Power

IndyCar – Power domina a Portland e accorcia su Palou

Che differenza per Will Power il finale di Portland rispetto alla settimana scorsa! Il due volte campione ha condotto la gara dall’inizio alla fine, passando il polesitter Santino Ferrucci in curva 1 senza più voltarsi indietro. Il capolista Alex Palou che gli è terminato alle spalle non ha potuto nulla nonostante tentativi del box Ganassi di variare leggermente la strategia di entrata ai box in una gara non rallentata da caution.

L’unica neutralizzazione per il contatto in partenza da parte di Pietro Fittipaldi, poi penalizzato, che ha tolto dalla competizione, e dalla lotta per il titolo, Scott Dixon, prima ancora spintonato da Kyle Kirkwood, al contrario non sanzionato.

Power, gestendo opportunamente i pneumatici, ha poi condotto in porto una gara senza sbavature, resistendo all’unico attacco del campione in carica, propiziato dal povero Fittipaldi, doppiato e a gomme fredde, oggi protagonista suo malgrado, al lap 26.

Il Team Penske ha fornito l’aiuto che poteva (quanto avranno pesato le stupidaggini di Gateway lo scopriremo solo fra poco più di due settimane), con Josef Newgarden a completare il podio e Scott McLaughlin, dominatore delle libere, capace di rimontare dalla 20ma piazzola di partenza, ereditata a seguito del cambio del motore Chevy dopo le qualifiche, fino alla settima piazza.

Nel mezzo Colton Herta, quarto, che si allontana dai due major contender, un sempre più consistente Marcus Armstrong, alla sua terza top five, e un Marcus Ericsson finalmente al traguardo. E Ferrucci? Per l’alfiere del team Foyt oggi la vittoria non era realisticamente alla portata, e bene ha fatto a puntare al piazzamento, chiudendo ottavo.

Protagonista negativo della giornata sicuramente Romain Grosjean. Il franco-svizzero, partito da una sontuosa sesta piazzola frutto anche delle penalizzazioni altrui, ha tenuto a lungo la top five, anche con le cattive (ne sa qualcosa Herta, buttato nello sporco al lap 34), salvo poi entrare in confusione alla 64ma tornata, andando lungo alla prima chicane e rientrando alla garibaldina sul povero Christian Rasmussen, rovinando la gara di entrambi.

Curiosità, l’entry #20 è l’obiettivo da raggiungere da parte del Juncos Hollinger per racimolare il milioncino extra del Leaders Circle, e, senza voler pensar male, il 22mo posto odierno di Conor Daly appaia le due entry nella speciale classifica.

Disastro completo infine all’Arrow McLaren, col solo Alexander Rossi a tentare di difendere la reputazione del team in P12, mentre uno spento O’Ward navigava nelle retrovie chiudendo in P15.

Menzione speciale di giornata per Toby Sowery, che anche nella serie maggiore ha dimostrato di non temere nessuno, completando la sua ultima fatica del 2024 in 17ma posizione.

Il prossimo weekend si va a Milwaukee per le prime due delle tre rimanenti prove, tutte su ovale. Palou al momento conduce con 54 punti di vantaggio su Power, in pratica il punteggio pieno di una singola gara, e 67 su Herta.

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

L’ordine di arrivo

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Indy NXT – Abel tiene vive le speranze di titolo a Portland

Jacob Abel torna alla vittoria a Portland, terz’ultimo appuntamento dell’Indy NXT by Firestone, al termine di una gara condotta flag-to-flag. La IL15 #51 è scattata al meglio dalla prima fila ereditata grazie alla penalizzazione di 6 posti per Caio Collet dopo il contatto di Gateway che ha eliminato Jamie Chadwick e alla prima curva era già davanti al polesitter, Louis Foster.

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Il capoclassifica ha mantenuto il distacco al minimo ma ha attaccato seriamente solo in occasione del restart successivo all’unica Caution della gara, procurata dal contatto in curva 1 fra il rientrante Ricardo Escotto e James Roe.

L’attacco di Foster è stato deciso e le due vetture si sono anche toccate leggermente ma Abel è rimasto al proprio posto. Vani i tentativi di riavvicinarsi sull’insidiosa pista del Northwest, cosí Foster ha deciso di minimizzare i danni, salvaguardato anche dal teammate Bryce Aron che gli guardava le spalle.

Collet è stato in grado di recuperare diverse posizioni e terminare in P4, davanti a Christian Brooks, Reece Gold e Myles Rowe, rimontato dalla P15 di partenza.

Gara da dimenticare invece per Yuven Sundaramoorthy, ottavo al traguardo, e soprattutto per Jamie Chadwick, vittima di un contatto con Callum Hedge in curva 1 che l’ha estromessa dalla top ten.

In classifica generale, il vantaggio di Foster su Abel si è ridotto a 79 punti, ma con due sole gare ancora rimanenti e 108 punti a disposizione, di cui una decina garantiti dalla sola presenza, l’impresa sembra impossibile.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

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IndyCar – Ferrucci, prima storica pole a Portland

Prima pole position in carriera per Santino Ferrucci a Portland. Lo scugnizzo del Connecticut ha riportato il team Foyt davanti a tutti per la prima volta dal lontano 2014, grazie ad una prestazione monstre nella Firestone Fast Six di 58.2046, lasciandosi alle spalle Will Power ed Alex Palou.

All’ultimo segmento erano approdate anche due delle monoposto del Rahal Letterman Lanigan di Christian Lundgaard e Graham Rahal, che seguono con nel mezzo Kyle Kirkwood. Rahal, polesitter 2023, e Kirkwood dovranno scontare, come peraltro David Malukas, sei posizioni in griglia quale penalità per aver sostituito il proprio motore Honda dopo Gateway.

Fuori per un pelo dai primi sei il contestato vincitore dell’ultimo round, Josef Newgarden, che a sua volta ha eliminato già al primo turno il dominatore delle libere, il teammate Scott McLaughlin.

Delusione generale invece in casa Arrow McLaren, con Alexander Rossi, Pato O’Ward e Nolan Siegel fuori già al primo turno. Migliore tra i rookies Juri Vips, che partirà dalla 16ma piazzola.

Domani il via della gara alle 3.20 PM ET. Diretta Sky alle 21.20 italiane.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – McLaughlin prenota la pole a Portland. Roseqnqvist, che volo!

E’ ancora Scott McLaughlin il più veloce nel secondo turno di libere a Portland. Il kiwi di Penske non ha ritoccato il limite segnato ieri con le alternate, ma vi è andato abbastanza vicino con 58.8605 dopo 26 tornate percorse.

A seguire la top six prosegue con David Malukas, Josef Newgarden, Colton Herta, ed il duo McLaren composto da Alexander Rossi e Pato O’Ward. Migliore tra i rookie, il teammate papaya Nolan Siegel, P17.

I 45’ previsti sono stati abbastanza movimentati con un paio di red flag: per primo Will Power, protagonista anche oggi di un lungo in curva 11, terminato con la DW12-Chevy #12 inerte. A seguire è stata la volta di Sting Ray Robb a girarsi nella medesima curva e toccare le barriere. Infine il volo spettacolare di Felix Rosenqvist seguente al contatto col muretto interno di curva 1.

Tutto pronto per le qualifiche, che si svolgeranno a partire dalle 3.30 PM ET, le 21.30 italiane, fruibili sulla piattaforma IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 2

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IndyCar – McLaughlin il più veloce a Portland nelle libere 1

Scott McLaughlin chiude al comando delle prime libere di Portland, quart’ultimo appuntamento dell’IndyCar Series 2024. La DW12-Chevy #3 ha segnato il miglior tempo nei primi 10’ dedicati alle alternate con 58.3669, precedendo Alex Palou, Marcus Armstrong – al top nel secondo gruppo – ed Alexander Rossi.

Rossi, con 58.6705, unico tra i top driver a non migliorarsi nelle fasi successive, è stato però il migliore nei primi 45’ riservati a tutte le vetture, davanti a Will Power, Colton Herta e McLaughlin. Da segnalare l’ottima nona prestazione da parte del quasi-deb Juri Vips (due gare per lui lo scorso anno) con la quarta macchina del Rahal Letterman Lanigan.

La sessione non ha visto interruzioni, anche se l’insidioso tracciato è stato foriero di diversi salvataggi e “lunghi”, tutti senza particolari conseguenze. Problemi tecnici invece per le monoposto di Conor Daly e Toby Sowery, i quali hanno compiuto solo 5 e 13 giri rispettivamente.

Infine, da segnalare le nuove penalità per utilizzo di un nuovo motore, che trattandosi di un circuito stradale – l’ultimo visitato dalla serie per il 2024 – ammontano a sei posizioni in griglia. Questa volta a pagare lo scotto saranno David Malukas, Graham Rahal, polesitter 2023, e Kyle Kirkwood.

Sabato si prosegue con la seconda sessione di libere, alle 12.00 PM ET, e le qualifiche, dalle 3.30 PM ET, vale a dire le 21.30 italiane, entrambe visibili su IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1

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IndyCar – Non si sopiscono i veleni, ma nel weekend c’è già Portland

Il discusso finale di Gateway ha sicuramente prestato il fianco a tutti coloro che vedono in Penske il padre-padrone della serie. Probabilmente si tratta di un’esagerazione, però il malcontento tarda a sopirsi.

Sulle pagine di un noto media, Bryan Herta, stratega di Kyle Kirkwood nonchè padre dell’attuale title contender Colton, non le manda a dire, e si domanda come mai alla sacrosanta penalità per blocking del pilota della DW12-Honda #26 non ne sia invece stata comminata un’altra per Josef Newgarden, reo di aver causato col proprio comportamento un incidente ben più grave.

Imputata la direzione gara IndyCar, che in teoria avrebbe dovuto abortire tempestivamente il restart incriminato (causato ricordiamo dal contatto fra Will Power e David Malukas)? Beh, secondo i dati della telemetria, visionati nell’immediato dopo gara, Newgarden avrebbe mantenuto una velocità costante di 80 mph; in più, sarebbe stato rispettato anche il regolamento sportivo, ancorchè non propriamente limpido sul tema, relativo alle gare su ovale. Allora, dove sta l’inghippo?

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Facile portare la memoria alla squalifica dello stesso Newgarden e di Scott McLaughlin per lo scandalo del push-to-pass di St.Petersburg, squalifica che è arrivata un mese e mezzo dopo la gara, quale fattore scatenante. Ma senza rivangare diversi altri episodi recenti di “vari pesi e varie misure” assegnati dall’organismo gestito da Kyle Novak, ricordiamo con l’aiuto di race stewards iper-esperti quali Arie Luyendyk ed il nostro Max Papis, sabato scorso la caution per il testacoda del poi vittorioso Josef è stata invece chiamata praticamente in tempo reale.

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A poco vale poi il fatto che Power abbia dichiarato in settimana di aver fatto pubblica ammenda nei confronti del povero Malukas, privato di un piazzamento top, cosí come anche fatto pace col compagno di squadra, oggetto del suo celebre “flipping bird” nel finale di gara.

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Con questi presupposti, la serie si ritrova nel weekend a Portland per l’ultima gara dell’anno su circuito stradale. Alex Palou, quarto lo scorso fine settimana dopo una gara in difesa, dovrà massimizzare il risultato in Oregon, dove ha già vinto sia lo scorso anno che nel 2021, in attesa delle ultime tre prove (MilwaukeeX2 e Nashville). I pericoli al potenziale terzo titolo del catalano comunque difficilmente potranno venire dall’”oval king” Newgarden, che sconta ben 126 punti dal leader, con soli 212 punti totali in palio e 20 assicurati dalla sola presenza in pista.

Infine, a Portland tornerà per l’ultimo probabile outing della stagione Toby Sowery al volante della #51 di Dale Coyne, mentre il Rahal Letterman Lanigan offrirà l’occasione a Juri Vips di mettersi in mostra con la quarta macchina, la #45, in ottica futura.

L’azione in pista inizierà venerdí 23 agosto alle 5.55 PM ET con le prime libere. Qualifiche sabato 24 dalle 3.30 PM ET, le 21.30 italiane, e start della gara domenica 25 agosto alle 3.20 PM ET, le 21.20 nostrane. Diretta della gara come sempre sui canali SkySport. Per il resto c’è IndyCar Live.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

Podium

IndyCar – A Gateway, Newgarden spin and win fra le polemiche

Josef Newgarden torna al successo sull’ovale di Gateway, confezionando su una delle sue piste favorite una vittoria offuscata da tante ombre. Prima fra tutte lo slow restart che a 9 giri dalla fine ha propiziato il contatto fra Alexander Rossi e Will Power, foriero dell’interruzione con red flag, e le cui polemiche non termineranno certamente a breve.

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Ma assai prima il vincitore delle ultime due Indy 500 aveva rischiato di mandare tutto all’aria, come lo scorso anno, girandosi da solo. Miracolosamente, anche grazie al prontissimo intervento della direzione gara, il pilota della DW12-Chevy #2 non è stato toccato da nessuno, perdendo appena due posizioni in un circuito che perdona poco.

Ne sanno qualcosa i tanti ritirati: a partire da Katharine Legge, immediata vittima inconsapevole dell’ormai ex Ed Carpenter, per proseguire con Romain Grosjean e Kyle Kirkwood, la cui gara è stata compromessa dal wiggle di Rinus VeeKay, poi ancora Kyffin Simpson a muro, per finire con il contatto che ha tolto di mezzo un David Malukas avviato a ripetere se non migliorare il podio del 2023. In questo caso il crash è stato propiziato da Will Power, ovviamente non sanzionato.

Fatto sta che la guerra di strategie che lo scorso anno ha premiato Scott Dixon si è evoluta a tal punto da far perdere il senso della gara persino alla squadra dominante, che nel finale si è trovata a gestire tre diverse situazioni per i suoi piloti.

Alla fine ne ha tratto vantaggio Newgarden, anche grazie ad uno splash finale più veloce rispetto alla crew del “bus bro” Scott McLaughlin, il quale ha poi addotto anche un funzionamento anomalo del sistema ibrido all’ultimo restart, e che porta a casa un secondo posto che serve sicuramente meno di una vittoria in termini di campionato.

Vittima delle strategie questa volta proprio l’accoppiata Dixon/Hull, complice un’ultima sosta malauguratamente iniziata proprio mentre uscivano le bandiere gialle per l’incidente di Malukas, facendo perdere al sei volte campione il giro buono.

Al team Ganassi possono però gioire non solo per il quinto posto di Alex Palou, poi diventato quarto a causa della penalità comminata a Colton Herta per blocking nei confronti di Linus Lundqvist, quest’ultimo autore di un gran finale che lo riporta finalmente a podio per la seconda volta nel 2024. Peccato per il trionfatore di Toronto, autore di una gara fenomenale dal fondo dello schieramento dopo l’incidente in qualifica.

Finalmente una gioia anche per Felix Rosenqvist, sesto dopo essere partito dall’undicesima piazzola a causa della sostituzione del motore. Proseguendo con gli svedesi, ennesimo dramma invece per Marcus Ericsson, stabilmente nelle posizioni di testa nonostante un cambio di strategia in corsa, tradito a metà percorrenza dal proprio motore Honda; i problemi allo Chevy montato sulla McLaren #5 sono costati il ritiro a Pato O’Ward.

La classifica ora vede Palou aumentare il vantaggio sulla concorrenza, ora capitanata da Herta, distaccato di 49 punti. Seguono Dixon a -65, Power a -66 e McLaughlin a -73.

Prossimo appuntamento con l’IndyCar Series già la prossima settimana a Portland.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

L’ordine di arrivo

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Indy NXT – Foster domina anche a Gateway: titolo sempre più vicino

Dopo un mese di pausa è tornata anche l’Indy NXT sul World Wide Technology Raceway di Madison, Illinois, e Louis Foster ne ha approfittato per mettere a segno la sesta vittoria dell’anno.

Il leader della classifica generale ieri in qualifica aveva rubato la pole position alla compagna di squadra Jamie Chadwick, avviata verso la seconda partenza al palo stagionale, mentre l’ormai unico contender, Jacob Abel, non era andato oltre il sesto tempo.

Quest’oggi Foster è schizzato via e non c’è stato modo di riprenderlo, nonostante tre caution per altrettanti incidenti. Subito lo start è stato abortito per il tamponamento da parte di Jack William Miller a Taylor Ferns, quindi Myles Rowe chiudeva anzitempo la gara con uno spettacolare testacoda probabilmente causato dalla rottura della trasmissione.

La gara vera iniziava pertanto solo al lap 7, con Abel subito a tentare il tutto per tutto, e a guadagnare due posizioni su Christian Bogle e Christian Brooks, ma il regime di corsa libera durava meno di un amen a causa del contatto fra Jamie Chadwick e Caio Collet, in bagarre per la seconda piazza.

Abel si ritrovava quindi senza colpo ferire alle spalle del leader con un’intera corsa davanti; allo sventolare della green flag, Foster però riprendeva subito vantaggio, e anzi era Brooks ad insidiare nuovamente Abel e a passarlo, salvo poi cedere il giro successivo.

Dalle retrovie era il momento di Yuven Sundaramoorthy, il quale avanzava sino alla terza piazza sorpassando Brooks e Callum Hedge, quest’ultimo autore poco più tardi di un salvataggio a dir poco incredibile, mentre anche Salvador de Alba Jr., risalito dalla nona piazzola, si faceva sotto a Brooks, superandolo poi per la quarta posizione.

Non era però finita, perchè Josh Pierson rimetteva potenzialmente tutto in discussione schiantando la sua IL-15 in curva 4, ma anche questo restart veniva affrontato con decisione da Foster, il quale si portava dietro a podio Abel e Sundaramoorthy, a oltre 3”.

Appassionante invece il duello per le posizioni di rincalzo, che vedeva protagonisti Hedge, autore anche di una lisciata a muro, il solito Brooks e Bryce Aron, con quest’ultimo a guadagnare la sesta piazza all’ultima curva ai danni del pilota della Dallara #26, dietro al giovanissimo kiwi. Bello anche il duello tra Jordan Missig e Christian Bogle, risoltosi a favore di quest’ultimo.

In classifica generale, Foster aumenta il proprio vantaggio con 491 punti contro i 400 di Abel. Collet, nonostante la battuta d’arresto, rimane terzo a quota 344, mentre Hedge, quarto, aumenta il proprio vantaggio sulla Chadwick. L’Indy NXT by Firestone tornerà già il prossimo weekend a Portland per il terz’ultimo appuntamento stagionale, l’ultimo su uno stradale.

Piero Lonardo

Foto: Indy NXT

I risultati delle Qualifiche

L’ordine di arrivo

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IndyCar – McLaughlin, back to back pole a Gateway. Herta crash

Scott McLaughlin ripete la bella prestazione del 2023 e si aggiudica la quarta pole position dell’anno al World Wide Technology Raceway con la media su due giri di 179.972 mph, battendo l’accoppiata del Meyer Shank Racing formata da Felix Rosenqvist e David Malukas.

Ad ogni modo lo svedese, proprio come McLaughlin lo scorso anno, dovrà scontare 9 posizioni in griglia per la sostituzione del motore Honda, e quindi la piazzola esterna della prima fila andrà a Josef Newgarden, che lo scorso anno ereditò la partenza al palo chiudendo però anzitempo la gara a muro.

Seconda fila per Will Power, Kyle Kirkwood e Romain Grosjean e solo settima media per il capoclassifica Alex Palou, che pure dovrà scontare nove posizioni come Scott Dixon, vincitore dell’ultima edizione, che sarà costretto a partire dalla 19ma piazzola. La terza fila cosí vedrà Marcus Ericsson, Pato O’Ward, il migliore del trio Arrow McLaren, e Conor Daly, già a proprio agio in seno al Juncos Hollinger.

All’appello dell’Andretti Global manca purtroppo Colton Herta, vittima di un errore sfociato in un contatto a muro al termine di un tentativo da top five. Grossi problemi infine per le due macchine del Dale Coyne Racing, con Jack Harvey nuovamente alle prese con l’ibrido come in Iowa e la vettura di Katharine Legge che non ha addirittura passato le verifiche tecniche dopo una sessione di libere assolutamente fuori performance. Da segnalare infine anche una breve interruzione per della semplice carta stagnola in pista.

Dopo una seconda sessione estensiva di libere nella nottata italiana, utile anche per gommare la parte alta del banking, la Bommarito 500 partirà alle 0.15 di domenica 18 agosto, e sarà godibile sui canali SkySport.

Piero Lonardo

Foto: Team Penske

I risultati delle Qualifiche

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IndyCar – Malukas beffa il trio Adretti nelle prime libere al WWTR

David Malukas, fresco di contratto per il 2025, è stato il più veloce nelle prime libere al World Wide Technology Raceway. L’attuale alfiere del Meyer Shank Racing ha segnato la media di 178.830 mph, scavalcando Colton Herta, unico altro pilota a superare le 177 miglia orarie.

La prima parte del turno era stata completamente appannaggio delle tre vetture dell’Andretti Global, con Kyle Kirkwood e Marcus Ericsson autori di un emblematico un-due-tre, poi nel finale Scott McLaughlin e Will Pwer, aiutandosi con le scie, si sono innalzati dietro il vincitore di Toronto, imitati da Alex Palou – qui con una livrea one-shot – Romain Grosjean e Felix Rosenqvist.

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In evidenza anche Nolan Siegel, il migliore della pattuglia Arrow McLaren, P9, migliore fra i rookie, mentre Conor Daly ha segnato la dodicesima prestazione al volante della seconda DW12-Chevy del Juncos Hollinger in precedenza di Agustin Canapino, davanti al rientrante Alexander Rossi.

A seguire le qualifiche, a partire dalle 22.20 nostrane, da seguire su IndyCar Live come anche le libere finali che si chiuderanno in notturna. A causa della sostituzione del quinto motore dopo la gara di Toronto, la relativa penalità di nove posizioni in griglia questa volta andrà a colpire sicuri protagonisti quali Scott Dixon ed il leader Alex Palou, oltre a Felix Roseqvist e la rientrante Katharine Legge, dead last nel turno appena concluso.

Piero Lonardo

Foto: NTT IndyCar Series

I risultati delle Libere 1