10 marzo a St.Petersburg.

Al momento infatti lo sviluppo è stato condotto solamente dalle quattro squadre privilegiate dai due fornitori di motori: Penske, McLaren, Ganassi e Andretti. Inoltre, si è appreso che le risorse destinate all’introduzione del nuovi motori 2.4 litri verranno dirottate sulla fabbricazione in tempi brevi da parte di Honda e Chevrolet delle unità ERS.

Pare infatti siano stati i ritardi nella consegna di queste unità da parte della Mahle a generare questa girandola di decisioni. La serie, insieme ai costruttori si sta impegnando affinchè l’introduzione di questo sistema, annunciato nel 2019, possa avvenire all’interno della prossima stagione, dove le vetture continueranno a correre con le correnti unità propulsive termiche insieme a particolari aggiornati ed alleggeriti quali aeroscreen, cupolino motore e cambio.

Sfumata inoltre definitivamente nelle ultime settimane anche la possibilità di vedere il videogame legato all’IndyCar. La serie ha infatti rescisso la collaborazione con Motorsport Games, incaricata dal 2021 nello sviluppo della simulazione, che avrebbe dovuto essere rilasciata nel corso del 2023 ma che, ufficialmente a causa di problemi finanziari da parte della società sviluppatrice, era stata fatta slittare al 2024. La serie starebbe ufficialmente vagliando nuove partnership.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Romain Grosjean è il nuovo pilota del Juncos Hollinger

La notizia era nell’aria da settimane, specie dopo la conferma di Agustin Canapino e soprattutto dopo il divorzio, apparentemente consensuale, con Callum Ilott: Romain Grosjean è il nuovo pilota della DW12-Chevy #77 del Juncos Hollinger Racing.

Il pilota franco-svizzero, all’alba della sua quarta stagione IndyCar, si ritrova quale “prima punta” assoluta del team più emergente del paddock IndyCar, e porta in dote, insieme alla sua esperienza, i sei podi e le due pole position conquistate con il Dale Coyne Racing e con l’Andretti Autosport.

Per Ilott, di fatto scaricato anche a causa dei problemi di convivenza con “El Titan” e con la sua torcida a mercato piloti era già praticamente completato, le prospettive diventano marginali, con solamente il Team Foyt ed il DCR con sedili liberi, atteso che la quarta entry di casa Andretti potrebbe vedere il clamoroso ritorno di Tatiana Calderon mediante una partnership col Paretta Autosport.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Rasmussen, programma parziale con Ed Carpenter. Vips, opzione ancora valida per RLL

Christian Rasmussen disputerà una stagione parziale presso l’Ed Carpenter Racing, disputando le dodici gare su circuiti stradali e cittadini, più la 108ma Indy 500.

La scolarship destinata al campione in carica Indy NXT, elevata quest’anno dopo il “caso” del 2022 con Linus Lundqvist, si è rivelata nuovamente decisiva e permetterà ad un altro giovane talento di esprimersi sulla monoposto più veloci del pianeta.

A fare da staffetta sugli ovali a bodo della DW12-Chevy #20, ancora una volta patron Ed Carpenter, alla 22ma stagione IndyCar, atteso che ad Indianapolis Rasmussen godrà della terza entry del team al fianco anche di Rinus VeeKay, alla sua quinta stagione nella serie.

Frattanto il Rahal Letterman Lanigan ha fatto presente di non aver terminato i suoi rapporti con Juri Vips. L’estone, che ha disputato le ultime due gare del 2023 per il team, rimarrà nell’orbita della squadra nonostante l’ingaggio full-time di Pietro Fittipaldi, con la possibilità di schierare addirittura una quarta vettura in alcuni eventi. Nel frattempo per il 23enne ex-F2 dovrebbe aprirsi la possibilità di un ingaggio fra le LM P2 del WeatherTech SportsCar Championship.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – A sorpresa, RLL annuncia Pietro Fittipaldi

Pietro Fittipaldi sarà un pilota del Rahal Letterman Lanigan per l’IndyCar Series 2024: di poco fa l’annuncio che assegna la DW12-Honda #30.

Per Fittipaldi, come noto nipote del grande Emmo, si tratta di un ritorno nella serie dopo aver disputato sei gare nel 2018, immediatamente dopo aver conquistato il titolo nell’ultimo anno di vita delle World Series by Renault, con Dale Coyne. Il 27enne brasiliano è poi tornato alla guida delle monoposto IndyCar nel 2021, con un programma limitato ai big ovals, in alternanza con Romain Grosjean, sempre per il DCR w/Rick Ware Racing.

Carriera legata a filo doppio col franco-svizzero quindi, che ha anche sostituito nella griglia di partenza della F1 nei due atti finali della stagione 2020 a seguito del noto incidente del Bahrain al Team Haas, squadra dove ha svolto il ruolo di test and reserve driver fino all’attuale stagione.

Nel frattempo, Fittipaldi si è cimentato un po’ ovunque, dalla SuperFormula all’Asian F3 al DTM, ma soprattutto fra i prototipi, disputando due stagioni complete nei ranghi delle LM P2, con Inter-Europol in ELMS nel 2022 e quest’anno nel WEC con Jota Sport, aggiudicandosi il round di Monza lo scorso luglio. Quest’anno infine ha svolto anche il ruolo di terzo pilota nelle prime tre gare lunghe della Michelin Endurance Cup in IMSA per il Rick Ware Racing. Niente da fare quindi per Juri Vips, visto all’opera a Portland e Laguna Seca.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Capienza di 5.000 e prezzi alle stelle al Thermal Club. Lundqvist e Power provano Milwaukee. Canapino rifirma

Resi noti i dettagli della gara fuori campionato del Thermal Club, che metterà in palio un milione di Dollari nel lussuoso impianto californiano, già sede di test lo scorso febbraio.

Saranno 5.000 gli spettatori ammessi, al costo pro capite – udite udite – di 2.000 $. I soci del Thermal Club dal canto loro spenderanno invece 300 $. Il costo comprende l’ammissione all’impianto per tutto il weekend, i pasti e accesso al paddock.

Ora, è chiaro che si tratta di un impianto privato, quindi con le proprie regole per i facoltosi soci, e probabilmente questi biglietti costituiranno lauti premi per i manager delle tante aziende della zona, però non bisogna essere geni della matematica per capire che il milione di dollari di primo premio si ripagherà ampiamente.

Ad ogni modo, nel frattempo un paio di piloti sono andati a provare l’altra novità del calendario, il Milwaukee Mile. Linus Lundqvist e Will Power, in rappresentanza dei due motoristi, mercoledì hanno riportato le monoposto IndyCar sull’ovale del Wisconsin per permettere a Firestone di testare le gomme per il doubleheader del 31 agosto/ 1° settembre prossimi.

Infine, non con grande sorpresa, Agustin Canapino è stato confermato in seno al Juncos Hollinger Racing per un’altra stagione.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Kyle Larson abile e arruolato per Indy

Anche Kyle Larson ha superato con successo ieri il Rookie Orientation Program che lo porterà a disputare la 108ma edizione della Indy 500. Come sappiamo Larson sarà il quinto pilota della storia a tentare il “Double” con la Coca Cola 600 a Charlotte nel medesimo weekend del Memorial Day.

Sotto lo sguardo attento di Tony Kanaan, nuovo direttore sportivo di Arrow McLaren, il campione della NASCAR Cup 2021 ha risolto la pratica in meno di due ore, segnando una miglior media di 217.898 mph in 72 giri complessivi.

Nella giornata odierna proseguiranno i test della nuova unità motrice ibrida che vedranno impegnati i neoacquisti di Arrow McLaren ed Andretti Global David Malukas e Marcus Ericsson, unirsi ad Alex Palou e Will Power, già impegnati ieri presso l’IMS.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

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IndyCar – Blomqvist, Lundqvist, Armstrong: tutti promossi a Indy. Oggi tocca a Larson

Conclusi con esito positivo nella giornata di ieri all’Indianapolis Motor Speedway i test dell’Indy 500 Rookie Orientation Program. Protagonisti Marcus Armstrong e Linus Lundqvist del Chip Ganassi Racing e Tom Blomqvist del Meyer Shank Racing.

Quest’ultimo, una volta completato il programma obbligatorio, è risultato il più veloce dei tre con una media di 220.176 mph, contro le 219.594 mph dell’ex-campione Indy Lights e le 219.252 del sophomore neozelandese, che quest’anno si appresta alla sua prima stagione completa in IndyCar, per un totale di 285 tornate totali compiute durante la giornata.

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Ricordiamo che il ROP consiste di tre fasi: la prima in 10 giri da compiere tra 205 e 210 mph; a seguire 15 giri tra 210 e 215 mph ed infine ulteriori 15 tornate oltre le 215 mph, il tutto per garantirsi l’accesso alla 218ma edizione della Indy 500 a maggio.

Oggi si prosegue con Kyle Larson, quinto pilota a tentare il “double”, nelle fila dell’Arrow McLaren, il quale avrà la pista a disposizione per dalle 11.00 AM alle 2.00 PM locali. Prima e dopo test collettivi con il nuovo sistema ibrido applicato ai motori 2,2 V6 biturbo, che vedranno in azione il neocampione Alex Palou affiancato da Will Power, Colton Herta ed Alexander Rossi.

I test sull’unità ibrida, che ricordiamo debutterà nel season opener di St.Petersburg a marzo, proseguiranno nella giornata di venerdí.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – E Grosjean fa causa ad Andretti

Con un breve comunicato diffuso via social, Romain Grosjean ha annunciato di aver intentato una causa legale nei confronti dell’Andretti Autosport. Al team sarebbe contestato il fatto di aver appiedato il pilota franco-svizzero nonostante un contratto valido per il 2024. Questo il testo integrale del comunicato:

“Ho apprezzato lavorare col team IndyCar di Andretti Autosport e sono fiero dei successi che abbiamo condiviso nel corso di due stagioni. Sono grato per le tante amicizie sviluppatesi nel più alto livello delle gare di monoposto americane.

Mi aspettavo di continuare a correre con la brava gente di Andretti Autosport nei prossimi anni. Sono dispiaciuto che questo non sarà possibile ed auguro il meglio ai membri del team. Sto inseguendo altre opzioni che mi permettano di continuare la mia carriera in IndyCar alla ricerca dell’eccellenza.

Ho dato il via in Indiana ad una procedura di arbitrato contro l’Andretti Autosport, nel tentativo di proteggerei i miei diritti. Sarò rappresentato da John Maley e Mark Owens della Barnes & Thornburg, LLP.

Rispettosamente, Romain Grosjean”

Il 37enne Grosjean nei due anni trascorsi all’Andretti Autosport ha ottenuto tre secondi posti e due pole position, quasi lo stesso risultato della stagione parziale d’esordio con il ben meno quotato Dale Coyne Racing nel 2021, conclusa con tre podi ed una pole, ma mai la tanto agognata vittoria.

Ricordiamo che il team Andretti, fresco di ammissione da parte della FIA in F1, ha ingaggiato Marcus Ericsson, riducendo il proprio impegno nella serie da quattro a tre macchine per lo svedese, Colton Herta e Kyle Kirkwood. Vedremo se questa “tegola”, che vede protagonista il sopravvissuto per eccellenza della F1 moderna, potrà essere di qualche impaccio nell’inseguimento definitivo da parte di Michael Andretti all’undicesimo box della massima formula.

Piero Lonardo

Foto: IndyCar Series

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IndyCar – Nuova partnership fra Juncos Hollinger e McLaren. MSR si limita all’IndyCar

Resa nota poco fa la nuova partnership tra Juncos Hollinger Racing ed Arrow McLaren. L’alleanza, che – come cita il comunicato – sarà di beneficio per entrambi i team, potrà evolvere nel tempo, partendo da obiettivi commerciali e strategici, lavorando assieme per far crescere i rispettivi propositi.

Le due squadre, entrambe motorizzate Chevrolet, considereranno questa alleanza quale un’opportunità per sviluppare talenti, con la possibilità per ingegneri, meccanici e piloti di costruirsi la propria esperienza e sarà effettiva già dalla prossima stagione dell’IndyCar Series.

L’annuncio fa seguito alla recente promozione di David P.Morgan quale team manager del JHR, mentre in casa McLaren Gavin Ward lascia il ruolo di racing director per divenire Team Principal e Tony Kanaan assume formalmente l’incarico di Sporting Director.

La partnership tra JHR e McLaren ricalca quella posta in essere il mese scorso tra Penske e Foyt, guardacaso entrambe spinte dai motori del “farfallino”.

Non ha invece destato molto stupore l’annuncio, pure di pochi minuti fa, col quale il Meyer Shank Racing ha confermato ciò che si conosceva da tempo, cioè che nel 2024 si concentrerà sull’IndyCar, lasciando, almeno temporaneamente, l’endurance. Honda non ha gradito quanto accaduto a gennaio a Daytona, dove pur mantenendo la vittoria sportiva, sono stati tolti i punti alla squadra dell’Ohio per un problema di pressione dei pneumatici.

Piero Lonardo

Foto: Juncos Hollinger Racing

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IndyCar – Andretti in F1 dal 2025: line-up già definita?

Indubbiamente la news più di rilievo nel motorsport in questi giorni consiste nell’accettazione, da parte della FIA, di Andretti Global con Cadillac in F1 a partire dal 2025, vale a dire il passaggio della cosiddetta “Fase 2” della richiesta.

Anche se rimane ancora da superare lo scoglio forse più difficile, quello rappresentato della FOM, e che consisterà in una contrattazione sostanzialmente economica (curioso che la FIA, organo sportivo, sancisca ciò in una fase specifica, la cosiddetta “Fase 3”), si può dire che Michael Andretti abbia già infilato il classico piede nella porta nella massima serie di monoposto.

N.B.: Dei 10 team attuali, solo McLaren ed Alpine si sono dichiarati favorevoli, ed entrambi per ovvi motivi; il gruppo dei contrari, capeggiato dai boss Mercedes e Red Bull, avrebbe chiesto l’innalzamento della tassa di iscrizione da 200 a 600 milioni di dollari.

Cosa succederà ora alle altre attività del gruppo? Nel WeatherTech SportsCar Championship, l’unione formalizzata a gennaio col Wayne Taylor Racing garantisce al tempo stesso esperienza ed affidabilità, grazie ai rapporti con Acura, ed il prossimo anno potrebbe concretizzarsi in un clamoroso approdo al WEC e a Le Mans. In Formula E prosegue il rapporto con Porsche, così come gli altri impegni in Supercars ed Extreme E.

Pertanto anche il programma IndyCar, con Honda come partner tecnologico, non dovrebbe subire ripercussioni, salvo forse sul piano piloti.

Andretti ha già tentato di inserire il suo giovane pupillo, Colton Herta, 7 vittorie ed 11 pole position dal 2018, nel roster della F1, ed il figlio d’arte potrebbe essere la prima importante pedina, dai tempi di Zanardi, Villeneuve e Bourdais, a lasciare il mondo dell’IndyCar per la massima serie.

Negli ultimi giorni però anche un’altra giovane promessa è stata blindata con un contratto pluriennale: si tratta di Kyle Kirkwood. Di qualche mese più anziano di Herta, ha scalato la Road to Indy ladder a suon di vittorie, unico ad aver trionfato in tutte le categorie propedeutiche.

Dopo una stagione di parcheggio al Team Foyt, quest’anno il floridiano ha potuto esprimersi al meglio, risultando il più efficace in casa Andretti con due vittorie ed una pole position.

Al momento ovviamente non si conoscono ancora i piani per la line-up dell’Andretti Formula Racing in chiave 2025, ma se si accettassero scommesse punteremmo su una soluzione “casalinga”, che avrebbe anche il merito di riportare in F1 non solo una ulteriore squadra statunitense, ma anche due piloti di scuola interamente USA, visto che la formazione agonistica di Logan Sargeant, unico attuale portacolori a stelle e strisce nella massima formula, proviene dalle categorie propedeutiche europee, categorie che Herta ha assaggiato solo nel biennio 2015-2016 per poi concentrarsi sull’Indy Lights.

Piero Lonardo

Foto: Andretti Global